Il pignoramento del conto corrente bancario e postale, insieme al pignoramento dello stipendio, pensione e TFR rientra nel cd. pignoramento presso terzi, ossia, un procedimento che si attiva come misura di esecuzione per recuperare un credito vantato nei confronti di un debitore.
In questo video parliamo di pignoramento del conto corrente. Nello specifico l’Agenzia delle Entrate-Riscossione, nel momento stesso in cui notifica la cartella esattoriale può procedere al pignoramento del conto corrente, se passati 60 giorni dalla notifica, la cartella esattoriale non è stata pagata.
Trascorso il suddetto termine, l’Ente della riscossione, può subito inviare alla banca l’atto di pignoramento diretto ancora prima di notificarlo all’interessato, per poi invitare quest’ultimo al pagamento di quanto dovuto entro altri 60 giorni.
Se il debitore poi, persevera e continua non pagare quanto dovuto, il Fisco, richiede alla banca di versare l’importo pari al debito
Quali limiti ci sono e come difendersi dal pignoramento del conto?
Il contribuente che riceve la notifica dell’atto di pignoramento diretto del conto corrente può opporsi con ricorso in opposizione alla cartella di pagamento, entro termini perentori stabiliti dalla legge. Tali termini differiscono a seconda del tributo posto alla base dall’atto impugnato.
Guarda il video per saperne di più!
PROCIDAVIVONE&PARTNERS ® | Dott. Antonio Procida
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21 июл 2024