ANTRO DELLE GALLERIE - SFINGE DELLA VALGANNA (Induno Olona - VA)
Salendo da Varese verso Ponte Tresa, lungo la strada statale che percorre la Valganna, si trova la deviazione per l'Alpe di Cuseglio.
Dopo pochi tornanti in salita, scendendo giù dal dirupo e ben nascosto dalla vegetazione, si trova l'ingresso di questo complesso di gallerie, che non si sa quando sia stato scavato, né da chi.
Si sa che è uno scavo antichissimo, che venne dimenticato e riscoperto nel 1873 dal canonico Raffaele Inganni durante una battuta di caccia.
Scavata nella montagna di arenaria, forse era una miniera di galena argentifera, dalla quale venivano ricavati argento, piombo e zinco, ma studi sui filoni rimasti hanno chiarito che la concentrazione di minerale sarebbe stata troppo bassa per rendere la miniera redditizia.
La miniera fu sfruttata per estrarre travertino, usato per costruire la Badia di Ganna, che però venne costruita nel 12° secolo, mentre si sa che già gli antichi romani ne erano a conoscenza e, all'interno, sono state trovate incisioni probabilmente etrusche.
La caverna è costituita da più cunicoli che si intersecano tra loro su tre livelli per un totale di circa tre chilometri, ma si pensa che sia stata esplorata meno della metà dell'intero complesso.
All'interno ci sono tre tipi di scavi diversi, che fanno pensare che le gallerie siano state scavate in tempi differenti; quello che è strano è la precisione di alcuni tunnel, troppo precisa anche per tecnologie odierne.
Inoltre tante pareti riportano segni di lavorazione più compatibili con trivelle che con picconi, cosa impossibile per una miniera di almeno duemila anni fa.
Un'altra particolarità è che la roccia sembra assorbire tutte le onde elettromagnetiche, anche provenienti dall'interno della grotta.
E qui partono le leggende.
Il fatto che la roccia blocchi qualsiasi onda ha fatto supporre a tanti che il complesso sia stato scavato per nascondere una base aliena, ma fino ad oggi nessuna esplorazione ne ha trovata una.
Tanti esploratori e speleologi hanno detto di aver visto luminescenze azzurre che aleggiavano nei cunicoli, cosa spiegabile con la presenza di quarzo e zinco nella roccia, che può produrre riflessi azzurri.
Nel 1912 uno studioso ed esploratore francese, mentre stava esplorando le gallerie, si perse e, forse preso dallo sconforto, tentò di suicidarsi sparandosi alla testa.
Fu salvato all'ultimo momento da altri esploratori che erano entrati poco prima nella caverna.
Le leggende dicono che il suo fantasma compaia agli esploratori come una forma luminosa, ma trasparente, che compare nella galleria centrale e ricorda nell'aspetto un uomo alto e magro con un cappello e la mano alzata.
La figura segue i visitatori fino all'uscita, dove svanisce, mentre dall'interno provengono rumori di spari.
Alcuni decenni fa un sacerdote della Badia, archeologo dilettante, intraprese degli scavi all'Antro delle Gallerie, di cui era appassionato esploratore, per verificare una sua teoria sul possibile uso della grotta. Fu forse la delusione o uno stato di forte depressione seguito alle critiche di scorrettezza che gli vennero mosse, fatto sta che il sacerdote si suicidò.
Solo anni dopo la sua morte le sue teorie si rivelarono fondate.
Oggi sono in molti ad affermare di aver visto lo spettro del prete aggirarsi sia nei pressi della chiesa che vicino all'ingresso dell’Antro.
Infine, molti speleologi ed escursionisti hanno avuto problemi con luci e apparecchiature: torce che si spegnevano, sebbene ben cariche e videocamere danneggiate o addirittura inutilizzabili.
Un posto interessante, sia dal punto di vista speleologico che da quello paranormale, che nasconde ancora tanti segreti, infatti gruppi di speleologi sono alla costante ricerca di nuove gallerie ancora inesplorate.
PRIMA ESPLORAZIONE: • Antro delle Gallerie -...
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18 сен 2024