Bellissimo film che rende onore alla figura di Pietro , unico appunto ai produttori Rai al posto del bravissimo Michele Riondino nel ruolo del protagonista avrei scelto il buon Christian Ginepro , soprattutto per l'incredibile somiglianza fisica con Mennea che avrebbe reso il film ancora piu' realistico 😉
Mai come allora Mennea non può che continuare a dirci: "Correte", ma intende correte verso la vittoria contro il virus e noi ce la faremo così come ce l' hai fatta tu Pietro. grazie di tutto
L'idea era buona ma è davvero troppo romanzato. L'attore che fa Mennea è molto bravo ma l'accento mi sembra troppo caricato. Una menzione all'attore che fa Gianni Miná, non so chi sia ma sembra davvero lui da giovane. Avevo letto che la stessa famiglia si è arrabbiata molto con la produzione, perché la fiction non era per nulla aderente alla storia reale. Soprattutto perché è stata rappresentata come se fosse di umili origini, quando non è proprio così. La fiction è piena di inesattezze.. Mennea era troppo preso ad allenarsi per avere fidanzate. La prima ragazza che si vede nel film non è mai esistita, mentre con la ragazza che poi diventerà sua moglie, si sono conosciuti solo nel 1990. Borzov che parla italiano... Mi dispiace ma credo che Pietro Mennea si sarebbe meritato una storia più fedele. Purtroppo la TV ha le sue esigenze e deve fare spettacolo.
Troppo romanzato sì. Tuttavia il personaggio era quello. Anche Vittori era quello. L'ambiente "meridionale" di Barletta è ben ricostruito e ben colorito. Barletta si svegliò dalla sua rassegnazione e divenne orgogliosa di avere un concittadino che riusciva a richiamare davanti alla televisione centinaia di milioni di persone. Mennea, nonostante fosse fondamentalmente antipatico e poco avvicinabile, conquistò subito il cuore di quelli che erano stati tifosi di Berruti e Ottolina. Si era rivelato insieme a Sara Simeoni. Conquistò molti primati, soprattutto 5 presenze alle Olimpiadi. Soltanto due personaggi potevano essere confrontabili con lui: Jessi Owens e Cassius Clay. Prima di Città del Messico la sua popolarità era scesa ai livelli più bassi. Non vedevamo (anche io) l'ora che si togliesse di mezzo. Poi mise tutti, ma proprio tutti, a tacere, compreso Berruti, che lo criticava per la sua spavalderia. Dopo la fine della carriera ci accorgemmo che Mennea era anche un campione di cultura, con solidi ed equilibrati argomenti. E mai prolisso. Una volta lo vidi gareggiare al Golden Gala. In partenza fu subito staccato da tutti di 10 metri e mi domandavo come facesse a non ritirarsi. .. Poi li riprese tutti. A nessuno sembrava vero. Non si parlava con Cova, forse perché Cova era sospettato di autotrasfusione. Mennea non era tipo da compromessi. Mennea è stato probabilmente il più grande MERIDIONALE del dopoguerra. Ma anche un GRANDISSIMO ITALIANO.
@@michelebettini5870 tutto ciò che dici è vero tutto esatto, io mi allenavo insieme a Pietro Mennea, facevo mezzo fondo e fondo sono Barlettano pressappoco la sua stessa età, inoltre ti faccio i complimenti del tuo sapere grazie. 🤝
@@leonida5293 dovresti parlare anche di te. Nella circostanza io posso dirti che sono romano. Le mie origini sono per tre quarti a Vieste. Il nonno paterno era di Rimini. Mio padre è nato e cresciuto a Castellammare di Stabia. Conosco e apprezzo Barletta, Trani, Castel Del Monte, Monopoli, Castellana, Lecce, Foggia, Brindisi. Il panorama di Monte Pulsano regge il confronto con quello di Posillipo e di Erice. Le Puglie sono la migliore regione del mondo.
Che orrore sta roba, melensa e eccessivamente compiacente con il pubblico e poi Barbareschi....ma perchè ogni tot e ogni tot quota politica lo devono fare lavorare? Comunque grande Pietro...quello vero