Da giovane, ho iniziato a leggere qualche libro, perché mi ponevo delle domande e non trovavo risposte nell'ambiente che frequentavo. Nei libri trovavo delle risposte al mio sentire, e mi emozionavo. Quelle emozioni mi facevano sentire meno solo🥲
Ciao Martina parli dei libri in maniera talmente emozionante che mi sembra di esserci dentro. Alla Ricerca Del Tempo Perduto (che ho comprato a fine gennaio in volume unico) sarà indubbiamente la mia prossima lettura quando avrò terminato le tragedie di Euripide. Comunque ho notato che queste letture che richiedono tempo e fatica elevano lo spirito e fanno crescere. E le sensazioni che si provano le hai descritte in un modo meraviglioso. 👍❤️
Ho appena finito di leggere il quinto volume, quindi mi manca ancora un bel pezzo di viaggio, ma sono fiducioso che riuscirò a finirlo. Io non mi sono mai considerato un grande lettore, non macino decine di libri all'anno e non mi sono mai considerato un "appassionato di letteratura". Però ho avuto sempre un debole per le scalate alpinistiche: Guerra e pace, La montagna incantata, Moby Dick, Il signore degli anelli ecc. Mi piace l'idea di leggere un romanzo immenso come quello di Proust, di metterci mesi e mesi (anzi anni). E' proprio vero che al giorno d'oggi non siamo più abituati ad imprese del genere, ci sembrano inconcepibili nella nostra società: troppo esigenti, troppo fine a se stesse, ci sembra quasi di rubare del tempo che potevamo utilizzare in mille modi più produttivi. Io leggo abbastanza lentamente, e alcuni dei volumi della Recherche mi hanno richiesto anche un paio di mesi. Ma è uno sforzo salutare il costringersi a leggere un libro per due mesi di fila, a trascurare tutte le altre cose che vorresti leggere e fare per dedicarti solo a quello. A fare qualcosa solo per il gusto di farlo, per il gusto di sapere di esserci riuscito, anche se non interessa a nessuno, anche se alla fine non c'è nessun premio. Detto questo, leggere la Recherche non è mica una sofferenza: è un libro divertentissimo, interessante, folle, pieno di scene incredibili che non ti aspetteresti mai da un libro del primo Novecento.
La similitudine fra il leggere Proust e la salita impervia di montagna in cui all'improvviso compaiono paesaggi mozzafiato è veramente suggestiva! Ho letto Proust a 20 anni all'università e poi ho riletto alcuni passi a 30,40 anni. Ma dopo il tuo video, ho voglia di rileggerlo con amore e pazienza ora a 50 anni. Mi chiedo di cosa mi parlerà oggi...Sono così lontana dalla giovane intellettuale di anni fa...aspetto una nuova salita ( ne ho fatte tante ormai ma reali, quelle della vita) e nuovi paesaggi da scoprire. Grazie per questo video .
al momento sto leggendo il libro "Cèleste Albaret Monsieur Proust". Una biografia sulla vita di ogni giorno dello scrittore dal punto di vista di Celeste, la sua più cara amica e governante che ha vissuto in casa con lui per molti anni. Molto bello :)
Carissima Martina, questo video, come tutti gli altri, mi spinge sempre di più a riprendere la lettura di Proust. Ricordo quando, in un video, ti chiesi se l'avessi letto e tu mi risposi di no perché ancora non era il momento. Quando l'anno scorso poi, hai deciso di iniziare questa lettura, ero felicissima perché avevo trovato qualcuno ,una guida, con cui affrontare questo percorso, questo viaggio. Purtroppo anche per me l'anno passato non è stato un bel periodo e ho dovuto lasciare la lettura perché non riuscivo a dargli l'attenzione che meritava, perché per me quest'opera deve essere vissuta a pieno, ed ora, ascoltando questo video, che racchiude il tuo pensiero generale su tutti i volumi, ho ancora più voglia di riprenderlo ,con la fortuna di avere informazioni in più ,qualora io abbia dubbi o incertezze sulla comprensione di questo capolavoro. Grazie un abbraccio❤
Sono sicuro che con le tue "lezioni" i lettori di Proust aumenteranno.Se non altro per la curiosità e la sfida che ogni lettore serio si pone e cerca quotidianamente.Brava..
Ciao Marta! Ho letto Proust due volte e mi sembra che tutti saremmo stati piu' contenti se l'autore avesse gettato via tre quarti dell'opera; c'e' davvero della bella scrittura, ma non abbastanza per giustificare 3600 pagine (nell'edizione Garnier). Ma nondimeno, mi piace ascoltare il tuo italiano bello, chiaro e sempre facile da capire per questo straniero italofilo. Buona giornata!
Grazie Martina 🧡mi sono da qualche giorno preparata il terzo volume della ricerca del tempo perduto 📚ed ho messo da parte altre letture…. Ora sto leggendo Le ceneri di Angela di McCourt
Brava per leggere tutto Proust. Sono tanto grata per questo video. Sto leggendo Proust ogni mattina da due anni. Ero davvero innamorato di Swann. Ma é come hai detto … ci sono momenti molto difficili. Sto leggendo La parte di Guermantes addesso e non è la stessa esperienza di Swann. Faccio fatica á volte, ma adoro la tua descrizione di quei momenti, quei passaggi che tu stupiscono, all’improviso. C’è in questi libri. Sono felice di sentire che tempo ritrovato è il tuo volume preferito. Non vedo l’ora á leggerlo, ma probabilmente non lo sará per almeno altri 3 anni al mio ritmo! Per me, Proust è meditation, bennessere, salute mentale, rallentamento... bellezza.
La Ricerca è un'Opera Mondo, esige attenzione e dedizione esclusiva e un tempo "dilatato" per goderne al meglio. L'ho letta nell'estate del 2015, terminata la lettura mi sembrava di essere orfano, spaesato nel dover tornare alla vita quotidiana (e ai "soliti" romanzi).. Non ricordo più chi sintetizzò le oltre 2000 pagine del romanzo con una frase lapidaria: Marcel diventa scrittore 😊 Mi piace l'immagine che usi della lettura di Proust paragonabile a una ascesa in montagna. Si fatica, si suda, ma la soddisfazione del percorso completato è impagabile. Concordo anche quando parli della lettura (o della letteratura) come elemento salvifico che aiuta ad affrontare la vita reale, nella sua durezza, anche se, a dire il vero, un libro meraviglioso come Trilogia della città di K., amato quanto Proust, nega questo aspetto della letteratura o, perlomeno, lo dichiara salvo poi negarlo nello sviluppo narrativo. Mi viene in mente Baricco che accostava Proust a Celine, tanto complesso e fluviale il primo, quanto sintetico e diretto il secondo (in pochi anni la letteratura francese subi una trasformazione profonda)
Ecco, ci sono dentro: appena all'inizio del percorso. Incantata (e frustrata, come hai ben detto) spesso persa nei molti rivoli che fluiscono da tutte le parti, ma che so che stanno come alimentando un lago dove, se e quando arriverò, sarà come raggiungere il posto sognato. Sono troppo spesso smarrita per le tante divagazioni che mi trovo a seguire sul filo dei miei pensieri e delle ricerche per tentare di comprendere...e poi, ancora come hai detto tu, dietro la curva, eccola lì quell'immagine perfetta! Si ferma il respiro e devo perfino sgranare gli occhi, tanto rimango incantata. Cosa chiedere di più ad una lettura?! Grazie per lo sprone!
Cara Martina, grazie per il video. Per una rilettura di Proust ti consiglio caldissimamente l'edizione commentata dei Meridiani (è sempre la traduzione di Raboni) e di accompagnare la lettura con il libro di Eric Karpeles "Paintings in Proust"
Ciao Martina seguendo te e Margherita, la curiosita' mi ha portata all'acquisto del primo volume della recherche. Come detto da te pensavo di non essere all'altezza della lettura stessa che invece si e' rivelata scorrevole, piacevole e per niente difficile. Sto pero' intervallando la lettura di Proust con un bellissimo libro, di cui rimandavo sempre la lettura stessa ed esattamente La scelta di Sophie, l'hai letto? Io lo sto trovando bellissimo e ricordo che tanti anni fa ne ho visto anche la trasposizione cinematografica. Cari saluti.
Complimenti! Due domande: - Ti sei preparata in qualche modo per questa incredibile avventura? - Secondo te si possono leggere solo alcuni volumi? E quali nel caso? La paura di fallire è tanta Grazie mille
Non mi sono preparata per nulla. Non sapevo cosa aspettarmi e anche io avevo il timore di non capire. Poi ho cominciato a farmi cullare dal flusso. I libri a mio avviso vanno letti in ordine. Non si può andare a saltare. C’è chi comincia dall’ultimo e poi continua dal primo in poi fino al sesto, perché l’ultimo (Il tempo ritrovato) offre una sorta di chiusura dei punti e sintesi tematica e stilistica, però io credo che sia più appagante il procedimento regolare, che lascia “Il tempo ritrovato” a chiudere il cerchio alla fine.
Ciao Martina anch'io con il gruppo avevo iniziato a leggere questo libro ho letto i primi 3 volumi poi mi sono fermata perché avevo l'impressione di non capire ciò che stavo leggendo ma solo di essere travolta da un mare di parole e poi perché il terzo libro l'ho letto quando ero ricoverata e contemporaneamente mia nonna si era aggravata lasciandoci...quindi ho legato questo libro complesso a tale evento traumatico e non ho avuto più voglia di riprendere la lettura forse prendendo appunti come hai fatto tu potrebbe essere più fattibile la ripresa del quarto volume...(non amo lasciare le cose a metà quindi spero presto ritrovare il coraggio di riprendere la lettura)
Martina, non riuscirò a vedere in questo momento tutto il video, ma sono arrivata a un punto in cui mi premeva lasciarti già la mia voce. Innanzitutto grazie, sei sempre tanto generosa nel citarmi, ma voglio riportarti la luce di tutto il portato delle tue parole. I timori, i timori che vivono ormai in un tempo andato eppure prezioso. Io sto volontariamente centellinandolo, il penultimo volume, poi con calma l’ultimo e, poi, a dispetto dei miei usi, sarebbe bello riprenderlo, ogni tanto. La gioia non è - in fondo - per uno scritto, ma è per le vibrazioni che si imprimono in noi. Ti abbraccio tanto 🌹🤍 P.S. E, invece, sono riuscita ad ascoltarti fino alla fine. Meravigliosa ✨
Mi vergogno a confessare di aver letto la Recherche ben sette volte, e ancora non ne ho abbastanza. C'è qualcosa di oppiaceo nella sua scrittura, qualcosa che incanta, che seduce come i drammi di Wagner, e infatti la tessitura proustiana richiama a grandi linee quella dei drammi wagneriani. Avrei potuto spendere le molte ore ripetutamente dedicate a Proust leggendo altri meravigliosi autori, mi sentivo in colpa, ma dopo la Recherche, anche autori della statura di Celine, Balzac, Flaubert o Dostoewski, mi sembravano giganti ridotti a nani. Ecco il ìmotivo per il quale, con stupore e quasi vergogna, sono tornato sempre all'ovile di Proust. Dopo la Recherche cambia la concezione della vita e della letteratura. Proust ha una capacità seduttiva che rasenta la disonestà, è una sabbia mobile dall'apparenza innocua nella quale affondiamo senza quasi accorgercene, e alla fine, per la sovrana intelligenza con cui argomenta, gli diamo ragione quasi su tutto come inebetiti, come drogati, anche quando la nostra opinione è divergente dalla sua. Per esempio, le sue crudeli affermazioni sull'amore sono frutto di un disincanto atroce, irredimibile, eppure quando le leggo è come se Proust occupasse una parte del mio cervello e la comadasse. Proust è lontanissimo dalle persone comuni: è ricco, è snob, frequenta aristocratici, alti intellettuali, politici e artisti, ma il miracolo sta proprio in questo: pur così distante, parla singolarmente all'orecchio di ognuno di noi illudendoci che egli non abbia scritto un libro, ma tanti libri quante sono le persone che lo hanno letto, con tanto di dedica, e questo non mi è mai accaduto. Inutile porsi il problema della lunghezza proustiana, perché questo autore deve necessariamente setacciare la realtà sino all'infinitesimale. La Recherche è talmente vasta e proteiforme che ognuno può attribuirle una finalità diversa con la convinzione di averci azzeccato, tanto pescoso è il suo oceano. Io credo che l'intento fondamentale di Proust sia di trascendere la morte in qualche raro attimo concesso dall'esistenza. E questi rari attimi sono le estasi metacroniche (intermittenze de cuore), grazie alle quali egli, in veste di Narratore, al termine dell'opera affermerà di non temere più la morte (al punto che in quel momento, pur non più giovane e dopo innumerevoli titubanze sulla sua vocazione, decide di scrivere la sua opera). E perché non teme la morte? perché in quegli attimi si colloca fuori dal tempo: fuori dal passato e fuori dal presente, in un binario parallelo e quindi, per quei soli istante, Eterno. A Proust occorreva, attorno a quei privilegiati istanti, ordire una gigantesca maglia di "normalità" fatta di tempo e di azione per poi, nelle ultime pagine, spiegare che in quell'enorme membrana ci sono delle brecce entro cui, peraltro involontariamente, possiamo nasconderci per un brevissimo istante ed esorcizzare le nostre paure, la nostra caducità. La Recherche è solo in apparenza un libro troppo lungo; tale lunghezza ha consentito all'autore di estrarre, come da un mare una goccia, una piccolissima particella di Eterno. Scusate se è poco. Carlo Martinelli
Ho finito di leggere il primo volume a Febbraio e mi ha aperto un mondo. Devo dire che ho faticato nell'ultima parte e quindi ho deciso di prendermi una pausa e di approfondire nel frattempo altri autori classici. Sicuramente riprenderò la lettura, so che ne vale la pena, anche se desta un po' di paura, data la natura molto impegnativa del testo.
Non ho mai letto Moccia, ho visto solo tre metri sopra al cielo dei suoi film. Non lascio mai libri a metà, con twilight però non ho potuto farne a meno. L'ho trovato terribile e menomale che era un prestito😅.
