Canzone e interpretazione inolvidabile, oggi ho 46 anni ma la ricordo come sigla di "Studio Uno 1965" Questa Signora MINA Mazzini mi fa tremare di emozioni!
Mi ricordo perfettamente di questa canzone che ha una cadenza, una variabilità del tono nella propria musica, affascinante ed insuperabile. L'orchesta di Bruno Canfora con la voce di Mina suona alla perfezione. Veramente misteriosa, da fare brividi, intramontabile, stupenda. Io ero 10 anni la prima volta che l'ho ascoltata alla TV. Era la canzone di chiusura di Studio Uno, mentre si vedevano le siede vacue, tutto lo studio senza gente, in solitudine, in silenzio, soltanto la presenza majestuosa di Mina, una figura eccelsa, una deesa che con la sua voce prendeva in proprietà lo studio senza gente. Una meraviglia del genio e della creazione italiana. Non ho mai visto la chiusura di una puntata musicale di altissima qualità con lo studio assolutamente vuoto e una deesa che canta in referenza a questa circostanza e al suo futuro incontro con il suo essere amato. Il bianco e nero dello schermo rinforza questa sensazione di solitudine. Una canzone perfetta, molto simbolica, registrata per l'eternità dai cameramen virtuosissimi. Complimenti, complimenti, complimenti.
Brano veramente e ingiustamente dimenticato....lei era insuperabile....da ascoltare attentamente l'arrangiamento di Canfora, che, in tre minuti di canzone, crea un caleidoscopio di luci e colori sonori...difficili da imitare......altro che i dischi odierni, fatti con i campionatori.....