Ci sono migliaia di documentari di questa tragedia,ma viverla attraverso il racconto di Marco è tutta un'altra cosa.... torna Marco a raccontare le storie che solo tu sai farlo con il cuore
Mia nonna, Veneta di Feltre, dieci anni dopo mi consegnava la sua memoria, con le lacrime agli occhi. Come un albero scrollato per far cadere i frutti, poi sbucciati dai vestiti e forse anche la pelle, spostamento d'aria da bomba atomica. corpi ritrovati a chilometri, e corpi mai trovati, sepolti nel fango, nel ricordo di chi non dimentica. Io non c'ero, nacqui 3 anni dopo, i mei saggi nonni mi portarono anni dopo a vedere la valle dell'albero, dei frutti caduti mi ripromisi di non dimenticare mai....
Io non lo avevo mai visto ma l'interpretazione di paolini mi ha fatto rabbrividire mi è sembrato di essere lì in quel momento.Questa estate sono stata ad Erto sono andata a visitare erto vecchia che desolazione la diga intatta e tutto at orno le bandierine con il nome di tutti quei bambini morti mi ha toccato veramente il ❤️
Non avevo mai visto questo monologo, così coinvolgente e commovente... piango e penso che nessuno nel mio percorso scolastico, me ne abbia mai parlato 😢 NON DIMENTICHIAMO
Marco Paolini,un grande artista,ogni anno,il 9 ottobre mi riguardo questa sua storia raccontata del Vajont,ed ogni volta mi sale un magone nella.gola,la tragedia del Vajont non va dimenticata,va ricordata...
Era il 1997 e casualmente di rientro a casa mi fermai ..ipnotizzato da Marco Paolini e la storia del Vajont oggi 60 anni da quella tragedia e 26 da quella sera l'emozione e la tristezza per tutte quelle vittime, persone, bambini innocenti è sempre Enorme ❤😢
Impressionante ma tanta rabbia perke capisco per quanti anni questa tragedia sia stata taciuta un grazie a Marco e a tutti quelli Ke si adoperano perke non venga dimenticato questo e Ke non si deve sentire più Ke e la natura ma solo ed esclusivamente l avidità e la superbia dell' uomo !
Marco grazie, nel 1997 non avevo nemmeno un anno, nel 2014 ho guardato tutto lo spettacolo, sul finale mi commuovo sempre, se non c'eri tu non ne avrebbe parlato nessuno e non avrebbero nemmeno fatto il film nel 2001, grazie di tutto Marco❤😔😥 E non dimentichiamolo.
Grande Marco! Unico nel narrare fatti in cui i "cervelli" fanno le più grandi caz....e e dimostrano che i cervelli li hanno buttati via appena nati!!!!!
Ho ascoltato Paolini x la prima volta, quest'uomo mi ha fatto vivere quel disastro, mi chiedo ma i colpevoli hanno pagato o vivono con la loro coscienza sudicia ,se una coscienza sanno cos'è ❤
Il processo è stato abilmente pilotato dall'Enel e dai suoi avvocati. L'Enel stanziò 3 mld di lire per risarcire le vittime in base a un tariffario da essa stipulato. Il "valore" del morto era calcolato sulla base della parentela col Sopravvissuto (max 3 milioni per un coniuge), e grazie alla legge sulla commorienza, non risarcirono circa 600 morti che non avevano discendenti diretti in vita. La maggioranza dei superstiti, rimasti senza niente, cedettero a questo sordido ricatto, rinunciando di conseguenza al diritto di costituirsi parte civile al processo. I pochi che mantennero quel diritto, dovettero pagare di tasca loro le trasferte fino a L'Aquila, IN ABRUZZO, dove il processo era stato spostato, scontrandosi coi succitati strapagati avvocati dell'Enel, capeggiati da Giovanni Leone, lo stesso politicante bastardo che, da Presidente della Repubblica, quando visitò la spianata di Longarone pochi giorni dopo il disastro, promise ai superstiti che avrebbero avuto giustizia... Poi, grazie alle classiche lungaggini della "giustizia" italiana, il processo si concluse nel 1971, appena 2 settimane prima che i reati commessi andassero in prescrizione. Degli 11 imputati chiamati alla sbarra a inizio del processo 4 anni prima, tra morti e assolti, ne furono condannati solo 2, per i reati di frana e inondazione, omicidio e lesioni colpose plurimi, aggravati dalla prevedibilità dell'evento: Mario Alberico Biadene, direttore del Servizio Costruzioni Idrauliche ENEL (e capo operazioni al Vajont): 5 anni di cui 3 condonati Francesco Sensidoni, membro del Ministero Lavori Pubblici e della Commissione di Collaudo per il Vajont: 3 anni e 8 mesi, di cui 3 anni condonati Sensidoni non farà un giorno di carcere. Biadene IN VIRTU' delle cose buone fatte per il carcere in cui stava e della sua buona condotta, viene rilasciato dopo UN ANNO. Neanche 12 ore di carcere per morto... Per ulteriori informazioni, le consiglio caldamente il libro "Vajont, l'Onda Lunga" di Lucia Vastano
Il libro di Tina Merlin sul Vajont inizia con una frase di B. Brecht "Ci sono due voci in alto e in basso e due misure per misurare e chi ha volto umano più non si riconosce. Ma chi è in basso in basso è costretto perché chi è in alto in alto rimanga." Sulla pelle viva. Come si costruisce una catastrofe
Dalle informazioni che ci hanno dato e ci danno, invece di un equipe tecnico di ingegneri se ci fosse stato un equipe di asini sicuramente non avrebbero costruito il Vajont........
Tina Merlin col suo libro ha aperto la via... peccato che non abbia vissuto abbastanza (è morta nel 1991) per vedere l'effetto ESPLOSIVO dei suoi sforzi e della sua lotta ventennale contro il silenzio voluto dallo Stato su questa strage della quale è stato corresponsabile. Marco Paolini, per la prima volta in 34 anni ha dato vita a una vicenda che ha portato tanta morte, e richiamato l'attenzione dell'opinione pubblica sul Vajont, che ancora oggi si riflette, seppur con dinamiche diverse, su altri disastri recenti (val di Stava, Ponte Morandi, dissesto idrogeologico a livello nazionale mai sanato ecc.)
E ci sarà ancora con il Ponte giù in Sicilia??????? Io prego Iddio di NO!!!! Anche se e non si parla più di questa firma del Presidente al signor Salvini! Che Dio e tutti i Santi del "Paradiso" abbiano pietà di Noi Italiani!!!..
Alla fine la frana è avvenuta quando avevano comunque riportato il livello della diga a 700m cioè a quella che per quanto ne sapevano loro era la quota di “sicurezza” . Il problema è che la simulazione del Tale prof. fu drasticamente errata…
Le prove non furono fatte con la leggerezza con cui qui vengono raccontate. Per farla breve, l'errore fatale che ne falsò i risultati fu che la velocità effettiva di caduta della frana fu eccezionale, ben 3 volte la peggiore presa in considerazione. Considerando che l'energia cinetica viaggia col quadrato della velocità è abbastanza chiaro perché l'onda fu quasi 9 volte più grande. Detto questo, da tecnico sono perfettamente consapevole che dati iniziali errati producono risultati inattendibili. Personalmente io, al posto di Biadene, non mi sarei fidato ad alzare così tanto il lago nemmeno se le prove le avesse condotte Dio in persona. Questa eccessiva sicurezza unita ad una sconsiderata sottovalutazione dei rischi è stata fatale. Sono convinto che se Semenza non fosse morto non ci sarebbe stata la disgrazia. Magari il lago sarebbe semivuoto, ma Longarone sarebbe ancora là
@@TheOnlyVistosi son state fatte ANCHE con leggerezza. Non hanno mai preso in considerazione il fatto che potesse cadere tutta in blocco, hanno simulato sempre la frana divisa in due.
Pensavano di poter controllare la caduta della frana con il sistema degli invasi, ideato da Muller. Gli esperimenti fatti nn furono condotti male ma partivano da dati errati. Il disastro ci fu anche dopo con gli avvoltoi ben descritti dalla Merlin e la dismissione dell' energia idroelettrica a favore della termoelettrica, con conseguenze nefaste per il paese. La diga resse un urto 9 volte superiore al previsto ed era un gioiello della tecnica italiana. Quindi ancora oggi paghiamo le conseguenze di quella tragedia. Infine il libro della Merlin dovrebbe essere inserito nei programmi di educazione civica...