La cosa migliore che ho visto su youtube, spiegato magistralmente con cenni storici precisi, con dolcezza, educazione e competenza. Bravissima, complimenti e grazie grazie grazie.
@@ezionuti5701 Penso che si riferisca a quello che dice più giù Fabrizio. Te lo copioincollo: @fabriziocecconi4160 11 mesi fa Estratto da un articolo di un certo Gaetano Nenna... All’epoca di Bach (ed anche prima) non c’era un modo comune di accordare gli strumenti. Lo stesso pezzo poteva suonare molto più alto o basso a seconda di dove fosse eseguito. Gli organi delle chiese di una stessa città, addirittura, potevano essere accordati in modo incompatibile tra loro. Nel corso dell’esecuzione di un brano, l’intonazione cambiava per colpa di calore ed umidità. Non era possibile (ed effettivamente non lo è sempre neanche oggi) suonare dall’inizio alla fine con la stessa accordatura. Nel 1711 viene inventato il diapason ma, nonostante ciò, non esisteva ancora un modo comune di accordare. Gruppi di diverse regioni suonavano con un’intonazione differente. Per capirci, più tendi una corda di uno strumento ad arco, più la nota diventa acuta. Nel diciannovesimo secolo iniziano a capire che intonazioni più alte miglioravano il suono delle orchestre in quanto le corde degli archi, ormai più evolute tecnologicamente del passato, erano più stabili utilizzando tensioni più alte. Le orchestre iniziano a competere tra loro per ottenere un suono migliore, iniziando ad intonare le corde sempre più verso l’alto. In Francia si sceglie il LA a 435 Hz ed in Inghilterra a 439 Hz. Nel 1939, durante una conferenza internazionale a Londra, si decide di usare il fatidico 440 Hz in quando le apparecchiature elettroniche dell’epoca riuscivano a gestire meglio un valore tondo come il 440 invece che il 439, e le apparecchiature di riferimento erano quelle della BBC, notoriamente anti-nazista. Nel 1955 il LA a 440 Hz viene adottato dalla Organization for Standardization (ISO). Teoricamente questo, ancora oggi, è lo standard internazionale, nonostante molte orchestre suonino a 441, 442 o 443 Hz. Gli ensemble e le orchestre di musica antica, invece, utilizzano l’intonazione secondo la quale il pezzo fu pensato e scritto, con un range che può variare da 415 a 470 Hz.
Interessante la parte storica (che non conoscevo). Per quanto riguarda invece la "umanità" del 432 Hz o la "spigolosità" del 440 e altre amenità sinestetiche, sarebbe ora di sfoltire le sciocchezze: 1. Se la Renold avesse fatto l'esperimento di confronto tra 432 vs 425 (anziché 440 vs 432), i soggetti avrebbero detto che 432 era più "spigoloso" di 425 (questo perché un'intonazione più bassa - in confronto ad una più alta - darà SEMPRE una sensazione psicoacustica di maggior pace, quindi è una questione relativa); 2. La conferma del primo punto è che le persone che affermano che il 432 sia più "naturale" del 440, curiosamente non si accorgono della totale artificiosità del temperamento equabile della Sua tastiera (la suddivisione dell'ottava in 12 rapporti identici è tutt'altro che naturale! Basterebbe questo per smontare le fantasie esoteriche dei non-addetti, ma andiamo avanti...) 3. Che i cantanti da melodramma italiano (e Verdi, appunto) preferissero il 432 è perfettamente ovvio per il chiaro "conflitto d'interesse": tutte le note più acute sono più facili da raggiungere con un'accordatura più bassa; 4. Chi è dotato di orecchio assoluto (che non va confuso con una banale memoria uditiva da condizionamento al diapason) riconosce il La a 440 senza alcun trauma neurologico; 5. Domandiamoci perché Schubert abbia scritto il suo Improvviso op. 90 n. 3 in Sol bemolle anziché in Sol? Solo per vedere i pianisti fare gli equilibristi sui tasti neri? ;) :) :)
Io sento la differenza, mi sento come se stessi cantando su una base non accordata.... Non saprei come dire, forse sarò l'unica che a 432 H prova fastidio, che vi devo dire...😂
Ottimo commento. Ormai la teoria del diapason a 432, che se non ricordo male anni fa in rete veniva chiamata Rivoluzione Omega, è stata smentita e demolita da tempo. Nessuna magia, nulla di mistico/esoterico. Anche perché l'unità di misura utilizzata per identificare un'altezza acustica è il numero di pulsazioni, Hertz, in un secondo temporale, unità di misura convenzionale (perché calcolato sulla quantità di pulsazioni dell'atomo di cesio 133 tra due livelli stabiliti dall'uomo). Ammettiamo per un attimo che 1 secondo temporale abbia durata differente, non importa se maggiore o minore; ecco che 432 Hz avrebbe un pitch differente, risulterebbe più grave o più acuto. Anni fa feci un esperimento proponendo diversi ascolti sia a 440 sia a 431 (spacciandolo per 432). Stesso effetto psico-emotivo, è più rilassante, meno squillante, senso di pace, .....
Un'opinione la tua, va rispettata! Solo non capisco perché le opinioni altrui debbano essere "amenità sinestetiche" e "Sciocchezze"; non si può discutere più tranquillamente, che so, a 423 Hz? Un saluto!
Le opinioni, più che lecite, si basano su percezioni personali, da cui l'illimitata varietà. Qui ci siamo basati su ragionamenti oggettivi e logici., non supposizioni. E non mi sembra che qualcuno abbia deriso o non rispettato quanto scritto da altri.
Diana sono solo un'appassionata di musica (di diversi generi dalla classica al metal), non ho tecnicismi, ma volevo farti i complimenti vivissimi per la maniera che hai di divulgare i temi musicali, in modo semplice ma anche tecnica, e soprattutto d'immediata comprensione. Sei molto brava, grazie di questo tempo prezioso. Isabella
Per quanto riguarda l’influenza di una nota a 432 hz o altra va sperimentato in ambito medico-scientifico. Invece, attenzione perché una canzone accordata sul La a 432hz non produce musica a 432hz, eh già… ma un’ampio spettro di frequenze che vanno dai 20 Hz ai 20 kHz. L’insieme delle frequenze riprodotte sono generate dall’insieme di strumenti. La musica a 432 hz non esiste, esiste una nota a 432hz generata da un synth, ma non una canzone generata da una miriade di frequenze. Inoltre solo dalla musica digitale in poi si suona con accordatura precisa, ma la stragrande maggioranza dei brani di una volta, con cui siamo cresciuti tutti è accordata ad orecchio relativamente ad altri strumenti o diapason o altro in modo relativo. Aggiungete che molto brani registrato su nastro sono stati rallentati o accelerati, facendo sballare l’accordatura “perfetta”, per motivi di scelte di produzione. Se il paragone fra una suonata di piano a 440 hz vi piace di più il 432hz perché è più rilassante, scommetto che accordata a un qualunque valore arbitrario inferiore a 432hz sortirebbe lo stesso effetto di calma. È tutto relativo. Inoltre se vi facessi sentire musica accordata in qualunque modo e vi dico che è a 432hz, la stragrande maggioranza delle persone cadrebbe nel tranello. Solo chi ha l’orecchio assoluto se ne accorgerebbe o chi sa usare un accordatore. Quello che percepite come aulico, soprannaturale, rilassante è uno scherzetto psicologico. La buona notizia è che potete ascoltare la musica in qualunque accordatura preferiate, non cambia assolutamente nulla.
una nota generata da un synt produce una fondamentale e multipli di armoniche pari se settato per generare un'onda sinusoidale, se genera un'onda quadra produce oltre la fondamentale anche armoniche dispari non proprio piacevoli per l'orecchio umano dato che le interpreterebbe come stonature, l'esempio ancora più pratico riguarda le varie distorsioni delle chitarre elettriche: l'overdrive genera armoniche pari e infatti il suono è più caldo mentre il classico fuzz riproduce le pari e le dispari, suono più "cattivo" e dissonante preferito per il genere metal.
Con la notazione scientifica l'ottava centrale cui appartiene il la di riferimento non è la terza, ma la quarta; dunque La4 (A4). Per quanto riguarda la questione del diapason, il libro citato parla di C3 a 128 Hz. Poiché le frequenze seguono una funzione esponenziale (ragion per cui la frequenza raddoppia a ogni salto di ottava), se utilizziamo il temperamento equabile scopriamo che la nota A4 (21 semitoni oltre il C3 di riferimento a 128 Hz) avrebbe una frequenza di circa 430.539 Hz. Si possono calcolare le frequenze delle note moltiplicando la frequenza di riferimento per 2 elevato a n/12, dove n rappresenta la distanza in semitoni (con segno) dalla frequenza di riferimento. Da musicista (per quanto dilettante), trovo assurdo questo dibattito sul diapason -- che dovrebbe essere puramente filologico (es. accordare a 415 per suonare Bach o a 432 per rappresentare Verdi) -- per due buoni motivi: 1. esiste il temperamento equabile, che fa sì che ogni brano sia trasportabile in un'altra tonalità (o microtonalità); questo riflette la natura ormai assolutamente relativa (mi scuso per il gioco di parole) delle scale e delle tonalità, che non hanno caratteristiche intrinseche. Casomai la scelta di una tonalità piuttosto che di un'altra, o la scelta di un diapason, può incidere sulla timbrica degli elementi, perché certi intervalli possono portare all'esecuzione di frequenze che sono al limite delle estensioni della voce umana o dello strumento. Non è la frequenza della nota di riferimento ad avere qualità intrinseche, ma sono i registri che di conseguenza ci si ritrova a usare nell'esecuzione; 2. l'assoluto è un'illusione. Una frequenza di 432 Hertz. Cos'è un Hertz? L'oscillazione in un secondo. E cos'è un secondo? Una convenzione. Il La4 a 432 è una convenzione su una convenzione. Suona più solenne perché è più grave (di meno di un semitono). Che poi è tutta questione di confronto, come pure lo è tutto il resto della musica. Se un'armonia non risolve, è solo un accordo tenuto, un insieme di suoni, su cui eventualmente ci si può fare l'orecchio. Noi percepiamo i delta, non le f(x). Percepiamo le differenze, gli intervalli, le imprecisioni. Il nostro orecchio è un imbuto attraverso cui passano migliaia di frequenze, e solo alcune hanno l'energia sufficiente per trasmettere una vibrazione, che poi viene captata dell'orecchio interno, che poi viene digerita dai nervi, che poi viene ritrasmessa come impulsi al nostro cervello, che finalmente la interpreta e forse la riconosce: questo è il suono di un aereo, questa è la voce di un mio amico che mi parla, questo accordo è minore, ecc... La4 a 440 o a 432 è assolutamente irrilevante. Anche io “per simpatia” preferirei il la a 432 Hz o il 435 Hz, ma per motivi filologici, e non perché 432 sia “più naturale”. Non lo è più del La4 a 440, per la ragione che ci sono differenze percettive tra gli umani, e ci sono differenze tra le culture. Ridurre la questione al numero di Hertz della frequenza della nota di riferimento è svilente per la musica come espressione di una ricchezza umana infinita, quando ci sono culture musicali che usano scale che prevedono intervalli non basati sul "nostro" semitono. Questo dibattito crea solo ulteriori divisioni perché offre un pretesto, a chi non fa altro che cercare complotti, per chiamarsi diverso, "risvegliato", con l'illusione di avere avuto accesso a una verità preclusa, e dunque compra musica "a 432", che ascolta su mp3, assorto, in casa su un tappeto, in religioso silenzio, pensando di essere l'ultimo testimone di un mondo minacciato, e ignorando ogni altra forma di conoscenza o curiosità sulle tecniche e l'arte della musica, il piacere di ascoltarla come espressione dell'Altro, la gioia (e i dolori!) di provare a farla. Il tutto per poter dire: io sono parte di una minoranza. Noi musicisti (e mi ci metto umilmente anche io) dovremmo scoraggiare queste forme divisive laddove dovrebbe esserci ricchezza nelle differenze.
Grazie di queste precisazioni. Ha perfettamente centrato il punto. E a conferma di ciò è sufficiente il confronto con le tradizioni orientali millenarie che utilizzano la scala naturale e non si fossilizzano sulla frequenza della tonica o fondamentale che viene scelta unicamente sulla base delle caratteristiche dello strumento.
quindi ti sembra una cosa normale che germania e uk si sono incontrati a maggio del 1939 per discutere di una cosa importantissima come i 440 hz e poi a settembre uk ha dichiarato guerra alla germania? perche' il punto e' questo. hanno deciso alle soglie della guerra mondiale 2 potenze che poi invece si sono dichiarate nemiche, e l hanno imposto .. ma forse c'era qualche altro di piu' importante da discutere e decidere o no? negare negare negare sempre impedisce di capire perche' e di risolvere.. denial tipica reazione umana. a tutto.
@@margotmargot4426 A settembre del 1939 la Germania invade la Polonia. Sul fronte occidentale, tra Germania, Francia e Regno Unito, iniziano ostilità che si acuiscono verso metà 1940. A causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale saltò la conferenza di Londra che sarebbe dovuta essere la sede in cui si sarebbe definito lo standard. Cui comunque si arrivò nel 1953, adottando il la3 a 440 hz, si dice più che altro per conformare i produttori di strumenti musicali che in America così intonavano gli strumenti. In Europa ci furono resistenze, ma alla fine prevalse per comodità la maggioranza. Oggi nelle orchestre europee non di rado si accorda a 442, non so bene perché.
@@ebanavorio oggi si accorda più alto perché gli strumenti ad arco sono più robusti e tengono meglio un maggiore carico delle corde, ottenendo così un suono complessivo con maggiore attacco, cosa che aiuta l'articolazione musicale dell'orchestra. Complimenti per l'articolato commento, corretto ed esaustivo.
Innanzitutto complimenti sia per la chiarezza espositiva che per gli esempi di fine video. Sono architetto e sto studiando i tempi di riverbero nelle chiese antiche: non ho “l’orecchio musicale” ma riesco a percepire nettamente la differenza tra le due intonazioni, con personale preferenza per i 432 Hz. La ringrazio moltissimo per avermi insegnato qualcosa in più.
Gianlodovico è un piacere grandissimo per me poter condividere il lavoro che amo con persone appassionate e desiderose di esplorare la materia musicale. Sono io che la ringrazio per avermi scritto, un caro saluto e piacere di averla conosciuta! Alla prossima 😊
Ciao e complimenti! Video interessantissimo. Io suono l'oud e sono appassionato di 432 hz , ed ho anche scoperto per puro caso che Anouar Brahem nei suoi album suona a quella frequenza. Questo mi ha permesso di comprendere più a fondo le ragioni che mi hanno portato ad amare la sua musica. Grazie per questo video davvero onesto e piacevole!
Grazie signorina Diana, concordo che è più piacevole ascoltare la musica a 432 Hz e grazie anche per la sua fantastica spiegazione in cui si nota la grande ricerca che c'è dietro, perchè per ogni spiegazione semplice c'è un grande lavoro dietro. Complimenti anche per il video, piacevole come la sua voce calma, mi sembra a 432 Hz. Continui così a darci queste perle
Prima di tutto grazie per la chiarezza e la fluidità dell'esposizione e complimenti per la simpatia! Sul confronto 440 vs. 432 la differenza, per me, è chiarissima: 440 è un oggetto quadrato con angoli che rotola storto e batte in vari punti; 432 è rotondo e pieno ed entra nell'orecchio naturalmente, senza forzature. Inoltre scorrendo sembra diventare più ricco perchè raccoglie materia dall'ambiente esistente mentre il 440 rimane una cosa a sé stante. (N.B.: ho dovuto usare le parole "naturale", "pieno", "rotondo" e il concetto di "armonico" - che vengono tutte dai fautori dell'accordatura 432 e quindi suonano di parte - ma esprimono proprio quello che ho provato.) Grazie dunque dell'esperimento - domani chiamerò il mio accordatore di fiducia per cambiare il diapason del pianoforte...
Purtroppo la percezione del 440hz come quella a 432hz o diciamo la percezione della frequenza cambia nel tempo per una persona perché è strettamente correlata all'invecchiamento della membrana uditiva nonché alle reti neurali...quindi ognuno ha una sua condizione che non vale per l'altro.La scelta della frequenza 440 hz è uno standard di riferimento per parlare tutti la stessa lingua in tutto il mondo musicale a prescindere da come la si percepisce,sul come si percepisce una frequenza piuttosto che l'altra non ha importanza.Probabilmente adottare questo standard di riferimento è stato ancora più incisivo quando sono nati gli studi di registrazione con apparecchiature che hanno il pieno controllo delle frequenze per tutti gli strumenti in gioco... probabilmente, immagino che fosse la soluzione non più bella ma più efficiente.L'importante è che tutti gli strumenti fra di loro siano accordati:non credo proprio che in un trio chitarristico quando Di Meola,de Lucia e McLaughlin si accordavano fra di loro badavano anche a spaccare il 440hz,ma essere accordati fra di loro assolutamente sì!
La musica a 432 hz infatti è quella usata per mediatre, ecco perchè hai usato quelle parole. NOn mi dilungo tanto su ciò e sui benefici della musica a 432 hz perchè altrimenti rischio di essere definita "complottista", ma cercare di portare tutta la musica che si ascolta da 440 hz a 432 hz credo sia una buona cosa
In Norvegia dove vivo, lo standard nella musica classica è il LA a 442Hz. Pop/rock a 440Hz. Jazz alterna un po' tra le due a seconda dalla strumentazione: quasi tutti i vibrafoni qui sono a 442, ma quasi tutti i pianoforti nei locali non classici sono a 440, il che pone i gruppi jazz con piano e vibrafono di fronte a una decisione difficile. Di solito in favore del piano.
Se è per questo. In Norvegia ascoltano molto Metal, rispetto a molti altri paesi. In particolare Black Metal, molto più ascoltato che altrove. Un genere duro e grezzo. Mi piacciono le differenze tra i paesi.
Ho ascoltato con trasporto l'accordatura a 440 per la tua bravura e per la bellezza del pezzo in sé, ma come sono passata all'ascolto dei 432 hrz mi sono salite le lacrime ed ho cambiato respiro. È come un tornare a casa! Grazie Diana per questa opportunità, sei bravissima!
non ha senso, quello che percepiamo sono gli intervalli e le armonie xhe rimangonotali, 432 è la frequenza di una sola nota, il la4, ogni nota ha una sua frequenza, da 50 hz a 8000hz. Se ascolti lo stesso identico LP con il piatto che gira leggermente più piano, a 32,9 giri, non percepisci la differenza, è la stessa musica con gli stessi intervalli armonici.
Non ero assolutamente a conoscenza della cosa, ho trovato il video per caso e sono rimasto stupito. Effettivamente c è una notevole differenza a favore dei 432. Ho visto che girano molti video che parlano dei poteri di questa frequenza, ma credo che aldilà delle illazioni, un po’ fantasiose, conta la sonorità più gradevole che si ottiene. Davvero interessante complimenti. Ho attivato L iscrizione e aspetto altri video .
non c'è nessun potere sono cazzate new age, se cerchi su google gli alieni esistono ti usciranno anche i video ahahaha e gli interventi chirurgici e le storie ahahah, basta studiare la fisica per capire che stiamo parlando di cazzate per far fare profitto
Cara Maestra Diana grazie tante! É un argomento molto affascinante e lo esponi in maniera molto piacevole, documentata e lasciando spunti di approfondimento. In particolare mi voglio documentare su come facevano i compositori del settecento a misurare le frequenze delle vibrazioni sonore. Che strumentazione utilizzavano. Grazie sei bravissima
E' un'osservazione molto interessante, non essendoci ancora alcun tipo di frequenzimetro (ancor meno elettronico); può essere che utilizzassero un diapason unico e misurassero il battimento tra il la originato da esso e quello, ad esempio, del piano. Se le frequenze sono molto vicine, il battimento tra esse è dell'ordine di pochi hertz o meno; è impossibile però, senza conoscere la fase quale tra le due è la frequenza più alta. Posso presupporre che il diapason originale sia stato più calcolato che misurato effettivamente in frequenza. Bel dilemma, mi hai dato uno spunto di riflessione. Presumo che la misurazione con questa precisione, comunque, sia stata fatta successivamente e i nostri predecessori si limitassero a basarsi su diapason con bracci di lunghezza definita.
@@randydelucia grazie tante. Apprezzo moltissimo la tua risposta argomentata perché fornisce una ipotesi di spiegazione ma accoglie un interrogativo offrendo ulteriori spunti di riflessione e ricerca. Ti comunico che sto cercando anche in rete, ma l’unica risposta che soddisfa è la tua. Cercherò ancora e grazie tantissime, sei una persona preziosa
Io sono una donna di 50 anni, ho passato la mia vita a fare il giro delle sagre, balere e teatri, presuppongo che i loro strumenti sono accordati a 440 hz. Nella mia piccola esperienza da ascoltatrice vi posso assicurare che ho potuto provare varie emozioni, dalla tristezza e la voglia di piangere, ma ho trovato anche chi mi fatto provare una gran gioia e pace, una quiete che mi ha fatto stare meglio. Tutto questo incosciamente perché le teorie del 432/440 hz le sto ascoltando solo ora. Per me è un barlume di verità un po ingrossata
Innanzitutto brava, per l'esposizione e anche per l'argomento in se. A dir il vero, mi sa che siamo troppo abituati a sentir musica a 440, e non sempre attraverso apparecchi di alta qualità (come il cellulare da dove scrivo e ascolto). Comunque, a te e tutti noi, buon ascolto ed un saluto "Verdiano" da Atene.
Carinissimo Dario, che piacere risentirla! 😊 Ha ragione, le nostre orecchie sono stra-abituate ai 440 Hz ma credo sia interessante sapere che esistono anche altre frequenze, così ognuno di noi potrà mettersi in gioco, sperimentare e scegliere quella che preferisce. Un caro saluto anche a lei e a prestissimo!
Grazie Diana il suo contributo ci aiuta a districarci, da non esperti, su come valutare gli effetti dei 432 hz ma da un presupposto di fondatezza, musicale scientifica
Carissima e gentile Diana,per caso ho ascoltato questo suo intervento.Mi ha aperto un mondo che si (ri)collega con quanto letto/studiato/verificato sino ad oggi!Grazie infinite.Gradisca la mia stima ed accetti i miei ringraziamenti!
Va bene, tutti dopo aver ascoltato il confronto finale sentono il brano intonato più basso e provano (forse) un certo senso di rilassamento o viceversa passando da 432 a 440. Nessuno si accorge che tutti gli esempi si basano su un confronto e che è il fatto di essere ravvicinato a dare questa impressione? Succede sugli esempi dati alla fine del video, è successo nello studio condotto da Maria Renold (pubblicato su una rivista scientifica?, non mi sembra) e sarà successo (sempre se è vero) in Germania passando dal convenzionale 422 di Mozart all'altrettanto convenzionale 440 di Wagner (questione di abitudine evidentemente). Ma è il confronto quello che dà l'impressione, non l'accordatura in sé. Tutte le teorie sul numero 432 sono senza alcun senso perché quel numero è la frequenza di UNA SOLA NOTA a un'ottava precisa, che all'interno di un brano può anche non essere presente; la Renold infatti non l'ha manco usata proprio perché non è la frequenza in sé che influisce, ma una SUGGESTIONE. La musica è data dal rapporto tra le note, quindi al massimo quel che può influire è il tipo di temperamento, non la frequenza di riferimento. Quindi di che stiamo parlando? Credete davvero che un brano in SolM sia più rilassante di un brano in LaM? Sappiate che state parlando della stessa identica cosa: cioè di una cosa che non ha senso. Se proprio volete sentirvi con la coscienza pulita perché la storia di Goebbels (di cui mi piacerebbe avere una fonte che non vedo citata) vi ha un po' turbato sappiate che oggi si suona prevalentemente a 442 nelle orchestre e in alcuni ensemble anche a 444. È perché siamo sempre più nervosi e eccitati, o perché - come era chiaro sin dall'inizio del video - solo con un po' di sana ignoranza si può credere a queste sciocchezze infondate? Avrei preferito un video che non lasciasse dubbi a questi complotti da 4 spiccioli.
Nel farle i miei complimenti per il canale RU-vid mi viene spontaneo dire che il suo cognome e perfettamente intonato all'argomento/i da lei trattati. Cordialmente. Carlo🎻🎼🎹
Grazie Diana, bellissimo video di informazione! A questo punto, volendo proseguire sulla falsariga, si potrebbe farne uno sulle caratteristiche intrinseche delle tonalità. Il Beethoven delle musiche eroiche, trionfali, spesso usa il Mi b +. Nelle "scozzesi", con le quinte ribattute nel basso, il Re+. Chopin è un amico dei bemolli.... Ci sono cioè gruppi di tonalità che percepiamo piu idonee per certe melodie, piuttosto che altre. Questa situazione di impressione oggettiva, su un argomento che sembrerebbe soggettivo, mi ha sempre incuriosito.
Innanzitutto complimenti per il video, molto interessante e ben spiegato. Tra le due intonazioni, sebbene sia un fan di Wagner e poco di Verdi, devo riconoscere che l'intonazione a 432 sia sì meno brillante ma più piena ed espressiva.
Beh seppure vero che i gusti non si disputano, sinceramente non v'è paragone tra Wagner (pedale di dominante per 2 ore e mezzo senza contrappunto di sorta) e un titano come Verdi! Dico l'ha sentito il quartetto finale del Rigoletto? Oppure il Requiem di Verdi? Quando mai un Wanger ha scritto una cosa simile? Senza nulla togliere a Wagner... ma trovo altri compositori tedeschi superiori a lui. Di molto pure.
@@enricomarconi8358 , hai fatto una premessa sacrosanta. Sui gusti non si discute. Forse a livello contrappuntistico Verdi sarà stato anche superiore al tedesco, ma Wagner gli è stato superiore in molti altri aspetti (capacità di orchestrazione, innovazioni teatrali/musicali). Giusto per farti 2 esempi: il linguaggio musicale wagneriano è stato di gran lunga più geniale e armonicamente avanzato del nostro Verdi. Le sue orchestrazioni ancora oggi vengono usate nelle musiche da film. Anche le innovazioni teatrali che ha introdotto, tipo il golfo mistico, le luci spente in teatro, ecc. sono state delle introduzioni mai viste prima di allora e che, a distanza di 150 anni ancora vengono utilizzate... Non so se mi spiego. Non si possono fare paragoni, è come paragonare Bach con Mozart. Il primo, che non ha introdotto nulla di nuovo ma che ha portato alla massima espressione il linguaggio barocco, il secondo, invece, un genio innovatore mai sentito prima!
@@carlotrenta7032 MI dispiace ma non sono d'accordo. Innanzitutto che cosa vuol dire che le sue orchestrazioni vengono usate nelle musiche da film? Le orchestrazioni geniali sono quelle di Ravel non quelle di un Wagner. Sì, ha introdotto strumenti nuovi (che poi hanno trovato uso solo ed esclusivamente nelle sue opere) ma dal punto di vista orchestrale suggerisco di dare un'occhiata alla partitura del Requiem di Verdi oppure del Falstaff che è la prima opera di musica moderna italiana (con accordi a quarte giuste - cose poi riprese da Bartók molto dopo). Ebbene queste cose non si sentono su Wagner che, avrebbe studiato si e no 6 mesi di armonia prima di iniziare a comporre. Dal punto di vista armonico, suggerisco la lettura del Rigoletto fatta da Muti (spiegando al pubblico come Verdi usasse le armonie e delle note - in quel caso il Do - con fini sottilissimi). Non solo ma non c'è un accordo che Verdi non abbia usato, solo che, a differenza di un Wagner che si sedeva su un pedale di dominante per 10 minuti, Verdi era più dinamico e muoveva le parti di più pertanto un accordo di quinta eccedente o di settima di dominante non durava che poche note - ma in partitura c'è e l'effetto è tremendo. Non solo, ma come capisce la parola Verdi, a mio avviso, è ineguagliato tra gli operisti. Brahms disse "solo un genio può aver scritto un lavoro del genere" riferendosi al suo Requiem. E debbo essere d'accodo con Brahms (che di armonia e contrappunto ne sapeva più di Wagner). Poi dal punto di vista teatrale le posso anche dar ragione, ma una melodia che con poche note ti rivolta dentro è una caratteristica verdiana e non sicuramene wagneriana che tutto aveva tranne il dono della sintesi. E da lì si vede il grande compositore (non da quanti ottoni usa nelle sue orchestrazioni).
@@carlotrenta7032 ha citato Mozart, e quindi non posso stare zito qui. Le consiglio di andarsi a sentire le sue tre patetiche danze tedesche. Mozart ha scritto davvero poco di suo pugno e in maniera pessima. Esistono degli studi, se lei è un addetto ai lavori, che dovrebbe andare a leggersi perché oramai la farsa è finita anche per Mozart. Qualcuno mi spieghi come fanno le parti orchestrali della 41 a trovarsi nell'archivio di stato di Modena ed essere di ben 4 anni più vecchie del manoscritto. Ma poi la storia è lunga.
Complimenti per la ricostruzione storica. Credo meno agli effetti di un la a 440Hz sul sistema nervoso anche perché un brano è sicuramente 'accordato" sul la di riferimento ma poi c'è la tonalità in cui il brano viene eseguito. L'orecchio poi si adatta facilmente alla scordatura... Lo sanno bene i pianisti. Cosa diversa è l'accordatura non temperata, li si che le differenze si sentono (ma solo nelle tonalità praticabili)
Purtroppo l'ovvio non si vende e non incuriosisce. Abbassare l'intonazione serve solo per dare un senso a rassegne, festival, libri, video su RU-vid e a volte vite intere. A livello esecutivo, ad esempio per i cantanti, è anche un mezzo alibi per mascherare i segni dell'età. La verità è che è un semplicissimo bias. Anzi, sono gli stessi musicisti professionisti ad alimentare la fuffa, ora molto molto in voga. Fa figo, fa comodo. La verità è molto più semplice: un brano più calante risulterà più rilassante ed introspettivo e viceversa. La fisica del suono non cambia, la differenza è solo di percezione nel contesto. Se avesse suonato un brano allegro avremmo preferito tutti l'esecuzione a 440. E mille altri esperimenti si potrebbero fare per dimostrare l'ovvio. Ma l'ovvio non fa figo e non si vende. Se si volesse fare un discorso più ampio si potrebbe dire che l'accordatura a 432 è un tassello dell'attuale decadenza del musicista, sia come creativo che come esecutore: il futuro non è roseo, così il presente decadente viene condito con l'aura mistica dei grandi del passato.
Mi sono iscritta oggi perché ho trovato veramente ben spiegato l'argomento. Personalmente ho trovato i brani di Bach e Couperin più gradevoli a 432 mentre Beethoven mi ha dato un effetto più inquietante nella stessa tonalità, mi ha dato un effetto di tensione e dolore che non ho percepito alla frequenza di 440. Ma forse e proprio quello che voleva dare Beethoven suonando leggermente più basso...
Salve Diana, so che la questione sulle due frequenze del La3 la nota sulla quale si accordano tutti gli strumenti sia stata posta a metà 1800 da Giuseppe Verdi:, Mi domando come all'epoca potevano stabilire con precisione la frequenza di una nota acustica (232 o 440 ) Hz Se ancora oggi con strumenti digitali di alta classe di precisone e attendibilità è difficile ottenere una agevole misura di queste frequenze: Da ex tecnico elettronico, mi domando quali strumenti sensibili e precisi utilizzassero per misurare, le frequenze della due note; da ragazzo per accordare ila mia chitarra utilizzavo un corista ; Una specie di ancia per trombettine giocattolo il quale emetteva una nota che compresi corrispondeva con buona approssimazione alla nota acustica emessa dal monoscopio TV per la trasmissione del segnale di test dei ricevitori TV che era costituita per il video da una immagine standard geometrica, utile per l'allineamento dei circuiti di trasmissione delle emittenti e dei circuiti degli apparecchi riceventi e per l'audio appunto di una nota fissa a 440Hz!In mancanza del corista mi accordavo proprio sul segnale di test dell'audio video emesso durante le trasmissioni di test! Trasmesse durante l'assenza di programmi!
Che dono meraviglioso che hai. Oltre le cosa interessantissime che spieghi o racconti, hai tu l'intonazione migliore per entrare in sintonia immediata con chi ha "orecchio". Sei intonata a 432hz. Senti che tono di voce soave. Proprio un dono. Ascoltarti è una musica. Ma ti chiedo: come si fa a capire se il brano che stai ascoltando di che frequenza è ?
Complimenti, non la conosco ma ora seguirò volentieri i suoi video, Grazie. Sono anni che suono a 432 hz e mi fa molto piacere percepire un movimento che sta nascendo a sua difesa. Sarà dura perchè ai potenti non interessa il benessere delle persone, anzi. Nel nostro piccolo continuiamo e son contento di sentire che siamo sempre di più. Ancora grazie, ciao.
se suoni l'organo suoni a tutte le frequenze, d'inverno anche a 420, e vuoi dire che d'estate magari anche oltre 440, un brano eseguito all'organo è meno..."vibrante" coinvolgente, no, è esattamente lo stesso. La musica è percepita come rapporti tra note, intervalli e armonia, non percepiamo una singola nota ed il suo valore fisico assoluto quanto tale.
Video molto interessante. Anch'io, spesso, accordo la mia chitarra classica a 432 e mi accorgo del cambiamento; il suono è più dolce ed armonioso. Complimenti ancora 😊
tra l'altro ho notato da sempre (su tutte le chitarre)che facendo un accordino di re maggiore il fa# mi risulta quasi sempre stonato..la sensazione di qualcosa che non torna e mi obbliga a compromessi...ora (comunque da chitarrista della domenica)proverò sulle mie due chitarre i 432
@@canteray questo perché la mediante temperata "equabile" risulta un po' più alta rispetto all'altezza che avrebbe nel temperamento "naturale"; da strumentista a fiato professionista ogni volta che devo suonare il terzo grado di un accordo maggiore (proprio come il fa# in un accordo di re) lo tengo volutamente un pochetto più basso. Questo però non c'entra niente con il diapason (l'accordatura) che utilizzi, ma con il temperamento (ossia il rapporto tra i vari suoni in una scala): lo stesso effetto lo avresti anche se suonassi con un'accordatura a 415Hz o 432Hz!
Buongiorno, le mie impressioni sono le seguenti: indubbiamente il passaggio da un'accordatura a 432 Hz ad una a 440 Hz, e viceversa, produce inizialmente una sensazione di "scordatura", un senso di crescente nel primo caso e di calante nel secondo. Passata questa sensazione, il nostro cervello si assesta nel nuovo universo sonoro di riferimento e può apprezzare la musica esattamente nello stesso modo con entrambe le accordature, poiché i rapporti di frequenza tra i vari suoni, ovvero i rapporti intervallari, sono esattamente gli stessi. Le idee di Rossini e Verdi a favore di un'intonazione più bassa potrebbe comunque essere giustificata dal fatto che all'epoca non esistevano strumenti elettronici, bensì gli strumenti, in particolare gli aerofoni, erano "tagliati" su determinate frequenze, per cui cambiare il diapason poteva effettivamente provocare differenze timbriche. Se il confronto viene effettuato su uno strumento elettronico, tuttavia, la differenza di intonazione del La, a parte il momento iniziale di assestamento dei nostri neuroni, non produce differenze appunto perché il timbro ed i rapporti intervallari rimangono identici. L'autosuggestione è comunque uno strumento estremamente forte di cui disponiamo, e la libertà di intonazione è un dato di fatto, per cui sicuramente se qualcuno è convinto di avvertire sensazioni migliori in un caso o nell'altro, va benissimo così 😊
Nella ormai mia lunga carriera concertistica ho suonato su strumenti contemporanei e più antichi sia originali che copie. Mi sono anche accorto che, oltre a quanto correttamente riportato l’esecuzione su strumenti d’epoca tende a forzare l’esecutore a suonare con tempi più lenti. (Bisogna aggiungere che alcuni colleghi cercano di eseguire con tempi moderni su strumenti antichi, ottenendo il bel risultato di produrre l’effetto di casse di agrumi che si rompono). Mia personale conclusione: l’innalzamento del diapason porta a una esecuzione più brillante, ma anche più veloce, anche perché la maggiore tensione delle corde causa minore qualità dei suoni armonici. L’esempio beethoveniano è paradigmatico.
sono senza parole... non avevo mai avuto modo di ascoltare due brani a due frequenze di LA diverse (440 e 432), a parte l'evidente e "disturbante" passaggio dello stresso brano sulle due frequenze, l'intero corpo risponde in modo esaltaltante sui 432, chiudi gli occhi e "senti" il suono espandersi dentro come se avesse trovato la sua perfetta cassa di risonanza, incredibile come ad ogni nota (soprattutto i registri bassi sul cuore e oso dire la circolazione del sangue) tutto il corpo risponda "indipendentemente", ho provato brividi e sul Notturno lacrime, ripeto incredibile anche per chi come me suona uno strumento... 440 sembra privo di armoniche (o perlomeno piu povero) se confrontato e "piatto", ma è tutto più complesso di queste poche frasi... grazie!
Mi aggiungo ai suoi ammiratori per la chiarezza delle sue esposizioni e l'interesse che suscita. Lei sarebbe la persona giusta a spiegare il peso che ha il 'temperamento' nella percezione della musica. E' chiederle troppo?
Grazie per la esaustiva spiegazione, è un argomento che non conoscevo. Io non mi occupo di musica classica, almeno non di quella che tutti conosciamo, ma di quella che io definisco classica moderna, con inserimento di strumenti moderni insieme a quelli classici. Compongo questo tipo di musica per il mio diletto e ne sono pienamente soddisfatto. Seguirò i suoi interessanti argomenti perché nella musica così come in qualsiasi altra arte non si finisce mai di imparare. Grazie.
Salve Diana, salve a tutti, dunque parlo riferendomi prevalentemente alla sonata al chiaro di luna di Beethoven, personalmente confermo che ascoltando quel'opera, il 440hz lo sento chiaramente e decisamente molto più pesante rispetto al 432hz. Buon proseguimento a tutti 🙏🏻
Brava, la nostra Diana Re(ynolds) 👌🏽 Ottimo video, spiegazione impeccabile. Personalmente in generale mi sono trovato nettamente più ad agio in LA 432Hz, avevo la pelle d’oca, di solito questo è un segno positivo per il mio animo. Col LA a 440Hz mi sono letteralmente agitato e riscaldato un pochino…questo conferma, tutto ciò che hai spiegato magistralmente nel video. Grazie mille 👌🏽
condivido la preferenza per i 432Hz, tant'è che degli amici hanno fondato il loro gruppo chiamandosi proprio 432Hz. In banda, invece, abbiamo dovuto adottare addirittura 442 in quanto alcuni strumenti non riusciamo ad intonarli a meno. Complimenti per l'esposizione e la chiarezza. Ti seguo sicuramente.
Con il piano digitale però, oltre a cambiare l’intonazione si cambiano anche i campioni. Servirebbero due pianoforti acustici accordati in modo diverso. Che poi alla fine, costruzione dello strumento, legni, e forse meccaniche, sono progettati tutti sui 440 hz. Provate ad esempio a prendere una chitarra, per quanto buona essa sia, e accordatela a 432 hz. Suonerà male, con armoniche scadenti… inoltre, non tutti gli strumenti possono essere intonati come ci pare. Infatti se devo suonare un brano con chitarra e armonica a bocca, per forza la chitarra deve essere accordata a 440.
Si nota molto la differenza nel Al chiaro di Luna, dove hai trovato le informazioni su quale frequenza sostenessero Wagner o Liszt? Sarei interessato a sapere se Chopin si è espresso al riguardo
è molto interessante questa cosa! sai per caso dirmi dove posso trovare registrazioni di brani classici per pianoforte come quelli che hai suonato tu che sono tra i miei preferiti in assoluto con il piano accordato a 432 Hz? complimenti per la competenza chiarezza simpatia e passione dei tuoi video!
Grazie per le chiarificazioni. Sono uno psichiatra, da molti anni corista e amo la musica. Trovo i 432 più rilassanti e favorenti una migliore riflessività. Credo che i 432 siano più vicini alle nostre sintonie naturali di base, quando non condizionate. Infatti possiamo preferire una frequenza o un'altra a seconda del nostro stato d'animo.
Uno spettacolo che dal vivo e' davvero unico per la bravura dei piloti, si resta impressionati dalla notevole spinta centrifuga esercitata dalle moto, tra cui rari esemplari risalenti agli anni 20 del secolo scorso . Visti a Senigallia (An) ad Agosto 2023.
Ho, notato cara professoressa ...una certa armonia...una vivacità di grandi emozioni con 432 Hertz ...e con 8 Hertz in più....molta stanchezza in testa ...grazie mille prof.ssa!!! ..
Sono diversi anni che mi interesso di questo argomento. Ho fatto anche un disco di canti popolari marchigiani con il La a 432 Hz. Però il mio nipotino piccolo, quando vocalizza senza senso, fa entrare il vibrazione il mio dipason (con scatoletta di legno) a 440 Hz.
Grazie per questo video divulgativo. Sei stata chiara e coinvolgente. Diverse band rock e Hard-rock negli anni '90 hanno suonato e registrato le proprie opere un semitono sotto. Non si parla di intonazione precisa, in termini di frequenza, lo comprendo. Noi strumentisti "rock" ragioniamo per semitoni. E' probabilmente un tendere "al meglio". Evidentemente è stato un processo istintivo. Qualcuno pensa fosse per accomodare il cantato più rilassato (e ci starebbe). Prevalentemente credo sia perché anche gli strumenti suonino in maniera più "tonda e fluida", più naturale per l'orecchio umano. Sei brava e bella, grazie!
Diana, complimenti per il video, molto interessante e istruttivo. Personalmente nella sua parte finale del video ho percepito a 440Hz una maggiore serenità, come se il suono fosse in armonia con il mio stato d'animo e non lo alterasse. A 432 Hz invece ho notato una senso di fastidio e di disarmonia. Davvero strano...
Un mio amico mi ha appena fatto scoprire questo canale e devo dire che è molto interessante. Complimenti davvero! Riguardo alla frequenza per Bach preferisco 440 e per Beethoven e Couperin 432. Non saprei spiegare razionalmente il motivo, ma ascoltando ad occhi chiusi Bach mi emoziona molto di più a 440. A che frequenza accordava Bach? sarei curiosa a questo punto
A me personalmente, da musicista, questa faccenda del La a 432 come più consono all'orecchio ed alla biologia dell'uomo non ha mai convinto. Credo sia semplicemente una questione di confronti, è ovvio che ascoltare un brano a 440 e confrontarlo poi con lo stesso a 432 darà un'impressione che la seconda versione sia più morbida, più rilassata. Si potrebbe ottenere un effetto simile semplicemente trasportando un brano un semitono o un tono sotto. Credo che la differenza fra 440 e 432 sia tutta una questione di colori diversi, come avviene nel trasporto da una tonalità all'altra. Inoltre come lei ben ha sottolineato non è che in passato si usasse ovunque il la a 432. Esistevano una miriade di La diversi in ogni città. Si è andati gradualmente verso un la più alto per soddisfare una naturale voglia di brillantezza che naturalmente gratifica l'orecchio umano. Il La a 440 voluto da Wagner e Liszt risultava certamente più brillante, ma non per via di una sua brillantezza intrinseca bensì relazionato ai La più bassi. I musicisti sanno che i solisti, specie i violinisti del XX secolo, avevano l'abitudine di suonare leggermente crescente per spiccare sull'orchestra senza dover così forzare il suono. Inoltre, per concludere, se anche 432 fosse per qualche ragione la "frequenza del cuore", come alcuni dicono, la cosa riguarderebbe solo il la e non tutte le altre note, che ovviamente hanno frequenze diverse.
Decisamente 440Hz per me.L’ascolto degli esempi che hai suonato me lo ha confermato.Ovviamente siamo nel campo della percezione sensoriale quindi parlo in senso strettamente soggettivo.
Bravissima. Hai un bellissimo tono di voce, piacevole da ascoltare. Purtroppo gli strumenti digitali non permettono di ricevere beneficio perché tutti gli armonici sono tagliati, così come tutte le registrazioni digitali mp3. Il vinile mantiene gli armonici come gli strumenti acustici.
Grazie per l'interessante excursus storico. Per quanto mi riguarda l'accordatura a 432 Hz è quella che mi restituisce emozioni più piacevoli e rilassanti, anche se l'abitudine all'ascolto mi procura un attimo di disorientamento iniziale che lascia però subito spazio alle sensazioni descritte prima.
Buongiorno, complimenti per il canale e grazie per la divulgazione, l'ho appena scoperto ma sembra super-interessante. Su questo tema però penso che il suo discorso non sia coerente. Capisco che il problema sia che lei si riferisce al libro di Maria Renold e ne espone semplicemente le sue tesi. Però Lei (o Maria Renold) non considera alcun bias cognitivo, né il funzionamento della percezione sonora, né se gli esperimenti da Lei riportati siano o meno condotti in maniera scientificamente corretta. Anche sulla questione storica c'è da ridire, in quanto Verdi proprio nelle righe che Lei mostra nel video sostiene qualcosa di diverso dalla sua tesi, e nel corso della storia sono stati adottati La ad altezza variabile e anche ben superiori (es. Beethoven aveva un diapason intonato a 455 Hz). La prova finale di ascolto poi non ha molto senso: le frequenze più basse trasmettono più tranquillità, che si tratti di 432 o 430 non fa differenza se non ha l'orecchio assoluto, la invito a fare una prova. Inoltre un esperimento del genere ha uno spirito molto antiscientifico: la nostra percezione è fortemente influenzata da quello che aspettiamo, tanto che esiste la regola del doppio cieco. Le lascio qui qualche link molto banale ma molto ben documentato sull'argomento e altri due altri video divulgativi sul tema, uno italiano e uno americano, che con linguaggio altrettanto semplice e chiaro ma con una prospettiva maggiormente scientifica analizzano a fondo la questione. it.wikipedia.org/wiki/Intonazione_scientifica per la questione storica en.wikipedia.org/wiki/Concert_pitch#History_of_pitch_standards_in_Western_music Massimo Polidoro ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE--q8BrWjeMzA.html Adam Neely ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-EKTZ151yLnk.html
Complimenti per l'ottima informazione. Vorrei porvi una domanda da profano assoluto di musica. Esiste un modo per trasformare la musica che sento, in audio a 432 Hz? grazie.
Salve, mi rincresce farle ricordare che i pianoforti digitali hanno dei campioni a 440Hz che poi, in maniera digitale, quindi non analogica, si porta si a 432Hz l'intonazione del la, ma risulterebbe una leggera differenza sostanziale che si traduce in una mera imitazione del 432Hz. Mi spiego meglio. Se io abbaso un campione digitale da 440Hz a 432Hz faccio una cosa non buona in quanto uso la digitalizzazione per portare un campione base a un campione manipolato. Mi spiego ancora meglio. Essendo un campione (in gergo inglese SAMPLE) la consistenza timbrica e il rendimento sonoro risulterebbe similare ai campionamenti che si facevano una volta con le tastiere tipo il Fairlight CMI, tastiera usata da vari musicisti in primis Jean Michel Jarre, figlio d'arte del grande compositore di colonne sonore Maurice Jarre. Si parte da un campionamento base per poi estenderlo in tutte le ottave della tastiera. Per cui se per esempio il campione è un DO, il SIb risulterebbe sempre il DO abbassato digitalmente fino al SIb. Mi spiego ancora meglio. Una corda di chitarra quando la scordiamo emette sempre una nota limpida e vibrante. Mentre se scordiamo un campione digitalmente il risultato risulta, nella maggior parte dei casi, una schifezza, come se fosse scordato. Per cui, se proprio si vuole eseguire la Patetica di Beethoven a 432Hz, i campionamenti devono essere fatti da un pianoforte acustico accordato a 432Hz, e non da un pianoforte acustico accordato a 440Hz. Non so se sono stato chiaro, ma la differenza sostanziale andava fatta non con un pianoforte digitale, ma con due pianoforte acustici. Uno accordato a 440Hz e l'altro a 432Hz. POI, PER FAVORE, NON SUONATE BRANI A 432hZ CON I PIANOFORTI DIGITALI, FATEMI QUESTA GRANDE CORTESIA, SE NO STIAMO A PRENDERCI IN GIRO E INCONTROVERTIBILMENTE NON SI RENDE ALCUNA GIUSTIZIA AI 432Hz.
Innanzitutto complimenti per la competenza, ha incominciato ad incuriosirmi l'accordatura a 432Hz perché riportata in gran pare delle meditazioni olistiche associate ai suoni della natura e questa sua spiegazione di grande valore completa alcune perplessità che non mi spiegavo appieno. Nei suoi esempi esecutivi trovo maggior armonia espressiva e colore con l'accordatura a 432Hz ma sono maggiormente percettibili ed apprezzabili nelle esecuzioni più lente e meno articolate; probabilmente in un contesto polifonico risulterà meno evidente, soprattutto da orecchi profani, questa delicata ma importante differenza. Grazie per questo arricchimento.
C'è un problema di fondo: utilizzando uno strumento digitale a campionamento non viene variata l'accordatura, ma la "lettura" del campionamento stesso, rallentandola. Ed infatti la sensazione che ho provato (e che è normale quando si tratta di strumenti campionati che vengono "trasportati" fuori dal range originale) è di una sgradevole distorsione, soprattutto delle armoniche. Stefano Bollani ha realizzato un disco con l'accordatura a 432Hz su un pianoforte preparato in maniera scrupolosa dal tecnico Mauro Buccitti, uno dei migliori in Italia. Non so quanto la scelta del La a 432Hz sia in realtà una mossa di marketing (si è parlato più di quello che della reale qualità del disco) ben studiata. La tournée con la quale è stato promosso il disco è stata fatta su pianoforti accordati per la maggior parte a 440Hz, quando non a 442Hz che sta diventando il nuovo standard.
Molti dei commenti letti sono influenzati da quanto detto prima (dinamiche di influenzamento reciproco). Per poter notare le differenze, e scegliere quale per noi è quella più "rilassante", bisognerebbe chiudere gli occhi a inizio esecuzione senza lasciarsi coinvolgere dalla scritta 432 o 440... Comunque la differenza si sente ed è netta e soprattutto sulle note più acute la 440 da una spigolosità che la 432 non ha. Proverò a vedere l'effetto che fa facendo ascoltare la differenza a persona che non conoscono la differenza tra le due frequenze e tutto ciò che è la narrativa che la circonda.
Non sono esperto di musica, ma mi viene spontanea una domanda: modificando la frequenza del LA di riferimento e ovviamente accordando tutte le altre note su questa, non è che modifico anche l'intonazione degli accordi (nel senso che un minore magari diventa maggiore, ad esempio)?. Non mi riferisco al caso specifico di 8Hz di differenza che sono pochi, ma più in generale.
The dark side of the moon è stato registrato con accordatura a 440 hz non a 432. Non so perché continuono a tirare fuori sta balla. Forse perché è un album meraviglioso anche a 440 e non se lo sanno spiegare
Video interessantissimo, sinceramente in alcune musiche da te suonate preferivo i 440, diciamo che la seconda composizione che hai eseguito preferivo di gran lunga i 432 hz, ad ogni modo la differenza si sente tra 432 e 440, ma la differenza si sente anche ascoltato la musica leggera?
interessantissimo video, non ero a conoscenza di questo standard. Secondo me il 432Hz funziona meglio del 440Hz su brani "positivi" come il primo ed il terzo, come Debussy e via dicendo, mentre il 440Hz rende piu'emozionanti i brani piu' "negativi" come il chiaro di luna di Beethoven. detto cio' preferisco i 432, tutto piu mistico, rilassante, come un fuoco d'inverno in una baita in montagna. Grazie ancora per il video!
Sono d'accordo con lei, per l'accordatura del mio basso lo accordo a 432hz e sulle forma d'onda le ho studiate per 30 anni mi piacerebbe pubblicare le mie scoperte, ma ho la sensazione che le persone mi prendano per pazzo, dopo averle lette.
ciao, domanda da profano. perche 432hz non fa parte delle frequenze solfeggio e perche non si trovano video che utilizzano le frequenze solfeggio piu altre frequenze? intendo frequenze miste. grazie
Grazie per questo video molto interessante. Personalmente il primo brano mi piace piu a 440, il secondo a 432 e il terzo a 440 ... Sicuramente dipende dalle note di attacco, dopo non riesco a percepire differenza.
E' incredibile come 8 Hz (ma man mano che si sale di ottave diventano molti di più) possano fare una simile differenza: i 440 mi provocano come un senso di resistenza al suono, mentre i 432 fluiscono interiormente con un maggiore coinvolgimento.
Un ammasso di idiozie che trascura il fatto che l'Hz è basato sul secondo, che è una misura a sua volta convenzionale, il che invalida tutte quelle pseudo dimostrazioni scientifico-matematiche basate sul valore numerico, senza parlare poi del fatto che, la musica essendo per essenza composta di semitoni che spaziano su più ottave eseguite da strumenti dai timbri a loro volta composti da frequenze armoniche, parlare della frequenza di un DO o di un LA è a dir poco ridicolo.
Infatti ... per chi volesse approfondire c e un video di Massimo Polidoro a riguardo. Naturalmente smantellare tutte le teorie pseudo scientifiche sulla frequenza di 432 non vuol dire negare possibili differenze di gusto e apprezzamento all ascolto ma queste rimangono sempre e solo soggettive.
Estratto da un articolo di un certo Gaetano Nenna... All’epoca di Bach (ed anche prima) non c’era un modo comune di accordare gli strumenti. Lo stesso pezzo poteva suonare molto più alto o basso a seconda di dove fosse eseguito. Gli organi delle chiese di una stessa città, addirittura, potevano essere accordati in modo incompatibile tra loro. Nel corso dell’esecuzione di un brano, l’intonazione cambiava per colpa di calore ed umidità. Non era possibile (ed effettivamente non lo è sempre neanche oggi) suonare dall’inizio alla fine con la stessa accordatura. Nel 1711 viene inventato il diapason ma, nonostante ciò, non esisteva ancora un modo comune di accordare. Gruppi di diverse regioni suonavano con un’intonazione differente. Per capirci, più tendi una corda di uno strumento ad arco, più la nota diventa acuta. Nel diciannovesimo secolo iniziano a capire che intonazioni più alte miglioravano il suono delle orchestre in quanto le corde degli archi, ormai più evolute tecnologicamente del passato, erano più stabili utilizzando tensioni più alte. Le orchestre iniziano a competere tra loro per ottenere un suono migliore, iniziando ad intonare le corde sempre più verso l’alto. In Francia si sceglie il LA a 435 Hz ed in Inghilterra a 439 Hz. Nel 1939, durante una conferenza internazionale a Londra, si decide di usare il fatidico 440 Hz in quando le apparecchiature elettroniche dell’epoca riuscivano a gestire meglio un valore tondo come il 440 invece che il 439, e le apparecchiature di riferimento erano quelle della BBC, notoriamente anti-nazista. Nel 1955 il LA a 440 Hz viene adottato dalla Organization for Standardization (ISO). Teoricamente questo, ancora oggi, è lo standard internazionale, nonostante molte orchestre suonino a 441, 442 o 443 Hz. Gli ensemble e le orchestre di musica antica, invece, utilizzano l’intonazione secondo la quale il pezzo fu pensato e scritto, con un range che può variare da 415 a 470 Hz.
non sono argomentazioni che trovo convincenti: anche se confrontaste l'esecuzione della musica intonata a 432 con una intorno a 420 sperimenterete uno stacco simile a quello che si avverte passando da 440 a 432: la tonalità più alta risulterà più brillante, quella più bassa risulterà più rilassante, sempre. Non c'è niente di intrinsencamente magico nei 432 Hz, che di sicuro non sarebbero suonati "giusti" all'orecchio dei compositori più antichi , abituati a frequenze ancora inferiori (come ricordato nel video da Bach a Mozart si oscillava intorno ai 420)
Ben detto. Non c'è nulla di scientifico nella teoria del 432 più rilassante, se non il rapporto tra quello che sentiamo di solito e quello che percepiamo quando sentiamo il 432 ( calante).
Ottima spiegazione, grazie. Ma un dubbio mi rimane: come facevano, ai tempi di Bach per esempio, a stabilire con precisione che il la di riferimento aveva esattamente una frequenza di 415 Hz? Con cosa misuravano la frequenza sonora? Che strumento o metodo veniva utilizzato? Avrei un immenso piacere se potessi conoscere la risposta. Comunque complimenti vivissimi lei è veramente brava!
l'accordatura era empirica, uno poteva suonare qualcosa la cui frequenza corrispondeva a un do e dire "questo è un la". L'Hertz non è esistito prima della seconda metà dell'800
@@franceskinskij .....per l'appunto.... mi aiuta a dire! Dunque: come è stato stabilito che il la di riferimento di Bach corrispondeva ad una frequenza di 415Hz?
@@asteroide972 credo che siano state fatte misurazioni in tempi moderni sugli strumenti che usava lui stesso o nella sua zona (organi, cembali...) e si è osservato che tutti si aggirassero attorno a quella frequenza, ma correggetemi se sbaglio. L'accordatura era sicuramente empirica, ma il dubbio su come loro potessero essere effettivamente precisi sull'accordatura senza strumenti moderni rimane ugualmente.
Me lo chiedo anche io , grazie :-) Forse hanno ritrovato il diapason di Bach e lo hanno misurato! Voglio proprio vedere se il clavicordo di Bach è rimasto accordato per 300 anni !!!!!!!!!!
Convenzione. La musica va ascoltata alla tonalità che il compositore decide più appropriata. Quell che pitchano e strechano la musica pensando di farla suonare meglio sono semplicemente da ricoverare. Non esistono frequenze "migliori" per risuonare con il corpo, anche perché la musica è composta da tutte le frequenze da 20 a 20000 heartz, e a meno che uno abbia l'orecchio assoluto non è in grado di capire la differenza, che gli piaccia o meno. Le discussioni fra i professionisti del settore non avevano niente di "politico". Gli strumenti suonano più brillanti (leggasi *meglio* ) se accordati più alti, tant'è vero che oggi le orchestre suonano a 444 in Europa. Di contro c'erano i cantanti d'opera, che dovevano eseguire le canzoni più in alto, quindi per loro era più difficile e faticoso, e da qui l'opposizione dell'Italia. Gli standard esistono così quando compri uno strumento lo puoi suonare con altra gente, ecco svelato il mistero arcano :D :D :D
@@ChristianIce Qui si sta parlando della frequenza del LA che il direttore d'orchestra da ai musicisti prima del concerto affinché accordino i loro strumenti e questo riguarda i musicisti, non il fonico. Da fonico invece ti riferisci alla registrazione audio del concerto in funzione del concetto di fedeltà o HiFi. Le frequenze da 20 a 20kHz come ben sai, sono circa il campo dell'udibile dell'orecchio umano e queste sono più o meno gli estremi della banda passante degli amplificatori audio. Le tue considerazioni sono giuste ma fuori contesto. Ciauz.
@@adrianobanuta2588 Quale contesto? Quello delle frequenze magiche che vibrano col corpo umano? Dai, lo sai benissimo che tutto questo nasce dalla cretinata dei 432 Hz, non facciamo finta di niente :)
Complimenti, finalmente qualcosa di serio, istruttivo ed educato su you tube .professionale e con una capacità di linguaggio notevole ..ed una pianista eccezionale, grazie
A me sembrano più importanti i rapporti tra le note che l'altezza relativa del riferimento , le stesse differenze che sentiamo tra 432 e 440 le sentiamo suonando un brano in due tonalità differenti....
C’è un errore analitico nel suo commento. Con accordatura a 432 Hz tutte le tonalità divengono meno vibranti. E si ha di conseguenza minore tensione nelle corde con conseguente riflesso sul nostro sistema nervoso simpatico. E’ un ragionamento simile al principio che regola l’umore nelle tonalità maggiori e minori: terza maggiore più’ tensione, terza minore meno tensione e di riflesso più’ malinconico l’effetto.
Trovo questo argomento fondato soltanto se ci si basa su musica già scritta e composta dall’autore in una determinata accordatura. L’autore potrebbe ritenere troppo “squillante” o troppo “grave” l’esecuzione di una sua opera in accordatura diversa da quella in cui l’opera stessa era stata concepita. Quindi ben venga chi, per eseguire un determinato brano composto centinaia di anni fa, ricerca la corretta intonazione per lo strumento. Diversamente da ciò, se i 440 Hz risultano troppo “squillanti”, chi compone oggi può optare per abbassare di un semitono la sua composizione. In base al discorso di fondo, si potrebbe eccepire che, anche la composizione più bassa di un semitono, se eseguita in 432Hz, sarebbe ulteriormente “meno squillante”. Quindi allora abbassiamo ancora di un semitono? Ragionando così arriviamo rapidamente agli infrasuoni. Se parliamo quindi di musica di recente composizione, tutto il discorso perde logica.
@@cutragnolinvisibile6984Purtroppo non è così semplice la differenza tra 440 e 432 e meno di un semitono, la resa acustica non è minimamente intercambiabile. Inoltre non è solo un discorso di altezza dei suoni ma anche e soprattutto di timbro, una vibrazione a 440 è per forza di cose più "tesa" di una 432 e per tanto il timbro a 432 risulta più pieno e "rilassato". Questo non si può proprio ottenere con una semplice trasposizione tonale. Ahimè non si può ottenere una adattamento/personalizzazione dei 440Hz a lle sonorità dei 432 se non cambiando accordatura.