RESTAURO CARTA Metodo semplice per smacchiare la carta con prodotti del supermercato. 

Il bicarbonato a secco non capisco come possa esercitare un azione chimica comunque può provare a vedere se c'è un effetto.

La ringrazio per l'interesse. Premetto che non sono un restauratore professionista ma con umiltà rispondo alle sue domande. Per restaurare un intero libro è necessario slegare le pagine e poi lavarle ad una ad una (procedimento lungo e laborioso) e poi rilegarle di nuovo. Nelle pagine a colori sconsiglio l'utilizzo della candeggina che andrebbe certamente a sbiadire e modificare le tonalità rendendole più chiare. Il procedimento mostrato è utile per rimuovere macchie di ossidazione (di solito brunastre volgarmente dette di foxing), sporco, macchie residue di umidità e funghi e per ridare al foglio il colore bianco candido proprio come se stessimo lavando una maglietta di cotone macchiata. Esistono metodi più blandi che non utilizzano ipoclorito ma il danno alla carta non sempre c'è e dipende dalla temperatura concentrazione tempo di immersione ed anche dalla qualità della carta ogni tipo di restauro rischia comunque di produrre dei danni per cui vale sempre il principio del minimo intervento cioè usare trattamenti il meno aggressivi possibile altrimenti aumenta il rischio di alterazioni. Dopo un trattamento di sbiancatura e smacchiamento per immersione è sempre bene lavare accuratamente con acqua distillata i fogli trattati per eliminare il più possibile i reagenti utilizzati ed è fondamentale ricollare cioè rimettere il collante che tiene insieme le fibre perchè è idrosolubile e viene rimosso durante il lavaggio. Pìù collante mettiamo più il foglio sarà rigido e "croccante" al tatto mentre se lo vogliamo più morbiso possiamo abbassare la concentrazione di metil-cellulosa (io ho usato quella in polvere che si vende da Leroy-Merlin economica chhiamata Metylan). Spero di aver fornito qualche spunto utile ma si ricordi che per ottenere buoni risultati bisogna fare un po' di prove.

@@rindronatoproductions grazie mille, è stato davvero gentile ed esaustivo! Per il foglio con il fregio colorato saprebbe descrivermi un altro procedimento di pulitura e smacchiaggio/sbiancaggio? E a suo parere quale sarebbe il quantitativo da utilizzare di metilcellulosa per avere il foglio morbido? Inoltre, scusi se le pongo tutte queste domande ma è l'unico che effettivamente mi sta dando consigli validi, conosce qualche modo per togliere il nastro adesivo senza distruggere le pagine? (chi lo ha posseduto in precedenza ha fatto una riparazione piuttosto ridicola usandolo come rilegatura dei vari fogli e della copertina, quindi purtroppo il problema non interessa una sola pagina ma tutte) Ancora grazie, e scusate tanto per il disturbo.

@@alfonso8744 La colla si può rimuovere con un getto di vapore caldo (tipo quello di una stirella) fino a quando la colla non si intenerisce ma va fatto con delicatezza. Per avere fogli meno rigidi nella ricollatura può provare a usare 0.2-0.5 % peso su volume di metil-cellulosa in acqua. per il foglio colorato userei solo acqua deionizzata e bicarbonato prolungando il tempo di immersione fino ad 1 h

@@rindronatoproductions grazie mille ancora, eventualmente le tracce di colla sui fogli potrei rimuoverle con acetone/solvente per unghie oppure c'è il rischio che possa reagire con l'ipoclorito di sodio?

Litografie in bianco e nero si a colori usando condizioni molto blande cioè tempi di immersione di soli 5 minuti e concentrazioni di candeggina basse altrimenti ri rischia di sbiadire i colori ed alleggerire l'impronta. Grazie per l'interesse 😃

@@rindronatoproductions grazie mille a lei per i consigli

Salve! nessun problema! Rispondo alle sue domande schematicamente ma si ricordi di usare buon senso e di personalizzare il procedimento come si fa come una ricetta di cucina - l'acqua in cui si scioglie il bicarbonato va scaldata tutta - non serve fare asciugare completamente foglio prima di passare a fase 2 (servirebbero ore o un paio di giorni) ma basta fare un risciacquo e farlo sgocciolare un po' - di solito prima di spennellare lo risciacquo con acqua distillata e lo faccio un po' sgocciolare la metil-cellulosa va applicata con molta delicatezza soprattutto sulla parte stampata. Dopo aver spennellato asciugo un po' il foglio con tamponcini di cotone per rimuovere l'eccessso -durante le immersioni il foglio deve essere posizionato su un supporto come tessuto non tessuto o retino che è ancora meglio perchè è più rigido non serve muoverlo l'importante è che rimanga completamente immerso perchè a volte tende a galleggiare lo si può tenere premuto con bacchette di vetro da chimico come si vede nel video o spingendolo dolcemente con le mani guantate - si può usare lo stesso tessuto TNT per tutti i passaggi perchè quando sciacqui il foglio in trattamento sciacqui anche lui Spero di essere stato di aiuto e Buona Estate!

@@rindronatoproductions è stato molto gentile, buon'estate anche a lei!

Purtroppo si. In quel caso l'immersione è in genere sconsigliata a meno che non si voglia rischiare di schiarire il colore

Non credo sarebbe molto efficace perché questo trattamento è a base di sostanze polari. La colla richiederebbe un trattamento a caldo con una sostanza oleosa il problema è che l'olio penetrerebbe nei pori e sarebbe difficile da rimuovere a sua volta. Il trattamento ossidante potrebbe scolorire la colla ma non rimuoverla. Potrebbe grattare via il grosso della colla meccanicamente scaldando il foglio per facilitare l' operazione e successivamente fare il trattamento sbiancante per il residuo non rimovibile... Buona serata e grazie per l' interesse

Può utilizzare il trattamento del video su singole pagine tenendo presente che l'intensità della inchiostratura viene comunque leggermente attenuata. Il problema è che dovrebbe slegare le pagine macchiate e rilegarle di nuovo operazione piuttosto laboriosa se si tratta di poche pagine tra un elevato numero di pagine sane infatti i restauratori professionisti rimuoverebbero in questo caso le macchie con una tecnica non ad immersione e localizzata che però rischia di dare alle pagine trattate un aspetto non omogeneo. Spero di essere stato di aiuto

Se l'impronta della stampa è leggera potrebbe sbiadirsi con la candeggina... Potrebbe provare a fare un lavaggio in acqua distillata a 30-40 °C e bicarbonato osservando attentamente l'effetto a vista immergendo il foglio per il più breve tempo possibile.

Partirei da 10 gocce di acido ossalico concentrato in un bicchiere d'acqua fredda fino a 10 mL per bicchiere d'acqua scaldata a 50 °C. Dipende dal tipo di carta e opera ma si parte leggerissimi finchè non si vede un minimo risultato evitando danni. Le stampe e le carte spesse e vergellate resistono più di disegni e carte sottili poi uno deve decidere se si vuole rimuovere del tutto la macchia o solo attenuarla. Spero di essere stato di Aiuto! Saluti

Dovrebbe andare bene si tratta sempre di una colla che si scioglie facilmente in acqua e quindi facilmente removibile se l'effetto non dovesse essere quello desiderato. Saluti

nooooo, sono restauratrice di opere su carta e non va usato adesivo contenente resine acriliche che penetrano nelle fibre e diventano difficilmente rimovibili in futuro

Con la carta giapponese non dovrebbero esserci problemi per il lavaggio

attenzione, la carta giapponese va trattata in modo differente rispetto a quella occidentale

@@luciatarantola2463 Grande per la puntualizzazione... Io la uso solo per sostituire le parti mancanti o per controfondare

​@@luciatarantola2463può indicarci in che modo?

Per il principio del minimo intervento non utilizzerei mai la candeggina su una stampa con lievi difetti e macchie. Nel caso invece di stampe divenute impresentabili o meglio "inesponibili" lo ritengo invece un intervento di emergenza molto utile seppure con i suoi rischi come del resto qualsiasi altro processo chimico sulle opere d'arte. Sicuramente la basicità dell'ipoclorito potrebbe (ed uso il condizionale perché gli effetti dopo decine di anni non sono purtroppo ancora stati sperimentati) arrecare danni alla carta ma l'esposizione del foglio all'ossigeno porta di solito a processi di acidificazione che potrebbero contrastare pH troppo alti. Ritengo inoltre molto importante, anche se in questo video non è mostrato per semplicità, il lavaggio successivo al trattamento con ipoclorito che modulando tempo e temperatura potrebbe riuscire a neutralizzare la reattività dell'ipoclorito evitando che possa continuare ad agire sul foglio successivamente al lavaggio. Grazie per l'interesse!

In fondo è come lavare una maglietta in acqua tiepida con un po' di candeggina solo che il foglio è un po' più delicato di un tessuto 😆 Se ce la fanno i ragazzi delle medie ce la puoi fare tranqui 😅

come sempre il restauro é una questione complessa ed il procedimento è il risultato sono in qualche modo discutibili.. Io sono un chimico e restauro per hobby le stampe di basso valore e messe male della mia collezione.. Andando per mercatini mi rendo conto però che il 99% delle persone non sa distinguere una fotocopia da una stampa del 1500 😂 Questo é il nostro punto di partenza e da qui ad utilizzare ossidanti più blandi e sofisticati ce ne passa... NON STIAMO RESTAURANDO UN RINOCERONTE DEL DURER MA STAMPE AMMASSATE IN SCATOLE DA BANANE DESTINATE AL CASSONETTO... COME CHIMICO POSSO DIRE CHE I DANNI CHE FA L IPOCLORITO DIPENDONO DALLA CONCENTRAZIONE TEMPO DI IMMERSIONE E TEMPERATURA DEL BAGNO E CHE CI SONO DECINE DI BREVETTI CHE LO UTILIZZANO PER SMACCHIARE LA CARTA... IL RESTAURO È UNA PRATICA E NON UNA SCIENZA PROPRIO COME LA MEDICINA ERGO... LAST NOT LEAST IN UN PAIO DI GIORNI IL CLORO VIENE RILASCIATO COMPLETAMENTE DALL IPOCLORITO E LA SUA AZIONE OSSIDANTE ED ODORE CESSA COMPLETAMENTE PER CUI IL DANNO STRUTTURALE ALLA CELLULOSA SE VIENE FATTO AVVIENE IN QUESTO LASSO DI TEMPO. IL pH basico é meglio di quello acido che promuove l ossidazione e corrosione comunque si può eliminare in gran parte l ipoclorito dopo il trattamento con apposito lavaggi e limitando la concentrazione temperatura e tempo di immersione.. HO STAMPE CHE SONO RESTAURATE CON QUESTO METODO DA 10 E 5 ANNI E SONO ESATTAMENTE COME IL GIORNO DOPO.. FORNITEMI PLEASE QUALCHE DATO ARTICOLO SCIENTIFICO SUI DANNI COSÌ VERIFICO SE LE CONDIZIONI IN CUI LO UTILIZZO SONO PERICOLOSE PER LA CARTA IO SINCERAMENTE NON HO ALCUNA EVIDENZA SPERIMENTALE MA FORSE SONO STATO SOLO FORTUNATO...Non sono la verità incarnata come non lo é nessuno di noi il restauro migliora con la sperimentazione e mi fa piacere essere in contatto con dei veri professionisti del restauro spero di imparare qualcosa anche io e di poterlo trasmettere ai miei ragazzi.. Grazie e scusate se ho urtato la vostra competenza e sensibilità non me lo aspettavo proprio

Essendo a colori proverei a fare un lavaggio in acqua distillata calda...Il problema è che essendo una busta bilato bisogna evitare che si incollano tra loro lato interno ed esterno quindi potrebbe mettere durante l'immersione un foglio di tessuto non tessuto da rimuovere dopo l'asciugatura. Credo l'immersione sia meglio perché il trattamento è omogeneo e non lascia zone con tonalità di colore diverso. Non l'ho mai provato ma farei così e grazie per l'interesse

GRAZIE TI FARO' SAPERE.@@rindronatoproductions

Ha poi risolto?Ho anch'io lo stesso problema e sono un po' terrorizzato.Non vorrei giocarmi copertine che non hanno prezzo.....Grazie

CIAO GIOVANNI. QUESTO NON E' UN BUON METODO. L'HO PROVATO CON LA COPERTINA INTERNA DI LP E LO HA LASCIATO ONDULATO E RIZZATO. HO PAURA DI FARLO SULLA COPERTINA, MA FARO' SAPERE.@@giovannipace9473

Si sia matita che pastello che inchiostro leggero...In caso di disegno il trattamento per immersione è sconsigliato o comunque deve durare pochi secondi e con concentrazioni bassissime utilizzando reagenti molto delicati e comunque è rischioso e da esperti