L'intervista al filosofo Luigi Vero Tarca, professore onorario presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, ha toccato i temi portanti del dibattito filosofico contemporaneo: il nesso ontologico nella filosofia di Severino e Panikkar; l'irriducibilità della coscienza e il ruolo della tecnica; la relazione fra l'eternità dell'essente e la domanda sul senso; il nichilismo, il male e la radice patica del filosofare; la pratica filosofica e la singolarità relazionale della "persona"; il rapporto tra Oriente e Occidente, tra buddhismo e cristianesimo, alla luce della mistica di Panikkar.
Secondo il filosofo Luigi Vero Tarca, la verità innegabile, la verità la cui negazione implica contraddizione, convive con l'esperienza del mistero dell'essere. La verità assoluta si rivela al soggetto, alla formulazione logico-filosofica, ma resta sempre "Altro", irriducibile differenza.
Il compito della filosofia, nel dialogo con la sapienza orientale, è quello di guardare senza timore il negativo, il dolore, il niente di senso e valore. L'esperienza del niente non è definitiva: essa riposa sul fondamento di una verità originaria irrecusabile. L'ultima parola spetta alla gioia.
La pratica filosofica, in questa prospettiva, si presenta come il "dialogo dialogale" tra le diverse prospettive esistenziali che tentano di afferrare l'assolutezza della verità innegabile. Ogni prospettiva è unica e al tempo stesso goccia dell'acqua, frammento dell'assoluto.
[Marco Palladino]
18 сен 2024