Da ateo convinto ritengo che Dio non esiste e che siamo noi a scegliere il nostro destino e dare un vero senso alla nostra temporanea esistenza, perché non esiste niente né prima né dopo questa vita in quanto dal nulla veniamo e nel nulla ritorniamo presto o tardi!
Solo quando morirà si accorgerà se ha ragione o no. Mi sembra logico che prima è sempre meglio non essere sicuro di ciò. Se Dio esiste sarà un po tragico per lei. Ma ateo non dice se esiste o no, dice essenzialmente che di Dio lei fa a meno.
Il problema è che il nulla non esiste..e dal nulla non viene nulla...qualcosa di reale e intelligente come la cellula può venire solo da qualcosa di eterno reale e intelligente che trasforma sè o parte di sè di continuo.
@@totonne1977 Stephen Hawking sosteneva che prima della singolarità del Big bang il tempo non poteva esistere, per cui l' universo deve essersi per forza autogenerato quando la singolarità del Big bang ha dato origine allo scorrere del tempo
Dio nella bibbia e' chiamato Signore, in ebraico Adonai scritto con tre consonanti guarda caso DNA. Mi pare di capire che nessuno di voi conosca le conferenze di Mauro Biglino, provate e vi si aprira' la mente.
Ba, per me il grosso problema del bipede umano e che per vivere a questa estrema necessità di mettere in fila e dare una spiegazione a ciò che accade ma tecnicamente non può comprendere, per dare un senso alla propria vita. Trovo interessante il passo della bibbia genesi 4/11 (per citarne uno) mi pare, erroneamente conosciuto come *peccato originale* sotto questo punto di vista. E sinceramente nella mia vita la ricerca della verità, il senso della vita,l esistenza di un eventuale Dio più o meno religioso la ritengo solo una perdita di tempo, tranne che nelle serate con amici dopo qualche bicchiere di buon vino ed un po d erbetta coltivata come dio comanda. Aloha
Puoi distrarti giocando e scherzando ma la tua mente cercherà fino alla fine di capire quale sia l'origine della materia e dell'energia che ti compongono.
Bellissimo discorso , sopratutto rivolto alle nuove generazioni , nello specifico a chi è nato nell’era digitale . Io sono nato nel 65 e comprendo perfettamente la differenza tra noi analogici ed i nati in questi ultimi anni . Sempre più ci affidiamo a sistemi digitali in tutto e per tutto , perdendo la manualità , la soddisfazione immensa e la gratificazione che si prova a raggiungere un obiettivo che è maggiore in proporzione alla difficoltà del traguardo da raggiungere. La voglia di mettersi in discussione , di porsi traguardi ardui da raggiungere. I computer sono un grande aiuto in molti campi ma , a mio avviso , bisogna mantenere il giusto equilibrio tra digitale ed analogico .
