Prima volta che vado in esplorazione con gli sci nel vallone di Saint-Marcel.
Una valle sicuramente poco frequentata e poco conosciuta in Valle d'Aosta, ma decisamente remota e selvaggia, soprattutto d'inverno, complice anche il lunghissimo avvicinamento non proprio comodo...
Ma partiamo dall'inizio: si lascia l'auto dopo il villaggio di Les Druges, a Saint-Marcel, dove la strada non viene più pulita durante la stagione invernale.
Si inizia subito calzando gli sci e ci si inoltra le bosco in direzione dell'Area Pic-Nic prima e delle miniere dopo. Fino alle miniere ci sono 3 km abbondanti di sviluppo in piano (al rientro consiglio di rimettere le pelli).
Dalle miniere si scende per una 50ina di metri e ci si immette nel lungo vallone principale.
Sempre per dolci pendii e qualche sali-scendi, dopo ben 5 km si arriva ad un bel villaggio composto da una splendida casa e una chiesetta (fin qui sono solo 300 D+ percorsi).
Le pendenze iniziano leggermente ad aumentare fino ad arrivare al Lago di Layet e alla Grande Chaux, dove il panorama si apre sullo splendido fondo valle. E' davvero magico.
Si attraversa il pianoro che in estate è paludoso in direzione del ripido e lungo canalone che scende dalla Punta di Leppe, il primo che si incontra sulla sinistra orografica della Valle di Saint-Marcel.
Lo si risale integralmente facendo attenzione in quanto il pendio è ripido e necessita di neve sicura!
Una volta in vista della vetta si punta il Colle di Leppe, una bella e larga depressione tra la Punta Garzotto e la Leppe. Lo si raggiunge e si continua fin dove possibile con gli sci. Si percorre infine il crestone a tratti leggermente affilato e con qualche breve passaggino di arrampicata.
Ho trovato dal colle alla vetta un vento estremo, patagonico, che mi ha congelato la faccia lasciandomi i segni per ben una settimana. Condizioni estreme che però non mi hanno impedito di raggiungere la vetta. Da qui l'importanza di esser sempre ottimamente attrezzati quando si va in quota... Non avessi avuto un antivento serio sarei sicuramente tornato indietro.
Bello il panorama dalla vetta, anche se me lo sono goduto davvero per poco tempo.
Discesa per la via di salita. La prima parte del canalone è davvero uno spettacolo da sciare! Volendo si può partire sci ai piedi e scendere direttamente dalla vetta... ero tentato ma alla fine causa vento davvero esagerato ho preferito ritornare al colle e sciare da lì.
Bella discesa mai monotona fino alla salita delle miniere, dove diventa un selvaggio ravanage.
Condizioni della neve trovate: a tratti dura e rigelata nella parte alta, poi per un breve tratto crosta non portante, fino a bel firn da in fondo al canalone fino al villaggio con la chiesetta. Sotto neve marcia.
Difficoltà alpinistica: F (Facile).
Materiale necessario: materiale da scialpinismo e coltelli utili. Consiglio inoltre picca e ramponi per la cresta finale.
Per la traccia della gita cercatemi su Strava o Garmin (Fabio Mochettaz).
Totale gita: circa 25 Km A/R e 1890 metri D+
Buona Visione!
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29 сен 2024
