Un allevatore di Vernate, nel Milanese, e un veterinario sono ufficialmente indagati dalla procura di Pavia per aver innescato la nuova ondata di peste suina nel Nord Italia e soprattutto nel Pavese. È quanto riportato dall’Ansa citando il quotidiano La provincia pavese: i due lavoratori potrebbero però non essere gli unici indagati nell’inchiesta che cerca di far luce sull’epidemia che ha ha portato, nel giro di poche settimane, alla scoperta di 13 focolai, l’ultimo ad Albuzzano, in altrettanti allevamenti e all’abbattimento di quasi 60mila maiali. Nell’allevamento milanese sotto inchiesta a luglio i carabinieri hanno trovato una ventina di carcasse di maiali, poi risultati tutti positivi alla virus della Psa, sotterrate vicino a un capannone. Da lì, in qualche modo che è ancora tutto da capire (come il mancato rispetto delle norme di biosicurezza ma non solo), il virus si sarebbe propagato negli altri allevamenti. E mentre l’inchiesta giudiziaria prova a far luce sull’accaduto, dal Lodigiano arriva la notizia di un caso simile a quello di Vernate, sebbene (almeno per ora) non sarebbe stata accertata la presenza del virus: decine di carcasse di maiali sotterrate in un campo destinato allo stoccaggio del letame nei pressi di Castelgerundo. Una segnalazione arrivata alla polizia provinciale di Lodi da un cacciatore che, mentre stava addestrando i propri cani all'aperto, si è accorto di una carcassa che spuntava da un cumulo di letame. Sul posto anche i carabinieri Forestali e l’Ats. Da Pavia intanto si moltiplicano gli appelli delle associazioni di categoria a Stato e Regione, tra cui la richiesta di indennizzi per evitare il fallimento delle imprese del settore.
15 сен 2024