Ma non si chiamava "Célèste" la moglie di Odilon Albaret, altro autista di Proust, e non Cécile? Proust e Wilde si incontrarono a Parigi, secondo la biografia del secondo, scritta da Gordon Cullen. In una lettera a Robert Ross Wilde parla di Proust come di un "giovane dai grandi occhi orientali" (Proust aveva allora 24 - 25 anni). Proust diede appuntamento a Wilde a casa dei genitori, ma arrivò in ritardo: Wilde fu fatto attendere da solo in un salotto. Quando Proust arrivò Wilde se ne andò dicendo: "Come è brutto, qui da voi!".
Ascoltando ho preso uno dei volumi della Recherche, l'Albertine scomparsa, Einaudi 1952 e subito una frase che avrei voluto aver scritto io: Così, quel che avevo creduto non fosse nulla per me,era, semplicemente, tutta la mia vita. Un dialogo come sempre tra Proust e ciascuno dei suoi lettori.