Ho avuto sempre un debole per questa maison. Grazie per averne parlato con la solita competenza. In rete ho trovato le foto di interessanti chrono marcati Heuer-Leonidas sul quadrante. Ciao.
Complimenti veramente un bel video! Come tutti quelli presenti nel suo canale d'altronde! 😊 La seguo fin dai sui primi video con Stefano Cecchini e da allora ho veramente imparato molto sul mondo dell'orologeria...e anche il mio modo di considerare questa passione che ad essere sincero stavo un po' perdendo...ho capito che mi bastano un paio di orologi di livello e un muletto per essere felice, tutto il resto è studio, ricerca, passione, libri e video come i suoi... Grazie! 😊
Per quanto riguarda la Formula 1, anche i primi sistemi elettronici per la misurazione dei tempi in pista furono sviluppati da Heuer. Negli anni settanta iniziò la collaborazione tra Heuer e Ferrari per sviluppare un sistema di cronometria più affidabile che debuttó a Le Mans. Grazie a questi sistemi Heuer divenne cronometrista ufficiale della formula 1 nel '74.
ciao possiedo quello in blu celeste orange...gulf....piccolo ma bellissimo....recensione intelligente..mi fa piacere sentire un italiano appassionato di orologi...ciao.
Come sempre interessantissimo. Se mi posso permettere e giusto per pedissequa puntualizzazione) ovvero per fare il maestrimo), a me risulta che il primo Heuer nello spazio era uno stop watch x cronometria (quindi non propriamente un orologio tipo lo Speedmaster) e era il primo americano, i russi ne avevano già mandati (strela), come sempre grazie x le tue spiegazioni e le storie affascinanti.
Caro Marco, non posso che ringraziarti ancora una volta. Seguendo un tuo consiglio circa l'acquisto di riviste per orologi, anche io mi ero accorto che le edizioni in vendita erano praticamente "vetrine" per la vendita, ma di sostanza non c'era niente.Per tale motivo da tempo non ne compravo più. Invece da un tuo video parlavi di un inserto semestrale del Corriere della Sera che valeva la pena acquistare. Ebbene proprio il 10 giugno scorso, allegato al Corriere, c'era tale inserto. E' veramente strepitoso perché parla di orologeria e pochi "lustrini". Grazie, i tuoi consigli sono utilissimi. Un caro saluto. Fabrizio
Io sono indeciso... il 3110cs é bellissimo ma non si trova. É un carrera da 36 fatto nel 90 con trizio e valjoux 72. L autavia con calibro 02 ed il monaco nuovo sono entrambi bellissimi...
Grandissimo come sempre, per la prima volta però non mi sono affascinato a questa maison. In realtà pochissime referenze di questa casa mi piacciono, forse sarà per questo.
La cassa Carrera è molto bella, almeno secondo me. Per il resto non sono mai stato un fervente estimatore di Tag Heuer e non sono mai riuscito a cambiare idea.
Eppure la famosissima casa d’aste Phillips sul suo sito scrive sul monaco pvd “The Monaco was first launched in 1969 and was the first square-cased waterproof chronograph. Nevertheless, sales were not up to par with expectations and it seems that in a last effort to save this model, it was decided to make a black PVD model. According to Jack Heuer, the idea came to him after he had seen the King of Spain wearing a black watch. A very small run of these black PVD Monacos were made in the mid 1970s and it remains uncertain if they were production pieces or prototypes. Accordingly, this reference never made it into a catalogue.” Mi sembra davvero strano, o Jack Heuer ha cambiato la sua versione o Phillips dice inesattezze, ma probabilmente come dice lei Jack ha deciso di sposare questo “Frankenstein” per cercare di trarne qualcosa
Per me jack Heuer non ha cambiato idea tra l’altro siamo sicuri che stia parlando del Monaco in quell’estratto? Secondo me no, perché come dico nel video all’epoca alcuni Heuer Pvd sono stati prodotti ma non il Monaco. . E se l’avesse cambiata non sarebbe credibile dopo quello che ha detto. Quanto alla casa d’asta non sono sorpreso c’è meno serietà quando mettono all’incanto glli orologi , a loro basta che sia nel museo della casa per dichiararlo autentico. Peccato che oltre alle parole di Heuer ci sono tanti altri elementi che dicono che quell’orologio non è mai stato venduto da Heuer.
Ho sempre trovato il Monaco molto affascinante, anche se probabilmente dovrei provarlo al polso perché molti dicono essere piuttosto ingombrante. Peccato per quella terribile sovrapposizione tra secondi continui e data e per lo spessore maggiorato. Spero ne esca una versione più nelle mie corde nei prossimi anni.
Io non sarei così negativo sulla sovrapposizione della data perché in fondo succede con ogni posizione della data su ogni orologio con secondo centrali. Io piuttosto quei secondi continui non li avrei proprio messi sono inutili ed antiestetici.
L'Easy Rider era estremamente modesto come orologio: diciamo che valeva di più la confezione (a forma di casco da pilota) con cui veniva venduto che l'orologio in sè che incassava un movimento brutto come la morte. Heuer non ha mai brillato nè per numero di movimenti di manifattura (numero prossimo allo zero) nè per la beltà dei movimenti utilizzati. La cassa del Monaco era in effetti l'unica cosa degna di nota di questo orologio, per il resto totalmente mediocre: era costruita infatti dalla Ervin Piquerez, famosa per le casse EPSA di molti diver dell'epoca. Non conoscevo la storia curiosa del Monaco PVD; tra l'altro l'India è un colosso mondiale in quanto a fabbrica di orologi farlocchi. Per il resto, disamina di alto livello come di consueto, un vero piacere ascoltare questo video, ricco di considerazioni personali che condivido totalmente. Piccola parentesi: il calibro Zenith Elite automatico dà problemi, soprattutto alla ruota conduttrice; la versione manuale è sicuramente preferibile. Un saluto
Buongiorno! Al solito, una carellata di interessanti racconti di grande interesse. Notevole il pezzo con il "non rotore verticale", cioè quella massa battente che fungeva da rotore per caricare il bariletto. Una soluzione interessante anche se non so quanto efficiente. Molto interessante anche la fase in cui si sono utilizzate le cinghie, pur con tutti i limiti del caso. Conoscevo solo una casa che utilizzava le cinghie ma non per il movimento (che temo sia elettronico) bensì per la lettura oraria. Si tratta di Devon, casa californiana che utilizza un sistema a nastro bucato sui bordi, molto simile al sistema delle pellicole fotografiche e cinematografiche. A quanto mi ha detto un amico il CEO di Devon è quel Thierry Nataf che fu in Hublot e in Zenith. Sa dirmi altro al riguardo? Un abbraccio!
Tecnicamente dire che un orologio è "interamente meccanico" quando sostituisce la spirale con quattro magneti non è proprio esatto, si sfrutta l'lelettromagnetismo, come usano l'elettromagnetismo in alcuni componenti quei movimenti considerati elettromeccanici, quindi direi che sarebbe più da considerare un ibrido elettromeccanico. Se poi elettromeccanico non piace si dicaelettromagnetomeccanico, magari, ma non ha senso.
Sono andato a vedere. Ribadisco cge è corretto dire ‘interamente meccanico nel caso del concept Watch”. Riferendomi al fatto che nom è elettrico o elettronico. D’altro canto ci sono anche Breguet che sono interamente meccanici anche se sfruttano il magnetismo .
Non è formalmente corretto, un magnete in movimento crea un campo magnetico che è sempre associato a un campo elettrico, è la cosiddetta induzione elettromagnetica descritta dalla legge di Faraday-Neumann-Lenz. Distinguere tra elettrico, elettronico e magnetico a livello fisico non ha senso, la branca della fisica che studia il fenomeno è unica, l'elettromagnetismo. La meccanica non si occupa di magnetismo, laddove c'è un campo magnetico non è la meccanica la branca della fisica che descrive il fenomeno.
Secondo me i secondi continui erano richiesti perché da lì si vedeva se l'orologio era meccanico o al quarzo. Diciamo che è un vezzo che serve più a chi guarda l'orologio che a chi lo indossa.