IL RE Testo Leonardo Pieraccioni - Musica Beppe Dati brano tratto dal film "Il Professor Cenerentolo" Edizioni Musicali Levantemusic/Uvafragola Arrangiamenti e Realizzazione Lorenzo Piscopo - Cave Studio - Firenze
Più ascolto questa canzone e più mi rendo conto di come la vita sia costellata da mille imperfezioni... Manca sempre una corda alla chitarra del nostro essere... Ma infondo il trucco sta tutto lì... Non affannarci a rincorrere qualcosa che non c è e quello che non siamo... Ma essere felice per ciò che abbiamo...
canzone bellissima,film meraviglioso (consiglio a tutti di vederlo)..e poi grande Leonardo Pieraccioni...il mio sogno è diventare proprio come lui,fare gli stessi bei film che fa lui, e avere il grande successo che ha lui! Grande Leo
Adoro tutto quello che fai (anche i film meno impegnati e più frivoli... senza offesa) ma con questa canzone ti sei superato... cazzarola mi hai fatto venire la pelle d'oca
Grazie Leo Grazie davvero in questi giorni ho fatto la maratona di tutti i tuoi film grazie davvero mi hai fatto ridere piangere pensare innamorare delle donne che tu hai conquistato nei tuoi film odiare i personaggi nemici nei tuoi film...ma sopratutto mi hai dato Speranza come fossi Dio
Sono il re dei regali sbagliati dei discorsi indecisi e dei piccoli salti Sono il re dei viaggi sospesi e dei passi perduti tra il cielo e gli asfalti Sono il re di un corteo stralunato di episodici attori comprati a forfait Sono il re di una donna di cuori che da tempo ho scordato dentro a un freddo caffè Sono il re delle mezze stagioni dei ricordi bagnati stesi al sole d'agosto Sono il re di quei cinema vuoti dove crescono i rami e non trovo mai posto Sono il re del cartoccio di pizza e di un'inutile casa con il finto parquet Sono il re dei pagliacci e stasera fra le luci del circo piangevo per te Se ti affacci anche adesso mi vedi sullo sfondo del niente le parole le ho scritte convinto ma sopra il burro cocente e se scendi da quella cometa scoprirai soprattutto che il regalo più bello che sogni a volte è la vita e ripartire da un rutto Sono il re dei cantanti stonati di una vecchia chitarra a cui manca una corda Sono il re di un'inutile guerra e dei giorni spuntati che nessuno ricorda Sono il re di me stesso e stasera ho trovato il coraggio di parlarti di me Ma sono il re delle rime sbagliate e sottovoce ti dico Ho bisogno di un thè
scusate, qualcuno sa aiutarmi con il testo? al minuto 2:09, dopo "che il regalo più bello che SOGNA ALLE VOLTE la vita, è ripartire da un rutto" non mi quadrano le parole in mezzo in maiuscolo, qualcuno ha capito meglio di me? grazie.
+MrDavide Foti "il regalo più bello che sogni alle volte è la vita... E ripartire da un rutto". A Firenze si dice "alle volte" per dire "certe volte". E poi, dopo tutta questa poesia, Leonardo cerca di sdrammatizzare: c'è il crescendo poetico e poi... si riparte da un rutto. Almeno io l'ho vista così.
Secondo me la frase è "il regalo più bello che sogna alle volte la vita...è ripartire da un rutto". La vita è il soggetto della frase ed il "ripartire da un rutto" viene inteso come un modo per sdrammatizzare la serietà con cui si vive.
Sono il re dei regali sbagliati, dei discorsi indecisi e dei piccoli salti Sono il re dei viaggi sospesi e dei passi perduti tra i cieli e gli asfalti Sono il re di un corteo stralunato di episodici attori comprati a forfait Sono il re di una donna di cuori che da tempo ho scordato dentro a un freddo caffè Sono il re delle mezze stagioni, dei ricordi bagnati stesi al sole d'agosto Sono il re di quei cinema vuoti dove crescono i rami e non trovo mai posto Sono il re del cartoccio di pizza e di un'inutile casa con il finto parquet Sono il re dei pagliacci e stasera fra le luci del circo piangevo per te Se ti affacci anche adesso mi vedi sullo sfondo del niente Le parole le ho scritte convinto ma sopra il burro cocente E se scendi da quella cometa scoprirai soprattutto Che il regalo più bello che sogni a volte è la vita È ripartire da un rutto Sono il re dei cantanti stonati di una vecchia chitarra a cui manca una corda Sono il re di un'inutile guerra e dei giorni spuntati che nessuno ricorda Sono il re di me stesso e stasera ho trovato il coraggio di parlarti di me Ma sono il re delle rime sbagliate e sottovoce ti dico Ho bisogno, ho bisogno di un thè