12 i civili assassinati nella frazione del comune di Barberino Tavarnelle, 4 le persone trucidate in quella di San Casciano in Val di Pesa.
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Sono passati 80 anni dalla Liberazione della Val di Pesa e dalle stragi nazifasciste lì perpetrate. Sono stati molti gli eventi organizzati per ricordare questi accadimenti a cominciare dall’eccidio di Pratale, nel comune di Barberino Tavarnelle, dove furono assassinati 12 civili: Angelo, Attilio e Oreste Cresti, Bruno, Giuseppe, Livio, Serafino, Marcello ed Omero Gori, Carlo e Giuliano Lotti, Giovanni Raspollini. Commemorata anche la strage di Fabbrica, nel comune di San Casciano in Val di Pesa, in cui furono trucidati Brunetto Bartalesi, Giuseppe Vermigli e Bruno Viviani, con Carlo Viviani che sopravvisse alla fucilazione, morendo però quattro anni più tardi per una malattia sviluppatasi proprio a seguito delle ferite. Memorie che vivono grazie alle testimonianze dirette di chi visse quei tragici eventi, come per esempio la famiglia Lotti-Vermigli, e di chi da decenni si impegna per non dimenticare, come don Rosario Landrini.
Le celebrazioni sono state precedute il 22 luglio da un incontro, promosso con l’obiettivo della conoscenza e della diffusione della memoria, tra “I ragazzi per la memoria”, un gruppo di giovani di Montefiridolfi di età compresa tra i 12 e i 18 anni coordinato da Gabriele Sani, e Francesco Vermigli, parente alla lontana di Giuseppe, ucciso a Fabbrica il 24 luglio 1944, e Mirella Lotti, quest’ultima figlia di Giuliano e nipote di Carlo, due dei civili trucidati il 23 a Pratale.
Il 24 luglio “I ragazzi per la memoria” sono stati protagonisti della lettura corale “La fede non basta”, che è stata l’occasione per far luce sulla fucilazione di Fabbrica.
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Marco Gargini
16 сен 2024