Nella società in cui siamo nati e cresciuti la tv ha dominato per decenni la cultura di massa , l'uomo atomizzato ha guardato ed interpretato il mondo attraverso il racconto che la tv gli proponeva perdendo prograssivamente capacità critica ed in un continuo gioco di specchi la tv ha riflesso ed amplificato in un circolo vizioso ciò che andava plasmando.
Paura certo...la voglia di cambiare si misura anche in funzione del coraggio e di ciò che si è disposti a rischiare,quando ti parlo di rapporti di forza fra sfruttati e sfruttatori diversi rispetto ad oggi intendo anche questo.Il mondo è completamente cambiato da allora anche perché questi rapporti sono cambiati,non certo per chi nei '70 ha lottato mettendosi in gioco.Non bisogna mai dare per scontati i propri diritti,ma lottare sempre e mettersi in gioco,anche da soli e contro tutti.
...sono così.per ogni persona,ogni nuova discussione può aiutarmi a capire il mondo che mi circonda,anche questo nostro piccolo scambio di post.Ciao,buon proseguimento di vita.
Ero in dubbio se risponderti o meno, in realtà volevo chiudere ma...Scaricare sugli altri le proprie responsabilità è davvero meschino,tu sei responsabile e protagonista del mondo in cui vivi,così come nei '70 erano responsabili e protagonisti del mondo in cui vivevano,grazie alle lotte erano riusciti a cambiare i rapporti di forza e prendersi i diritti che gli spettavano.Negli anni la respressione è stata feroce,mentre voi guardavate i film di Vanzina e giocavate alla play ci cambiavano...
"marx e le lotte di piazza" era un modo di dire per descrivere un periodo in cui la coscienza critica rispetto ai problemi sociali e politici era-ne sono sicuro-molto maggiore di quella odierna.Certo l'informazione indipendente era importante oggi come allora,ma non era a questo tipo di informazione che la mia critica si rivolgeva.Sul '68,lotta continua e i Liguori vari,non mi stupisce che siano finiti dove sono finiti,disprezzo quel che erano allora come ciò che sono oggi...ma
Senti,abbiamo due visioni della vita e del mondo che ci circonda moolto diverse,man mano che aggiungi nuovi elementi alla discussione mi rendo conto della distanza politica,culturale e spirituale che ci divide.Mi ha fatto piacere questo scambio di opinioni e mi spiace che tu abbia avvertito del disprezzo nei tuoi confronti.Ma,per quanto mi riguarda concludo qui,e ti saluto con un gandhiano: "sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo".Ciao
Sinceramente non credo che la gente abbia amplificato le proprie capacità critiche,anzi è sempre più omologata.Negli anni '70 il livello di coscienza critica, politica e sociale era nettamente più marcato rispetto ad oggi nonostante la circolazione delle informazioni fosse enormemente ridotta rispetto ad oggi.Come mai?cosa è successo?perché si è passati da Marx e le lotte di piazza,al vuoto odierno?che ruolo ha avuto la circolazione dell'informazione in questo?
Quelli di cui parli sono proprio gli ambienti di lotta continua e delle prime occupazioni studentesche.Pasolini si riferiva proprio agli studenti dopo i fatti di valle Giulia,ed è per questo che ti ho detto che non mi stupisco che poi certi personaggi abbiano fatto un certo tipo di carriera.Quella stagione è stata molto più ampia e partecipata di quel che credi,ridurla a lotta continua e agli studenti è un falso storico,i rapporti di forza fra sfruttati e sfruttatori erano...
..mi sembri molto giovane,poimagari mi sbaglio ma per alcuni anni fino a poco tempo fa sono tornato in mezzo ai 20enni nelle nostre disastrate università italiane,e l'atteggiamento era per la maggior parte come il tuo,regnava la presunzione di sapere e poter dare lezioni agli altri,e il livello dei docenti e delle lezioni era scandaloso...da una parte il loro narcisimo,la loro ignoranza e la mancanza di sincerità e spontaneità nei loro rapporti mi ha atterrito,dall'altra mia ha insegnato molto.
cambiavano il mondo sotto i piedi.L'analisi che fai non sta in piedi,non so dove le hai lette o sentite quelle cose,forse a scuola,comunque non sarò certo io a difendere l'incapacità dei sindacati confederali che di fatto erano fortemente criticati in quegli anni...che dire vivi e agisci nel tuo tempo e renditi protagonista se vuoi cambiarlo senza scaricare le tue responsabilità ecco...non ho altro da aggiungere,ciao.
Se una persona è disposta di sottoporsi a interventi chirurgici per arrivismo, per compiacere qualcun altro o per poter essere più "adatta" a frequentare un determinato entourage socio-economico, vuol dire che non rispetta sé stessa. Se lo fa è totalmente consenziente: ci sono milioni di donne che si sottopongono volontariamente a interventi estetici. Se l'operazione chirurgica va male, è sfiga e purtroppo rimane sempre il rischio.
E poi guarda che non disprezzo,mi sembra di avertelo spiegato,ho solo constatato alcune cose a seguito di un periodo in cui ho vissuto a contatto con dei 20enni,cose che mi hanno rattristato ma insegnato molto.Certo non condivido le tue posizioni e reputo campate in aria le analisi sul mondo del lavoro,nella speranza che la maggiorparte dei tui coetanei non la pensino come te,scusami se ti parlo in termini generali ma non ho voglia di entrare nel dettagio di analisi economiche.
cruciani probabilmente è quel tipo di genitore che sarebbe assolutamente orgoglioso che la figlia finisse nelle mani del drago probabilmente ce la spingerebbe lui, non è ne il primo ne l'ultimo
Io vorrei vedere questo che si crede di essere intelligente...intervistare Berlusconi! Userebbe questi toni provocatori e canzonatori? Non credo! Questo è peggio di Bruno Vespa!