Se il tuo canale fosse esistito quando ero ragazzino in forma di programma televisivo saresti schizzato al vertice delle cose che non mi perdevo mai in tv, assieme a Quark (del cui team avresti probabilmente fatto parte) e Ken il Guerriero e i Cavalieri dello Zodiaco! Un'altro video bellissimo e interessantissimo, che in un mood pieno di voglia di ridere ti immerge nella scienza, facendoti "respirare l'aria" che respira chi lavora in quei laboratori che troppo poco vengono portati sugli schermi. Quanto è importante, poi, ciò che fate tu e gli altri divulgatori scientifici: ispirate tanti giovani e giovanissimi spronandoli facendogli conoscere la scienza e mostrando quanto sia meraviglioso il SAPERE: Grazie infinite, capitano! Bellissima estensione del video precedente e, già che siamo in argomento: potresti parlare dell'acciaio al crogiolo o dell'acciaio di Damasco che io a grandi linee conosco, nella mia ignoranza, grazie a Game of Thrones, poichè hanno ispirato l'acciaio di Valyria, cioè, a quanto ho capito io, sono davvero dei tipi di acciaio che oggi non riusciamo a riprodurre ma che nell'antichità si! Un abbraccio grande, Captain!
In epoca rinascimentale infatti il blu se lo potevano permettere solo i ricchi, ed è anche per questo che è diventato uno standard impostato dalla chiesa per colorare il velo della Madonna.
Con questo commento mi hai fatto pensare che probabilmente una volta si diceva blE, perchè al tempo almeno in Italia si studiava più il francese che l'inglese.
ecco perché l'alchimista Gargamella era ossessionato dei puffi: voleva sintetizzare un nuovo tipo di colore blu, altroché oro! Sono i poteri forti che ce lo nascondono!!! :D
Piccola curiosità: il pigmento blu era chiamato anche "blu oltremare", proprio dalla sua provenienza lontana. in età antica, Il blu egizio e il blu di lapislazzuli erano gli unici pigmenti con cui si poteva dipingere ad affresco, gli altri blu, ad esempio l'azzurrite, a contatto con la basicità della calce diventavano neri. Ecco spiegato perchè molti panneggi nei vari dipinti murali, dipinti a secco sull'intonaco non umido, non esistono di più.
Pazzesco! Pensa se un giorno con i nostri ombretti ci faranno, che ne so, un MEGAZORD! E noi coglioni che ci dipingiamo le facce... Grazie Capitano per la condivisione!
Aspettavo da tanto questo momento, dopo aver dato l'esame di chimica dei beni culturali e di essere venuto a conoscenza dei fantasiosi modi di produrre pigmenti ti rendi conto che studiare chimica è davvero una cosa fantastica, più gente dovrebbe sentire la voglia sfrenata di capire come funziona qualcosa e il perché succede, grazie barbascura per tutto quello che fai, sicuramente hai dato e dai un grande contributo a questa nobile causa.
In realtà la Cappella degli Scrovegni è in azzurrite un pigmento blu meno pregiato di quello ricavato dal lapislazzuli. Il blu nel Giudizio Universale di Michelangelo alla Cappella Sistina, invece, è interamente in oltremare naturale, pigmento che si ottenuto dalla polvere di lapislazzuli.
Adoro, adoro, adoro! E' stato fantastico osservare il processo di produzione del pigmento, oltre che interessante tutto l'approfondimento e le applicazioni in campo moderno.
Questo… questo mi ricorda… mi ricorda… mi ricorda un certo personaggio con manie di protagonismo e distruzione globale… che odiava una certa persona il cui nome inizia con T e il cognome con S
Da questo video mi porto a casa una nuova certezza e un nuovo quesito: - certezza: dire L’ondon tra qualche anno potrebbe non essere sbagliato. - quesito: ma il sostantivo del verbo “sminchiare” è sminchiaggio o sminchiamento?
Per tutto il video sono rimasto a bocca aperta, sconvolto e sorpreso per ogni singola parola detta, ho persino sfanculato quelle che si nascondevano sotto i tavoli per nn farsi riprendere…..ma arrivato alla fine ecco che lo stupore è diventato risata incontrollata, “che scemi” 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣. Cmq bellissimo video capitano! Speriamo nn vengano accantonati tutti questi meravigli progetti di applicazione del blu egizio 😁
La cosa interessante è che gli antichi greci e ebrei non vedevano il blu. Se cercate nella Bibbia non viene mai menzionato il blu e solo nell'Iliade si parla di vinaccia scura per il mare. Non avevano letteralmente la parola per il colore blu. Il blu, a livello linguistico, è sempre l'ultimo colore a cui viene assegnata una parola perché, beh, raro! Di solito si parla di nero chiaro e se aprite Photoshop o anche Paint è facile capire perché. Letteralmente in italiano l'azzurro deriva appunto lai lapislazzuli mentre blu da Blau, la parola che usavano i Celti che avevano la pianta del guado a fornire loro un colorante blu!
A prescindere dalle applicazioni che possa avere e che sono certamente importanti e da approfondire, è bello studiare anche solo per conoscere il procedimento con il quale ottenere il prodotto finale, la ricerca di base è fondamentale!
A proposito di Blu, mi viene in mente che c'è pure l'interessante storia del LED a luce Blu (e dei diritti richiesti dal suo inventore). Il Primo LED emetteva luce rossa e non è dovuta alla colorazione del contenitore trasparente ma piuttosto al tipo di frequenza luminosa dei Fotoni. Per le ricerche sul LED a luce blu venne pure assegnato un Premio Nobel per la Fisica nel 2014.
Affascinante! Certo, come ci siano arrivati all'epoca non è poi così chiaro, anche la casualità non spiega tutto, vista la complessità delle reciproche percentuali delle dosi dei vari elementi! Sicuramente ci dice che avevano una conoscenza (almeno empirica) della chimica piuttosto sviluppata.
Che bello che si parli di scienze applicate ai beni culturali! Io studio tecnologie e scienze per la conservazione e il restauro dei beni culturali e nessuno capisce cosa si studia. Il blu egizio l'ho studiato bene all'esame di "chimica del restauro"
La nostra Chimica colpisce sempre. Il mio colore preferito non a caso è il blu. NON cielo dicono dei misteri del Blue1!1!! Ricordo l'esame di Chimica e Fisica del colore. Bell'esame. Bei ricordi. Grazie Capitano BarbascuraEcs.
Il blu in natura non è per niente raro. BUFALA!! mel'ha detto il cuggino mio che in acque internazionali(blu, ma se le inquina hanno anche altri colori) sta facendo affaroni colorando vestiti
Ti stimo per due cose: 1) non dici cagate e dici a chi dice cagate che sta dicendo cagate 2) hai la galassia di Andromeda come foto profilo e io che amo l’astronomia non posso che stimare questa cosa
In effetti anche il lago vicino casa mia ogni tanto si colora di un finissimo strato di una sostanza blu, il tutto accompagnato da un gradevole odore di merda.... magico...
Adesso: Durata media di un ponte da 1 a 10 anni Facciata casa da 2 mesi a 5 anni Balconi 7 anni massimo Bagni lasciamo stare Posa piastrelle tutte storte Rivoglio i nonni a monitorare i cantieri😂 Forse che forse le tecniche ed i materiali del passato non erano così sbagliate😁 Ottimo che la scienza li stia riscoprendo e che ne potenzi l’utilizzo
1. Gli egizi non sapevano fare i balconi e i romani non sapevano fare i ponti 2. le case egizie sono scomparse da secoli. 3. Non è questione di tecniche, ma di soldi investiti, spendi 12 miliardi per fare una piramide di pietra solida e resiste 5000 anni (almeno la struttura), ma la gente normale non se la può permettere una casa costruita in quel modo, la gente normale non si può permettere manco una cucina in legno vero...
@@nicoladc89 dopo 70 anni si è deciso per un rifacimento della facciata condominiale Guardando le case di nuova costruzione non ne vedo una ma dico una che dopo un anno non presenti qualche problema e non si tratta di quanto si spende
@@nicoladc89, mi scusi, ma dove sta scritto che gli Egizi non sapessero costruire balconi? Ma soprattutto, come può scrivere che i Romani non sapevano costruire ponti? I balconi venivano costruiti in legno, e i ponti esistevano già in età romana (dai tanti ponti costruiti sul Tevere, al grande ponte sul Danubio costruito per volere di Traiano). Gli archeologi ritrovano resti di abitazioni egiziane. D'altronde, dopo millenni, ci si può aspettare di trovare delle case relativamente conservate solo in luoghi come Pompei, in casi dove le condizioni di conservazione sono particolari e rare.
@@Alisea91 quelli romani erano archi con sopra qualcosa, niente a che vedere con ponti di oggi e i balconi autoportanti si fanno da ben pochi anni. Ma se volete tutt'oggi riempie in fiume di pilastri... Ok.
@@nicoladc89, "archi con sopra qualcosa" cosa vorrebbe dire? Suppongo che lei confronti i ponti ad arcata (che poggiano sui pilastri/piedritti) con i ponti a campata unica, i quali sono abbastanza rari ancora oggi. Di certo, da qualche parte i ponti devono pur poggiarsi... La loro costruzione dipende anche dalla tipologia del terreno ai lati del fiume, per esempio. Passando ai balconi... I balconi autoportanti sono una tipologia di balcone. Il fatto che gli Egizi non avessero la tecnologia necessaria per costruire i balconi autoportanti vuol dire che non potevano costruire nessun'altra tipologia di balcone?
Mortacci a chi ha fatto la mia felpa: 2 anni fa ero in treno e vado in bagno sul treno (azzardo all'igiene pauroso ) naturalmente dopo aver finito mi lavo le mani ed esco il problema è che mi asciugo le mani sulla felpa, e la felpa da azzurra/blu diventa bianca, a quanto pare non era semplice acqua ma c'è qualcosa dentro... alquanto pare non era fatta di blu egizio.
Il natron non era difficile da trovare in egitto, veniva appunto dal Wadi el-Natrun, oltretutto veniva ampiamente utilizzato nella mummificazione dove i corpi venivano "messi sotto sale".
In epoca antica il sale marino era piuttosto costoso anche se si trova ovunque. La stessa parola salario deriva dal fatto che venisse usato come forma di pagamento. Figuriamoci quanto dovesse costare il natron, sale speciale che si trovava solo in alcuni siti (come appunto Wadi el-Natrun) e probabilmente solo in alcuni periodi dell'anno. Serviva anche per fare il vetro, materiale anch'esso piuttosto ricercato. Non sorprende che usassero il natron anche per la mummificazione visto che in questo ambito non badavano a spese. La crisi di approvvigionamento del natron tra il VII e il IX secolo d.C, comunque, determinò addirittura la fine temporanea della produzione di vetro (di fatto per due secoli venne prevalentemente solo riciclato). Questa situazione portò infine allo sviluppo di vetri alternativi a partire dalla cenere al posto che dal natron. In Europa fu probabilmente la scintilla che permise la nascita di centri vetrari come Venezia e la Boemia e lo sviluppo di tecniche artistiche come quella delle vetrate gotiche. Per approfondimenti sulla crisi del natron: www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0305440305002074?casa_token=N-y7F1INlf4AAAAA:81vJmd8e4KfEM9c293EgyT1g92WgkhW4mWjuT0C4w_3u93UyDFUVeas8ARSanLyXL1wW4NHhcQ
Mi gustano davvero tanto questi video sull'antico Egitto!! Bravo capitano! Puoi fare qualcosa anche sulla civiltà dei Maya ? Grazie. A proposito, anche mia nonna dice blé 😁😁😁
Sull'eventuale minore impatto ambientale delle vecchie tecnologie (non in particolare l'ottenimento del pigmento blu), ci sarebbe da ragionarci. In una ottica di scala non è automatico avere un minor impatto. Grazie di questo bel video!
Esiste un piccolo settore di ricerca sui materiali basato proprio sull'assunto di partenza, ovvero che i materiali antichi siano spesso più sostenibili di quelli moderni. I materiali studiati vengono variamente chiamati ad esempio archaeology-inspired materials, antiquity-inspired materials o paleo-inspired materials, e la disciplina viene chiamata archaeonics in analogia con bionics e bio-inspired materials ovvero il design di materiali innovativi ispirati dagli organismi viventi. Uno degli esempi più noti su cui è attiva l'archeonica è il cemento romano che ha un carbon footprint e una durabilità nettamente migliori di quello moderno e quindi viene intensivamente studiato da alcuni anni per cercare di migliorare il cemento Portland. Il blu egizio rientra anch'esso nel gruppo di materiali antichi studiati con attenzione anche se ha caratteristiche un po' diverse dall'esempio del cemento romano. E' però un materiale con potenzialità molto interessanti in tantissimi ambiti di ricerca avanzata e, diversamente da molti materiali inorganici high-tech, è costituito da elementi molto abbondanti in natura di cui il più raro è il rame. Pertanto niente litio, niente cobalto, niente terre rare e minerali a rischio approvvigionamento o con problematiche etiche di produzione. Comunque in generale il discorso che fai è condivisibile. Non tutti i materiali antichi sono sostenibili. Molti però lo sono perchè prima della rivoluzione industriale del '800 l'energia era un grosso problema e quindi si cercava di usarne il meno possibile ottenendo così soluzioni spesso a basso impatto ambientale.
Chimici: devo pesare gli ingredienti in modo preciso, la chimica è come la cucina. Cuochi, meglio se pasticceri:in pasticceria bisogna pesare con attenzione gli ingredienti, la pasticceria è come la chimica. Io: 🤯
se é più stabile allora perché non usiamo molto questo blù egizio ed invece usiamo molto quegli altri? (intendo principalmente come pigmento per l'arte)
Ci sono alcune limitazioni. Le principali sono dovute alla difficoltà di macinare il pigmento senza fargli perdere il suo colore caratteristico. Gli Egizi infatti lo usavano in polvere relativamente grossolana ma le applicazioni moderne in ambito artistico necessitano di particelle più fini e regolari. Ci si sta lavorando.