Riprese e montaggio a cura di Luca Melai
La fondazione di San Gimignano si perde nella notte dei tempi. Si racconta che i due fratelli Muzio e Silvio, giovani patrizi romani fuggitivi come complici della congiura di Catilina, nel 63 avanti Cristo, si fossero rifugiati in Valdelsa e vi avessero costruito due castelli: quello di Mucchio e quello di Silvia, il primo nome, quest'ultimo, della futura San Gimignano. Il nome poteva però derivare anche dalla selva, silva per i latini, che circondava questi luoghi.
Intorno al X secolo dopo Cristo la denominazione del borgo divenne San Gimignano, dal nome di un vescovo modenese vissuto nel V secolo dopo Cristo. Durante le scorribande dei barbari, il santo, invocato, salvò la città dalla minaccia di Totila apparendo miracolosamente sulle mura. Dal quel giorno gli abitanti di Silvia decisero, per gratitudine e per ingraziarsi in eterno la protezione del santo, di cambiare il nome della città in San Gimignano.
Nel 998 San Gimignano era ancora un villaggio a cavallo della Francigena, politicamente feudo del vescovo di Volterra, il quale risiedeva in un castello ubicato sul Poggio della Torre, in tempi più recenti trasformato in carcere.
Lo sviluppo di San Gimignano avvenne nel Basso Medioevo, quando si trovò in una situazione geografica strategica. La città, delimitata dalla prima cerchia di mura e sorta a cavallo della variante collinare della via Francigena, diventò uno dei principali luoghi di sosta per tutti i viandanti. La Francigena, inizialmente aperta dai Longobardi, divenne, nell'Alto Medioevo, l'itinerario dei pellegrini che, soprattutto dalla Francia, si dirigevano a Roma.
Nel 1199 la città, ormai notevolmente cresciuta, si dichiarò libero comune, inizialmente retto da Consoli e poi da un Podestà periodicamente rinnovato. Questi, per motivi di imparzialità, era sempre straniero e restava in carica sei mesi. Il comune di San Gimignano, come molti comuni limitrofi, fu coinvolto nelle contese tra i guelfi, sostenitori del papa, e i ghibellini, fiancheggiatori dell'imperatore.
La libertà fu mantenuta con grandi sacrifici fino al 1354, quando San Gimignano si assoggettò alla repubblica fiorentina. Da allora visse all'ombra della capitale toscana. Passò attraverso il degrado e le pestilenze che ridussero drasticamente la popolazione e tutte le attività, divenendo, durante il Seicento, una delle terre rurali del Granducato Mediceo.
15 сен 2024