Eterno, infinito, meraviglioso Maestro , non esistono parole che lo possano definire essendo Egli oltre ogni concetto.Grazie ancora di cuore Francesco 🙏💥🧡
Grazie infinite per questo meraviglioso e stupendo audiolibro,che ha spazzato via tante teorie e concetti, che affollavano la mente, e mi ha riportata alla radice del mio essere. Grazie ❤❤❤
I veli cadono al momento che uno decide che devono cadere , la strada e sempre davanti a noi cosi come la vogliamo vedere, e niente succede per cassone che noi siamo ora qui non e un caso .buon tutto a tutti .
Grazie di cuore: certo... comprendere davvero questi insegnamenti.. significherebbe buttar via anche questi insegnamenti... buttar via la scala direbbe Wittgenstein...
Grazie a te. Sì, questi concetti (anche quelli più alti), servono semplicemente a far cadere altri concetti che impediscono la realizzazione. Come dice Nisargadatta con un esempio molto empirico: "Se hai una spina nel piede, ne prendi un'altra per fare uscire la prima, poi le getti entrambe...
...porta la tua attenzione al momento prima della tua manifestazione fisica, cosa eri prima della nascita in un corpo fisico... questa è la domanda che Maharaj pone molto spesso ai visitatori a fine intervista
"La presente condizione fenomenica", dice Maharaj, "il cui seme è la coscienza, è temporanea, come una malattia o un'eclissi sulla propria originale, immutabile condizione di noumeno e tutto quello che uno può fare è di trascorrere la propria durata di vita designata, alla fine della quale l'eclissi della fenomenalità termina e il noumeno prevale ancora nella sua pura unicità, totalmente inconsapevole della sua consapevolezza".🧡
si adesso meglio, plausibile... percepisco che, ci deve essere una condizione preesistente (da indagare e da scoprire, ovvio) che da inizio alla individualità e successivamente alla forma... in base a quali processi o fenomeni la Coscienza & la Forza Vitale stabilscono l'incarnazione attraverso specifici genitori e non altri per esempio.
@@DanteMartella La Coscienza-forza vitale funziona come un meccanismo che non calcola o stabilisce nessun tipo di assegnazione personale; tutto è solo un gioco di trasmutazioni dovuti ai cinque elementi e condizionamenti. Non ci sono scopi dietro questa costruzione, la nostra vera natura rimane sempre intatta non scalfita da tutto il movimento nella dualità. ☀
essere è e non puo non essere, se mi devo identificare e fermare in cio che sono in questo corpo materiale non posso farlo ,allora io non sono,cio che mi fa esseree cio che mi identifica e mi fa essere e solo la mia unicita ,io potro essere e divenire anche lopposto di quello che ora sono su questo posso fare poco ma cio che sono é nel modo unico di divenirlo e li che si manifesta il mio essere e de solo li che io esisto.
Se io mi radico nella sensazione dell' io sono senza forma fino a sparire e a non sapere più niente e a non sentire più il corpo, ci sarà una qualche memoria di questo stato una volta che il corpo morirà? Una qualche continuità?
La sensazione di "io sono" come dice Nisargadatta, è la quinta essenza del corpo-cibo e compare dopo i primi anni di vita quando il bambino comincia a sapere di essere, di esistere. Su questa primaria sensazione viene costruita l'individualità: io sono il tal dei tali, donna, uomo, italiano o giapponese ecc. In meditazione, lasciando andare tutti i pensieri, affiora questo stato sempre presente ma non notato perché coperto appunto dai pensieri. La coscienza "io sono" è unica e viene sperimentata da tutti gli esseri. Quando il corpo termina il suo ciclo vitale dove potrà andare la coscienza? Semplicemente viene a concludersi l'esperienza all'interno dell'individuo e quindi anche la sua memoria viene riassorbita. Cosa eri cent'anni fa? Lo stesso che sei ora e che sarai quando il corpo morirà. Tu sei ciò in cui tutto appare... Quello... non vi sono parole per poterlo descrivere... Non ha bisogno di continuità perché è al di fuori del tempo. Ciò che è Eterno, non è mai nato e non potrà mai morire. Quella è la tua Vera Natura, te... senza di te... 🙏
@@barbaraleva33 E' così anche adesso, senza doverci "tornare", è solo "ricoperto" dall'esperienza individuale di questo corpo-mente. Come dice Nisargadatta : "La Coscienza è un mantello illusorio gettato sull'Assoluto". Ma non dovremmo accontentarci di una comprensione puramente intellettuale. La meditazione è uno strumento insostituibile per una comprensione più profonda. Alla luce di queste riflessioni, se desideri, puoi ascoltare o riascoltare la riflessione meditativa n.1 ""Io sono ciò per cui so che io sono" ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-7DEHUu7lLVk.html 🙏🧡
@@barbaraleva33 Hai delle idee su come sarebbe il tuo Essere dopo la realizzazione? Ok, se si, prendile e rigettale in blocco! Come afferma Nisargadatta. "Il grande verdetto è verace ma le tue idee sono false, perchè tutte le idee lo sono"... il grande verdetto è ciò che trovi al centro del tuo Essere, è ciò che ti fa affermare con piena consapevolezza e certezza assoluta "Io Sono ciò per cui so che io Sono" oppure "io Sono... Quello", questo verdetto non può essere sancito dalla mente, per il semplice fatto che è la mente stessa l'ostacolo alla "Realizzazione del Se". Indaga a fondo la natura della mente, fa di questa indagine una questione di vita o di morte, sappi con fermezza che questa indagine è il lavoro più eleveto e importante che un "uomo" possa mai svolgere in assoluto, e da un momento all'altro ti ritroverai ad avere la certezza imperturbabile che la mente in realtà proprio non esiste, che quell'io personale semplicemente non-è, da un momento all'atro ti ritroverai a dimorare stabile al centro del tuo Essere evendo piena consapevolezza di ciò che Sei... che tu sei Quello. Avviene tutto da un momento all'altro, ogni aspettativa, ogni attesa verà puntualmente delusa, sembra un paradosso ma non lo è, perchè desiderare di essere ciò che si è gia non solo è una cotraddizione in termini, ma rapresenta un concreto e insidioso ostacolo alla pratica dell'auto-indagine, un astacolo tra i meno visti e riconosciuti. Il fatto che sembri che quel che ho scritto qui di sopra, sia rivolto a voi, fa parte dell'illusione, perchè in verità affermo che tutto ciò che ho scritto e detto fin ora è rivolto solo a me stesso. Grazie di Cuore.🙏♥
Non si parla di indifferenza ma di distacco. Farai tutto il necessario per prenderti cura di te stesso, dei tuoi familiari e degli altri, accettando ciò che accade senza attaccamenti.🧡
Dice che il passato è finito. Ma se non c' è mai stato come può essere morto ? Può essere anche rifatto secondo me. Dice di fare domande dal punto di vista di Parabrahman. Ma questo non si può fare. Neppure le sue sono fatte da Parabrahman.
@@nisargadattamaharajinitali7208Sono d' accordo, ma chi lo sarà, comunque Sri N. Nei testi ultimi sembra sprezzante, invece ho visto un film con le ultime satsang, del 1981, dove i modi sono sbrigativi, ma molto vivaci e anche simpatici. Io però personalmente non credo che il corpo non possa addirittura illuminarsi. Penso invece che a questi maestri il corpo non interessi, e neppure la sua salute. Se no sarebbero riusciti a preservarla, ma sarebbe stato assurdo perché il presupposto del Vedanta Advaita è estremo. È una specie di estremismo il Vedanta. Ma non vuole assolutamente raggiungete un ideale umano, né divino.
@@gianpaoloarlati2385 Vorrei condividere una profonda, semplice e risolutiva frase del Maestro: "Vedete di capire bene tutto questo. Chi pensa di essere il corpo, diventa schiavo della mente e deve inevitabilmente soffrire. Quindi dovreste totalmente identificarvi con il principio supremo che dimora in voi, la Coscienza di Essere... Voi pensate di essere qualcuno; ma non siete affatto quello che credete di essere. Il senso di Essere che si esprime attraverso il corpo, è determinato dall'Assoluto, che pervade tutte le cose. Questo senso di Essere è profondamente innamorato di sé e prende il nome di atma-prem, amore di sé. E' chiamato anche guna, Shiva e Brahman. E' l'amore di sé che agisce attraverso i vari corpi. Poiché esiste solo questo principio, che si esprime nei modi più diversi, non ci siamo né voi, né io, né qualcun altro. Quando il corpo muore, si decompone nei cinque elementi fondamentali e il respiro, il prana, si dissolve nell'universo. E il senso di Essere, guna, istantaneamente diventa nirguna, cioè Non-essere, proprio come una fiamma che,spegnendosi, diventa istantaneamente non fiamma" (da "Essere è amore" cap. 14 ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-XzvTQF60YKs.html a 4 ore 42 minuti e 50 secondi)
@@nisargadattamaharajinitali7208 Grazie mille. La coscienza e' detta io sono. Preferisco scomparire, ho saputo che è lo stesso. Anche nella vita quotidiana di può avere la sensazioni di scomparire. Molto forte anche. Il corpo esausto dopo lo sport. Però qualcosa resta. La presenza esiste.
Lo stesso Nisargadatta si è preso cura teneramente dei suoi familiari fino alla fine. Forse hai confuso l'indifferenza con il distacco, che è ben altra cosa. 🙏
@@tonirossi665 Possiamo riferirci al contrario per spiegarlo. L'attaccamento porta una persona ad identificarsi con la sua individualità e di conseguenza diventa possessivo. Il mio denaro, la mia casa, mia moglie o marito, i miei figli, la mia auto ecc. Se riflettiamo sull'impermanenza di ogni cosa o esperienza, possiamo constatare che tutto viene e se ne va, quindi provvediamo a tutto ciò che è necessario per l'esistenza senza attaccamento. 🙏
