Grande DAVIGO sono poche le persone come lei la giustizia è fatta per non farla funzionare allora non ci possiamo neanche lamentare o impazzire x il senso di giustizia ,i corrotti ,i delinquenti ,la fanno sempre franca
Il relatore è assolutamente autorevole, ha sicuramente ragione da vendere, ma vede quello che non va solo a senso unico, non riesce a vedere o non vuole vedere quanto marcio c'è all'interno della stessa magistratura...
662 visualizzazioni dopo quasi un anno per questa fotografia di Davigo. migliaia di visualizzazioni per berlusconi-santoro o bersani il giorno dopo un raccapricciante "dibattito" "qualcosa" non funzia....
Sentire parlare di giudizio dei giudici e delle vostre legge mi viene lo schifo totale corrotti giudici Avv, CC e tutta l'istituzione italiani!!! Parlate di pene di sentenze, x che non parlate degli innocente che avete messo in prigione con dichiarazione falsi e, testimoni falsi indottrinati dei carabinieri? Giudici e Avv d'accordo! 🤮Il pubblico ministero puaaa morissero tutti gli infami I falsi e, I corrotti
Il relatore....., almeno Lui è molto chiaro nel linguaggio, che molto spesso in questo paese è comodo distorcere o interpretare anche la più semplice delle norme o leggi!!! Onore al Dott.Davigo
lui fa esattamente ciò che Lei giustamente biasima: distorce. Offre una sua personale (e, in ciò, molto chiara) versione di dati non veri. Non posso vedere onore, in questo....
lui fa esattamente ciò che Lei giustamente biasima: distorce. Offre una sua personale (e, in ciò, molto chiara) versione di dati non veri. Non posso vedere onore, in questo....
min 10.07: "il processo accusatorio non è compatibile con l'azione penale obbligatoria". Non potendo tornare all'impianto inquisitorio senza trasgredire le convenzioni internazionali, bisogna riformare l'art. 112.
Gent. Schopy 1988 1) non è decisivo il fatto che la genesi della codificazione penale italiana sia antecedente al Secondo Conflitto; altre codificazioni, ancorché "puntistiche" (quali le statutory offenses del Regno Unito) sono altrettanto risalenti. Quelle che, come Lei giustamente evidenzia, sono di common law sono spesso ancor più arcaiche. Il tema affrontato dal relatore è il mancato adattamento sistematico del codice penale italiano, per raffronto con altri Paesi Europei (es. Francia), ma non è del tutto così (v. Uk). La summa divisio civil / common law è data per assunta nel video (e la cosa è indiscutibile), ma non è l'oggetto di quella parte di dibattito. 2) poiché, infatti, amnistia e indulto non sono uguali, non è a mio avviso corretto assimilarli quali rimedi "in extremis" ai problemi del sistema. Una estingue i reati (quantomeno quando è amnistia cd. propria), l'altro le pene; e infatti nemmeno il nostro (apparentemente) disastrato sistema ricorre più all'amnistia da - se non ricordo male - il 1989, anno di entrata in vigore del nuovo codice di rito; 3) l'indulto del 2006 è sulla stessa linea delle riforme, definite "svuota-carceri", che si sono succedute dalla legge 241/06 (cui Lei giustamente si riferisce) sino all'ultima del 2014. Il tema non è dunque risoluzione del sistema-giustizia, bensì del sistema-carcere. Che poi i due problemi siano in qualche misura connessi, non c'è dubbio, ma allora occorre aprire un diverso dibattito, che non necessariamente è risolto più efficacemente all'estero, come il relatore più volte rimarca. Il che riporta a quanto già detto. Comunque grazie per l'attenzione; il dibattito si fa interessante e induce a riflettere senza dar nulla per scontato. Buona serata
Il relatore è autorevole, però rivediamo un attimo le cose con sguardo critico: 1) non è vero che siamo l'unico Paese con un codice penale ante 2^ guerra (il Criminal Law Act inglese del '67 ha riguardato solo certi reati ed ha abolito la differenza felony-misdemeanors, tanto per fare un esempio); 2) indulto e amnistia sono cose molto diverse; 3) l'ultima amnistia era, mi pare, del 1989, guarda il caso; 4) è stata positiva la scommessa sui riti alternativi; io non condivido, a me i riti alternativi non sono mai piaciuti, ma è verissimo che la maggior parte dei colleghi li sceglie. Quando non li sceglie presta il consenso all'acquisizione degli atti in cambio di un po' di indulgenza....; 5) non è vero che il rischio di un'incriminazione per perjury, negli Usa, garantisce maggior credibilità; i testi mentono lì come qui; leggere F. Lee Bailey, Ben Brafman, Wellman ("The Art of Cross-Examination"), etc...; 6) non è vero che negli USA il sistema non consente di prendere tempo; gli statute of limitations, negli USA, sono molto più brevi che da noi; è vero semmai che non chiedono rinvii perché la gente viene arrestata senza alcun limite di pena, quindi non ci tiene a rimanere dentro troppo tempo, in quanto non ci sono termini di fase e le sentenze possono essere dichiarate esecutive in caso di condanna in primo grado; 7) in Francia c'è eccome il divieto di reformatio in pejus (v. art. 515, 2° comma, cpp fr). E nemmeno in Francia la pena è esecutiva in primo grado. Le norme sulla carcerazione preventiva erano peggio delle nostre, prima della riforma del 2000. Quando noi, dopo il caso Tortora, abbiamo abolito il Giudice istruttore in Francia, dopo lo scandalo Outreau, hanno introdotto il "principe de la colegialité". Leggere Jacque Vergès ("Des erreurs judiciairs" e "De la strategie judiciaire") e Eric Dupond-Moretti ("Bète noire") per scorrere un sessantennio di giurisprudenza francese, dagli anni '50 al 2011. 8) la Cassazione non dichiara una prescrizione da tempo immemorabile, salvo rarissimi casi; piuttosto dichiarano inammissibili ricorsi perfettamente ammissibili; 9) ma quale giudizio di 3° grado in Cassazione; con la "doppia conforme" hanno inventato una causa di inammissibilità non prevista dal codice, quando si eccepisce il travisamento della prova, che è un'ipotesi specifica di ricorso peraltro..... Ecco cos'è che non funzia; che chi ascolta crede a queste verità. Che non sono vere.
In realtà dal momento che i provvedimenti che Davigo reputa necessari non vengono mai seriamente considerati all'interno di una riforma organica del sistema giustizia, mentre i problemi della stessa si manifestano palesemente da molti anni nella loro gravità, il fatto che quanto detto da Davigo possa contenere alcune imprecisioni puntuali, è paradossalmente del tutto irrilevante.
Vorrei entrare nel merito dell'inesattezza dette, ma preferisco evitare la perdita di tempo quando la fiuto. Mi limito ad una considerazione. Davigo è attualmente Presidente della II Sezione Penale presso la Corte suprema di cassazione, in carriera è stato Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dove si è occupato prevalentemente di reati finanziari, societari e contro la Pubblica Amministrazione, ed ha fatto parte del pool di Mani pulite. Lei, invece, che su youtube si spaccia per il signor bau bau, che competenze ha in merito? Che autorevolezza vanta? Qual è la sua esperienza? Temo che le risposte sconforterebbero Lei stesso(ovviamente smentirà inventandosi chissà che titoli). Qualora fosse invitato, o Lei stesso organizzasse, un incontro/scontro dialettico col Dott. Davigo, sarò felice di valutare le sue argomentazioni orali. Fino ad allora, i suoi wall text su youtube saranno fuffa.
Nessun titolo particolare; sono uno dei 247mila avvocati italiani. Di tanto in tanto, coopero con altri colleghi stranieri in processi penali esteri. Il Suo commento conferma le preoccupazioni che ho esternato, ossia che l'autorevolezza consenta una persuasione che, invece, va sempre vagliata criticamente. Cosa che Lei, almeno per ora, denota di non aver fatto né con questo video, né con la mia "fuffa". Pertanto La ringrazio e La saluto cordialmente
1) il Regno Unito non ha un codice penale, quindi rimane ciò che ha detto Davigo 2) Quando viene detto che amnistia ed indulto sono la stessa cosa? 3) E l'ultimo indulto risale nel 2006, e quindi?
Devo ammettere che leggere questo commento è un'esperienza molto utile perché fa emergere in maniera lampante molti dei mali del nostro Paese. Come tutti gli avvocati lei ha la tendenza a complicare le cose semplici con inutili tecnicismi che certamente le consentiranno di guadagnarsi la sua parcella in tribunale ma qui, dove si discute di funzionamento della giustizia in senso lato, sono anche dannosi. Il problema della giustizia in Italia è dovuto ad una domanda di giustizia patologica: il numero di processi penali che si celebra qui non ha eguali in nessun Paese del mondo. Questo è dovuto a un eccesso di fattispecie penali (le depenalizzazioni sono poche e inefficaci), un eccessivo uso dei tre gradi di giudizio e l'assurdo sistema della prescrizione che continua a decorrere fino all'ultimo grado di giudizio anche se appellante il solo imputato (solo la Grecia ha questo sistema). Aldilà delle sue disquisizioni tecniche, negli altri Paesi non è affatto così: negli Stati Uniti solo il 5% dei procedimenti va in dibattimento, tutti gli altri si concludono con un patteggiamento. La Corte Suprema americana esamina 250 casi in un anno, la Suprema Corte di Cassazione italiana 120000 (e loro hanno 4 volte in più dei nostri abitanti). In Francia, Paese di "civil law" molto più simile al nostro, solo il 40% delle sentenze viene appellato, in Italia tutte. Avranno anche il divieto di reformatio in pejus come noi, però evidentemente una qualche forma di deterrenza per evitare l'intasamento delle Corti d'Appello da quelle parti l'hanno pensato (credo il pagamento di un'ingente cauzione). Ci sarebbe ancora molto altro ma mi fermo qui, non ho una laurea in Giurisprudenza e quindi non posso entrare in discorsi molto tecnici, ma il dott. Davigo ce l'ha e io ho cercato di riportare in maniera più possibile fedele quello che lui va dicendo da anni. Le auguro di perdere ancora molti altri ricorsi in Cassazione (niente di personale, solo amore per il mio Paese)
