Pax, mari e globalizzazione | Dario Fabbri | TEDxLakeComo 

hai ragione!

Boooom

Ora ci va tutti i pomeriggi con Mentana 🤮

@@loredanaburocchi3402 e chi vorresti ? vespa ? :D

Ma perfavore... Forse per le masse incolte

Concordo,sono un assiduo fruitore dei video di Fabbri e Limes,e rilevo che F. evidentemente non ritiene necessario ( potrei aver perso qualche suo intervento in merito...) valutare l'attualità delle sue tesi dinanzi alla evoluzione dei sistemi difensivi e offensivi negli ultimi decenni. In molti contesti di confronto "convenzionale" le sue tesi trovano conforto nei fatti,ma reggono se applicate a scenari di confronto tra potenze ad elevato potenziale difensivo e/o offensivo ? Possibile che l'ottica della geopolitica resti immutabile dinanzi alla evoluzione tecnologica applicata ai sistemi di controllo nonché di difesa e di offesa ? Un approfondimento mi appare necessario.

Ma perfavore smettiamola hahahahahahahaahhahahahahahaha

Non è vero la poi pagare per PayPal

È lo standard di Ted, la invito a cercare altri video del dr. Fabbri perché meritano veramente.

Iscriviti al canale RU-vid di Limes... Dario Fabbri a volontà :)

@@divago70998 ok, grazie

non penso ce l'abbia corto...anzi...

Il problema è che qualsiasi esposizione di Dario Fabbri o di Lucio Caracciolo sono sempre e a prescindere troppo corte! :-)

io farei fare la politica direttamente a persone come fabbri

@@mark6491 peccato che ora si è uniformato alla massa, basta vedere i suoi interventi insieme a Mentana ogni pomeriggio

Ottimo commento. Toglierei il quasi, è del tutto assente. Non facciamo la voce grossa nemmeno con 4 barchette gestite da una manica di scafisti. Mi domando quanto ci vorrebbe ad andare lì affondare tutto, chi ce lo impedisce? Il.giro di affari per le cooperative? O solamente la nostra debolezza politica? Siamo l Italia abbiamo uno dei migliori eserciti, sulla carta, e non lo impieghiamo per difendere la nostra patria da quella.che è a tutti gli effetti una lenta e silente invasione?? Che schifo di paesucolo. Non si conta un cazzo.

Che significato strategico avrebbe affondare quattro barche di poveracci? Una mossa sensata sarebbe stata agire in modo incisivo in Libia, ma ce ne siamo tirati fuori perché nessuno da noi vuole sporcarsi le mani (nemmeno la destra estrema), e ora la Libia è in mano a Russi e Turchi, cosa che mi sembra molto più grave del fatto che arrivino barconi di rifugiati.

@@alegiulio42 ecco lo sapevo.. tu devi essere un tipo sveglio eh...disintegrare i mezzi con i quali dei trafficanti di uomini ci portano la loro merce, perché questo è per loro, significa eliminare il.problema alla.base. ma tu essendo poco sveglio e sicuramente di sinistra pensi che io intendessi ammazzare i poveri figli d Africa vero? No affatto. La nostra strategia sarebbe quantomeno risolvere i problemi enormi ed innumerevoli interni al nostro paese, e non crearne di nuovo. Sforzati forse ce la farai.

@@alegiulio42 poverino...sei offesa?...ripigliati.

Parole di dario , letterelmente... ma oltre a ripeterle a memoria le comprendi?!?!!

Verissimo,ma ad onor del vero,anche gli esperti di Limes hanno denunciato la campagna diversiva ad ampio raggio,durata diversi decenni,a mezzo della quale vennero letteralmente cancellate dalla retorica e dalla cultura collettiva categorie quali sensibilità imperiale,percezione di sé,identità nazionale. Non mi stupisco di certi commenti....Spero che dinanzi alla realtà dei fatti (fatti come quelli spesso illustrati nei panel di Limes)si recuperino certi valori.

Perchè, così pensa chi di dovere, non è bene che molti sappiano. Molto semplice.

È semplice. Perché nelle scuole queste cose non le sanno neppure i professori.

In varie occasioni (ad es.nel video "Italia che fare" )Fabbri dice chiaramente che da decenni è attivo un apparato di "informazione" e di "formazione" che ha orientato l'attenzione della massa principalmente verso lo scenario sociale ed economicistico occultando altri aspetti delle relazioni tra le nazioni. Pedagogia e informazione sono stati gli strumenti utilizzati per questa operazione di condizionamento.

perchè viviamo in un Paese dove i cittadini sono diventati consumatori? Che ne dici?. Mi unisco alla tua domanda...

Perché i tuoi libri e professori sono stati "globalizzati" dalla casa editrice di Berlusconi!

anche a me ha colpito questo passaggio. Si tratta infatti di violenza simbolica, indispensabile per dominare gli altri

Grande!

koka kola wundabarr

Si, mi sarebbe píaciuto averlo come professore. Fortunatamente con i mezzi di comunicazione attuali é possibile godere del loro sapere.

Nonostante il trasporto aereo, il 90% delle merci si muove ancora per mare. E controllare le merci, vuol dire controllare un pezzo importante degli altri paesi. Per di più, dal punto di vista militare, controllare i mari consente sia di proiettare potenza (anche aerea) molto più lontano, ma consente anche così facendo di allontanare la prima linea di difesa (priorità strategica di ogni potenza). Inoltre Internet è un altro sintomo dello strapotere (anche marittimo) statunitense. Infatti, se è vero che in Cina esiste un intranet separato, il resto del mondo è nel sistema internet statunitense. Non solo c'è da ricordare che internet è un'invenzione del Pentagono, ma anche che questo si muove tramite dei cavi fisici sottomarini (pattugliati dagli Usa), e che la stragrande maggioranza delle persone al mondo si condivide su social Usa e compie le proprie ricerche su motori di ricerca Usa. Il mare non è l'unico elemento, ovvio, ma è il perno fondamentale dell'impero statunitense.

@@lorenzocoloni disamina perfetta.Complimenti

Anche perché non dimentichiamoci che il trasporto aereo è maledettamente più costoso. Non è una questione di possibilità ma di efficienza.

Alle risposte già presenti,aggiungerei che per gli USA non sarebbe comunque così difficile controllare gli scali aeroportuali.... In molte aree di questo pianeta già avviene. E se ti costringo ad atterrare a migliaia di km dal "mercato" al quale vuoi accedere con le tue merci.....:-) :-)

Boh me lo chiedo spesso anche io. Eppure se lo fa ci sarà una ragione, credo conosca la sua passata esistenza

L'Impero Spagnolo non riuscì mai a realizzare una globalizzazione "solida". A cavallo tra il 1500 e il 1600 è stata sicuramente per qualche decennio la più grande potenza mondiale, ma non riuscì mai ad imporre un'egemonia stabile e duratura, tanto meno una "PAX", senza la quale non c'è globalizzazione. Sul continente europeo furono costantemente contrastati da 2 grandi potenze che la sovrastavano dal punto di vista demografico (e non è poca cosa): Francia e Impero Ottomano. Nei mari invece dovette subire una fortissima concorrenza portoghese prima, e soprattutto olandese poi. Inoltre la classe dirigente spagnola, contaminata dalla mentalità della "limpieza de sangre", non era grammaticalmente adeguata per imporre un'egemonia culturale (cosa assolutamente necessaria per una potenza che vuole definirsi egemone).

@@paolobignardi2131 Aggiungo che l'Impero Spagnolo adottò ovunque una politica di rapina sistematica delle risorse, disinteressandosi dell'amministrazione delle colonie. Anche gli Inglesi erano dominatori spietati, per carità, ma laddove persero colonie come India, Australia, Nuova Zelanda ecc ... questi Paesi seppero approfittare di strutture amministrative già presenti, messe in piedi dai colonizzatori, per mettersi rapidamente in piedi e camminare sulle proprie gambe. Le ex colonie spagnole hanno faticato molto di più e le conseguenze si vedono ancora oggi.

Ma noi ovviamente ce ne freghiamo dell'ortodossia televisiva e quindi gli facciamo chiudere i battenti (alle tv) visto che loro se ne fregano altamente dei legittimi fastidi che i più avvenuti nutrono verso di loro. Fastidi tralaltro più sostanziali che formali. Dico bene?

ahahahahahahahahahahahahahahahahahhahahahahahahhahahahhaha

qs nozione è riportata nel libro da studiare per prendere la cittadinanza british

😂😂😂😂nel XVI secolo gli arabi non erano neanche più in Spagna e il loro declino iniziò nel XIII secolo, cosa avrebbero dovuto insegnare agli inglesi? 😂

La forma delle vele, qs info è nelle domande per prendere la cittadinanza british

Sposato alla Geopolitica

embargo di cuba

@@leprotto89 ah và bene, scacco matto.😂

E chi è che impedisce alla Cina di uscire di casa e di arrivare a Taiwan, distante un tiro di schioppo? Glielo impedisci tu? Vedi ad esempio le crisi dello stretto di Taiwan, specie la terza.

basta in potenza. o vuoi dichiarare guerra gli usa per vedere se è vero?

molto raramente, per lo più sanzioni (dazzi)

Cos'è che esattamente non hai capito di quanto esposto?

Esatamente dov'è che avrebbe detto che un dominio cinese dei mari sarebbe meglio?

Ovvio. In che cosa però riguardo ai tema di questa conferenza?

Ma infatti il discorso era un po' più complesso di così. Lui dice che le connessioni economiche sono una conseguenza del potere marittimo di una sola superpotenza e non esistono di per sé, ed è un dato di fatto confermato anche dai precedenti storici che vengono citati. Il mercato globale si crea nel momento in cui la potenza militare di un impero riesce a garantire lo scambio sicuro delle merci da in luogo all'altro. Poi sulla fine è ovvio che non si tratta di un arresto istantaneo, ma di un processo lungo: l'impero romano ha impiegato secoli prima di crollare definitivamente

@@giacomobusca644 cioè fammi capire, il fatto di avere il mercato interbancario globale e mercati bancari e di capitali profondamente interconnessi sarebbe una conseguenza del fatto che il Pentagono suddivide e controlla i mari del mondo? Sarò io, ma se mi spiegassi per bene il nesso concettuale te ne sarei grato. L'internazionalizzazione della finanza negli ultimi 40 anni (la vera globalizzazione) non è di certo avvenuta perché gli americani "permettono" lo scambio di merci via mare, ma per ben altre ragioni che spiegare estensivamente su youtube è ovviamente impossibile (politiche monetarie particolarmente espansive, de-regulation, utilizzo di nuove tecnologie, opportunità di maggiore profitto e diversificazione del rischio etc.). Fra l'altro, se domani fallisse - tiro un nome a caso - PNB Paribas (che è la più grande dell'UE ed è francese) gli effetti a catena sarebbero devastanti in tutto il mondo (se non in stile Lehman Brothers, molto vicino), e semplicemente non vedo cosa c'entri il controllo dei mari da parte degli americani con tutto questo. Dedurre una specie di nesso di consequenzialità tra commercio via mare e internazionalizzazione dei mercati finanziari mi sembra giusto un pelino forzato. Ripeto, lo speaker ha tirato fuori anche degli spunti interessanti, ma a giudicare da come parla così a spanne secondo me di economia monetaria e finanza non ci capisce granché (e non è proprio un bene per uno che si occupa di geo-politica).

@@lorenzodamico9049 apprezzo moltissimo Fabbri, ma ammetto che molta della sua analisi si basa su affermazioni d'effetto. Comunque, considera questo: come hai fatto notare tu, la globalizzazione è anche, se non soprattutto, finanziarizzazione dell'economia globale, cioè la creazione di un sistema integrato di mercato finanziari altamente interdipendenti. Perché questo possa succedere servono due cose: 1) infrastrutture adatte che permettano il trasporto, fisico o telematico, di titoli o altri asset da un mercato all'altro; 2) fiducia che ognuno possa fare questa cosa senza il rischio di venire espropriato, rapinato, ecc... Ebbene, per avere queste due condizioni serve quello che viene chiamato 'international public good', cioè la sicurezza per le transazioni o altre operazioni transnazionali possano avvenire al sicuro da pericoli, in un quadro di stabilità e nel rispetto di norme di proprietà. Senza un'autorità che possa dare questa sicurezza a livello globale non ci sarebbe globalizzazione, perché altrimenti qualsiasi stato potrebbe nazionalizzare gli asset sul proprio territorio senza dover chiedere scusa a nessuno, tagliare vie di comunizazione e sequestrare merci qualora ce ne fosse bisogno, ecc... È per questo, ma non *solo* per questo, che in passato l'espansione commerciale è sempre corrisposta all'espansione prima imperiale, poi coloniale, poi "imperialista". Come Fabbri ha fatto notare, ma questo si sa, nel periodo tra le due guerre i mercati finanziari si erano trasformati da attori virtuosi a maledizione poiché sopraffatti dall'incertezza, la quale è diventata volatilità poi speculazione e tutto ciò è risultato in un controllo serratissimo della finanza internazionale che è durato fino, circa, agli anni settanta. È un caso che ciò sia avvenuto proprio nel periodo iniziato con il declino dell'impero Britannico, eroso dalle crescenti flotte tedesche, giapponesi ed americane, e concluso con lo stabilimento di basi americane in tutto il mondo, queste pronte ad intervenire qualora gli interessi americani fossero messi in pericolo? Ricordo poi che oggi la finanza è globale ma non decentrata: un raffreddore negli Stati Uniti crea una polmonite in tutto il mondo.

@@Boris96100 Non avrei potuto spiegarlo meglio

I mercati finanziari globali si basano su internet, invenzione del Pentagono, che si fonda sui cavi sottomarini statunitensi, protetti dalla presenza della Marina statunitense.

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