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Oltre l'abisso
Ogni volta che sento dire questo... "nessuno possiede la verità"... mi si stringe il cuore. Le nuvole non stanno nel cielo? È vero o no?
Esistono cose vere, ovvie per tutti, sulle quali non dobbiamo neppure discutere, la pioggia cade dal cielo, il sole sorge a est, il vento è aria in movimento, gli uccelli volano, il gatto miagola, le mani hanno cinque dita, la stazione eretta appartiene solo agli umani, ecc ecc... Tutto vero, noto a tutti, posseduto da tutti!
La percezione delle nuvole è così chiara che non dobbiamo discutere tra noi sulla verità del loro stare nel cielo. Allora il vero è solo una questione di "stato di coscienza", ergo non c'è una impossibilità a coglierlo se non nel nostro "essere o non essere cresciuti spiritualmente" abbastanza dal percepire la sua realtà, la verità che ora, solo per il momento ci sfugge.
Questa crescita è possibile? Si, per chiunque lo voglia! Non è gratuita, certo, richiede sforzo, fatica, ma si può fare eccome!
Dicono che tutto è impostato dall'inizio, alla nascita, e che noi non abbiamo libertà, ma non è vero. Il cielo di nascita è solo un punto di partenza, il nostro piano natale determina sfide, carattere, ostacoli, opportunità, ma tutto questo poi va sfruttato, va usato, va lavorato! Non è tutto scritto, non affatto!
Stare fermi a dire "è impossibile, non ce la farò mai, non serve a niente, nessuno saprà mai la verità" a che cosa serve? A non caricarsi la fatica sovrumana di superare noi stessi.
È il solito paradigma del nichilismo, il cuore del materialismo, quell'agnosticismo di comodo che tutti quelli che non riescono a fare alcuna esperienza oltre i cinque sensi e la ragione (nota bene il punto) rischiano di non potersi mai scrollare di dosso.
Il karma, questo mi preme molto dire, che portiamo con noi al momento della nascita, non è una lista di obblighi ai quali non si sfugge, perché "il karma non determina il destino, bensì lo rende possibile", e sta a noi cogliere le occasioni che ci vengono incontro.
È vero? Non è vero? Certo è molto comodo dire "non si può sapere" e chiuderla lì... troppo comodo...
Il destino lo creiamo noi, ma per saperlo bisogna aver colto cosa succede oltre la Soglia, ecco il punto difficile, capire cosa facciamo di là, dopo la morte e prima della rinascita, capire come funziona lì spiega che cosa succede qui.
E lo si può capire, eccome se si può, se ci sono arrivato io che sono uno zuccone testardo ci può arrivare chiunque si metta in cerca, chiunque si metta in cammino.
Ma lo sforzo di abbandonare il relativismo (ognuno ha la sua verità, non c'è nulla che vale per tutti), e il nichilismo che ne deriva (nessuno possiede la verità, il destino è già scritto e ineluttabile), non è da tutti, è una scelta molto scomoda che non tutti riescono a sopportare, perché il peso di andare contro le certezze della cultura del tempo presente (e dover spalare terra su terra per anni e anni) fa di chiunque si azzardi a portarlo un eretico, un reietto, un diverso, un pellegrino solitario.
Il premio può essere sublime, ma la paura... respinge indietro la stragrande maggioranza degli esseri umani, con grande facilità.
E anche questo è vero, ed è noto a tutti, il coraggio di gettarsi oltre l'ostacolo, di cadere all'indietro ad occhi chiusi e liberare l'esperienza del vero, cioè che "non c'era nessun abisso, non c'era il nulla, il vuoto, ma un intero mondo che era sempre stato lì ad attendere la nostra presa di coscienza di esso", riguarda ancora una splendida minoranza di esseri umani, gli apripista, i pionieri, gli inventori del nostro futuro.
Io voglio credere in loro, ascoltare le loro parole, le loro esperienze, le loro osservazioni, e fintanto che non troverò smentite con la mia esperienza, non darò retta a quella vocina di serpente mellifluo che mi dice: "perché vuoi darti la pena di fare questo? Lascia stare ciò che non riesci a cogliere, abbandonati al vivere felice, la sola cosa che puoi toccare con mano e puoi prendere, aggrappati alle certezze, non alle novità sconosciute".
Di una sola cosa sono divenuto certo osservando i miei capelli sbiancare: quella voce di serpe che si agita nel cuore di ognuno di noi mente sempre.
Ergo, la verità esiste, esiste eccome, per tutti quelli che la vogliono conoscere, e la possono cogliere, ascoltare, vivere, sperimentare, sentirla fluire nel corso del nascere e del morire, senza soluzione di continuità, eterna, libera, inestinguibile, ovunque nei mondi infiniti.
6 сен 2022