Vorrei anche ricordare Dario Baldan Bembo...le canzoni che ha composto insieme a Renato Zero hanno sempre avuto una marcia in piu'...vedi "Amico" "Più su" " stranieri" "spiagge" e altre ancora.
È sempre stato oltre a ciò che succede anche adesso... Grazie d'avermi regalato la mia infanzia,con mia Madre, che cantava ogni tua canzone,Ti Amo Mamma ❤,e un Grazie a un mio ex cognato che c'ha fatto amare RENATO ❤❤❤
Estate 1982 Rimini con mio padre e mia madre....doppia cassetta presa da un "Marocco"..consumata. Questo pezzo nella mia personale discografia Zeroniana lo metto tra i primi 5 pezzi .Se ascoltavi Zero a quell'epoca eri un diverso. Un diverso per il gusto della musica. Da brividi.Oggi a 58 anni ho trovato il vinile usato originale in un mercatino. ..sempre Zero.
Un album fantastico che ascoltai grazie a mio padre. Alcuni testi benché scritti più di 30 anni fa, sono di una attualità sorprendente. Zero sei un grande dono.
Canzone meravigliosamente attuale, mi rivedo in questa canzone, nonostante le mie gravi difficolta' economiche vivo tra gente cieca, sorda e troppo intaffarata.
Il primo lp che comprai. Quanti anni sono passati e quante volte ho fatto girare i due dischi. Un capolavoro di album. Mi piacerebbe che Renato facesse tre serate ripercorrendo la sua carriera. Per la gioia immensa di tutti. Tre sere in cui si va dagli albori della sua carriera ai giorni nostri. Tengo le dita incrociate. Renato, sai che Verona ti ama...
All'epoca già la sentivo molto mia, ed ero una giovanissima di 16 anni. Gia mi metteva i brividi e vedevo che c'era molta verità nel testo. Adesso mi fa venire i brividi ancora di piu, per come i rapporti umani sono caduti in basso. "Non sembra vero ma qui non siamo piu al sicuro... malata di cancro la poesia... la noia è sempre piu invadente... noi piu soli e stranieri che mai"
Il punto più alto della carriera di Zero, Artide Antartide, poi da Via Tagliamento un prevedibile scadimento nel pop leggero e disincantato. È la normalissima parabola di un artista che dopo Spiagge allontanò in massa i sorcini fino alla crisi nera di vendite e la ripresa in chiave sentimentale. La poesia cruda, grottesca, agrodolce e malinconica del Renato di fine anni '70 inizio '80 non tornerà mai più nemmeno appena accennata
Scusate se per caso dico una sciocchezza ma se avesse semplicemente cambiato gli autori? Perché i testi non credo li scrivesse lui, Il Carrozzone non è sua.
@@alessiosole5081 esatto è sempre stato un interprete, ad un certo punto gli avranno dato autori più scarsi perché aveva compiuto la sua funzione (cosa che secondo me determinano delle persone di potere, che danno spazio o meno, o costruiscono del tutto i personaggi artistici). Nessuno, che io sappia, si chiede se Mina avesse una linea di pensiero o una vena poetica, era una voce, invece Renato essendo anche molto teatrale e dando adito a chiacchiere sulle inclinazioni sessuali serviva anche per altri scopi, che nel suo caso non erano comunque diretti ad un cambiamento della società ma ad un insinuare un tema a un livello intermedio e di un certo livello culturale. Scusate io ho una vena complottista che non mi molla, comunque insomma è un interprete e se gli cambiano i testi dovrà adattarsi, la fama non si ottiene gratis.
Morire qui in Città davvero costa niente, apparente vita che, un finto abbraccio, lei. E, l'allegria va via dai volti della gente, nel fumo grigio tu non ti distingui più. Che occhi grandi hai, ma il Sole han visto mai, lo so ti perderò con l'ultimo metrò. Sorpassami anche tu, almeno tu arrivassi o magari tornerai ai vecchi giochi tuoi. È assurdo stare qua, assurdo è regalarti a questa tua città, che muore e non lo sa! Che mani delicate hai cosa stringono mai. Il rumore di Città, il pianto tuo soffocherà e, io ti perderai, ancora, per vicoli ciechi, il pane per pochi, violenza finché ne vuoi, un cielo sconfitto, una miniera in affitto, i sogni sbandati di giorni ormai segnati. Non sembra vero, ma qui non siamo piú al sicuro, malata di cancro la Poesia, l'asfalto è rovente, la noia sempre piú invadente, noi piú soli, più stranieri che mai, che cosa siamo noi? Le luci di città inutile richiamo, sciocca curiosità, drogata fantasia. Ignara è la Città, ma c'è chi fa l'amore, amore ancora qua, l'amore qui in città e, non si arrenderà l'amore.
Mi ha colpito particolarmente questo brano di Renato per uno come me che ha vissuto all'estero negli anni 70 in Belgio a Liegi e credetemi per noi emigranti un pezzo del genere mi mette i brividi bei momenti cmq adesso vivo a Torino e sinceramente lo rifarei
Ho 46 anni, sono nato sorcino perchè sorcina era ed è mia mamma. Lei, veniva al Piper solo per vedere te. Ce lo racconta ogni volta che può. Mi cantava "amico", quando ero piccolo, mentre rifaceva i letti la domenica mattina. Poi sono cresciuto e la cantavo io, ancora. Sono nato e cresciuto con le tue immense storie trasformate in poesie che poi hai cantato. Amo in assoluto ogni tua creazione perchè ognuna, è unica, racconta e canta il mondo visto con i tuoi occhi ma che sono gli occhi di tutti noi. Questa poesia, Stranieri, sembra scritta oggi. Tu avevi visto tutto, tu avevi già sentito tutto questo e ascoltarla ancora oggi, mi graffia il cuore, sempre di più. Il mondo ha smesso di amare e di sognare, l'odio ed il rancore hanno rapito i sogni e le speranze. Cosa siamo diventati, Renato? Sto piangendo proprio ora mentre la ascolto e ti racconto quanto abbiamo ancora bisogno di te, di quella mano tesa che ha portato in alto i cuori ed insegnato a sognare, amare indiscriminatamente a qualsiasi costo. Sei e resterai per sempre la stella del mattino. Ti adoro.
Qui la vena artistica di Renato era ancora al top, prima di una certa flessione inevitabile per chi compone da più di 40 anni. La canzone sicuramente é la preferibile dell'album, in quanto a struttura musicale, arrangiamento e testo. Sia chiaro: dopo la flessione di cui accennavo si é ampiamente rifatto negli anni '90 con i due Sanremo e con i CD che l'anno rilanciato ai massimi livelli qualche anno dopo. Quindi, sempre a testa alta, Renato!
L'ho scoperta solo oggi.. Purtroppo x me sorcina 1990 il repertorio di Renato è talmente ampio che ho ancora tanto da imparare.. Ma è talmente bello riuscire a scovare una così bella canzone x caso! Riesci sempre a stupirmi!!
Io ero già grande...Se voglio veramente struggermi ed emozionarmi non saprei quale scegliere ma mi dispiace io lo amo i tempi sono cambiati...ma non ha più scritto così
Questa canzone è estremamente drammatica ed evoca il desiderio di evasione dalla realtà quotidiana fatta in buona parte di incomprensioni delusione ed egoismi... tuttavia è accompagnata da una musica è un ritmo estremamente rilassante anche se un po' malinconico