Io lo voterei, ma solo se gli permettono di avere però una squadra di professionisti come si deve, che si basi su dati, fatti e analisi sensate per valutare decisioni.
Purtroppo non insegno più ma quando lo facevo ho sempre odiato i voti e valutavo i miei studenti per le competenze raggiunte. Il voto deve premiare chi raggiunge un obiettivo. E nel nostro piccolo, in una realtà di periferia disagiata, siamo riusciti a portare tanti studenti a continuare il percorso formativo all’università. Alessandro ha ragione: lo studente problematico è un soggetto in difficoltà. Non serve a niente punirlo. La comprensione, l’ascolto e l’aiuto qualificato fanno molto di più per lui che una bocciatura. Tante volte uno studente da 5 in condotta ha solo bisogno di qualcuno che lo aiuti, lo rispetti e lo consideri, non che lo faccia sentirsi ancora più “outsider“. Spero che i nostri insegnanti sappiano “aggirare” quest’ignoranza legislativa!
Sono insegnante di scuola primaria e dire che questa riforma mi indigna è poco. Restando nel mio campo, da 3 anni cerchiamo di far capire ai genitori il valore dei giudizi descrittivi, il commento lasciato come indicazione sul percorso svolto e ancora da svolgere, scegliendo ogni volta le parole più adatte a descrivere la situzione di quell'alunno specifico, sia riguardo a quanto già fatto sia ai consigli su come proseguire. È stata una battaglia estenuante davanti a genitori che, letto il tutto e magari dopo aver parlato durante un colloquio, se ne uscivano ogni singola volta con "Ma quindi a che voto corrisponde?". Da far cascare le braccia. Questo modo di fare è stato trasmesso anche ai bambini, e ormai a nulla serve parlare con qualcuno dicendo "hai lavorato molto bene qui, hai capito molto bene questo, hai spiegato benissimo quest'altro, rivedi un pochino meglio questo argomento", perché tanto anche il bambino alla fine ti dice "ok maestra ma alla fine che voto ho preso?". Ho provato per 3 anni a ripetere che "il voto" era su una parte del percorso, non a singola prova e che per esempio avanzato voleva dire che andava tutto alla grande, ma la risposta è sempre e comunque "Maestra, ma quindi tipo 10? 9?". Figuriamoci per intermedio e altri... Ma nonostante la difficoltà credevamo in questo modo di fare e ci siamo impegnati il più possibile perché arrivasse alle famiglie e soprattutto ai nostri piccoli alunni. Di sicuro, se ci sarà ancora permesso almeno questo, un commento specifico seguirà comunque una verifica o un'interrogazione come momento per comunicare un andamento nel tempo, come si è sempre fatto. E quando la mamma verrà a colloquio e chiederà "ma quindi ottimo che voto sarebbe?" risponderemo "10, signora, è 10", molto più rapido, molto più semplice. Ma a che prezzo?
Quanto mi abbatte leggere tutto questo. Mi dispiace davvero tanto. Per i ragazzi e le ragazze e per voi, che fate il lavoro più importante e strategico in assoluto e siete in balia del vento politico.
@@alessandrodeconcini-adc Grazie per il tuo commento. Percepisco tutto anche come un'offesa personale, quasi, perchè ci siamo battuti tanto per far arrivare questo messaggio, e ora mi sento come se il ministro avesse detto "Cari genitori, avevate ragione voi, non ci si capiva niente, torniamo alla chiarezza", mi fa sentire sminuita nel mio lavoro e nell'impegno con cui (come tutti i miei colleghi) ho sempre cercato di formare gli allievi nei loro primissimi anni di scuola in un modo costruttivo. Ma niente, evidentemente stavamo sbagliando. Siamo caldamente invitati, per non dire altro, a tornare sui nostri passi...
Posso andare controcorrente? I giudizi che ho letto io per anni erano delle solenni supercazzole, si continuavano ad utilizzare gli stessi giri di parole, spesso fumose. Il concetto di fondo era ovviamente chiaro (semplificando "bene" o "male") ma lasciavano sempre un senso di incompiuto. Il voto è giudicante e per certe fasce di età se ne potrebbe fare tranquillamente a meno, fa più danni che altro...ma allora andrebbe fatta una formazione specifica su come scrivere i giudizi senza l'odioso copiaincolla
@@Barrydyson123 io mi riferisco ai giudizi intermedi, quelli che si mettono in corso d'anno. Dipendono dai singoli insegnanti, nel mio istituto abbiamo fatto dei corsi di formazione su come scriverli, certo restano indicazioni a grandi linee però ci hanno spiegato un po' come crearne di personalizzati e quanto più precisi e io personalmente, nonostante abbia 4 classi e un centinaio di alunni per un totale di 10 materie ho sempre cercato di farlo al meglio, pesando davvero ogni parola. Se invece ti riferisci ai giudizi generali che si trovano nella scheda di valutazione, quelli sul profilo dell'alunno che si scrivono una volta per quadrimestre allora purtroppo è vero che spesso risultano simili, anche qui ci si sforza di renderle calzanti ma l'istituto approva delle tendine con delle opzioni tra cui scegliere e che non possiamo modificare se non per minuscoli dettagli, quindi anche noi spesso ci troviamo in difficoltà e pur cercando di trovare l'opzione migliore per ogni alunno ci rendiamo conto che spesso non viene resa giustizia appieno alle diverse sfumature.
@silvanamagnaghi8260 concordo al 100%. Cambiare i voti non basta, bisogna formare i docenti ad usarli, i ragazzi a riceverli, le famiglie a capirli. Sennò è solo casino.
Ciao Alessandro, sono un insegnante di fisica in una scuola professionale. Sono giovanissimo e sono alla mia prima esperienza (ho 23 anni). Nella scuola in cui insegno la situazione è molto critica: ci sono molti ragazzi che hanno difficoltà nell'apprendimento ma ci sono anche molti ragazzi con problemi comportamentali. Ho 6 classi, e per ogni classe ci sono in media 1 ADHD , 4 studenti 104 e 6 170. La maggior parte di loro sono stranieri o hanno background migratorio e quindi non sono molto bravi con la lingua italiana. Di circa 140 miei alunni vengono sospesi in media 3 o 4 studenti a settimana. Quando sospendiamo un ragazzo cerchiamo sempre di non lasciarlo a casa, ma preferiamo far fare loro alcuni lavori al di fuori da scuola (ad esempio vanno a lavorare in casa di riposo). Quello che posso dire, è che è assolutamente vero che l'allontanamento da scuola spesso ha come effetto quello di danneggiare uno studente che si trova già in estrema difficoltà. Però è anche vero che nella mia scuola ci sono tanti insegnanti, insegnanti di sostegno, educatori e orientatori, che hanno anni di esperienza e di studio e che provano ogni giorno con tutte le loro forze a lavorare sul comportamento di ragazzi difficoltosi e a volte non riescono ad ottenere alcun risultato. I problemi che hanno alcuni sono troppo difficili da trattare e spesso la scelta che si fa è quella di lasciarli a casa il più tempo possibile per cercare di garantire un'esperienza scolastica migliore almeno agli studenti meno problematici. È una cosa tristissima ed è un fallimento della scuola, però io che ci sono dentro capisco benissimo queste scelte e non saprei come pensare ad un'altra soluzione. A me spesso sembra che chi guarda alla scuola da fuori ragioni molto in maniera idealistica e poco pragmatica purtroppo. Nella mia scuola ci sono alcuni ragazzi che non hanno alcuno scrupolo, non hanno la minima paura di prendere una nota o una sospensione ne tanto meno il minimo interesse ad andare bene a scuola ed è molto difficile far apprezzare loro le materie. Sono solo in attesa di compiere 16 anni per poter andare a lavorare e quindi vengono soltanto per scaldare la sedia o peggio per fare "casino". Dicono e fanno quello che vogliono e quando vogliono. Costituiscono un serio problema non solo per gli insegnanti che vengono derisi e insultati ogni giorno, ma anche soprattutto per gli altri studenti che si trovano a vivere in un contesto negativo. Io sono favorevole all'obbligo scolastico fino ai 16 anni per tutti perché penso che la scuola debba essere un diritto e un dovere di ogni cittadino ma penso anche che ci debbano essere degli strumenti punitivi più pesanti per fare in modo che certi ragazzi siano fortemente disincentivati dal danneggiare la scuola. Le buone maniere purtroppo in certi casi non funzionano. Io prima non la pensavo così, ma da quando tocco ogni giorno con mano la fatica che si fa a fare un pochino di scuola in queste situazioni non riesco a pensare a nessuna altra alternativa. Spero che questo mio commento non venga inteso come da parte di un iperconservatore di destra che vuole tornare alla buona vecchia scuola in cui si picchiavano i ragazzi e gli insegnanti venivano rispettati ecc. Neanche io mi trovo d'accordo con molti dei cambiamenti di Valditara (l'eliminazione dei giudizi descrittivi ad esempio), vorrei solo che questo fosse uno spunto di riflessione.
Quello che scrivi è importantissimo e la tua "critica" di idealismo è senz'altro corretta. Quando sei costretto a scegliere tra il bene di un ragazzino problematico e il bene di tutto il resto della classe la scelta (terribile) è chiara. Ma se questa scelta e questa necessità è non solo comprensibile, ma giusta, nella situazione in cui voi vi trovate, è inaccettabile da parte di chi ha un ruolo istituzionale ed è lì per provare a risolverli questi problemi. Questa riforma non fa niente per voi e per la condizione tremenda in cui vi trovate. Anzi, non fa che, ancora una volta, restituirvi la patata bollente. L'armatore, il carpentiere, non ripara la nave, ma chiede invece ai marinai di tappare i buchi nello scafo con le mani.
Ciao anche io sono un insegnante di secondaria e ho lavorato in un professionale per qualche anno. La situazione che riporti è molto faticosa e la conosco bene, nella tua situazione non ci sono molte soluzioni se non salvare il salvabile. Dall'altro lato mi permetto di dirti che sei stato un po' sfortunato a fare come prima esperienza questa. Nel professionale dove lavoravo c'era un sistema di progetti/pcto molto bene avviato che portava i ragazzi a stare fuori da scuola per settimane, anche mesi negli ultimi anni, a fare stage. Era normale trovarsi a fare lezione con 10 persone in classe e quindi molto più sostenibile. Anche in classe io ho puntato sempre molto alla laboratorialità, insegno Scienze, ed è stata un'esperienza davvero interessante e piena di gioie. Tieni duro!
Io ci ho provato un anno in una situazione simile, anche se non così grave. Ho lavorato in un istituto professionale in larga parte femminile quindi molte più parole e meno danni materiali. Ma la situazione era talmente insostenibile che da persona buona come il pane stavo diventando cattivo e vendicativo. Me ne sono andato alla prima occasione, principalmente per la mia sanità mentale. Inoltre avevo un preside che non aveva nessun interesse a salvare il salvabile, gli interessava solo recuperare punti nelle classifiche evitando l'abbandono scolastico. Una sua frase che mi scandalizzò non poco fu questa: "siamo una scuola professionale e questi ragazzi sono deficienti, dobbiamo formare operai e se vanno all'università per noi è una sconfitta. Il nostro obbiettivo è impedire l'abbandono scolastico, non bocciate, non mettete note e fateli uscire prima possibile". Sono andato a fare il programmatore, più prospettive di carriera e un più cospiquo stipendio. C'è chi per vocazione fa il martire, la mia vocazione si ferma alla chiesa che ti chiede di ritrattare. Io sulla croce non ci voglio finire, ne tantomeno voglio essere l'alternativa: un despota. Voglio una vita tranquilla, la scuola e i ragazzi di oggi non lo sono. Ecco perché mi trovo in disaccordo con la critica all'autorità e all'autorevolezza. In un campo di battaglia non possiamo comportarci come se fossimo nel paese delle meraviglie. Quantomeno finché la scuola rimarrà quella attuale, se fosse migliore magari, ma non lo è. Non possiamo mandare degli insegnanti in trincea senza neanche i vestiti.
Forse, Alessandro, lei non ha chiaro che in Italia, per avere un 5 in condotta, devi bruciare l'auto della prof, e con la prof dentro. E non vi è proprio nulla di automatico. 5=bocciatura? È il CDC che esprime il voto in condotta. Per cui se decide di dare il 5, il CDC sta dicendo che l'alunno non si trova nelle condizioni di passare all'anno successivo. Non è un automatismo e non è punitivo. È considerare l'agito di persone con gravi disturbi antisociali o pure psichiatrici non adatti a rimanere in quel gruppo classe per un'altro anno. E vedere che non mostrano progressi. Tra l'altro il livello di competenze scolastiche di alunni con tali disturbi è quasi sempre, secondo la dicitura da lei preferita, "in via di prima acquisizione". Io trovo questa dicitura fuorviante ed ipocrita. Ho avuto alunni di 16 anni oppositivi e con nessuna intenzione di imparare alcunché, uscire dalle medie con un metodo di studio (inesistente e mai cercato, visto il netto rifiuto per lo studio) pure descritto come "in via di prima acquisizione". Finiscono la secondaria di primo grado è vanno a far danno alle superiori, nei professionali, ma scrivere la verità, e cioè "metodo di studio inesistente causa indifferenza verso lo studio" non ci è concesso.
Onestamente, se uno arriva alle superiori e non sa l'italiano, dovresti bocciarlo e basta, non è un problema tuo, che torni a ripassare l'italiano a spese sue. Se è lì, è stata colpa di chi con negligenza ha promosso gli anni precedenti. Non deve essere un problema della scuola buttare risorse su chi non ha voglia di far nulla. Già le risorse vengono buttate per insegnanti che non insegnano e programmi mai usati perché gli insegnanti non sanno usarli... La voglia di andarci passa anche a chi naturalmente non fa schifo e riesce senza aprire un libro, perché tanto vedi i leccaculo uscire con il tuo stesso voto, anche se hanno avuto due o meno per tutto l'anno, perché "poverini, hanno difficoltà"...
Si poi sotto ai miei video ho sempre il commento del Johnny di turno che se ne esce con "traditori voi che avete lasciato la patria, in nessun posto si vive bene come in Italia" (convinti, non in tono ironico)
@@SilviSLittleWorlda parer mio sono italiani frustrati e rabbiosi con il paese ma lo difendono lo stesso perché sanno che all'estero avrebbero difficoltà ecc. E no, sentire opinioni da gente che fattura 50.000-60.000 euro all'anno non vale, visto che effettivamente sono avvantaggiati su tutto pur sapendo che all'estero si fattura il doppio.
@@marcorossato2860ecco il johnny di turno… che commento idiota che hai scritto. Un paese va visto funzionale e buono solo se non ci sono bombe e perché c’è la “democrazia”? Può essere vero che non siamo IL PEGGIO sulla piazza ma (parlando di voti) la sufficienza, l’Italia, non ce l’ha.
Con una popolazione sempre più anziana, strizzare l'occhiolino a chi appartiene a generazioni più vecchie è chiaramente un modo per attirare l'elettorato che vota maggiormente. Poi la repressione è il modo più semplice, anche se inefficace, per fare sembrare di fare qualcosa. Per quanto riguarda la tua proposta di creare progetti richiede una capacità di pensare e purtroppo questa è una merce sempre più rara in chi si trova in certe posizioni decisionali ...
@@alessandrodeconcini-adc il mio voto non lo presero e non lo prenderanno. Detto ciò chi ha quarant'anni oggi e da adolescente prendeva 7 in condotta nel primo quadrimestre era già praticamente bocciato.
Ma un ragazzo lo si boccia o gli si fa ripetere l'anno se ha insufficienze nelle materie didattiche e quindi ha bisogno di ripetere l'anno. Se ha problemi in condotta al massimo lo obblighi a seguire determinati percorsi che lo aiutino a recuperare o crescere su quel fronte con l'aiuto di personale capace di lavorare sul comportamento. Ma ripetere l'anno non ha assolutamente senso! E concordo con te al 100% sulla sospensione!
@@alessandrodeconcini-adcparlo da studente della 3 superiore Ovviamente la bocciatura è giusta,se hai 2 e 3 in tutte le materie,sei tu che non hai studiato,non è colpa degli altri Ma se hai un singolo 4,e tutti gli altri voti sono 7-8,allora perchè bocciare? È tutto il punto delle lezioni di recupero. Mi trovo pienamente d'accordo con tutto quello che dici,e sono sicuro che la maggior parte dei miei professori pure si trovino d'accordo,hanno tutti un proprio metodo di insegnamento e di valutazione,non avere la possibilità di promuovere un ragazzo a me no che esso abbia un voto superiore al 7 non ha senso.
@@nameamvs9332 Hanno bocciato qualcuno con una sola insufficienza? Mi sembra molto strano, perlomeno alle superiori dove andavo io non è mai capitato a nessuno. Io in terza liceo fui rimandato in matematica, ma una volta fatta la prova di recupero fui ammesso all'anno successivo.
@@nameamvs9332 Lei è in terza superiore e scrive a me no che??? Non me ne voglia ma non si può vedere. A meno che è una congiunzione restrittiva che serve a presentare un'eccezione e si scrive per l'appunto *a meno che*
@@emrys3070 on ho,ho fatto un errore di scrittura Porca miseria come farò ora,spendo che ho fatto questo errore non posso più immaginarmi un futuro Chiamo la polizia,ho peccato,come posso addirittura osare di sbagliare? Perdonami
Onestamente non riesco a capire come la scuola potrebbe mai essere un'esperienza positiva. Magari è la mia esperienza personale che mi fa parlare, ma tutto l'ecosistema scolastico con le sue costrizioni, aspettative ed il quasi inesistente supporto psicologico rende il tutto davvero opprimente. Ho fatto in tempo nei miei sei anni (sprecati) di liceo linguistico a sentire di una studentessa dell'istituto togliersi la vita. Diamine, io stesso volevo seguirla perché la scuola era la mia principale fonte di malessere. Se prima stavamo messi così, non voglio pensare a che succederebbe se questa riforma punitiva andasse in porto, è una vergogna vedere come vengono malconsiderati gli studenti, bravi o meno che siano. L'unica mia consolazione è essermi già diplomato.
Dai, non ti diverti a studiare per un mese Achille che picchia Ettore, prendere 5,5 e farti dire in faccia dalla professoressa "Devi studiare, siamo ad aprile, devi cambiare marcia". (esperienza di un mio compagno, non mia, ma posso solo immaginare quanto sia brutto sentirsi dire ste cose)
@@d_strong6556 Oh, ma era anche la mia. Tutti i temi che ho fatto erano 5.5 Una gran maggioranza delle interrogazioni che ho fatto erano 5.5 Nelle materie STEM avevo un costante 2-3-4. "Eh ma non ti applichi" Ma che vadan via, valà.
@@BruttiF27 io mi ricordo dopo le medi che avevano suggeriti di mettermi in una scuola di avviamento professionale. meno male che non gi ho dato retta..
ed anche i 500k ogni anno che abbandonano la scuola, magari anche il milione di persone under 25 emigrati dal 2012 al 2022 spero falliscano e che vivano da topi di fogna sti politici
Ciò che penso io, è che se si arriva ad un’elaborazione di disegni di legge così poveri e scarni senza alcun genere supporto scientifico alla base, significa che il problema ricopre un margine più ampio e quel margine è lo stesso sistema governativo italiano. La mia e penso anche la tua a questo punto, è una critica al mondo politico di oggi che ormai fa perdere a noi giovani la fiducia nei confronti di coloro che dovrebbero aver una visione d’insieme tale da portare avanti il nostro paese, ma purtroppo questa è l’ennesima conferma che ci troviamo nelle mani d’incapaci.
Ma certo. E attenzione: questo discorso è bipartisan. Adesso al governo c'è la destra ma non è che la sinistra e il centro negli ultimi 30 anni abbiano fatto molto eh.
"Ragazzi, non preoccupatevi, il voto è solo un numero. Non vi giudichiamo per i voti che prendete, ma sulla base del vostro impegno e della vostra crescita personale"
Man mano che guardo il video sento un brivido percorrermi la schiena, mi chiedo che tempi bui ci attendano... anche se son 10 anni buoni che non vivo più in Italia, mi spiace sentire queste cose
Bravissimo!!!!! Condivido anche su facebook...sono davvero preoccupata! Ho un nipote di 13 anni che deve iniziare il liceo e un fratello di 27 anni che per la scuola si è chiuso in isolamento sociale alle superiori e perdura. Sono fortemente preoccupata per i ragazzini! La nostra associazione Hikikomori Italia cerca di parlare alla scuola ma non vogliono un protocollo che aiuti i ragazzi in difficoltà
Sono all'ultimo anno di superiori e la scuola mi sta proprio logorando peggio molto peggio dello scorso anno a livello mentale, infatti in alcuni periodi avevo addirittura pensato di abbandonare.
Necessita anche, purtroppo, di un assistente sociale che valuti l'ambiente familiare. Spesso una condotta grave è sintomo di esordio precoce di psicopatia e sociopatia...
Si anche uno sguattero che gli pulisce il culo e gli prepara la colazione, ma di che minchia stiamo parlando un ragazzo fa casino solo quando sa che non subirà conseguenze. E lo so per esperienza diretta recentissima (finito il liceo 3 anni fa). Sento molte opinioni idealistiche non corroborate da alcun fatto
Penso che la gestione della scuola sia tra le cose più complesse ma allo stesso tempo con maggiore potenziale in una nazione, specialmente per quanto riguarda la realtà frammentata italiana. È palese che non c'è nessuna visione né interesse da parte del ministro nei confronti degli studenti, che sono visti ormai nient'altro che come un peso. Purtroppo non tutti sono fatti per governare
Terminata la scuola da un anno ed entrato nel riconosciuto "mondo del lavoro" mi trovo d'accordo con te, tranne su un'affermazione; Gli aiuti psicologici scolastici a mio parere, hanno i loro pro e i loro contro, come ogni cosa esista, questo perchè, ho notato per varie esperienze esterne che spesso, ragazzi e ragazze, tendono a categorizzarsi e se non peggio, a identificarsi come un problema. I difetti vengono, sopratutto ad un età giovane, presi troppo seriamente e la mancanza di spensieratezza sta portando la mia generazione al collasso. Questo porta alla ricerca della "perfezione" che spero tutti sappiano non esista. Gli aiuti servono eccome, ma ricordiamoci in primis che siamo umani e che ognuno ha il suo carattere, la sua visione e la sua storia. Se c'è una cosa che dovremmo imparare tutti a fare a mio parere è di cercare di più l'empatia, cercare di capire e comprendere ciò che siamo senza categorizzarci e disprezzarci l'un l'altro. L'ego sarà sempre la nostra rovina.
Empatia verso chi mi ha trattato come una Bestia Ignorante per tutto il ciclo di scuola? Sia Genitori che Insegnanti? Dannazione avevo un DSA e dei principi di ADHD cosa costava a Genitori ed Insegnanti ( CHE SAPEVANO BENISSIMO DELLE ESISTENZA DI QUESTI DISTURBI) mandarmi a fare un controllo o un percorso? Risposta brutale di un insegnante davanti a tutta la classe quando dissi a 7 anni che non stavo bene " I DSA li hanno i bambini ritardati, tu sei un bambino ritardato? No vero?!?"
Era ora. Io mi ricordo che al liceo avevo un profondissimo rispetto per gli insegnati. Adesso la generazione Z sono irrispettosi verso i professori e i maestri.
Guarda i genitori di sti ragazzi e poi lo capisci perchè sono così, gran parte delle famiglie sono disfunzionali, quindi spiegami come dovrebbero crescere con del rispetto, quando nemmeno i genitori spesso lo portano ai professori?@@Helga7850
@@Helga7850 Ma non è vero, si parla di pochi casi, forse più frequenti rispetto al passato, ma non sono all'ordine del giorno: la maggioranza degli studenti è rispettosa degli insegnanti, se questi sanno fare bene il loro mestiere.
Ciao Alessandro, come sempre lucido, corretto, preciso ed efficace nell'argomentazione. Volevo solo precisare che alla scuola media e superiore il voto numerico non era mai stato tolto. Alla media in particolare, la valutazione numerica quadrimestrale doveva essere affiancata da una corrispondenza "descrittiva" che deve comparire nei PTOF, ma non nel documento di valutazione. Risultato: i voti quadrimestrali, anzichè assumere la valenza descrittiva indicata nel PTOF, esprimono invece il valore della solita "media matematica" che spesso non tiene conto dei miglioramenti ma... appunto resta "media". E' invece alla Scuola Primaria che c'è stata il vero passaggio dal voto al feedback descrittivo in itinere e in pagella: e proprio ora che, pur con fatica, si era riusciti a far capire la vera importanza di un sistema fondato sul processo e sul miglioramento... patatrack... si torna ai giudizi sintetici. Che poi... Valditara continua a parlare di "avanzato, intermedio, base e in via di prima acquisizione" come giudizi descrittivi... In realtà quelli sono "livelli di apprendimento" con una loro descrizione ministeriale che a loro volta l'insegnante deve personalizzare per rendere conto a sè stesso, all'alunno e alla famiglia dei livelli di acquisizione del bambino. Aldilà di ciò che Valditara ha tolto... io continuerò a lavorare attraverso feedeback descrittivi con tutte le loro potenzialità educative e formative. A te grazie!!!
Il dramma a mio avviso è che i ragazzi con difficoltà di comportamento molto spesso sono neurodivergenti non riconosciuti, spesso un ragazzo funzionamento adhd trova impossibile stare fermo a scuola e le richieste non sono adeguate al funzionamento atipico, gli insegnanti non hanno possibilità di formazione adeguata e fondi per la formazione non esistono. Il bornout degli studenti è tale per cui la scuola deve cambiare, la fragilità e l'ansia di ogni ragazzo che si identifica nel voto aumenta la frustrazione e la dispersione scolastica. I progetti dovrebbero essere su basi pedagogiche evidenti (la evidence base medicine) dovrebbe essere la base. Come siamo lontani e sono molto dispiaciuta. Non metto in discussione di imparare ad essere responsabili delle proprie azioni ma con paradigma riparativo e non punitivo. Insomma sono preoccupata perché i nostri ragazzi hanno bisogno di altro. E pensiamo al sistema docimologico con intento punitivo😢
Quanti ricordi in merito alla mia ADHD e alle scuole! Nel mio caso ero anche figlio di Psicologi che mi hanno sempre detto "L ADHD e i DSA non esistono, sono solo scuse per inetti e pigri come te!"
Mi sento rappresentato da Alessandro, un discorso diretto e che fa breccia a chi lo ascolta, fortunatamente io sono alla fine del mio percorso scolastico, me ne esco con stress e ansia in più, e se ripenso a quello che ho superato non penso che rifarei un secondo giro su questa bruttissima giostra
Mamma mia, poveri ragazzi! Ci sono tanti nuovi modi di insegnare e accompagnare i ragazzi nella crescita, sperimentati con ampio successo in altri paesi, ma nel nostro paese, che potrebbe benissimo essere anch'esso all'avanguardia, si resta sempre e comunque indietro. E' davvero triste. Grazie per gli "aggiornamenti" 🙏
Riusciresti a fare un intervento al Parlamento tipo quello che ha fatto Rick Dufer qualche mese fa? Non ho idea di come lui ci sia riuscito, però sarebbe molto interessante sentire qualcuno parlare *seriamente* di scuola in Parlamento... Questi il Paese non lo vogliono cambiare, non c'è proprio niente da fare, non dobbiamo più riporre la nostra fiducia nei politicanti sperando che loro sappiano in direzione ci stanno portando. Non ci resta che andare direttamente davanti a loro (in qualche modo) per dire in faccia le cose come stanno.
Da insegnante della scuola primaria, sono fortemente d'accordo a tornare al vecchio metodo di valutazione, così come lo sono le mie colleghe. Non tanto per dare un voto secco, il "gravemente insufficiente" come dici tu, ma perche il sistema che abbiamo usato per gli ultimi 3 anni non è chiaro, non è utilizzato nella maniera corretta, ed è completamente diverso da ciò che i bambini incontrano dopo la primaria, e soprattutto dopo il liceo, dove il mondo è un esame continuo in cui l'insufficienza spesso esiste e va saputa affrontare. Sono però d'accordo col fatto che un voto secco senza spiegazione sia sbagliato. A parer mio un insegnante competente può utilizzare il sistema dei giudizi che verrà reintrodotto, affiancando sempre una spiegazione di come l'alunno ha svolto il compito.
Nella mia tesi triennale di psicologia ho citato Valditara come esempio negativo di come ci si rapporta agli errori delle persone. La tesi era incentrata su modelli alternativi di gestione degli errori umani in contesti di lavoro (scuola compresa). Ho citato le sue dichiarazioni sul bullo da umiliare seguite dagli studi psicologici che trattano la recidiva, l'insegnamento con metodi punitivi, gli effetti sullo sviluppo della persona di un approccio genitoriale che usa la punizione corporale e così via. Non mi ci è voluto molto per smontare parola per parola perché il tutto era infondato, contro le evidenze e probabilmente semplicemente frutto di pregiudizio di un intellettuale da strapazzo come ce ne sono tanti in italia che ha il suo sistema di pensiero (la sua "filosofia") che considera vera a priori a prescindere dalla realtà e che non si disturba a mettere in discussione (chiaramente senza considerare le evidenze.... ) Sono sorpreso di quanto fosse azzeccata la critica al discorso sulla punizione visto quanto ritorna qui. Mi provoca quasi dolore fisico poi che ogni sforzo della comunità di psicologi (a trovare strategie per trattare i ragazzi più problematici e promuovere benessere tramite un contesto migliore per tutti) sia ingorato a favore dell'ignorante "i rami storti si devono raddrizzare con la forza, altrimenti crescono storti".
Ma di base in Italia non c'è alcun rispetto per il concetto di "scienza" applicata al mondo sociale e dell'istruzione. È diffusa l'idea che l'educazione e l'apprendimento siano questione di opinioni, ideologie e visioni del mondo.
@@alessandrodeconcini-adcMa perchè in italia non si fa più ricerca, si è perso tutto il know how che avevamo. Ora si punta sulla mano d' opera a basso costo, questo porta ad allontanare la scienza
Ho 18 anni e sogno di fare l’insegnante,onestamente queste riforme mi fanno passare la voglia di accollarmi tale responsabilità…non è questo il tipo di scuola di cui abbiamo bisogno,una scuola che ci vuole tutti fermi e muti nei banchi sottostando al terrorismo psicologico degli insegnanti che usano i voti come arma,molto spesso anche senza giudizio o consigli su come migliorare. Personalmente ho vissuto gli anni della scuola da inferno e vorrei tanto che per le generazioni future migliorasse un minimo,ma se questi sono i presupposi e le riforme…beh la vedo dura.
Ciao sono un insegnante di 32 anni e ti assicuro che non serve spaventarsi! Rispetto a quando avevo io la tua età la scuola è migliorata (anche se non sembra 😅) e pian piano la vecchia guardia sta andando in pensione. Per un vero cambiamento c'è bisogno di docenti che hanno voglia di fare questo lavoro per passione e non per ripiego, c'è bisogno di persone come te! Vedrai che da insegnante avrai molta più libertà di quello che ti vogliono fare credere, non mollare. 😊
Il tuo è un nobile sogno, ti invito, se ne avrai l'occasione, a cercare di lavorare prima nel privato: ti renderà più pragmatico e ti farà comprendere il mondo al quale preparare i tuoi studenti. Buona fortuna e non demordere!
Mi trovo d’accordo con te. Anche sulla valutazione sulla natura di queste riforme. Ovvero il consenso di una certa generazione particolarmente conservatrice. Sopratutto sono d’accordo sui lavori sociali durante una sospensione. Ma un unico spiraglio di educazione in una riforma punitiva.
La cosa più assurda è che la generazione a cui ammicca la riforma non ha più figli a scuola e, quando era giovane, sosteneva ben altri principi e stili di vita. Abbiamo così poca memoria, dei principi così labili? Sono di poco più giovane, faccio l'insegnante, ma mi continuo a stupire. Quando toccava a noi, desideravamo dare del tu agli insegnanti, scioperare, occupare la scuola (personalmente, io no, era un tantino più ripiegata su me stessa, ma in maggioranza era così). Dov'è andato a finire tutto questo. I cosiddetti "ideali" sono stati venduti di seconda mano con i vecchi golfini e gli jeans troppo aderenti? D'accordo con te su tutto.
Io ho 28 anni e scioperi e tanto meno occupazioni non ne ho mai fatti. Anzi io quando si discuteva uno sciopero in assemblea di istituto dichiaravo apertamente che non avrei aderito e poi, quando facevano comunque lo sciopero io mi presentavo comunque in classe anche se per 6 ore eravamo solo io e l'insegnante di turno (anzi per me era meglio così perché imparavo molto di più essendo da solo col docente, questo fin dalle elementari)
Nessuno contesta la tua scelta, anzi trovo molto bello che la scuola ti appassioni così tanto. Per dirla tutta, neanche io ho mai occupato e sono scesa in piazza una volta sola, con mio figlio, tuo coetaneo, alle elementari. Trovo meno carina la giravolta a 180 gradi dei miei coetanei. Mi ricorda tanto quello che diceva De André delle comari, che danno buoni consigli perchè non possono più dare il cattivo esempio.
@@marialuisamattesini153 cioè voi vi vantate di non aver mai protestato contro lo schifo che fanno nella scuola da 20 anni, e ora vi lamentate che la scuola fa schifo. Allora, gli americani hanno scelto l Italia come laboratorio bio-politico per i seguenti motivi: Basso qi della popolazione Analfabetismo funzionale dilagante Scarsa conoscenza delle lingue straniere. Ecco, voi siete almeno sicuramente nelle prime 2. Schifose analfabete quadridosate
Hai perfettamente ragione e bisogna in ogni scuola di ogni ordine e grado e non solo ma anche negli ambienti di lavoro insegnare i valori della costituzione italiana e tecniche meditative, non limitarsi a punire !
Posso affermarlo con totale tranquillità, che questa riforma è il nulla cosmico. Di una inutilità disarmante, che strizza l'occhio, come hai citato a un sistema scolastico stantio, vecchio e desueto. Che non serve assolutamente a nulla, rispetto alle evoluzioni sociali, lavorative e tecnologiche che stiamo vivendo. Ignora palesemente il senso stesso dell'insegnamento che è "far apprendere" e non "inserire nozione in soggetto X" che è un dei tanti problemi del sistema scolastico odierno, sopratutto in Italia. Complimenti. Abbiamo avuto la capacità di non concludere nulla, spendendo tempo e risorse.
Ciao Ale, per quanto riguarda la condotta nei lontani anni 80 quando facevo le superiori il voto minimo di condotta era il 7 e si veniva rimandati in tutte le materie. Però come dici tu il voto deve essere suddiviso per quadrimestre. La classica media matematica era già superata quando andavo a scuola io. Si guardava l'andamento generale e anche l'impegno
Ci si è dimenticati del vero scopo della scuola ovvero “portare” gli studenti alla conoscenza e alla crescita. Ormai l’obbiettivo si è trasformato dal formare persone a rappresentarle con numeri.😑
Io ho solo una cosa da dire: quando io e altri studenti come me scendiamo in piazza a protestare, di professori con noi (quando ce ne sono) ce ne sono davvero pochi. Parlo di 3 o 4 prof a fronte di 300-400 ragazzi. Finché la protesta e la manifestazione verrà vista come un qualcosa che riguarda i “ragazzi dei centri sociali” ci terremo questa scuola. E la differenza è che dopo 5 anni noi ragazzi avremo finito, la scuola non ci interesserà più, magari alcuni di noi (come me) andranno all’estero. Voi professori invece rimarrete per altri decenni a insegnare in queste classi, con gli stessi problemi se non peggiori, con aggressioni fisiche e verbali come quelle attuali se non peggiori, con strutture come queste se non peggiori, con un programma didattico come questo se non peggiore. Fino a che voi non sarete con noi in quelle maledette piazze continuerete a lavorare in un ambiente sempre peggiore e meno stimolante.
Ciao Alessandro, sono completamente d’accordo con te, cosa ci potevamo aspettare in previsione delle votazioni del 6 giugno; la politica italiana >sono una collaboratrice scolastica, ho lavorato dal nido alle superiori, adesso sono in servizio alle scuole superiori, in quasi 20 anni di lavoro ne ho viste di ogni colore mi farebbe piacere che le persone ascoltassero le tue parole, per rendersi conto delle persone ( politici) che votiamo e che governano il nostro paese, cercherò di condividere più che posso il tuo video sui canali privati; ti seguo perché la mia professoressa di diritto ed economia politica qualche tempo fa ha condiviso su Classroom i tuoi video sulle mappe mentali; a sì volevo precisare frequento il quinto anno di AFM alla scuola serale( nello stesso istituto dove lavoro) quest’anno ho la maturita ho tre figli ( grandi) che per mia e loro ( sopratutto) fortuna hanno avuto insegnanti che hanno lasciato il segno nella loro vita scolastica e non. Purtroppo la scuola pubblica è cambiata molto in Italia e non sempre in meglio , ho conosciuto docenti che amano insegnare ma per ognuno di loro contemporaneamente ne conoscevo tre che insegnavano solo per avere la certezza del posto statale. Ammiro il tuo lavoro ma purtroppo ho pochi soldi per poter acquistare i tuoi corsi 😂 o meglio devo utilizzarli per altre cose.
Grande Maria, mi fa davvero piacere sentire che quello che dico trova riscontro nella realtà di chi a scuola ci lavora! Complimenti per il tuo studio e dacci dentro, non ti servono corsi ma solo la voglia di continuare a imparare 💪💪
@@alessandrodeconcini-adc Grazie Alessandro, credo nell’istruzione pubblica, da ragazza avrei voluto fare la maestra ma purtroppo dovevo lavorare ( ho iniziato a 14 anni) mi sono iscritta a un corso di studi per corrispondenza, nel lontano 1985, una sorta di antenato del tuo corso online, sono sempre stata curiosa e desiderosa d’imparare, ho lavorato come fotografa stampatrice per anni, poi sono arrivati i figli e ho dedicato la mia vita a loro; amo stare con i ragazzi con i bambini e non essendo diplomata, quando ho dovuto riprendere a lavorare, ho ripiegato sulla bidella( e ne sono felicissima) I giovani sono un potenziale esplosivo, tutti noi adulti dovremmo formarli al bene ( genitori , insegnanti, nonni, zii) purtroppo siamo una società individualista e tendiamo all’ egoismo estremo. Se solo ci rendessimo conto del danno che facciamo in questo modo ( mi riferisco al decreto e al sistema scolastico pubblico in generale) solo insieme possiamo progredire per il bene. Continua cosi sei fantastico.
Grande e profonda analisi della situazione,molto ben fatto come video...e tuttavia non riesce a togliermi,per fare il solito paragone musicale che mi piace tanto ,l"effetto Blues": non so se hai presente le nuove leve del blues..john mayer,derek trucks..mostruosi e espressivissimi non c'è dubbio...ma sono le stesse "12 battute" da ormai più di un secolo e lo stesso "lancinante dolore mai sopito" esistenzialista...ecco questa nuova riforma mi lascia in bocca tanto tanto "effetto blues"
Ciao. Mi trovo d’accordo con te sulla maggior parte delle cose. Compreso quando dici che un ragazzo che ha 5 in condotta non dovrebbe essere bocciato automaticamente, ma si deve valutare caso per caso. Però dire che un ragazzo con 5 in condotta sia una persona in difficoltà, no. Anche qui ci sarebbe da valutare caso per caso. Cosa fa quella persona per avere un voto minore o uguale al 5. Perché ti assicuro che, soprattutto al liceo, è pieno di gente cattiva gratuitamente, irrispettosa verso i compagni e anche verso il personale docente e ATA. E magari poi c’è quella persona piena di problemi che però non fa male a una mosca. Non si deve giustificare così. Non si deve nemmeno fare di tutta l’erba un fascio, ma da nessuna delle due parti. E al liceo non si parla di ragazzetti, si parla di quasi-adulti, che evidentemente non hanno ancora capito e che probabilmente non sono pronti per quando “fuori” i loro comportamenti avranno conseguenze ben più gravi di un debito in ed. Civica
Non parlo MAI di giustificazione. Parlo di comprensione, che è una cosa diversa. Bisogna comprendere perché il ragazzo o la ragazza in questione si comporta gratuitamente in modo cattivo. Il presupposto da cui si parte è che un bambino o un ragazzino sia educabile e recuperabile, non si può decretare "è cattivo e basta". Nella stragrande maggioranza dei casi poi i ragazzini che si comportano in modo cattivo lo fanno per influenza ambientale, problemi psicologici, problemi in famiglia, condizioni socio-economiche emarginate. Questo non li scusa eh, sia chiaro, a prescindere dal perché tu ti comporti in un certo modo quel comportamento ha delle conseguenze e tu devi assumertene le responsabilità. Ma noi cerchiamo di capire da dove arriva quel comportamento per fare in modo dove possibile che non accada ancora.
Ho appena visto tutto il video e l’ho trovato molto illuminante e capace di indurre a serie riflessioni. Premetto che sono ancora un ragazzo, privo di qualsiasi titolo di studio, quindi quello che dirò non sarà una verità assoluta e oggettiva. Sono uno studente del terzo liceo classico e mi sto appassionando sempre di più allo studio della filosofia, una disciplina che, a parer mio, servirebbe molto a questi ministri che prediligono il metodo punitivo a quello preventivo. Come ha detto lei, punire aspramente uno studente non serve a niente se la punizione è fine a sé stessa. Ipotizziamo che un ragazzo venga sospeso perché ha usato un turpiloquio di troppo con un’insegnante. Dopo la sospensione, minacciato con la bocciatura, non rifarà più lo stesso errore, ma non perché lo ha capito: semplicemente, lo fa per convenienza, perché non vuole avere problemi. Una volta superate le mura scolastiche, tornerà a essere irrispettoso verso il prossimo e la sua punizione si sarà rivelata vana. Dunque, secondo me è giusto che si abbia un minimo di conoscenza della filosofia per apprendere a fondo la capacità di argomentare e far capire a chi sbaglia come migliorare. A scuola, al lavoro o a casa siamo tutti bravi a dire cosa si sbaglia, ma nessuno è a bravo a dire DOVE si sbaglia, e questo è un problema serio. La discussione e il logos devono essere al centro di ogni questione, per permettere a chiunque di trarne vantaggio, migliorare e non ripetere più lo stesso errore di prima, al posto di tornare al ventennio e reprimere tutto e tutti. Spero di essere stato esaustivo e chiedo scusa a priori se il commento è stato troppo lungo, ma visto che da grande mi piacerebbe lavorare nell’ambito dell’istruzione, preferisco valutare queste riforme e problematiche in modo più approfondito.
Io condivido le tue opinioni, la scuola piu che essere punitiva, deve essere educativa, queste norme secondo me sono equiparabili magari alle responsabilità civili e penali che ogni persona nella societa. Il voto è un numero, ma non deve essere uno strumento punitivo, semmai deve essere educativo, le motivazioni del presidente sono anche corrette ma non credo che questa sia la strada giusta per risolvere problemi come il bullismo, d'altronde il carcere ha come scopo la rieducazione del carcerato.......
Sappiamo tutti che un ragazzo che ha un voto in condotta insufficiente, va aiutato, psicologo consiglio di classe ecc…, ma non puoi farlo per classi intere, 200 ragazzi o più, sarebbe l’ideale ma non è fattibile, come non lo è bocciare troppi ragazzi, perché a questo mira la legge, oltre che intimorirli; onestamente non penso che chi si comporterà male sarà intimorito dalla bocciatura preventivata, non è una buona soluzione, poveri prof, andrebbero aiutati loro.
Istruzione e comportamento dovrebbero restare totalmente separate e le valutazioni essere oggettive, partire tutte dallo stesso voto e non cedere a simpatie e ricatti. I voti ad oggi sono solo a simpatia, e il silenzio è comprabile con una sufficienza regalata... Poi se danneggi qualcosa, la paghi o la paga chi risponde per conto tuo, però c'è anche da vedere se il danno è avvenuto per negligenza della scuola, che non ha vigilato, o per un dolo inevitabile da parte dell'insegnante.
Non trovo senso del voto in condotta nel sistema scolastico attuale, dove non viene usato dagli insegnanti per insegnare l'educazione ma solo come sistema di estorsione e abuso verso i proprio studenti. In classe, non ci sono lezioni di educazione civica né di psicologia relazionale e/o affettività, e nemmeno di etica e/o morale, perciò l'alunno non ha modo di scoprire e conoscere nuovi paradigmi che possano comportarli un miglioramento del suo comportamento. Tutto viene affidato alla clava del professore in base a come gli gira, il quale non è detto che a sua volta sia una persona educata e responsabile (seppur stando il suo ruolo ce lo si aspetti) ed escludendo i nuovi professori degli ultimi 5/10 anni, nessuno di essi ha acquisito nemmeno dei cfu dediti alla pedagogia.
L'inasprire le punizioni dimostra l'incompetenza/ non voglia di creare delle soluzioni funzionali e intelligenti. Come uno sviluppatore di un gioco che ti rende il livello più difficile alzando il danno dei nemici, ma non l'intelligenza tattica. scusate l'analogia
L’italia come Paese non ha mai fatto nulla di diverso che rimanere indietro, l’ultimo periodo in cui la penisola italiana spiccava per essere avanzata risale a più di 4 secoli fa 😭
Ciao Alessandro, ho ascoltato molto volentieri questo tuo speech e non posso che essere pienamente d'accordo con te. Sono un 18enne e quest'anno dovrò affrontare la Maturità e questa riforma (come sempre a costo zero) mi fa solo salire della gran rabbia. Credo che queste persone a cui probabilmente frega veramente poco dei problemi reali della scuola (ho azzardato a dirlo), credono (come si è quasi sempre dimostrato non siano la soluzione al problema) che la punizione sia sempre la soluzione al problema; d'altronde però è 'comprensibile' che un ministro dell'istruzione faccia una riforma del genere considerando che uno delle sue frasi conosciute sia che l'umiliazione dello studente sia un fattore fondamentale per la sua crescita. Sempre e solo punizione, sempre e solo pugno duro e questa cosa mi disgusta. Il concetto è credo simile anche con le carceri perché lo scopo di esse dovrebbe essere la rieducazione dei condannati ed invece ci ritroviamo sempre in uno scopo punitivo dove devi soffrire per capire la ciò che hai fatto; ma ovviamente finché non avvengono riforme strutturali e mirate al progresso con anche finanziamenti economici, ma solo solo situazioni di questo tipo, non cambierà mai nulla...
Onestamente per la questione dei voti ho riscontrato una cosa il voto a numero positivo mi da un enorme senso di soddisfazione, se lo paragoniamo a quello a lettere, ma allo stesso tempo il voto negativo a numero senza spiegazione e niente per me distrugge. In linea di massimo sono completamente in disaccordo con questa riforma tranne su quest'ultima cosa dei voti e la parte degli elaborati critici e qualcos'altro. Ovviamente un voto a numero senza una guista spiegazione da parte dell'insegnante lo trovò inutile e scoraggiante sia "positivo" che "negativo"
Premesso che sulle tue considerazioni complessive mi trovi d'accordo, ci sono comunque delle precisazioni da fare ma ho letto qualche commento che le conteneva. Il voto viene compreso meglio dai genitori, i giudizi descrittivi no. Questa è la verità. A nessuno interessa quali siano le lacune o le difficoltà dell'alunno e come possa migliorare, l'importante è ottenere la sufficienza e onestamente credo sia sempre stato così. La scuola, in Italia, non viene concepita come un aspetto fondamentale della vita di una persona e le tue affermazioni finali lo testimoniano. Poi è chiaro che questo governo ha un'impronta reazionaria e lo si vede in ogni ambito. Sul voto in condotta, come dici tu, non cambia niente però c'è da dire che spesso il comportamento migliora perchè lo studente magari percepisce il pericolo della bocciatura e non perchè sia un vero miglioramento personale. Tenere conto che da settembre a gennaio la sua condotta non è stata esemplare non mi sembra una boiata abnorme. Valditara è un ministro da dichiarazioni continue e retrograde, come tutti i ministri di questo governo, però bisogna anche che i ragazzi comincino a subire le conseguenze delle proprie azioni e la maturità, per il suo significato se non altro, mi sembra un'occasione appropriata. D'altronde, quando escono da scuola possono permettersi di non aver rispetto degli altri, in particolare del datore di lavoro, come non ce l'hanno per gli insegnanti? Perciò, è un'altra riforma che non serve ma che cmq tocca dei problemi che non sono stati risolti nemmeno agendo in altro modo.
Sono d'accordo che purtroppo i genitori spesso non capiscono i voti descrittivi. Ma lo scopo della scuola non è piegarsi ai genitori ottusi. Certo, bisogna fare un migliore lavoro di formazione e comunicazione anche nei loro confronti, ma non si può passare riforme retrograde solo perché c'è un sacco di gente che non capisce le innovazioni.
Ma il problema sta proprio nel "è sempre stato così" questo è il motivo per cui i genitori non riescono a comprendere i giudizi descrittivi, perché la scuola li ha sempre abituati diversamente e in modo sbagliato, l'incapacità di comprensione di questi genitori è proprio la dimostrazione di come i vecchi metodi abbiano fallito; ricordiamoci infatti che i genitori di oggi erano gli studenti di ieri, e se son cresciuti con dei limiti simile in parte è anche colpa della scuola, per questo tornare indietro non è solo deleterio ma proprio stupido.
Ho capito le vostre obiezioni ma il punto non è solo che non capiscano i voti descrittivi, è che non interessa proprio star li a leggere nel dettaglio i motivi dei risultati del figlio. L'obiettivo è che vi sia la promozione. Punto. Il voto numerico è per dargli un feedback rapido perchè al genitore non interessa altro. Posso essere d'accordo che il giudizio descrittivo sia migliore SE il tuo obiettivo è capire il percorso che sta facendo l'alunno. Però, se il cliente (genitore, e chi lavora nella scuola può capire perchè io chiami cliente il genitore, anche se quelli bravi li chiamano stakeholder) preferisce il voto, gli si da il voto. Non sto dicendo che sia giusto, vi sto dicendo che ho visto in prima persona che funziona così.
@@cristianbiasin7814 Tranquillo ho capito che tu non voglia intendere sia giusto, però il mio punto è proprio che dando ai genitori quel che vogliono li si incita a perpetrare questo atteggiamento ed, essendo la scuola principalmente formativa, si formano adulti che continueranno ad avere lo stesso approccio superficiale dei figli perché appunto i loro stessi genitori sono il risultato di una scuola che dà importanza al numero e non quel che c'è dietro, per questo bisogna avere il coraggio di andare anche contro quel che i genitori di adesso vogliono, così che in futuro si crescano generazioni consapevoli di quel che davvero è una valutazione ed il percorso di un alunno/fiiglio, anzichè continuare ad alimentare una macchina che funziona male a discapito di tutti.
Sono completamente d'accordo con te sul fatto che se uno rompe debba aggiustare, ma perché una sanzione pecuniaria? Eh così si evita che gli studenti manifestino, perché le famiglie non lo permetteranno, se devono rimetterci soldi... A che serve l'educazione se non per dare la possibilità allo studente di imparare dai propri errori e trovare la propria via con uno spirito critico sulla sua realtà? Sono tutte norme che secondo me puntano tutto all'opposto... Cercano di reprimere le azioni e punire con la perdita di anni della propria vita nel mondo scolastico, invece di aiutare lo studente a crescere e responsabilizzarlo.
Sono totalmente d'accordo con te il compito della scuola è quello di educare e di certo non si educa usando la clava che porterebbe solo ad un peggioramento del rapporto tra scuola e genitori che è già arrivato ai minimi termini. Se uno studente viene rimproverato intervengono i genitori usando violenza verso il malcapitato docente che si è permesso un rimprovero in una società dove i ragazzi possono fare quello che vogliono.
Condivido ogni singola virgola del tuo discorso, voglio aggiungere solamente una cosa. Un altro motivo, se non il principale, per cui questa riforma è un insulto alla scuola è che tutte le misure che propone non avvicinano in alcun modo i ragazzi all'istruzione, anzi non fanno altro che allontanarli. Mi scuso per i termini un po' sopra le righe ma l'unica cosa di cui si preoccupa il ministro Valditara con questa riforma (oltre alla questione becera del consenso politico che mi pare ovvia e scontata) è tirare un pugno in faccia agli studenti indiscriminatamente dal TIPO di studente dall'altra parte. Non nego che sanzioni di questo tipo potrebbero essere utili in certi casi specifici, ma devono essere l'ultima spiaggia e devono essere adottate solo quando lo studente ha rifiutato tutte le mani tese ad aiutarlo. Questa riforma, invece di tendere la mano agli studenti, gli punta contro un enorme dito indice con la frase "hai sbagliato", il che per alcuni ripeto potrebbe anche funzionare, ma per altri studenti (che a mio modo di vedere comporrebbero la maggioranza) magari un po' più fragili sarebbe un motivo in più per abbattersi, chiudersi in loro stessi ancora di più e ignorare il problema. In sostanza avrebbe l'effetto opposto. Non sto dicendo che gli studenti devono essere trattati come bambini ma che la scuola non è un tribunale, non deve emettere sanzioni ma giudizi costruttivi. Se non dici al ragazzo in cosa migliorare anche volendo come fa? Quello che vede sono solo voti bassi o occhiatacce dai docenti
@@mattiabosio3983 Ovvio, ma andare a colpevolizzare lo studente non è la soluzione. Quello che intendo è che la scuola dovrebbe, prima di pensare a punire, aiutare a fare crescere e maturare lo studente. Poi ovvio che gli studenti liceali non sono più bambini, ma avere dialoghi tra docenti e studenti dove si indica in modo chiaro in cosa lo studente può migliorare sia in ambito didattico che umano non mi sembra una cosa da asilo
Discorso e riforma interessanti. Partiamo dai punti in cui sono d'accordo: 1 La riforma è di fatto un sistema di propaganda politica con poco valore dal punto di vista scolastico reale. 2 La condotta al 7 che viene considerata come appena sufficiente. Ora con le note dolenti: 1 La re introduzione dei voti numerici: Io sono cresciuto in un sistema scolastico che aveva ancora i voti di quel genere ed onestamente non credo che una valutazione descrittiva sia utile. Mi spiego, prima di essere sbranato; il voto, per come la vedo io, non ha scopo di insegnamento bensì (come dice il nome stesso) di Valutazione di ciò che è in quel momento la conoscenza dello studente. Certamente un passaggio in cui si dia la possibilità ad un insegnante di esprimere la locazione dove bisogna lavorare è importante; ma almeno, a mio parere, non dovrebbe essere la valutazione ma un aggiunta ad essa. Il motivo di questo discorso deriva dalla mia convinzione che prima e dopo una verifica lo studente dovrebbe essere presente in classe; conseguentemente il tempo per Insegnare e dare un metodo di studio alla persona è quello e non nell'atto di valutazione. 2 Il sistema "punitivo" e non correttivo: In questo contesto non concordo con un concetto di base, nel senso che non credo che l'educazione della persona sia da demandare alla scuola. Cosa intendo: Nel caso che uno studente sia problematico, indipendentemente in che modo, generalmente il problema non è direttamente la "cattiveria" della persona bensì una cattiva, disattenta, mancante - singolarmente o unitamente - educazione da parte della famiglia. In questo contesto dove la scuola è un organo di istruzione e la famiglia dovrebbe essere quello di educazione, la prima non può sostituirsi alla seconda. Conseguentemente a quest'affermazione uno studente che è maleducato dovrebbe essere posto in una situazione in cui: come prima cosa vi è una comunicazione con i genitori (o preposti) e nel caso che il comportamento non cambi, Ribadisco solamente nel caso che a casa non vi sia un insegnamento, allora allontanato. In questa visione uno studente che si ritrovi a perpetuare dei comportamenti dannosi mi dispiace ma è meglio che venga punito con sospensione o espulsione così da permettere al rimanente della classe di essere in una situazione più tranquilla. In conclusione a mia visione la scuola ha un compito istruttivo e non correttivo o educativo che invece dovrebbe essere compito della famiglia e se questa non se ne occupa allora non deve sobbarcarsi il carico della persona a potenziale sfavore di altri. Purtroppo l'educazione è un processo lento e uno studente con problemi di tale tipo non cambia da un giorno ad un altro ma durante tutto il processo di cambiamento e possibilmente anche dopo continua ad arrecare disagio al resto della comunità. Questa è la mia idea, io vengo fuori da una scuola superiore con uno stile d'insegnamento che sotto certi punti di vista rasentava il militare e in quella scuola non abbiamo avuto problemi di bullismo o similari perché i ragazzi che si cimentavano nel arte del disturbare non venivano accolti, compatiti e aiutati perché con problemi famigliari, venivano allontanati. Indovinate, gli anni scolastici che ho avuto in quella scuola sono ancora i migliori che ho avuto proprio grazie all'assenza di disordini da parte degli studenti. MI dispiace sincerante per le persone che hanno visto i propri anni scolastici rovinati dal ricordo dei "Bulli" ma mi domando se un clima più "punitivo", come affermato nel video, dove queste persone vengono allontanate non avrebbe potuto migliorare la percorrenza eliminando il problema dalla classe. Come detto questa è solamente una mia opinione data dalla mia esperienza personale, ma credo che nonostante ci sia indubbiamente un grosso problema nella scuola italiana non è sobbarcando anche il compito educativo della persona che si possa risolvere.
Non lo so signori e signore, a me sembra che questa situazione mi ricorda quando c'era una certa persona....un tizio abbasranza famoso...mi sembra disse una frase famose tipo "vincere e vinceremo".
Io da poco più che 19enne penso che il sistema delle valutazioni tramite voto numerico sia completamente sbagliato perché poi c’è gente che studia solo per avere il 6 di media a riuscire a passare l’anno, poi si dimentica le cose che hanno studiato magari il giorno prima della verifica o dell’interrogazione (anche io faccio così), ammetto che non saprei cosa si potrebbe fare se si togliessero i voti numerici ma a volte non ne capisco proprio il senso. Per il resto sono d’accordo con te, per quanto riguarda la bocciatura con condotta inferiore al 5 penso che sia un po’ troppo perché conosco persone che facevano quello che volevano a scuola perché si dovevano sfogare per via di situazioni molto brutte a casa (non dico che bisogna lasciargli fare quello che vogliono ma che bisogna capire perché si comportano così e come aiutarli in caso), per quanto riguarda al fatto che chi rompe paga sono d’accordo però cosa si dovrebbe fare in quei casi in cui la famiglia è in una situazione finanziaria brutta, cioè, chi pagherebbe in quel caso?
Sempre meglio però di chi invece ha messo in secondo piano il voto in condotta e strizza gli occhi a chi occupa le scuole, non ché alle proteste fatte in modo formalmente illegale e talvolta con violenza. Per me quelli che hanno proposto male certe riforme per rendere più moderna la scuola hanno lasciato un pericoloso vuoto che implicitamente dava impunità ai ragazzi per certe azioni assolutamente inaccettabili. Meglio sempre mantenere ciò che c'è prima piuttosto di fare riforme azzardate, e sto parlando di quelle precedenti all'attuale governo. Tuttavia se qualcuno vuole pensare di portare avanti il paese e la nazione bisogna rendere la spesa per l'istruzione fondamentale quanto quelle per la sanità e la protezione civile....è avvenuta almeno una volta in tutto questo tempo????
@@alessandrodeconcini-adc Il maggiore problema della scuola italiana è che essa soffre di carenza di fondi, almeno per quanto riguarda quella pubblica. Anch'io sono d'accordo sul fatto che molte riforme dell'istruzione siano state fatte con soli scopi elettorali. Tra queste, però, vedo anche quelle che si proponevano di fare passi avanti, con buonissimi propositi in sé, non ho dubbi su questo, ma scritte male, portando in molti casi a lasciare margini di impunità per fatti gravi non indifferenti. Pure tali riforme progressiste per me mostravano disinteresse quanto questa.
Il voto viene sempre motivato. Che sia descrittivo o numerico un'insegnante restituisce sempre il feedback è inutile fare polemica sempre e comunque. Sul voto in condotta: avete già dimenticato gli episodi di docenti derisi e presi di mira? Come sempre a parlare di scuola è chi la scuola non la fa.
E quindi secondo te con la minaccia del voto in condotta studenti che insultano gli insegnanti e si comportano in quel modo improvvisamente diventeranno angeli?
Io credo che il voto contribuisca a fare studiare male le persone. In tutti i miei anni di scuola non ho MAI studiato per apprendere qualcosa ma solo per prendere un voto sufficiente, 6 o 10 non faceva differenza. Questo sistema credo favorisca le persone con buona capacità di memorizzazione, io stesso ho preso voti altissime in alcune verifiche rileggendo un paio di volte il libro la mattina, nei 30 minuti di treno per la scuola
Aggiungo che gli studenti non possono essere obbligati ad andare da uno psicologo. E, nella mia esperienza, anche coloro che ci vanno traggono spesso poco giovamento. A volte peggiorano. Conosco un caso nella mia città in cui i docenti hanno indirizzato un ragazzo dalla psicologa scolastica, la quale poi ha dato un feedback poco preoccupante, di situazione sotto controllo. Dopo pochi giorni il.ragazzo s'è tolto la vita.
@@alessandrodeconcini-adcQuesto è vero. Il problema è che gli psicologi scolastici ci sono. E pure i pedagogisti. Ma chi ne ha più bisogno spesso non ci vuole andare. O ci va e non li ascolta. O ci va e li sfida e li sfianca. Una psicologa con cui mi sono interfacciata mi ha detto, dopo aver parlato con un alunno con DOP, che "lo avrebbe volentieri preso a calci nel c***. E per il sostegno? Certo gli insegnanti non tutti sono specializzati, è vero, ma spesso il problema è un altro. Molte famiglie hanno figli con caratteristiche molto particolari ma rifiutano la valutazione da parte delle Neuropsichiatrie. Specie se i problemi sono comportamentali. Quindi il supporto del sostegno viene a mancare. Poi visto che lei conosce bene Valerio Rosso, perché non prova a chiedergli, relativamente a tutte le persone che da adulte vengono diagnosticate con problemi psichiatrici seri, come si comportavano da ragazzi a scuola, secondo lui? E se è così ovvio aspettarsi che i docenti che hanno davanti a 25 studenti, e teoricamente stanno anche svolgendo un ruolo di insegnamento, possano gestire alunni con turbe psichiatriche? Uno dei problemi della scuola è che in età evolutiva non si può parlare di disturbi mentali, bisogna sempre capire includere.... Perché non chiedere a Valerio Rosso quale sia poi il percorso di vita di alunni che a scuola presentavano un DOP? Alunni che noi insegnanti non abbiamo mai penalizzato ne umiliato, anzi spesso cercato di aiutare, ma poi pazientemente subìto? Perché fino ai 18 anni sono tutti tutelati, poi li ritroviamo con comportamenti antisociali e spesso con problemi con la giustizia. Sono sicura che se lei avesse avesse provato ad insegnare una qualsivoglia materia negli IeFP per un intero anno scolastico, non avrebbe pubblicato il video sopra, o, per lo meno, molte delle sue posizioni sarebbero molto diverse. Credo anche che gli studenti che lei segue, per il metodo di studio, non vengano dai professionali. E certamente non dagli IeFP. Insomma, credo che ci sia tutta una realtà che lei non conosce.
Sulle questioni che sollevi ci vorrebbero forse ore di discussione, ma tu hai colto dei punti centrali, sebbene forse non tutti. Ho lavorato come insegnante in scuole difficili sul fronte della "condotta", e a seguito di queste esperienze ho maturato molti dubbi e poche certezze. Alcuni spunti di riflessione: 1) Scale numeriche e scale graduate. Non importa quale metrica venga usata nella valutazione. Questa dà spesso l'impressione che la suddivisione della scala sia lineare. Questo va a confliggere col fatto che il significato attribuito alla distanza tra un 5 e un 6 non è lo stesso di quella sussistente tra un 8 e un 9 o tra un 2 e un 3. Inoltre tra un 4 e un 5 come tra un 5 e un 6 esistono mondi intermedi che la scala non coglie. Insomma, già questo fatto è fonte di una serie di terribili fraintendimenti che toglie al voto numerico stesso ogni significato. Dunque perchè viene usato? Forse per rendere una bocciatura difficilmente discutibile laddove motivata da scarso rendimento in più materie? Può essere che sia così. Se anche a quella che noi chiamiamo "bocciatura" venisse attribuito un significato differente (c'è chi impiega di più a fare la stessa cosa, e di conseguenza c'è chi ha solamente bisogno di un po' più di tempo ler maturare e va accettato!) allora forse verrebbero meno molte cose che oggi consideriamo necessarie. 2) Voto di condotta. Qui le cose si complicano. Di fatto il voto in condotta è attribuito sulla base di partecipazione, provvedimenti disciplinari e frequenza scolastica. Sarebbe opportuno che in una sorta di "valutazione sintetica conclusiva" di natura descrittiva venissero valorizzati anche il percorso individuale intrapreso a miglioramento delle proprie qualità personali, senza togliere del tutto un giudizio complessivo che deve avere natura formativa e informativa, e sulla base del quale possa essere presa la decisione di far ripetere l'anno. Alle scuole vanno fornite risorse per occuparsi delle criticità: psicologi, educatori e figure di sostegno per il dialogo rivolto al supporto individuale. 3) Il ruolo delle discipline. Questo è un punto dolente e quasi mai sollevato. Ma io penso che è nelle discipline che si risolvono molti problemi riferibili al comportamento, che deriva anche dalla percezione del significato attribuito alle materie. La scuola deve ritornare a essere luogo di scambio, interesse, maturazione e passione per la conoscenza. Questo significa che, se da una parte deve essere luogo di orientamento anche professionale, non può totalmente asservirsi alla logica aziendale e produttivista ormai in voga. Per me è da scemi parlare di "competenze"! Perché il primo a non capire di cosa si parla è proprio l'allievo (e spessissimo non lo sanno neppure i docenti, perchè da capire in questa demenziale rincorsa alla competenza c'è ben poco). Il ruolo delle discipline sta nella maturazione delle abilità cognitive fondamentali che, maturando anche attraverso cose "inutili" come la letteratura e l'algebra, creano la base e i presupposti per un apprendimento elastico ed efficiente di qualsiasi cosa possa interessare all'allievo. Non c'è bisogno di ricercare la competenza di "imparare a imparare" quando le abilità cognitive di fondo permettono di intrecciare contenuti e di favorire la naturale scoperta, perchè gli allievi imparano ad imparare da soli! Gli interessi vengono poi spingi e incoraggiati attraverso una saggia differenziazione dell'offerta formativa, per la quale sono necessari più docenti! Ed è sui docenti che bisogna investire. Più assunzioni, meno allievi per classe.
D’accordo solo posso dire che penso che i voti diano più l’idea di un giudizio oggettivo sulla prestazione e possano perciò essere vissuti meglio rispetto a giudizi che sembrano essere sulla persona!
Per quanto riguarda il voto in condotta sono anche io d'accordo che, con il 6, non ci dovrebbero essere conseguenze di alcun tipo. Per il resto a me la riforma sembra molto valida. Bisogna analizzare anche il contesto sociale in cui ci troviamo adesso dove, molti giovani, insultano i docenti riprendendoli e pubblicando video online, o più in generale, basta vedere l'aumento di ragazzi sempre più violenti, arroganti e aggressivi. Io trovo giustissimo ad esempio, l'idea di far pagare una multa se si danneggia qualcosa (oltre che a farla riparare da colui che l'ha danneggiata) in quanto trovo che sia un motivo in più per dissuadere qualcuno dal compiere atti non civili.
Il contesto è non difficile, DIFFICILISSIMO. Quello che scrivi, purtroppo, è realtà. Il punto è: secondo te un ragazzo o una ragazza che insulta l'insegnante e commette atti gravi di bullismo e vandalismo sarà toccato dalla minaccia del "guarda che ti metto 5 in condotta"? Ma davvero?
@@alessandrodeconcini-adc Di certo ci sono da approfondire i motivi per il quale una persona si è spinta a commettere determinate azioni (a partire anche dal nucleo familiare stesso) tuttavia, la possibilità di ricevere un'educazione civica (che SI SPERA sia fatta a modo) potrebbe essere un punto di riflessione nello studente. E qui io mi chiedo: è meglio NON averla e bocciare direttamente lo studente oppure cercare in qualche modo di "rieducarlo" facendogli capire gli errori commessi e promuoverlo? Io francamente preferirei la seconda opzione. Poi capisco che in Italia il modo in cui purtroppo l'educazione viene gestita non sia il massimo, ma questo è un altro discorso (che spero venga risolto il prima possibile).
Sinceramente penso che essendo tutti noi cresciuti e stati educati in un sistema mal-funzionante, sia complesso ideare e far accettare delle riforme scolastiche innovative e adatte a questo secolo. Personalmente, ora come ora l'unica speranza che vedo è l'implementazione di un sistema scolastico unico europeo per sorvolare la tossicità della politica scolastica italiana. Peraltro tutti i politici usano la scuola come un mezzo per guadagnare consenso. Questo significa che esiste un problema di fondo. Se lo scopo non è il dare gli strumenti necessari ai cittadini per contribuire al bene comune, continueremo a cadere in questo pozzo senza fondo di ipocrisia, economia malfunzionante e fuga di cervelli.
Mi trovi completamente d’accordo con i tuoi pareri, anche se non so voi ma il voto descrittivo non sapevo neanche esistesse, la maggior parte delle mie valutazioni erano prive di qualunque descrizione
Buongiorno Alessandro, ti chiederei la cortesia, se possibile, di avere un tuo parere anche sulla nuova VERGOGNOSA riforma in merito al reclutamento docenti. Sono davvero sconfortata a riguardo. È diventato soltanto un mercificio per rimpinguare le casse statali. Grazie mille
Su questa tematica sono molto più cauto perché onestamente ne so davvero poco. Come puoi immaginare la mia fiducia per il Ministro Valditara è minima e di base la proposta mi fa storcere il naso MA per onestà intellettuale devo dire che 1) non ho un'idea formata su quale sarebbe un processo di reclutamento docenti corretto 2) non sono particolarmente aggiornato anche sulle diverse proposte e diversi tentativi in merito 3) da che ho memoria, ogni riforma che avesse a che fare con il reclutamento docenti o altre tematiche simili ha sempre ricevuto totale opposizione dagli insegnanti. E ho un po di sfiducia in merito, nel senso che percepisco spesso la classe docente come molto (troppo) corporativa e avversa a qualunque cambiamento.
Trovo allucinante che il ministero dell'istruzione non sia minimamente in grado di sposare alcuno degli studi psicologici e pedagogici contemporanei che lo stesso ministero dovrebbe rappresentare
Non è solo lui eh. In tutto il sistema scolastico (e universitario) non c'è il minimo rispetto degli aspetti scientifici legati a psicologia, sociologia e pedagogia. Se ne sbattono e continuano a portare avanti le loro "idee" a prescindere da quello che si studia e si sperimenta da decenni ovunque. E questa è una situazione abbastanza generalizzata in tutto il mondo. La nostra istruzione rimane una delle migliori in circolazione, pensa come stanno messi gli altri.
No raga aspetatte: ho finito le superiori lanno scorso e mi sono sempre lamentata che nella pagella il voto venisse espresso in numeri/10. Non capito come migliorare e cosa sbagliavo, perché non c'era nessuna descrizione che spiegasse il perché di quel determinato voto. Ora mi state dicendo che si ritorna ai voti numerici, come ho sempre visto io... sbagliava la mia scuola? O non sapevo dove cercare? Non capisco questa novità che in realtà ho sempre vissuto..
Ma, ma, allora ho 16 anni e sono nel pieno delle superiori e mi chiedo un filtro per i professore, mi è capitato almeno 7 volte di riscontrare un comportamento inadeguato negli insegnanti che entravano in classe e ansi che esporre gli argomenti e spiegarlo se ne infischiavamo o non erano del tutto interessati, ovviamente questo rendere non solo inefficace andare a scuola ma anche inutile? Filtrare i docenti per capire chi ci ha voglia è complicato? O quanto meno introdurre delle misure per arginare questo problema??
Le condizioni in cui siamo costretti a studiare sono intollerabili. Perché siamo sempre noi studenti a essere penalizzati? Le nostre scuole fanno già abbastanza schifo senza riforme: i controsoffitti ci cadono in testa, le finestre pure, i sistemi di aerazione dei bagni sono morti da tipo 6 anni e le porte dei cessi non garantiscono nemmeno un minimo di privacy (alcune non hanno nemmeno la maniglia, e non è assolutamente una cosa recente). Di inverno non accendono i termosifoni (dicono che si accendono quando la temperatura esterna è troppo bassa ma non è vero, una mattina c'erano -4 gradi e nella classe 12 quindi non avevano accesso un cazzo di nulla). L’assistenza da parte dei professori è inesistente, mentre il carico di lavoro è talmente eccessivo da avermi fatto quasi riconsiderare la rinuncia agli studi. Solo in sto mese ho perso il conto di quante verifiche abbiamo fatto, so solo che per due settimane di fila avevamo almeno una verifica/interrogazione al giorno. Siamo stanchi delle continue punizioni, che non tengono conto delle nostre difficoltà e dei nostri diritti, che non tengono conto della nostra opinione. Siamo esseri umani, non bestie da trattare con disprezzo. Valditara migliorerebbe la scuola italiana rendendola molto più produttiva se solo ci ascoltasse un minimo. Chiediamo rispetto e condizioni di studio dignitose. Le politiche punitive devono lasciare spazio a soluzioni costruttive che riconoscano la nostra umanità e i nostri diritti. Ma invece si ricerca solo un modo per rendere i giovani di questo paese "ubbidienti" ad un sistema scolastico oramai marcio fino al midollo. E mo basta, avete rotto i coglioni.
Sono un docente di liceo. Alle superiori la condotta è sempre stata espressa tramite un voto numerico, ovviamente derivante da opportune griglie di valutazione. Usare "6" al posto di un descrittore fatto da un aggettivo ("base"?) è del tutto irrilevante, non cambia nulla. Quel che dobbiamo fare è mostrare COME quel voto, numerico o aggettivale che sia, è costruito: ovvero, mostrare la compilazione dell'intera griglia di valutazione: da noi lo facciamo, con non poca fatica lato compilazione delle pagelle (dobbiamo infatti farlo a mano per ogni singolo studente), ma è l'unico modo per dare un senso a quei voti dati nella condotta. Pure che il voto in condotta faccia media (e dunque credito per l'esame) non è una novità: è sempre stato così! Inoltre, col 5 in condotta si boccia alle superiori da tempo immemore, ma è anche vero che il 5 è possibile darlo solo in gravissime condizioni, dove c'è una sospensione dalle attività didattiche molto molto lunga (sospensioni, di qualsiasi durata, che nella stragrande maggioranza dei casi vengono commutate in altro tipo di attività, socialmente utili o di riflessione). Di fatto, il 5 non viene mai dato. Praticamente, nelle scuole superiori non cambierà niente.
