MUSEO DEL MANICOMIO, ISOLA DI SAN SERVOLO - SAN SERVOLO ASYLUM MUSEUM (VENICE) 

Visita effettuata: estate 2018 San Servolo è una piccola isola che si trova davanti al Lido di Venezia. Si raggiunge in 10 minuti di navigazione con il vaporetto, linea 20, partendo dall’imbarcadero San Marco-San Zaccaria “E”. Sappiate che il costo di un biglietto per il vaporetto (vale per tutti i vaporetti di Venezia) è di Euro 8 ed ha validità di 75 minuti. L’isola di San Servolo, inizialmente fu una sede conventuale; dalla fine del VII° secolo circa, fino al 4 Giugno 1716, data in cui le ultime due monache furono trasferite e il convento fu utilizzato come ospedale militare. Il 1° Marzo 1809 passò da ospedale militare a ospedale per “folli”. Arrivarono i primi 60 pazienti ( meglio noti come: “60 poveri schifosi, vaganti per la città”). Il manicomio smise la sua attività il 13 Agosto 1978, con l’entrata in vigore della Legge Basaglia (fonte: sito dell’Isola di San Servolo) Molti dei pazienti ricoverati non erano propriamente “pazzi”, erano persone affette da pellagra allo stadio avanzato, che porta alla demenza. Infatti, grazie a un’alimentazione più varia ed equilibrata che avevano all’interno dell’ospedale, alcuni potevano tornare a uno stadio pressoché normale ed essere dimessi (fonte Università del Tempo Libero). Molti ricoverati, invece, da lì non sono più usciti. O almeno, non da vivi… Dopo questa breve premessa, mi urge dire che l’isola è davvero molto piccola e in 20 minuti (al massimo) la si gira tutta. Oltre al Museo del Manicomio, c’è l’Accademia di Belle Arti, la VIU (Venice International University), un Bar/Ristorante e la chiesa. Se avete fortuna (io ce l’ho avuta, pensa un po’!), potrete ammirare anche alcuni aironi che zampettano qua e là e se magnano qualche lucertola… Il museo è anch’esso abbastanza piccolo, ma ben organizzato, ed è composto da: 1) un'ala con teche espositive, nelle quali sono conservati strumenti e macchinari medici in uso durante il periodo di attività del manicomio e foto di alcuni pazienti pre e post cure (alcuni mi sembravano meglio nel pre che nel post, ma vabbè…); 2) la farmacia (il cui accesso è consentito solo con il custode, che sta un po' con il fiato sul collo...); 3) la ricostruzione di una mini sala anatomica, con tavolo settorio originale, alcuni teschi esposti e parti anatomiche a fette (cervello); 4) La biblioteca (che non ho visto perché quel giorno era chiusa…) Nel giardino del manicomio sono state esposte alcune sculture, una di queste è di Arnaldo Pomodoro, e le gigantografie di alcune pazienti.

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French manicure molto luminoso! 🥰

spassosamente inquietante