Associazione culturale “Tina Modotti” Trieste VERSO IL 10 APRILE: INCONTRO CON ANGELO D’ORSI LA NARRAZIONE INTORNO ALLE ‘FOIBE’: RIFLESSIONI SU UN’AMBIGUA VERITÀ DI STATO (Testro dei Fabbri, Trieste, 10/04/19)
Che tristezza il negazionismo (non si può definire in altro modo)"di sinistra"...perché 300 o 500 sarebbero pochi? E davvero bisogna ancora teorizzare che i comunisti titini non abbiano le colpe che hanno ?? Basta con i "se" e i "ma" intellettuali. Da figlia di partigiano e da antifascista provo orrore per tutti questi giri di parole e prima ancora di arzigogolamenti teorici..neanche chi parla era presente...ma si tratta di malafede all'ennesima potenza o di autoconvincimento e facili assoluzioni su base ideologica? L''unica speranza che non si neghino più sia i crimini nazisti e fascisti sia quelli comunisti e che la memoria resti intatta nei secoli.. onore a Gramsci ma coloro che continuano a portare questi argomenti sono veramente capre..e più ascolto più mi convinco si tratti di capre...e onore anche al grande giornalista Pansa (quando veniva minacciato nella presentazione dei suoi libri? E ora la storia si ripete e vorreste la comprensione???)..speriamo nelle prossime generazioni...se troppi semi cattivi non avranno germogliato
Forse faresti meglio a contestualizzare quegli eventi nel panorama europeo dell'epoca. Così scopriresti che si tratta di un fenomeno minore, che non c'è mai stata una pulizia etnica e che persino il livello della violenza incontrollata fu molto moderato persino rispetto a quanto avveniva in Danimarca o Olanda, e della Francia, dove lo stato di violenza anarchica o comunque sfrenata contro collaborazionisti o presunti tali durò addirittura qualche mese in diversi dipartimenti, è addirittura meglio non parlare. Quindi sì, i numeri contano, non per negare alcunché, ma per prendere atto delle dimensioni reali del fenomeno, evitando strumentalizzazioni, quelle davvero pericolose, come quelle del cosiddetto "giorno del ricordo". E questo è il lavoro degli storici, cioè degli scienziati della verità. Non a caso sono proprio gli storici, come quelli che hanno partecipato a questo incontro che subiscono minacce, fino a dover essere protetti da scorte di polizia, intimidazioni e ingiurie. Tu, certo involontariamente, invece di prendere atto della verità storica, e quindi della giusta valutazione degli eventi, ti sei reso strumento di chi cerca di intimidire gli storici, ostacolarne il lavoro e tacitarli, per imporre una memoria politicamente orientata e nascondere la verità storica quando smentisce quella memoria politicamente imposta.
@@francescorino6 Cosa c'entra la sinistra? Parliamo di scienza. La storiografia è una scienza. I fatti sono fatti e non stanno né a destra né a sinistra. Cernigoi è una storica eccellente, e D'Orsi uno dei massimi contemporaneisti italiani viventi. Io non chiedo a i medico di riparami il rubinetto e non chiedo a un idraulico di operarmi al cuore. Se gli storici ribadiscono, tutti, che Pansa era un ciarlatano, vuol dire che Pansa era un ciarlatano, e basta. Sono gli storici che dicono come stanno le cose, e non i propagandisti. Se non ti piacciono gli storici perché smentiscono le tue fantasie o quelle di qualche politico disonesto che inventa "giornate del ricordo" che non hanno fondamento storico, cioè scientifico, te la fai passare, chiedi scusa agli storici che sono stati minacciati da quei politici e impari a rispettarli e difenderli. E ti fai passare le fantasie da babbeo e fascista che non può accettare la realtà storica e ha bisogno di un ciarlatano come Pansa per trovare una giustificazione per minacciare e insultare gli storici.
@@paoloserra700 Babbeo e fascista lo dici a quei deficenti, te compreso, organici al partito comunista da cui derivano tutti gli "scienziati" che ti hanno evangelizzato e comunque non ho nessuna voglia di cianciare con gente come te che non ha nessuna onestà intellettuale.
Ho sentito almeno 3 campane su questa storia dei crepacci carsici. Tra le 3 Campane ho fatto mia la terza Campana. Questa terza è’ frutto del mio ragionamento, di piccole interviste fatte nei luoghi in cui sono accadute, dei corsi e ricorsi storici che ahimè affliggono le varie epoche. Ho ascoltato molto attentamente e più volte il prof. Pupo ma la sua prosa,se mi è concesso dare questa definizione, mi è sembrata asettica,lasciandomi più volte perplesso perché tratta di argomentazioni ovvie in alcuni casi, tecniche e confusionarie in altri frammenti della sua narrazione. Sono ormai poco più’ di un secolo che si usano le stessa tattica e strategia: Vendette, Fosse comuni, dittatori, comunismo e socialismo, tutti nemici della cultura egemone che governa il mondo dal ventesimo secolo in poi. Purtroppo alcuni hanno girato la frittata a fini volutamente di riciclo delle coscienze e della storia per tornare in auge politicamente. Se non erro sono decenni che si parla di questo argomento che non ha senso di essere dibattito per via della pochezza e della mediocrità della questione! I primi passi per sdoganare questo marciume li fece D’Alema con “ sono una costola della Sinistra”, di seguito il Cavaliere che ha sdoganato i nuovi fascisti belli e pettinati bene…Per farla breve e far capire il senso è come se tutti gli jack the ripper del pianeta si costituissero in un associazione ed arrivassero a convincere le masse che quello che fecero lo fecero per liberare le strade da delle povere sventurate…non so se si capisce il senso.
Per cercare di confondere i fatti, i fascisti cavalcano il revisionismo storico. La cosa è ancora più grottesca se si osserva che si tratta di gente sotto acculturata e, diciamo così, non particolarmente acuta.
@@YuboBKhz I "democratici" fanno come Stalin, quando uno dice qualcosa che non gli va gli danno del pazzo....bravi! Viva la "Democrazia" solo quando è la vostra.
@@YuboBKhz Ovviamente J Zamora è uno psichiatra per dargli del matto a uno...che Scienza! Che Accademia! I "democratici" possono imperversare su internet e offendere gli altri tutti matti o fascisti...bravi bravi! Magari siete anche titolati con lauree e altro...
@@YuboBKhz più che di contestazioni, si tratta di deliri nostalgici di gente che a scuola, mentre gli insegnanti spiegavano, pensavano (diciamo così) ad altro.
