Sono un' insegnante elementare,ho tre figli dislessici, sono rimasta molto soddisfatta su tutto ciò che è stato detto,mi ritrovo a condividere pienamente ciò che ha detto la professoressa Paola Venuti,soprattutto che molti insegnati dovrebbero fare formazione sulle problematiche di apprendimento,molti non sono preparati pur avendo anni di carriera.
Buonasera purtroppo la maggior partedegli insegnanti non è preparata e tutto ricade sui genitori che devono imparare ad aiutarei figli e nella maggior parte dei casi è difficile e frustrante perchè non c'è collaborazione anzila risposta degli insegnati le mappe se le fanno i ragazzi noi mica possiamo stargli dietro. Questa è una delle tante risposte
Gentile signora Anna, da docente di scuola primaria (che ha avuto e ha degli alunni con DSA) le vorrei far presente un'altra questione: le mappe concettuali si basano spesso sulle parole che a ciascuno di noi rievocano qualcosa e non per tutti è uguale. Le faccio un esempio: qualche anno fa, in una classe terza, un bimbo si appuntò sul libro la parola "lancia". Quando gli chiesi il perché di quella parola nello specifico, lui mi formulò un ragionamento estremamente articolato sulle tappe evolutive dell'uomo: allevamento, caccia, agricoltura, raccolta, società organizzata e quant'altro. In pratica, l'intero programma del primo bimestre in quella parola, "lancia". Io, personalmente, non so se avrei scelto proprio quella, penso proprio di no. Per me, probabilmente, sarebbe stata più evocativa una parola come "società", oppure "organizzazione". Per il mio piccolo alunno, però, la parola chiave era "lancia" e quella apriva una serie di "cassetti" della memoria in cui attingere informazioni. Le strategie mnemoniche sono estremamente soggettive. Una parola "magica" per me a lei può non dire niente e viceversa!
