IL DISCORSO INTEGRALE DEL SINDACO:
Ci tenevo, il messaggio è importante: un ragazzo giovanissimo, poco più di vent’anni, che cerca di dare una lettura sensibile e profonda di un quartiere straordinario della nostra città come Scampia. Noi abbiamo bisogno di una narrazione vera, abbiamo bisogno che qualcuno, anzi che più persone, possano raccontare la nostra città, non ci deve mai stare censura e soprattutto non ci devono mai stare letture unilaterali, e per non avere letture unilaterali ti devi affidare a chi la città la vive per intero, perché la lettura profonda ci consente di affrontare i problemi, ma anche di raccontare la straordinaria umanità, bellezza, energia, creatività che c’è nella nostra città. Perché da napoletano e, oggi, da sindaco della città, penso che sia importante una lettura profonda, non superficiale, e ricca, della nostra Napoli? Perché quando tu racconti tutto, dai la possibilità alla gente di pensare e di scegliere. Perché ci sono dei ragazzi giovanissimi, Emanuele lo potrà raccontare meglio di me, che certe volte non riescono ad avere la possibilità di scegliere, e soprattutto, se viene fotografata una realtà unilaterale o se noi non riusciamo a costruire nella nostra città delle alternative, non ci possiamo poi lamentare se dei ragazzi sbagliano o poi diventano delinquenti, perché delinquente non nasce nessuno, è il contesto familiare, è il contesto sociale. Allora interrogo ognuno di noi: quante alternative abbiamo costruito nella nostra Napoli? Io credo che oggi, grazie ai napoletani, i problemi continuano ad essere tanti, ma grazie ai napoletani si stanno costruendo una serie di alternative, questa ne è una, a Scampia ce ne sono tantissime, a Pianura, a Soccavo. Napoli è piena di alternative. Che nessuno dica, che quando si esce di casa, non hai la possibilità di scegliere, e non dimentichiamoci mai che spesso gli episodi di violenza più profondi, psicologici e fisici, stanno proprio nelle mura domestiche. Quindi non è vero che la casa è il luogo più sicuro. Proprio in questi giorni abbiamo fatto un lavoro molto interessante sulla prostituzione minorile ed è uscito uno spaccato davvero preoccupante di ciò che accade all'interno delle mura domestiche e anche nelle famiglie cosiddette "normali". Quindi Emanuele ci racconta Napoli e noi abbiamo bisogno di questi racconti, perché si tratta di ragazzi che hanno scelto di rimanere a Napoli. Questo è un altro tema importante, non abbiamo scelto di nascere a Napoli, ma di esserci sì, e qua è tutto più difficile. Io amo chi ci racconta Napoli da lontano, ma amo ancora di più chi rimane con noi a lottare per cambiarla, Napoli, perché poi a parlare, anche io, se mi spoglio delle qualità di sindaco e mi metto dietro ad un computer, potrei essere il miglior narratore, sparando a zero su tutti. Invece a me piace fotografare questa città che ha una grande voglia di riscatto, che io intercetto ogni giorno e noi non dobbiamo deludere queste persone, soprattutto anche facendo credere che non è vero che non c'è speranza e non è vero che non ci sono alternative. La storia di Emanuele, che per fortuna non è l'unica, ce ne sono tante, ci dimostra che Napoli, non a caso, è la città che continua ad avere il maggior numero di giovani, e se oggi abbiamo vinto a Bruxelles la candidatura per le Universiadi a Napoli nel 2019, significa che Napoli è stata scelta perché è la città dei giovani ed è una città che sta ritornando ad essere credibile grazie a persone come voi che ci hanno messo la faccia ed hanno smesso di dire "aspettiamo che arrivano gli alleati", anche perché io chiudo il mio mandato tra qualche settimana ed alleati non sono arrivati, quindi tutto quello che è arrivato è tutto nostro, è made in Naples, il bello ed il buono è tutto made in Naples, ma questo ci riempie ancora più di forza e persone come te, almeno a me, danno una grande forza di continuare e di restare in questa città."
12 сен 2024
