ROMA NUDA 

Ispirato ad un personaggio reale della cronaca nera romana, questo film racconta non solo la storia di un giovane pugile, ma di una città.
Sergio, er moretto di Tor Marancia, sogna di diventare un campione di boxe, ma i pugni con i quali voleva aggredire la vita e abbattere gli avversari sul ring, lo fanno diventare un boss della malavita romana.
Una malavita che viene da un dopoguerra di fame e fatica, più spontanea che organizzata, più romantica che sanguinaria, più vogliosa di vivere che di dare la morte.
Una malavita soprattutto di borgata che ha ancora intatto lo spleen pasoliniano.
Sergio brucia tutto in fretta.
Si sposa giovanissimo con una bellissima ragazza di buona famiglia, mette al mondo due figlie che adora, cerca per la sua famiglia il benessere borghese che non ha mai avuto, ma non sa aspettare, non sa sacrificarsi, non sa resistere alle luci notturne di una città che sta scoprendo la dolce vita e vive soprattutto di notte tra night club, belle donne fatali, gioco d'azzardo, in un vortice ambiguo dove si mescolano ricchi borghesi decadenti, giovani proletari pronti a tutto, sbirri privi di scrupolo.
Tutto sembra facile, tutto sembra a portata di mano: il denaro, il successo, le donne.
Uscito dalla borgata insieme a suoi amici con i quali è cresciuto di crimine in crimine, Sergio è diventato un boss, gira su macchine potenti, si sente il padrone di Roma e delle sue bische.
Ma Roma sta cambiando rapidamente.
Sta scivolando dagli anni del boom e della speculazione edilizia, verso la crisi sociale che investe il paese, verso gli anni di piombo, verso una malavita diversa, organizzata, spietata, sanguinaria.
Una malavita che viene anche dall'estero, che porta l'eroina, che fa patti scellerati con i servizi.
Sergio non intuisce il pericolo di quel cambiamento e ne viene travolto, ucciso in un agguato che spazza via non solo la sua vita, ma anche un mondo che non sa reggere l'urto con la modernità e segna la nascita di una nuova, feroce criminalità.
Il film, nel raccontare la scalata al successo di Sergio, dipinge una vasta galleria di personaggi caratteristici di un'epoca, mescolando tratti di realismo con spunti di fantasia, cercando però di restituire un sapore di autenticità a figure umane, fatti accaduti e cose.