Leica, Hasselblad, Pentax, Zeiss rinunciano a qualche pezzo 

Ciao Luigi, grazie di essere passato! Ci sono sicuramente diversi “aggiustamenti” in corso.

Ciao Gennaro, in effetti negli ultimi anni si sono susseguiti una serie di eventi decisamente inaspettati che hanno completamente sconclusionato l'ordine delle cose.

Grazie! 😃

Come non concordare in toto

Capisco bene che quella scritta faccia storcere in naso, soprattutto se si fotografa da tempo e si ha la percezione della storia e dell'importanza del marchio Hasselblad. Però, come si può riscontrare anche in altri settori, a volte l'eccellenza qualitativa non va di pari passo con un bacino di mercato e di vendite sufficienti per stare a galla. Buona parte del significato di quella scritta è sicuramente marketing, inutile girarci troppo intorno. Credo di aver letto, ma prendi tutto con il beneficio del dubbio, che l'intervento di Hasselblad in queste collaborazioni sia principalmente nella gestione del colore o comunque lato software delle immagini. Per il discorso Zeiss: sul fronte qualitativo non credo che nessuno si sognerebbe di mettere in discussione le capacità e l'esperienza di Zeiss nel realizzare obiettivi e dispositivi ottici, non solo fotografici. Come non c'è nemmeno da discutere sulla qualità della serie Milvus. Il fatto però che un'azienda che ha sempre prodotto obiettivi fotografici resti ferma su tutte le linee produttive di quel segmento per anni lascia un po' perplessi perché comunque la produzione di corpi va avanti. Correggimi se sbaglio, al momento mi pare non sia stata sviluppata una linea di Zeiss con attacco Nikon Z nativa, giusto? Ed è un peccato. Il tutto in considerazione anche di un altro aspetto che non è secondario, l'elettronica ormai ha un ruolo molto importante, sia in fase di scatto sia nella gestione dei file e la mancanza di aggiornamenti firmware non è secondaria.

Cominciamo col dire che, se c'è uno strumento inadatto ed ergonomica ente assurdo per fotografare, questo strumento è il cellulare. E, a questo punto, iniziato il discorso, per me, finisce qui. È il marketing che spinge una massa di gente a far acrobazie con le dita. Ovviamente,anch'io uso il cellulare per far le foto.... ma solo per lo stretto indispensabile. Quando edoualcosa di meritevole, lo spengo o lo metto in tasca per nonaer il rammarico di non aver avuto una macchina fotografica! E per macchina fotografica intendo da una Agfa Billy (anni '30) ad un Hasselblad serie H. 😂😂😂 Anche scrivere un messaggio come questo, per me, è un tormento. Rimpiango il 3310 è lo startac. 😂

@@MarcoBisogni in realtà Hasselblad è stata molto fortunata perché oggettivamente non era chissà cosa. È arrivata al momento giusto, nel posto giusto, col prodotto giusto. Però meccanicamente non era certo a livello di Rollei, aveva spesso problemi di staratura del fuoco e di spazziatura oltre che di infiltrazioni se non cambiavi periodicamente i light trap, le ottiche non erano loro erano Zeiss prima e Fuji poi. Io onestamente faccio fatica a vederlo il prestigio Hasselblad. Zeiss Milvus ne ho recensiti 3 il 25/1.4 il 35/1.4 e il 100/2 makro, io ero convinto che fossero ottimi, mi sono ricreduto, sono costruiti bene ma senza logica, c'è un errore KOLOSALE (si con la k) di progettazione che non é ammissibile ossia il fatto che non ci sia una zona ferma del barilotto che è a tutti gli effetti un enorme ghiera del fuoco, cosa davvero sbagliata e non c'è altro modo per dirlo è sbagliata. Io mi aspettavo il meglio e sono rimasto profondamente deluso da Zeiss, se quello è il massimo che sa fare allora fa bene a ritirarsi dal mercato.

A livello personale nemmeno io sono un amante della fotografia con lo smartphone però oggettivamente è un dato di fatto di quanto abbia preso piede. Ha sicuramente dalla sua l'essere un dispositivo che posseggono praticamente tutti, che è sempre a portata di mano e, magari, chi lo ha avuto come primo e unico strumento ha anche un rapporto diverso con esso. Il mio primo telefono cellulare mi sa che è arrivato un filo dopo gli storici Nokia e Motorola (?), al tempo mi sa che usavo le schede alle cabine, quindi ancora nessuna croce da messaggi :-D

Diciamo che il mio discorso non andava in questa direzione, però, per rispondere più specificamente al tuo commento: per la mia esperienza in ambito lavorativo la tua osservazione non ha un riscontro così automatico. Posso dirti che già prima del periodo lockdown le cose stavano cambiando e il periodo in cui non si poteva entrare nelle aziende ha cambiato molto la percezione della "qualità". Poi, non si può comunque liquidare l'argomento in poche righe, non tutti i settori e le situzioni sono identici.