Oggi parliamo di quella volta in cui l’arte medica finì nelle mani della chiesa cristiana, poi cattolica, e dei sacerdoti e dei santi che curano meglio da morti che da vivi e
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e la componente scientifica che già si era andata affievolendo da quando Galeno aveva tirato le cuoia, riprese a essere considerata “opera vana se non peccaminosa e diabolica”.
bisogna ammettere che i 5 secoli dopo la nascita del Salvatore, non sono stati proprio, gioviali. Anzi, diciamo che sono stati una specie di periodo d’oro delle sfighe e dei cataclismi, 79 d.C., Pompei ed Ercolano, poi 125, la peste di Orsio che devasta il nord-Africa, poi: la peste di Antonio (detta anche di Galeno) che dura quasi ventanni, nel frattempo arrivano barbari da destra e mancina, il mediterraneo si riempie di pirati, il Vesuvio erutta di nuovo come se non ci fosse un domani, e poi una serie di terremoti che distruggono isole e città una dietro l’altra falciando 300 mila persone alla volta. Poi un’altra pestilenza a metà del III secolo che dura una quindicina d’anni e poi un’epidemia di Vaiolo che dimezza quello che è rimasto.
Roma passa da 1 milione e mezzo di abitanti a 40 mila.(un terzo degli abitanti di Sassari).
E non mi stupisce che la fiducia nei confronti dei medici venga un po’ meno.
E come sempre accade quando la sfiga persevera, la gente riprende a rivolgersi a dei, sacerdoti, magi e ciarlatani.
E infatti, prima si torna a Esculapio, ma poi arriva Gesù che scaccia gli Dei dai templi romani, e con uno che resuscitava i morti, compreso sè stesso, e che come guaritore partiva avvantaggiato, non ci stai lì a combattere.
Con l’arrivo di Gesù si celebra il passaggio di consegne tra il dio guaritore Asclepio e il nuovo dio, portatore di un messaggio di verità che rivelava l’origine demoniaca dell’antico potere guaritore, e contemporaneamente fornisce un nuovo taumaturgo, esorcista e terapeuta, Gesù, capace di sconfiggere le credenze false.
Ossia: il dio che viene dopo è sempre il più vero.
Gesù entra direttamente in concorrenza con altre figure di uomini divini dotati di poteri tipo Apollonio di Tiana, in una sorta di sfida tra poteri esorcistici e guaritori. Da un lato ci sono i cristiani che cercano di seguire il comandamento dello stesso maestro che aveva detto:
“Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi e cacciate i demoni”
Più facile a dirsi che a farsi quando non sei figlio di dio.
Anche perché l’esempio del Gesù dei vangeli non è esattamente diagnostico, del tipo… vediamo cos’abbiamo qui… tosse, diarrea… potrebbe trattarsi di… ma è più del tipo: toh… guarda… un tizio posseduto da cento demoni… andate via! andate a possedere quel maiale! … problema risolto, per tutti, ma non per il maiale…. una cosa che vale anche per la questione resurrezioni. Ad esempio, quando Gesù arriva da Lazzaro quello è già da quattro giorni nel sepolcro e se sapete cosa succede a una fettina se la lasciate quattro giorni fuori dal frigo, capirete…
Gesù arriva da Lazzaro, constata che è morto da 4 giorni e gli dice il proverbiale “alzati e cammina”.. e quello riprende a respirare… ma ovviamente ha il corpo di uno morto da 4 giorni, ma la cosa non sembra preoccupare nessuno.
Quindi, diciamo che Gesù è interventista, una sorta di medico d’urgenza, ma poi le conseguenze vengono un po’ lasciate al caso.
D’altronde il medico e guaritore che fa riferimento a Gesù come suo mentore non è interessato alle cause fisiche del malessere, ma alle cause morali e spirituali del malessere, perché il malessere fisico deriva dal peccato.
Direi che rispetto a Ippocrate, Galeno e agli Dei greci c’è un notevole passo in avanti che ci porta ai Santi che sono stati i veri medici per quasi un migliaio di anni.
Partiamo dal fatto che nella maggior parte dei casi, quando gli uomini di chiesa venivano chiamati a pronunciarsi sulle malattie del corpo, la cura consigliata era quasi sempre: preghiera e ascetismo. Non sempre. Ad esempio, Teodoreto ci dice che un’anziana signora si ciba da circa 40 anni soltanto di grani d’orzo e acqua e sta malissimo ed è affetta da un eccesso di bile che fuoriesce costantemente dal suo intestino, ma si rifiuta di cambiare alimentazione perché è votata all’ascetismo. Allora il vescovo va a trovarla e gli consiglia di seguire i consigli dei medici, di cambiare dieta, ma di considerare questo cambio di dieta come un farmaco e non come cibo.
Celiachia risolta.
E poi c'è Santa Tecla, più potente di Asclepio, più forte del Mago d'Egitto, tranne che per i filtri d'amore, i filtri d'amore non li fa, ma fa davvero tutto il resto, anche uccidere le persone, ma solo quelle che non si comportano bene...
10 сен 2024
