PER APPROFONDIRE: La psicologia del rap: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-TqXmX4n7U44.html Il mondo va sempre peggio? ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-EeFO0Yv1Av0.html I rischi del perfezionismo: ru-vid.com/video/%D0%B2%D0%B8%D0%B4%D0%B5%D0%BE-O5wAeRsXEEU.html
Bellissimo ragionamento su un tema assai complesso. Mi sono reso conto di questo quando dopo 13anni sono ricaduto nella droga, perdendo compagna, casa e chiudendo la mia attività artigianale di fabbro. Come un cane che si morde la coda riuscivo semplicemente a peggiorare ulteriormente la mia situazione guardando ciò che perdevo e "motivato" dalla depressione continuavo a farmi disperato raschiando il fondo della mia vita.. Appena rischiai la morte con un overdose, vidi con lucidità che stavo perdendo gli affetti veri, il mio futuro e non per ultima la vita stessa. Ecco qua che è subentrata la vera "motivazione" che mi sta aiutando oggi a risalire da quel fondale e a non procrastinare più quello che devo fare per tornare con una sana grinta a "vivere" di nuovo.. 👏👏complimenti veramente. Non era facile parlare di questo argomento, son certo che sei stato utilissimo per molti. Grazie e..Bravo !
È incredibile quanto mi sia rivisto nelle parole che hai detto. Devo assolutamente impegnarmi ad agire per migliorare la mia vita, perché nessuno lo farà per me.
La butto lì: "la società mi ha promesso felicita e realizzazione in cambio dei miei sforzi, della fatica a fare cose che non mi piacciono (es. alcuni esami all'università, materie scolastiche, prendere l'autobus), delle rinunce (non comprarmi parti del computer, non comprarmi il motorino, nin comprarmi uno strumento musicale per pagarmi l'università) e nonostante questo, ha tradito la mia fiducia, facendomi fallire i colloqui di lavoro, facendomi fallire con gli amici...". È capitato spesso di sentire questa storia, un po' anche la mia... mi sembra ricollegabile al test del marshmallow, che dici?
Grazie per il video, molto importante in questo momento. La cosa peggiore per me è uscire dal loop di vergogna e senso di colpa: uscire dallo stato mentale nel quale io mi convinco di non essere abbastanza per riuscire a rialzarmi e recuperare la fiducia in me.
grazie a questo video ho deciso di farmi una lista delle cose da fare durante il giorno e regolare il ciclo sonno/veglia. Io sono un procrastinatore purtroppo... ci soffro molto perchè sul momento stesso procrastinare mi da sollievo e buon umore, ma dopo un po di tempo mi sale l'ansia e rimane fino a quando non dovrò fare quella cosa, ho notato pure che quando sono costretto ad affrontare la situazione e ci son dentro la faccio senza troppi problemi. premetto che sono un ex hikikomori, esco ogni tanto adesso, ma ho avuto i miei periodi di isolamento dove solo il pensiero di uscire anche per una commissione, mi creava così tanta ansia da farmi venire il mal di testa e ributtarmi nel letto (maledettissimo letto). scusa per il commento ma sto male e voglio migliorare la mia vita anche se sento di aver buttato via del tempo che nessuno mi ridarà più...
Un ruolo rilevante è - ancora una volta - giocato anche dal costante confronto con gli altri, o meglio con il loro stile di vita, i loro - presunti? - ed ostentati successi. A volte la tendenza al confronto è così ossessiva da indurre una persona, come si dice nel video, a ricercare idealmente una perfezione (quella vista negli altri) che non si raggiungerà mai; da qui la continua procrastinazione… e il conseguente sconforto misto ad apatia e sensi di colpa.
Ciao Marco, penso che tu stia trascurando un altro fondamentale aspetto: l'uovo oggi e' preferito alla gallina domani perche' domani c'e' una possibilita' di non essere piu' nelle condizioni di usufruirne. ossia, guardare una serie e' preferito a studiare perche' la serie e' sicuro potersela godere oggi, la laurea, tra magari 3 anni, non e' detto che la otterremo comunque, anche studiando oggi, perche' ci sono un sacco di cose fuori dal nostro controllo che potrebbero prevenirla.
@@alexing86 ci sono un sacco di motivi che possono farlo: problemi di salute, economici, psicologici gravi per esempio. Per laurearsi non basta essere vivi ed avere il tempo ed il materiale per studiare. E' purtroppo necessaria anche la SERENITÁ che serve per concentrarsi, senza pensare al resto. Prova tu a capire e memorizzare un esame di ingegneria quando i tuoi genitori si ammazzano a vicenda, o non hanno piú un lavoro, oppure quando un medico ti diagnostica una roba che sembra un cancro. O semplicemente quando dormi 3 ore a note per l'ansia. Questi problemi drammatici se presi singolarmente sono molto improbabili, ma la probabilitá di incorrere in almeno uno durante gli studi non é cosí insignificante, specie di questi tempi. Quindi, laurearsi non dipende solo dall'impegno. Detto questo, ho tralasciato un altro dettaglio: non é tanto la laurea in se ad essere in dubbio, ma soprattutto l'UTILIÁ DELLA LAUREA. Molti semplicemente non sono cosí sicuri che la laurea gli conceda un lavoro dignitoso. Da qui il problema dell'uovo e della gallina.
Quando ero piccola avevo molto autocontrollo poi crescendo l'ho perso del tutto e sono diventata una persona molto passiva che subisce. Sono passata da un estremo all'altro .
"Ehi tu, pensi di avere sempre ragione, fai sempre il tuttologo, ma chi ti credi di essere??" "Da piccolo non ho mangiato un marshmallow subito per averne due in seguito, veda un po' lei..."
Grande Man. Dici veritá assolute, la mente umana funziona così. Ma un lack di motivazione può essere dovuto al fatto di non sentirsi meritevoli di successo secondo te? Mi chiedo sempre che senso abbia ambire a qualcosa di grande nella vita. Perché un essere umano deve trovare piacere nell'elevarsi rispetto ad un altro individuo? Per dimostrare a se stesso che é meglio di altri? Non é questo, forse, la causa del deficit generazionale, ovvero che tutti rincorriamo disperatamente obiettivi e successi e questo innesca in molti l'isolamento?
Video molto interessante, a questo punto però mi verrebbe da chiederti se ci sono delle modalità per migliorare la nostra motivazione a perseguire obiettivi. Io ad esempio in passato sono stato un grande procrastinatore, di quelli che passavano giornate a giocare a videogame o a guardare serie tv invece di studiare e portare avanti cose utili per la mia vita, attualmente invece sto tentando di invertire questa tendenza cercando di astenermi a stare sul divano, a passare meno tempo al cellulare o a guardare serie; cerco piuttosto di rimanere concentrato sui miei studi e sugli articoli che devo scrivere oppure nel fare sport. Spero basti, ma purtroppo sento che rimane ancora molto forte la chiamata del divano e dell'ozio. Chissà che in futuro cali questa necessità edonistica a breve termine, magari è come una dipendenza da una sostanza, meno tempo ci passi, meno il tuo corpo ne hai bisogno. Grazie per i tuoi video, tutti molto interessanti, non finirò mai di farti i complimenti. 👍🏻
Ti dico la mia, è sbagliato considerare videogiochi o visione di serie come qualcosa di inutile. Inizia ad usare questo tuo "ozio" come uno strumento per aumentare le tue conoscenze e migliorare i tuoi rendimenti. Di solito sono sempre stato molto diligente proprio grazie a questo metodo. Ad esempio, inizialmente (2013 circa) guardavo i soliti video su RU-vid nelle tendenze, ho poi pian piano deviato su contenuti di un certo spessore culturale, ad esempio video scientifici, filosofici, culturali ma su argomenti che mi interessavano, ad esempio sono partito dalla passione per i videogiochi per poi scoprire il mondo dell'informatica, dell'elettronica e delle telecomunicazioni e mi sono ritrovato con conoscenze utili alla mia carriera universitaria. Un metodo invece per studiare una materia che non ci piace è quella di utilizzarla in un contesto diverso dall'ambiente "accademico". Altra mia esperienza (in seconda media): avevo una prof di inglese che era parecchio severa e non mi faceva apprezzare la materia, i voti erano bassi per tutta la classe ma ci rimanevo ugualmente male (dato che ho sempre avuto una media scolastica abbastanza alta). Sfruttai la mia recente passione per gli anime giapponesi per guardarli con i sottotitoli in inglese anziché in italiano. Alla fine dell'anno la mia professoressa rimase sbalordita, passai dalla media del 5 del primo quadrimestre a quella dell'8.
Magari è un caso singolare, ma io ho sempre avuto pochi stimoli e ciò ha influenzato molto nel mio atteggiamento rispetto a qualsivoglia attività, ormai prendo tutto con sufficienza e superficialità e non ho la voglia di impegnarmi in qualcosa.
Questo video sembra capitato proprio a fagiolo. Infatti è da quando è iniziata questa quarantena, che avevo voglia di studiare qualcosa, per semplice acculturatamento personale, e anche per rendere lo studio un abitudine come lo è diventato per me il fare la palestra. A forza di sentirmi insoddisfatto nel non studiare, mi son dato da fare e ieri e oggi, ho studiato. Ho studiato 50 pagine di un libro di psicologia, così a cavolo. Solo perché m'interessa la materia, quindi semplicemente è questione, anche di avere troppe distrazione il non riuscire a far quello che si vuole, non ci avevo mai pensato. E io che per giunta mi ero messo a pensare di avere qualcosa che non va (oltre tanto cose che so già che non vanno in me😅). Si mi sentivo passivo, a non riuscire a fare quello che volevo. Forse devo eliminare la play station dalla mia vita, è una distrazione troppo potente,ha un aurea potentissima. Perché si la Playstation darà una soddisfazione immediata ma in realtà non lascia un bel niente, apparte lo svago, almeno a mio parere. Lo studio da anche una soddisfazione immediata a mio parere, s'impara tanto, però è più faticoso studiare rispetto al giocare alla play station almeno credo. In ogni caso, ieri ho studiato e nell'immediato mi son sentito più intelligente. La mia intenzione era studiare una o due pagine per attenuarmi l'ansia, ma ci ho preso gusto e ne ho studiato 50, spero di continuare così. Comunque a me sta quarantena mi sta stufando da morire, non tanto perché non riesco a trovare da fare, perché ne trovo da fare. Ma perché mi sento ancora più solo di quanto non fossi prima. Ho un bisogno immenso di dover parlare con qualcuno, solo per fare quattro chiacchiere. Sì lo so ci sono i numeri verdi, però boh, mi mancano i gruppi che frequentavo e l'uscire, il fare le mie lunghe passeggiate 😁
I videogame sono stati per anni una mia "malattia", anche per me, e se a malapena li tocco è perché ora c'è mio fratello minore che ci gioca gran parte del tempo, privandomi di una delle mie valvole di sfogo e di evasione dal mondo e dai miei problemi. E in teoria ho un libro universitario di psicologia a casa, da poter studiare (se volessi), ma dopo aver trascorso 5 anni di liceo in cui a stento prendevo dei buoni voti, dopo che non sono riuscito a superare i test d'ammissione alla facoltà di Psicologia e resomi conto che non avevo un metodo di studio adeguato per affrontare un percorso di studi di tale difficoltà, ho lasciato perdere concentrandomi su altro, ma con le idee confuse sul mio futuro, il passare rapido degli anni e la paura sempre più crescente del tempo perso, il rischio di ritrovarmi a dover vivere una vita che non vorrei diventa sempre più alto 😖
@@neapolitan9558 anche per me la paura di dover vivere per sempre una vita che non vorrei è alta, e anche la paura di non riuscire mai a migliorarla nonostante i miei sforzi. Ti capisco, e sinceramente ormai mi sa che il tempo l'ho perso, non ci posso fare niente 😅. Sì un lavoro a tempo indeterminato c'è l'ho, quindi il futuro diciamo che più o meno c'è l'ho messo apposto. Ma in realtà non del tutto, il futuro non è solo lavoro, mi servirebbe la patente, i rapporti sociali, l'imparare a fare le faccende domestiche, per pensare veramente al mio futuro dovrei pensare anche a queste cose. Sinceramente a cercare di riempire la mia vita con nelle relazioni ci sto provando ed è dura. Ma per pensare veramente al mio futuro dovrei pensare anche ad altre cose. Comunque, con questa quarantena mi sembra ancora di più di sprecare il mio tempo😅😁.
Ma sapere queste cose come dovrebbe aiutarmi a liberarmi dall'apatia o da un pensiero circolare? Io rientro perfettamente nello schema. Figura paterna latitante o assente, mia madre al contrario era molto esigente ed invadente, quindi la mia tendenza autodifensiva al perfezionismo, all'agire in modo da non essere attaccabile (e che poi mi portava frequentemente a non agire affatto). Non mi sono mai appassionato a niente, quelle passioni che avevo (che ho) erano deboli e non sopportavano lo sforzo, il sacrificio. Non sono mai riuscito a godermi il premio del sacrificio (per esempio gli apprezzamenti dopo aver studiato mi lasciavano indifferente), non ho mai trovato in me gratificazione per i miei sforzi (perché l'interesse e la soddisfazione che questo mi dava era lieve, superficiale. Mia madre è morta dopo aver sacrificato anni sbattendosi in mille lavori stancanti che comunque le davano soddisfazione, ma al contempo ha rinunciato a molte cose. E' morta dopo un anno di pensionamento senza aver viaggiato come desiderava, senza essersi goduta quei momenti che a lungo ha atteso. Dico questo per chiarire che alla fine si tratta sempre di una narrazione dei fatti costruita sulla propria esperienza personale: sulla propria storia, e sulla propria sensibilità (biologica), sensibilità che secondo me si stratifica nel corso della propria vita (nel senso che i ricordi, i traumi, influenzano la produzione di certi ormoni ad esempio, i traumi diventano parti del corpo, biologici in qualche modo). Non ho mai dovuto fronteggiare la percezione di un pericolo imminente che mi spingesse all'azione per la sopravvivenza (non con quella continuità necessaria)... ma posso capire quelli che si rifugiano nell'ideologia del tutto e subito del rap, è un evitamento anche quello. Io mi sono rifugiato in altre cose, per evitare il pericolo di una delusione. Posso anche arrivare razionalmente a comprendere che l'isolamento è un comportamento sbagliato, lo è socialmente per l'apporto che dai al prossimo, perché il mio benessere è costruito sulle spalle di quelle persone che si sacrificano: in fondo se non mi comportassi così potrei aiutare (nel piccolo) il mondo ad essere un posto migliore per me e per gli altri). Eppure non colgo il legame sociale con gli altri, non li sento, sono solo idee, ragionamenti, numeri, mi sento ugualmente solo, non accompagnato, mi sento sempre immotivato. Il giusto e lo sbagliato non spostano il mio racconto predominante del mondo, che pertanto non riesco nemmeno a ritenere del tutto sbagliato: da un lato (suddetto) è socialmente sbagliato; dall'altro giusto per l'insostenibilità, per l'inadeguatezza di un mondo (un altro racconto del mondo) che non mi appartiene. Arrivi a capire l'ambivalenza della tua situazione, provare angoscia ed incertezza per il futuro, ma al contempo angoscia ed incertezza nell'abbandonare lo stato di cose. L'hikikomori riesce a mantenere questo equilibrio indecidibile. E' come se fosse posto di fronte ad un paradosso. Come mi son sempre sentito dire, e condivido tale ragionamento, l'unico modo per spezzare la circolarità, è fare cose a caso :D... cioè provare a prescindere da quel che si vuole o no, senza riflettere sulle conseguenze, per curiosità. Ciò comporta un certo grado di stupidità, di leggerezza, e di rischio, che talvolta è faticoso prendersi, perché si è stanchi di esplorare possibilità, si ha paura di mollare il controllo, non si è sempre disposti all'essere indisposti. A me fino ad ora è sempre andata male, nel senso che non sono mai riuscito a costruire qualcosa su questi tentativi (ed in effetti l'estemporaneità e l'improvvisazione non sono le basi più solide sulle quali fondare qualcosa), ma credo sia l'unico consiglio sensato da dare, per cercare un mondo migliore, per far condividere questi 2 mondi, l'ambivalenza narrativa dell'hikikomori, in qualche modo raggiungere un armonia, una sintesi, nella narrazione. Se alla lunga questo tentativo non va a buon fine, ogni tentativo diventa sempre più insensato, e si è sempre meno portati all'esplorazione.
Avrei un quesito ma tu sei maggiormente? Pari una persona intelligente. Ti pelso che ciò che ho affermato è in luogo della consapevolezza tra l'età mentale e quella cronologica.
@@user-rw4xc3wx1m Non credo di aver capito il resto di quel che chiedevi, ma si ho ampiamente raggiunto la maggiore età, diciamo che ho superato quella fase in cui vedi solo la disperazione, constatando che disperazione dopo disperazione ero sempre vivo :D.... e qualcosa doveva pur voler dire, in qualche modo dovevo pur vivere. Però ricordo benissimo, la depressione è come essere innamorati, ti rende scemo, totalmente incapace di vedere qualcosa di diverso dal tuo stato emotivo, ti cambia la realtà in cui vivi... poi sta a te capire se è solo la percezione della realtà o accettarla acrticamente in quanto tale.
Ciao, volevo solo farti una domanda su quello che hai detto dell'esperimento del marshmallow e sul fatto che chi sa resistere di più, è stato riscontrato che superasse più facilmente i test sul QI. Detto questo, vuol dire che, geneticamente, chi sa resistere di più alle tentazioni vuol dire che è piu intelligente??
Ahahah verissimo pensavo di essere l'unica ma è abbastanza normale per me dato che sto scrivendo una tesi su Spinoza 😂. Comunque niente sto procrastinando proprio quello.
