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SINERGIE. Incontri di musica e filosofia - J.S. Bach: la musica e l’ordine metafisico del cosmo 

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Venezia 7 dicembre 2021 - Ateneo Veneto, Aula Magna
Ateneo Veneto, Accademia di Filosofia della Musica, Agimus, Fondazione Archivio Vittorio Cini
SINERGIE. Incontri di musica e filosofia
Johann Sebastian Bach: la musica e l’ordine metafisico del cosmo
Vincenzina Ottomano (Università Ca’ Foscari Venezia) conversa con Lucio Cortella (Università Ca’ Foscari Venezia)
Andrea Turini, pianoforte, esegue Variazioni Goldberg BWV 988 di Johann Sebastian Bach.
La musica in Bach non è espressione della soggettività, del sentimento, della volontà. La musica manifesta l’ordine oggettivo del mondo e il mondo è un ordine meccanico e matematico.
In questo senso essa pensa musicalmente ciò che i metafisici moderni pensano filosoficamente: il mondo come un immenso orologio e Dio come il suo supremo orologiaio.
In Bach la musica intende esplorare l’infinito ventaglio delle possibilità del reale di cui il mondo fisico non è che realizzazione parziale. Ma queste possibilità sono tutte razionali, calcolabili, giustificabili.
Lucio Cortella è professore ordinario di Storia della Filosofia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, vice-direttore del Dipartimento di Filosofia e Beni culturali e presidente della Società Italiana di Teoria Critica. Studioso di Hegel e del pensiero filosofico contemporaneo, si è occupato in particolare di teoria critica, dialettica, ermeneutica, filosofia pratica, teoria del riconoscimento. Autore di oltre un centinaio di pubblicazioni e diversi volumi, ha scritto tre monografie su Hegel: Dopo il sapere assoluto (1995), Autocritica del moderno (2002), L’etica della democrazia (2011) ora disponibile anche in traduzione inglese (The Ethics of Democracy, 2015). Il suo ultimo libro, La filosofia contemporanea. Dal paradigma soggettivista a quello linguistico, è uscito presso Laterza nel 2020.
Vincenzina Ottomano ha studiato Musicologia presso l’Università di Pavia/Cremona e Friburgo (Svizzera). Ha conseguito il dottorato di ricerca in Musicologia presso l’Università di Berna sulla ricezione dell’opera russa in Francia e in Italia. Tra le sue pubblicazioni Claudio Abbado alla Scala (con A. I. De Benedictis; Rizzoli, 2008), il volume Luciano Berio. Interviste e colloqui (Einaudi, 2017) e diversi articoli sull’opera del XIX secolo e sul Teatro musicale del XX e XXI secolo. Nel 2019 il suo progetto sul processo compositivo di Falstaff ha vinto il Premio Internazionale “Giuseppe Verdi” del Rotary Club di Parma. Già docente presso l’Istituto di Musicologia dell’Università di Berna, a partire da ottobre 2021 ricopre il ruolo di ricercatore presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Опубликовано:

 

15 апр 2022

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Комментарии : 8   
@valtergilenardi2639
@valtergilenardi2639 Год назад
Grazie anche alla Musica di Bach sono riuscito a sconfiggere la mia Depressione. Che Dio abbia in Gloria Bach
@Xystusify
@Xystusify 10 месяцев назад
A mio parere eseguire la musica per clavicembalo in particolare di Bach che non ha soluzione di continuità sul pianoforte oltretutto moderno nonostante gli sforzi di attualizzarla è una forzatura che snatura il significato dal significante. Le note di Bach sul clavicembalo sono pizzicate e hannno una decadenza molto breve che giustifica l'andamento ritmico e melodico. sul pianoforte tutto è percussivo e ridondante, pieno di armoniche in eccesso nonostante il tentativo di essere il più leggero possibile sui tasti.
@user-fv8ms8yq6l
@user-fv8ms8yq6l 7 месяцев назад
Non è vero, mi creda!
@lucadeieso4815
@lucadeieso4815 6 месяцев назад
Dipende. Si dimentica che Bach negli anni '40 ha sperimentato i primi modelli di fortepiano e questo é particolarmente evidente nel Ricercare a 3. Per il resto, tra clavicembalo e clavicordo, il clavicordo é quasi sempre la prima scelta, nonché lo strumento preferito da Bach stesso.
@Xystusify
@Xystusify 6 месяцев назад
Se mi ricordo bene Bach aveva in casa addiritura tre fortepiano e concordo sul clavicordo come strumento su cui Bach probabilmente componeva e si dilettava in famiglia! Aggiungo nello specifico che le variazioni Goldberg sono per clavicembalo a due tastiere (che evitano le acrobazie pianistiche di alcuni passaggi), senza trascurare il LA che dovrebbe aggirarsi sui 400 hz @@lucadeieso4815
@lucadeieso4815
@lucadeieso4815 6 месяцев назад
@@Xystusify aveva anche un lautenwerk, un clavicembalo con un suono simile al liuto, dove Bach poteva improvvisare fantasie e fughe nello stile del suo collega di Dresda e amico Sylvius Leopold Weiss.
@Xystusify
@Xystusify 6 месяцев назад
bellissimo strumento con corde in budello e plettri di pelle, quasi indistinguibile dal suono del liuto barocco. Le famose suites per liuto sono state sicuramente composte su questo strumento. Su youtube si trova un rara esecuzione su una copia. Su Weiss ci sarebbero tante cose da dire, per fortuna Robert Barto ci ha dato l'opportunità di far rivivere le sue opere@@lucadeieso4815
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