Rinvaso e divisione di una Brassolaelia Yellow Bird (Brassavola nodosa x Laeliocattleya (Richard Mueller) in pratica è 75% Btassavola nodosa e 25% Laelia milleri, essendo un ibrido è più robusto e di più facile coltivazione delle specie botaniche. Inoltre essendo 75% di Brassavola nodosa ne ha ereditato la capacità di rifiorie più volte l'anno.
Le prime volte sembra un operazione crudele perchè bisogna togliere le radici morte e quelle su cui si hanno dei dubbi e nel caso della divisione, come in questo caso, le radici sono indistricabili e in ogni divisione ci sono radici appartenenti all'altra divisione che vanno tolte e la prima volta sembra crudele ma va fatto perchè queste radici poi morirebbero perchè appartenevano all'altra divisione..
dal libro ORCHIDEE, STORIE % PERSONAGGI 4° edizione acquistabile da www.orchideria.it o amazon: Il rinvaso
L’epoca migliore per il rinvaso delle monopodiali è tra maggio e giugno quando fa caldo e i giorni si allungano ancora, mentre per le simpodiali il momento più favorevole per il rinvaso è quando spuntano le nuove vegetazioni.
1-Se il vaso è diventato eccessivamente piccolo rispetto alla pianta.
2 -Se la corteccia in cui è coltivata si è degradata (col tempo si decompone e ogni 3, massimo 4 anni* va sostituita, tenete presente che quando acquistate una pianta fiorita la corteccia ha già almeno un anno e quindi dopo 2, massimo 3 anni va sostituita), quando la corteccia inizia a decomporsi, man mano le radici nel vaso iniziano a marcire e contemporaneamente la pianta produce molte radici esterne al vaso, quando tutte le radici nel vaso sono marce la pianta sopravvive con le radici esterne, se non si rinvasa al più presto la pianta gradualmente deperirà. Come già detto la maggior parte delle orchidee epifite deve asciugare bene tra una bagnatura e l’altra, ma come in ogni regola ci sono le eccezioni, alcuni generi come ad esempio Cochleanthes, Masdevallia, Miltoniopsis, Pleurothallis, Promenea, Restrepia, Zygopetalum in natura vivono sui rami bassi coperti di muschio e le orchidee terrestri come i Paphiopedilum che non hanno radici aeree vanno bagnate più frequentemente e non devono mai asciugare troppo per cui il bark si decompone più velocemente e va sostituito ogni anno massimo due.
3 -Quando la pianta ha problemi, ad esempio quando le radici sono marce, in questo caso occorre un rinvaso d’emergenza per salvare la pianta.
Per prima cosa togliete la pianta dal vaso, se non esce facilmente rovesciate la pianta e tenendola con una mano battete il bordo del vaso sul tavolo, il vaso si staccherà facilmente e la pianta vi cadrà in mano, foto 1, 2 e 3.
Per il rinvaso rimuovete la corteccia vecchia e togliete tutte le eventuali radici marce e se su qualche radice avete dubbi, togliete! Questo lavoro si fa mediamente ogni 3 anni per cui è opportuno fare un’accurata pulizia, e poi ricordate che “il medico pietoso fa la piaga purulenta” perciò se su qualche radice avete il minimo sospetto, nell’incertezza togliete! foto 4 e 5. Per evitare di trasmettere patologie da una pianta all’altra il bark deve essere nuovo ed i materiali utilizzati per il trapianto: vasi, tutori ecc. devono essere nuovi o lavati perfettamente, disinfettati con candeggina e risciacquati.
Una buona norma è di stendere un vecchio giornale sul tavolo ed eseguire il trapianto sopra il giornale, terminata l’operazione si butta il giornale in cui si saranno raccolti tutti i residui dell’invasatura: vaso, corteccia e tutore della pianta trapiantata, dividendo poi i rifiuti in umido, plastica, carta ecc. per la prossima pianta stendete un altro giornale e così via. Forbici e coltelli vanno disinfettati con una soluzione di candeggina al 50 % (metà candeggina e metà acqua) e l’operazione va ripetuta ad ogni trapianto. Il grande Lecoufle consigliava di lavare le mani con acqua e sapone tra una pianta e l’altra.
È bene disinfettare con un fungicida le radici amputate, in casa si può usare la cannella in polvere che ha una buona azione fungicida e battericida, ne basta poca anche perché è fitotossica per cui va messa solo sui tagli, poi è meglio aspettare un giorno o due, in modo che si asciughi bene e le ferite comincino a cicatrizzarsi, e quindi si rinvasa con un vaso nuovo e con corteccia per orchidee nuova.
(...)Quando le piante simpodiali diventano molto grandi si possono dividere facendo in modo che ogni nuova divisione abbia almeno 3 pseudobulbi (o vegetazioni) adulti, per la divisione, se la pianta non ha moltissime radici, togliete la pianta dal vaso, rimuovete la corteccia che si riesce a togliere poi definite i punti in cui dividere la pianta e tagliate con una forbice disinfettata con candeggina e la divisione è fatta.
17 фев 2024