un interessante supporto per registrare, che ha avuto vita breve... il suo punto di forza, era la possibilità di registrare e cancellare senza perdere in qualità.tagliare,incollare,dividere,marcare e nominare le traccie...
Era un supporto fantastico, esteticamente raffinato, fisicamente robusto, tecnicamente affidabile e molto pratico, degno successore delle fragili e frustranti musicassette rispetto alle quali era immensamente superiore. Concepito soprattutto per la registrazione da fonti digitali e analogiche e per la copia di backup di CD originali, era superiore anche ai CD audio scrivibili e riscrivibili. Il suo declino non fu legato tanto ai costi, che con la sua diffusione nel decennio 1995-2005 tendevano a ridursi, quanto allo sviluppo del web e quindi all’avvento della musica liquida che ha spinto la gran parte delle persone ad adottare supporti di fruizione meno sofisticati ma più pratici ed economici come i lettori mp3, gli iPod, ma soprattutto gli smartphone e i servizi di streaming musicale. Questi ultimi hanno comportato purtroppo un catastrofico appiattimento ai danni del mercato e della tecnologia musicali, facendo morire il minidisc, ridimensionando ampiamente il CD e la qualità audio, e facendo sparire dagli scaffali dei negozi gli impianti stereo la cui grande varietà competitiva tanto ci deliziava tra gli anni 70 e i primi anni 2000.
Ciao allora da poco mi è venuta la passione per il Minidisc, ho acquistato un lettore Sony MDS 510 e per quanto riguarda i minidisc incisi come album sono costosissimi quindi mi sono rivolto a quelli da registrare a prezzi più umani. La qualità di ascolto secondo me è come un CD. Però tutto sommato volevo anche questo tipo di supporto nella mia catena hi fi possedendo già anche la piastra a cassetta, giradischi, lettore CD. Ciao
L'ultimo registratore uscito di produzione era un Teac, nel 2020 addirittura.... Invece in Giappone ancora sono in produzione i minidisc registrabili, una sola tipologia prodotta dalla Sony.
ottimo video. tuttavia, ho degli appunti da fare: non hai citato la modalità long-play (disponibile dal 2000 in poi, con l' R900) che permetteva di raddoppiare(LP2) o quadruplicare (LP4) la durata del disco, sempre in modalità stereo e anche godibile (ho un paio di minidisc in LP4 ed è apprezzabile). Avrei fatto una citazione anche al Net minidisc (dicembre 2001, con l'N1), che permetteva di scaricare sul disco, senza registrazione live, anche se non a qualità top, limitata volutamente da sony (anche se oggi c'è web minidisc pro, che permette il download a qualità massima). Ad oggi Sony produce ancora i minidisc vergine soltanto da 80 minuti (quelli con la sigla MDW80T). Gli album stavano anche in Italia, ma essendo roba abbastanza di nicchia (e non molti artisti hanno adottato il formato), era abbastanza difficile trovarli. Infine la modalità Hi-MD sarebbe stata ottimale se fosse uscita nel 2001 e non nel 2004, perchè avevi dischi da 1gb, che permettevamo di registrare 94 minuti a qualità CD (pcm lineare) e fino a 45 ore in modalità LP4 (atrac3 plus, non la classica). Soltanto che pure qui, Sony ha sempre limitato in vari modi il download (ad esempio in qualità CD potevi registrare soltanto "live")..poi Sony la fa uscire solo a maggio 2004 quando quasi tutti i buoi erano già scappati dalla stalla. Purtroppo va constatato che Sony, nonostante dicesse di crederci molto nel formato minidisc, ha "deciso" di azzopparlo per evitare la pirateria, quando il masterizzatore CD (e i CD riscrivibili) è diventato accessibile dalla seconda metà anni 90. Non solo, l'ottima innovazione del Net-MD (dicembre 2001) è stata soffocata dalla limitazione della qualità audio per il download sul disco (per avere la qualità SP, cioè la top, bisognava registrare live), quando in contemporanea erano usciti gli ipod o altri lettori digitali, che hanno surclassato sia come qualità (qualcuno aveva già la possibilità di leggere gli wav/aiff) sia come spazio disponibile (anche 5/10gb).Tutto questo senza contare i prezzi alti, altro difetto del minidisc. Diciamo che per avere successo il minidisc avrebbe dovuto avere quantomeno la modalità longplay nella prima metà anni 90 (tanto il longplay è solo un diverso bitrate) e la modalità net-md dalla seconda metà anni 90 (l'usb uscì nel 1996), senza limitazioni di qualità nel trasferimento da PC. E, magari, prezzi un po' più accessibili. Sony, per me, ha gestito molto male questo formato: si pensi anche all'ostinazione di Sony a non permettere l'upload su PC delle tracce registrate su minidisc (possibilità concessa solo con l'RH1, ossia l'ultimo dispositivo minidisc prodotto da Sony). Eh, la storia del minidisc è abbastanza complessa.
@@emozionisonorea78giri21 figurati 😉..che poi, il bello è che il minidisc poteva essere cancellato e riscritto migliaia di volte, separare od unire le tracce, spostarle. senza considerare l'antiskip di vari secondi (qualche modello arriva a 45 secondi). insomma, era una bella innovazione, fatta morire in modo inglorioso.
Ciao,grazie per il video.ti ricordi per caso quanto costavano in lire nel 98/99 questi gioiellini? Io ricordo che alla Mediaworld i MD portatili costano una fucilata ma questi da HiFi proprio non ricordo
