il video sarebbe potuto finire in 3 secondi con "apprezziamo bethesda" XD cmq quanto tempo è passato dai quei tempi quello studio il walktrough di last day of june... non sto piangendo mi è entrato un wario nell'occhio
ho notato, ma forse era solo una mia sensazione sbagliata, che in quei giorni (parlo dei video o delle Live di inizio anno) mi sembravi un pò più serio o perlomeno "teso" rispetto al solito.
Raiden, le microtransazioni sono il male; da "bambino" (medie) dovevo terminare il dante must die di devil may cry 3 per ottenere il costume di Nelo Angelo, roba che ora la compri e basta. Le sfide con premi erano parte del gioco stesso, ora le sfide sono "raccogli 1000 cagate di piccione ed ottieni un trofeo in cui raccogliere tutto il guano" E aggiungo, e vi parlo per mio errore, se avete soldi da spendere in microtransazioni, andate in edicola e comprate carte pokemon, comprate manga, collezionate il fisico. Ho speso non so quanti soldi su kingdom hearts per "spacchettare" medaglie che ora non esistono più a causa della chiusura dei server. L'unico gioco ora dove cedo al ricatto è pokemon go, e lo faccio come scusa per fare sessioni di camminata di una o tre ore visto il lavoro sedentario, ma per il resto, non fatevi fregare, spendete il meno possibile in software che cercano di giocare sporco in tutti i modi
ognuno può avere la propria opinione sui DLC, ma io mi ricordo ancora che per finire asura wrath, dovevi comprare DLC uno dopo l'altro altrimenti avresti giocato a un gioco incompleto
10:10 non sono sicuro, ma credo che ho giocato quel gioco su Commodore 64, comunque si Ubisoft tendeva molto ad avere una grande moltitudine di giochi e generi, ma da quando Assassin's Creed ha avuto successo, propone molto di più la formula dell'open world con missioni secondarie e punti da sincronizzare/ torri/ accampamenti Di per se sono daccordo con le vostre opinioni dell'epoca, anche perchè erano tutte opinioni ragionate e basate sul "se fatto come si deve allora va bene", purtroppo ultimamente però vedo molte software house che si preoccupano più se il gioco venderà all'uscita e meno su quanto i giocatori si divertiranno a giocarlo.