Un grande documentario su un grande uomo e un grande socialista. Anche oggi che il partito Socialista, di fatto, quasi non esiste, ripensando a Compagni come Nenni, Pertini, Matteotti, Saragat, Turati, Craxi, io sono e sarò sempre orgoglioso di essere SOCIALISTA.
A Saragat e soprattutto Craxi preferisco Basso, Lombardi e perfino Foa. Io credo che aldilà del piccolo risultato del Fronte popolare, l'unità d'azione tra Psi e Pci fosse fondamentale,"ma con chi devono dialogare i due partiti se non tra loro" ? Craxi ha poi abiurato Marx e quindi il termine stesso di "socialismo" secondo me. Tornando a Nenni, capisco gli (e)orrori dello stalinismo, ma forse è stato tutto un po' troppo avventato nel voler un insperato (e impossibile) ritorno di fiamma con i socialdemocratici, troppo atlantisti, più vicini al mondo liberale che a quello operaio, troppo corrispondenti a DC e Pri. Del resto, persino a Botteghe oscure, ormai, l'idea d'un URSS immacolata era tramontata da un pezzo (Cossutta permettendo), quindi non capisco come mai non sia stato possibile un maggior chiarimento dei fatti tra il 56 e il 63, gli anni in cui tutto il mondo conobbe la spietatezza dei regimi filosovietici. Dunque, le due forze, forse, a mio giudizio, avrebbero fatto meglio a dibattere, certo, ma su lo stesso terreno, nel nome di un vecchio-nuovo frontismo, capace di essere subalterno all'antirevisionismo filo russo e ai partiti liberali e centristi, per una SINISTRA unitaria in grado di rappresentare i nuovi furori movimentisti che dalla metà dei 60 avrebbero caratterizzato l'avvenire della politica extraparlamentare, cambiando le abitudini dei giovani studenti e invigorendo le sperenze di quegli operai altrimenti scoraggiati. Questo sarebbe dovuto essere. Invece, nel nome, non, del socialismo (se vuoi anche di quello più riformista), ma nel nome del Psi, si è optato per un autonomia, che fosse lontana dalle radici, lontana dalla storia politica di Treves e Turati e dunque distante anni luce da Kulishova e Costa. Questo è ciò che ha voluto Bettino Craxi, l'uomo che si oppose alla scala mobile, l'uomo che aldilà di tangentopoli, faceva parte di un sistema corrotto da tempo , l'uomo capace di essere il più grande avversario del Pci, nonostante avessimo in Italia un partito comunista che difatti negli 80 pareva più socialdemocratico di quanto il Psi non fosse mai stato prima. Probabilmente, al suo delfino Craxi, Nenni, età permettendo avrebbe avuto modo di voltare le spalle (molti vecchi dirigenti ebbero tempo e modo di farlo, Pertini su tutti quanti), cambiando ancora una volta opinione, come aveva fatto riguardo Saragat, poi riguardo l'URSS e tante volte riguardo i suoi compagni, dirigenti del partito. Quel partito, che dalla sua scomparsa (insieme a quella di Riccardo Lombardi) ha iniziato a vedere un proprio deterioramento di idealismo, proprio mentre cresceva la sua notorietà. Come quelle band, che più diventano famose e più si "vendono ", del resto, il Psi, che ha nell' "underground", nelle campagne e nelle fabbriche il suo posto nel dibattito italiano, non poteva che rimanere ancorato ad esso. In ogni caso Nenni, un gigante della nostra storia politica. Lui è stato il Psi, dal periodo post unificazione, ancora fresco di moti garibaldini, all'insurrezionalismo libertario pieno di voglie massimaliste, all'antifascismo, condito di fughe, assalti, galera, riscossa, dolore infinito per la morte della figlia Vittoria, la liberazione e la proclamazione della REPUBBLICA, fino a giungere agli ultimi anni, anni cui il partito sarebbe dovuto essere più "acceso" su alcuni temi sociali, ma al quale non si poteva chiedere molto, non si poteva chiedere molto ad un gigante che a 85 anni trovava in sé una quiete più riflessiva e dunque accomodante. Pietro Nenni è stato tutte le anime del socialismo in momenti diversi della sua vita. Fortuna che non ha avuto il tempo di vedere tutto il suo operato confluire in Forza Italia, e quei compagni (di merende) fare leggi per Berlusconi pur di non far pace con se stessi, quelle persone che sparano ancora a salve a distanza di anni ancora contro il partito comunista meno sovietico della storia. La via per me sarebbe stato il PSIUP.
Per la verità, sono sempre stati i comunisti a dare a noi socialisti l'epiteto di "socialfascisti". Quelli che di fatto non hanno mai voluto l'unità a sinistra sono stati loro, non noi. Fino a Occhetto compreso. Togliatti, sul fronte popolare, fu molto più tiepido rispetto a Nenni. Pietro Nenni è stato certamente uno dei più grandi socialisti. Il suo unico errore fu quello di fare il fronte popolare nel 1948. Un errore fatale, dal quale purtroppo il Psi non si è più ripreso in seguito. Bettino Craxi provò a riequilibrare i rapporti di forza, ma senza fortuna.
June is Feast Day of Saint Peter Mary B Martinez book 1991 mentions Pietro Nenni in Undermining The Catholic Church and how Pacelli/Montini both of Jewish background protected Anti Catholic Pietro Nenni at Vatican and Castel Gandolpho
13:47: non risulta che nessun esponente del MSI sia diventato ministro o sottosegrario nel governo Tambroni come solennemente asserito dall'immancabile esperto che parla di partecipazione. A volte i commenti sciupano la forza e la bellezza dei filmati d'epoca.
