Guardando i vecchi sceneggiati di Nero Wolfe, comincio a provare un'invincibile nostalgia degli anni Sessanta.... anche se ero un bambino che ancora non si rendeva conto di essere nato in un'epoca privilegiata. Se penso a cosa è adesso il mondo occidentale, e soprattutto l'Italia.... puah!
@@charliechan6160 Beh, mi viene da vomitare molto di più a pensare come sono stati trattati altri romanzi in versione cinematografica e televisiva in anni molto successivi. Basti pensare alle cagate pazzesche che sono state fatte con "i Tre Moschettieri," o "La Lettera Scarlatta" o altri classici della letteratura.... è stato un rapido scadere di gusto per andare incontro al più bieco commercialismo di massa, dopo gli anni 60. Già certi esempi ributtanti sono cominciati negli anni 70, per esempio "L'Uomo Che Cade Sulla Terra" nel 1976, tratto da uno dei più bei romanzi di fantascienza mai scritti, del 1963. E via via, man mano che l'arte ha dovuto cedere il passo ai soldi e all'intrattenimento per ignoranti analfabeti bifolchi, si è sempre più scesi in basso, a tal punto che io ormai cinema e televisione non li guardo quasi più.....
Che piaccia oppure no, la musica è perfetta in questo sceneggiato, descrive a pennello lo spirito dell'epoca e rende alle ambientazioni un'atmosfera talvolta quasi surreale. Sfido chiunque a trovare un commento musicale migliore di questo, così aperto e allo stesso tempo così cucito a misura! Per il resto, sono contenta di aver visto e goduto questa serie con attori straordinari prima di aver letto Stout, almeno ho potuto goderli entrambi senza rimpianti di uno per l'altro. Si sa, i libri sono altra cosa e gli sceneggiati tv altra ancora.
Scusa,ma non vedo proprio cosa c'entri Ferrari - un bel guaglione,cone rutelli - e il bravo musicista De Luca con un gigione del teatro come Buazzelli ( visto dal vivo una sola volta,nel '78 ) visto che non hanno NULLA ma proprio NULLA come interpretazione dei personaggi di Stout ! Mai letto uno ? Prova e te ne renderai subito conto. Pensa solo a Saul panzer in giacca e cravatta...puah !!!!!
La musica di questa puntata e superba! splendida! che jazz! e Nero Wolfe che tipo! un grande detective ed anche un grande amatore del buon mangiare, le orchidee e con Archie e il suo cuoco fanno un trio meraviglioso! grazie Bab Bay!
"Nero Wolfe," la celebre serie televisiva trasmessa dalla Rai tra il 1969 e il 1971, rappresenta una pietra miliare nella storia della televisione italiana, grazie all'interpretazione magistrale di Tino Buazzelli nei panni del geniale detective Nero Wolfe e di Paolo Ferrari in quelli del suo fidato assistente Archie Goodwin. Basata sui romanzi dello scrittore statunitense Rex Stout, la serie è riuscita a catturare l'essenza dei personaggi e delle storie originali, trasportando lo spettatore in un mondo di intrighi, misteri e deduzioni brillanti. Tino Buazzelli è semplicemente perfetto nel ruolo di Nero Wolfe. Con la sua imponente presenza scenica, riesce a incarnare la figura dell'investigatore misantropo e sedentario, amante delle orchidee e della buona cucina, che risolve casi complessi senza mai lasciare il comfort della sua poltrona. Buazzelli dona a Wolfe una personalità burbera ma affascinante, rendendo credibile ogni sfumatura del personaggio: dalla sua mente acuta alla sua irritabilità nei confronti del mondo esterno. La sua recitazione è misurata ma potente, capace di trasmettere un senso di superiorità intellettuale che, lungi dall'essere sgradevole, affascina e conquista lo spettatore. Accanto a Buazzelli, Paolo Ferrari offre una performance altrettanto straordinaria nel ruolo di Archie Goodwin. A differenza del suo capo, Archie è dinamico, affabile e sempre pronto all'azione. Ferrari riesce a bilanciare perfettamente l'energia e la simpatia del personaggio, portando sullo schermo un assistente che non è mai una semplice spalla, ma un elemento fondamentale per la risoluzione dei casi. Il rapporto tra Wolfe e Goodwin, fatto di botta e risposta, rispetto reciproco e un pizzico di affetto non dichiarato, è reso in maniera impeccabile dai due attori, che mostrano una chimica straordinaria. La regia di Giuliana Berlinguer e Piero Schivazappa è elegante e raffinata, capace di ricreare un'atmosfera densa di tensione e mistero, pur mantenendo sempre una certa leggerezza e ironia. Le scenografie, che riproducono fedelmente la New York degli anni '50 (pur con un tocco di italianità), e i costumi, sono curati nei minimi dettagli, contribuendo a creare un'ambientazione credibile e affascinante. La fedeltà ai testi di Rex Stout è uno dei punti di forza della serie. Gli episodi, che riprendono alcune delle più celebri indagini di Wolfe, sono adattati con grande rispetto per l'opera originale, mantenendo intatti i colpi di scena e la complessità delle trame. La sceneggiatura è brillante, ricca di dialoghi taglienti e situazioni intriganti, che tengono lo spettatore incollato allo schermo fino all'ultimo minuto. "Nero Wolfe" non è solo un giallo ben confezionato, ma un capolavoro di recitazione e regia, capace di immergere il pubblico in un mondo fatto di logica, deduzione e un pizzico di eccentricità. La serie è un must per gli amanti del genere, ma anche per chiunque apprezzi la buona televisione. La combinazione di talento, rispetto per la fonte letteraria e cura nei dettagli ha reso "Nero Wolfe" un classico intramontabile, che ancora oggi affascina e intriga chi ha la fortuna di (ri)scoprirlo. www.candiano.com
Alcuni hanno avuto da ridire sulle musiche, credo che occorra vedere l'adattamento del nel suo complesso. Incantevoli gli arredi, le pettinature e i vestiti femminili, così adorevolmente vintage, perfino il bianco e nero.
"Non cedero mai la ricetta del mio capolavoro" che risposta del cuoco francese a Nero Wolfe quando gliela vuole comprare. Per me nonostante i defetti del audio. E la mia puntata preferita precisamente per la musica e questo dialogo fra Wolf e il cuoco. Ed anche la bellezza di Halina Zalevezka nel ruolo di Dina Laszlo.
Nel libro di Rex Stout, Berin era catalano ed aveva un temperamento molto piu' acceso... quando viene arrestato Costanza diventa una furia. Nel manuale di ricette di Nero Wolfe c'e' la ricetta delle saucisse minuit, e viene spiegato come mai Wolfe puo' rivelarla
Sceneggiato bello e ben recitato attori sublimi. Quel free jazz anche allora era visto non solo da me ma anche da altri come l'unica stonatura in un lavoro eccellente ma ahimè in quegli anni si cercava di darsi un'aria eccentrica e iper moderna politically correct post 68. Ma tutto passa specialmente le mode al contrario quello che non passa mai é la bravura di attori come questi.
Politically correct???? A quel tempo il politically correct non esisteva nemmeno, il termine ha cominciato a diffondersi sul finire degli anni Ottanta, quando si è cominciato a protestare contro quelli che dicevano frasi del tipo: "non votate per quello: è un omosessuale!" per far intendere che non c'era nulla di male a votare un omosessuale dato che l'orientamento sessuale (o l'orientamento religioso, o l'appartenenza etnica o razziale non c'entrano niente con la politica.... non usiamo termini a sproposito solo perchè siamo dei reazionari.....
Grazie del caricamento e' un'ottima pellicola dei miei tempi e me la son goduta davvero. Solo una cosetta. Si potrebbero risolvere le diverse interruzioni audio? Grazie mille.
A mio avviso trovo lo sceneggiato ( e specialmente questa puntata) a dir poco unica. Il free jazz che puo' non piacere, era in linea con l'epoca...una nota di merito per le acconciature femminili UNICHE
Jan McManus Scusami, ma perché utilizzare termini volgari? Ammetto che non sia musica facile, ma voleva essere musica di rottura con la tradizione, come anche quella odierna. A me non entusiasmano nè la prima e neppure la seconda, ma non mi esprimerei con tali termini, senza neanche argomentare. Ma si sa: mala tempora currunt...
@@luiszavala6018 Molto probabilmente per amarlo bisogna capire di musica ad un livello alto. Io, purtroppo, non sono a quei livelli, ma anche se non lo comprendo, a mia volta non lo disprezzo.
Il titolo corretto è che metà romanzo è stato tagniato,e il resto talmente raffazzonato della berlinguer - quella che vede Wolfe abitare a New York in un appartamento al piano terreno,con le tendine alle finestre senza neanche un inferriata fatta di fil di ferro...spiace considerare che questa serie è " liberamente,MOLTO liberamente" tratta da Stout !! R.I.P., forse bruciata viva la bellissima
Come si dimostra che gli autori non hanno mai letto una sola pagina dei romanzi di Stout,storpiando tutti - meno Wolfe - i personaggi,dal primo all'ultimo...qui poi tagliano metà romanzo,da non credere. E la berlinguer - che non merita la maiuscola - ambienta la casa di Wolfe a New York al piano terreno,con finestre con le tendine,senza inferriate...mah,all'epoca passava proprio di tutto!
di tutte le "riduzioni" dai romanzi, questo è il meno riuscito, per esempio la prima parte, il viaggio in treno di Nero Wolfe, con Archie, dove viene spiegato il nome della ricetta SALSICCE MEZZANOTTE (titolo del romanzo), purtroppo è stato completamente tagliato...peccato
Fritz nei romanzi non c'è mai, Saul Panzer in giacca e cravatta poi... e la casa,la casa...al piano terreno,nemmeno rialzato,con tendine alle finestre senza ina piccvola inferriata. A New York. Come dire,se ti addormenti a tor bella monaca in mezzo alla strada con due rolex,uno per polso,e rotoli di banconote che ti fuorirscono dalle tasche, la mattina dopo ti ritrovi tale e auale. Stessa verosimiglianza. ma la berlinguer,questo cognome già sentito,non è che fosse regista perchè...mah,chi lo sa...
Sarebbe stato carino non tirare in ballo Rex Stout,qui ad esempio manca più di mezzo romanzo che fa comprendere perchè si arrivi alla fatidica cena... li ho visti allora con piacere,grazie al bravo attore di teatro Buazzelli,ma qui - e peggio ancora negli altri episodi - proprio nero Wolfe non c'entra. Un'appartamento al piano terreno con finestre che chiunque potrebbe rompere, Wolfe in Rolls...da non credere.
Lo sceneggiato è molto bello, ma le musiche, mamma mia, sono insopportabili e totalmente fuori luogo. Questo sceneggiata è una perla in bianco e nero, ma a colori sarebbe stato il top del top
Hanno colorato pure Stanlio e Ollio, li hanno massacrati con un ridoppiaggio da calci nel sedere. Che dire di Garinei che ha cambiato pure le battute. (Chi glielo ha chiesto?) Forse purtroppo la politica c'entra con certi personaggi televisivi strapagati, che non li schiodi neanche con gli ascolti sotto le scarpe. Tranquilli, stanno lavorando per noi.
E' un jazz freddo che invece rende bene l'idea dell'epoca in cui tali sceneggiati sono stati girati. Una musica che anche oggi appare moderna. Certo, può non piacere...
Bellissima interpretazione di tutti gli attori, ma come sempre , Buazzelli primeggia. Un po' differente dall'originale in inglese. Malgrado tutta la tolleranza possibile, bisogna dire che le musiche di sottofondo sono state fatte da un pazzoide incapace e probabilmente "fatto". Peccato ha rovinato una splendida pellicola !
Direi che Ferrari era il vero interprete,pur apprezzando ovviamente Buazzelli teatrante...peccato che qui saul Panzer sia in giacca e cravatta,tutto il contrario dei gialli;ma certamente presentarlo come nei libri avrebbe fatto storcere l bocca ai benpensanti dell'epoca ( che ricordo ovviamente benissimo con grande nostalgia)
Gurunguru Bananai Buon giorno a lei, condivido il suo commento su Saul. Ho letto tutte le avventure di Wolfe (sono un patito delle "detective stories" USA e GB di quegl'anni) e avendo la fortuna di averle potute leggere in lingua originale, mi sono fatto l'idea di come sarebbero dovuti essere i personaggi originali. Ovviamente, anche la "location" negli studi televisivi italiani, non rispecchia ciò che si potrebbe immaginare essere stata la NY di quei tempi ma dà comunque l'idea. Per chi ci è stato, alcune case di arenaria esistono ancora, con il piano principale più alto del livello della strada e le relative scale di accesso. Ribadisco, in ogni modo, la critica al rumore (musica è un eufemismo) di sottofondo (pure sottofondo risulta essere un eufemismo), gestita in modo orrendo (almeno nel video annesso). Oltretutto, a quei tempi, andava di moda un genere di jazz melodico e ballabile. Archie docet...;-) Saluto e auguro un Buon 2017
'la bella bugiarda' e questo non saprei dire qual è peggio. La produzione Rai puntava tutto sulla bravura e la simpatia del cast principale, e tutto il resto denunciava spesso un'insopportabile sciatteria. Peccato, perché dopo solo dieci episodi la barca fu lasciata affondare, mentre invece Buazzelli e gli altri avrebbero potuto lasciarci dei veri gioielli. Così va il mondo, sempre occasioni sprecate...
Ha ragione,ma...certamente causa età anagrafica non ricorda la sovraproduzione di quegli anni,meravigliosa per noi che ce la gustavamo. Si mescolavano Il segno del Comando e il tenente Sheridan a belfagor e all'incomprensibile Padre Brown investigatore dilettante interpretato da Rascel,cioè come fare interpretare Re Lear da Alvaro Vitali...