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Petruska coreografie di Giuseppe Urbani produzione del 1992 

Il balletto e la Coreografia: sinergia di un'arte
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PETRUSKA
La prima rappresentazione di Petruska avvenne il 13 giugno 1911 a Parigi con la compagnia dei Ballets Russes di S. Djagilev e le coreografie di M. Fokine. Questo balletto viene considerato, a ragione, il primo balletto di rottura nei confronti dei balletti romantici che fino a quel momento avevano dominato le scene ed anche il primo balletto realmente moderno, titolo che manterrà per molti anni.
Petruska di Giuseppe Urbani è una coreografia con una costruzione molto complessa che esprime con chiarezza lo stile dell'artista.
La musica di I. Stravinskij è stata studiata e scomposta in modo minuzioso e da lì e dalla creatività di Urbani sono poi scaturiti i movimenti e le tecniche che si sposano perfettamente con tutte le sfumature musicali dell'autore presenti in questo brano. Nelle coreografie d'insieme di Petruska, dove l'uso del tema e del contrappunto che il Maestro Urbani fa è magistrale, si ha l'impressione di trovarsi di fronte ad un'orchestra in movimento, dove i componenti del corpo di ballo suonano con i loro corpi attraverso i movimenti della coreografia. Nei brani solistici è quasi impressionante vedere come ogni personaggio sia chiaramente caratterizzato seguendo il tema musicale in perfetta armonia, quasi ossessivamente , ma mai in contrapposizione allo spartito; in questo modo la musica diventa movimento e l'arte della coreografia si esprime in modo chiaro ed irruento senza lasciare spazio a dubbi ed incertezze.
In questa coreografia possiamo tranquillamente parlare di “ pathos del movimento “: tutti i movimenti esprimono quel coinvolgimento emotivo chiamato pathos che va a toccare l'anima dello spettatore suscitando in lui diverse emozioni.
Come detto nei precedenti appuntamenti, Giuseppe Urbani, non amava e non credeva nelle favole, ma quando le affrontava coreograficamente usciva fuori il suo lato poetico e romantico che, normalmente, veniva tenuto nascosto. Grazie al mio amico Diego Ciavatti che ha condiviso con me questo video. Sono contento di poter condividere con tutti questa versione di Petruska, secondo me tra le migliori e quindi da non dimenticare, come si tende a fare nel nostro paese.
Walter Santini

Опубликовано:

 

21 окт 2024

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Комментарии : 1   
@DiegoCiavatti
@DiegoCiavatti 2 месяца назад
Questa è una delle pochissime versioni di questo fantastico balletto della cultura europea fatto da un coreografo italiano. Stravinskij è da sempre uno stile e una struttura musicale ardita e complessa che ha caratterizzato tutto il 900 e la produzione di Danza del passaggio tra il secondo e il terzo millennio. A questo proposito Urbani l'autore di questa versione era un danzatore molto tecnico e musicale e come coreografo lo fu in egual misura, lasciandoci così una produzione Stravinskiana di grande rispetto, che mi dispiace i giovani di oggi non possano apprezzare in quanto uscite dai radar degli "interessi" degli attuali organizzatori e dirigenti! Nel caso specifico ebbi il privilegio di interpretare il Moro vicino ad uno stellare Vu An, purtroppo ultimamente scomparso, il quale grazie a questa pubblicazione possiamo cogliere l'occasione di ricordare ed omaggiare, insieme ovviamente ad un Pepè Urbani anche lui purtroppo scomparso, autore e coreografo preparato e geniale capace di rendere semplice e piacevole anche le partiture più scomode. Ricordo una bellissima atmosfera di lavoro, bellissimi aneddoti e una carica umana ed artistica che trascinò tutta la Produzione e io, il più giovane dei solisti protetto ed aiutato da tutti i colleghi più esperti e famosi come Eric e la cara e già famosa Anna Razzi. A volte la matematica ossessiva di certe partiture rende certe opere più ostiche e complesse ma grazie al genio e talento di quella scuola di artisti e professionisti a cavallo della seconda guerra, dal quale uscirono interpreti e coreografi come Urbani, o anche Pistoni o Dell'Ara, abbiamo ereditato un profondo e gustosissimo repertorio con il quale seppero rendere omaggio ed esaltare quel periodo di stile musicale. Belle le scene e i costumi ma bella soprattutto la coerenza tra estetica e dinamica che Pepè seppe trasmettere e per il quale glie ne sarò eternamente grato. Grazie Verona che rendesti possibile questa produzione, grazie Pepè per la tua genialità e la fiducia che mia destinato e grazie Walter per aver pubblicato questo bellissimo ed emozionante ricordo! Grazie a tutti
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