Non capivo perché le note vicine nel registro grave del pianoforte per esempio, una triade o altri accordi, creano quella confusione, mentre le stesse note nel registro medio o acuto prendono chiarezza. Allora il fatto degli armonici.... Sono contento quando riesco a capire, ma questo grazie al suo modo di spiegare maestro.
che spiegazione fantastica! Complimenti davvero....mi viene anche da dire, analizzando e campendo quanto ha detto, che il primo intervallo che genera il primo suono estraneo alla nota originaria, è composto da una terza maggiore....quindi un accordo maggiore rientra in maniera più "presente" alla nota fondamentale rispetto ad un accordo minore... non so se mi spiego e mi sbaglio....
Grazie. Il primo suono "diverso" è il 3° che produce la quinta (o più esattamente la dodicesima della fondamentale). Il 5° suono invece è la terza maggiore. Comunque il modo maggiore è certamente il più "naturale", diciamo così.
@@gioiafrancesco verissimo! Mi stavo per confondere...interessante anche la dodicesima infatti se si pensa che un'accordo di triade maggiore da uno minore si distingue dalla nota modale e ha la dominante posta sul 5° grado in comune...è sorprendente davvero e spiega anche il perchè suonano bene queste note suonate simultaneamente!
Non so suonare nessuno strumento musicale, però sono stato sempre appassionato di musica teorica, finalmente ho capito il significato delle armoniche.grazie maestro. ora guarderò anche gli altri video.
Piacere di essere d'aiuto. Però se posso un suggerimento, provi ad iniziare uno strumento. La teoria senza nessuna pratica è come... studiare ricette senza mangiare mai 😉
È davvero un piacere complimenti! Io sono Maria Vittoria, pianista e organista non vedente di Ascoli, se ti fa piacere possiamo tenerci in contatto! Un abbraccio e un caro saluto❤️
Complimenti ! tutto molto chiaro e comprensibile. Vorrei porre una domanda: se il suono di Do emette 80 vibrazioni al minuto , il 2° armonico ne emetterà 160, il 3° 180, il 4° 240, ecc ?
Circa🙂. Intanto gli Hertz sono vibrazioni al secondo, non al minuto. Poi la relazione matematica è data dai numeri d'ordine degli armonici. Quindi se ipotizzimo do1=80, do2=160, sol2=240, do3=320, mi3=400, sol3=480, ecc..
In realtà per avere informazioni sulle armoniche (in fisica si chiamano così e non suoni armonici come dicono i libri di musica) ti serve sapere la forma d'onda e non solo la frequenza. Due suoni con la stessa frequenza possono avere armoniche completamente diverse... Però l'equivalente della quinta c'è sempre. Per trasformare un segnale nella somma infinita di una fondamentale e di segnali sinusoidali secondari (armoniche) serve un operatore che cambia il dominio della funzione dal tempo alle frequenze in relazione alla sua forma decomponendo la funzione. Se dovessi studiare analisi matematica 2 o Teoria dei segnali queste cose le troverai. È interessante che si possono trovare anche collegamenti veramente notevoli tra altri argomenti musicali come relazioni di involuzione tra le rappresentazioni di una scala nel circolo delle quinte e nel rispettivo cerchio cromatico. Insomma l'argomento è interessante e ci sarebbe tanto da dire
A me sorge una domanda quasi esistenziale, può esistere una nota senza armonici? Altrimenti anche gli armonici hanno a loro volta degli armonici e così via. Davvero un argomento affascinante.
Bella domanda esistenziale😉 Esiste la nota senza armonici, certo. Sono i suoni puri, non prodotti da strumenti musicali ma ad es. da un computer. Mancano di "corpo" e di timbro naturalmente, timbro che caratterizza appunto tutta la sconfinata gamma dei diversi strumenti.
@@gioiafrancesco quindi gli armonici che si vengono a creare "dipendono" dallo strumento, dalla fonte di origine del suono? Poi, curiosità i primo 12 che vengono presi in considerazione, sono anche quelli che hanno maggior intensità oppure l'intensiyà è uguale per tutte le armoniche che si generano? Talora mi chiedo cosa sente il mio gatto quando strimpello la mia chitarrozza...
@@marchesepaolo Esatto, dipendono dalla fonte sonora, perché ogni strumento ha caratteristiche fisiche diverse. L'intensità cala via via che si passa all'armonico successivo. Dei primi 16 che si prendono in considerazione, i primi 6-7 sono udibili distintamente. Poi diventano assai flebili, seppur presenti e amalgamati. Dell'udito del gatto non saprei che dire😁
@@gioiafrancesco grazie della risposta e approfitto della gentilezza per chiedere... Rimanendo nel mio strumento, la chitarra, gli armonici che si vengono a creare sono frutto anche delle altre corde che si mettono a vibrare per "simpatia" oppure sarebbero creati " a presscindere"... per esempio stoppando le altre corde per impedirle di emtrare in risonanza? Poi tristemente dico che io non sono in grado di percepire nessun armonico, neanche il primo... sento il risultato, la differenza dello stessa nota su chitarre diverse, sulla stessa chitarra se monta corde vecchie o nuove... insomma avverto l'insieme (pizza napoletana) ma non i singoli ingredienti🙃
@@marchesepaolo Gli armonici ci sono sulla singola corda. Le altre non c'entrano, o meglio se vibrano le altre ne generano altri ancora. Per sentire bene gli armonici bisogna isolarli. Se lei sfiora la corda a metà (12° tasto) esce l'ottava che è il secondo armonico. Se sfiora la corda a 1/3 (8°) esce la quinta, o meglio la dodicesima, che è il terzo armonico. Sfiorando a 1/4 (6°) esce la doppia ottava o quindicesima. A 1/5 (5°) esce la diciassettesima. Ecc.. Provi sulla sesta corda, che funziona meglio per queste cose.
In genere sui libri classici di armonia viene presentata questa serie di suoni, dandola per scontata, senza rivestirla di un minimo commento, o se fatto, in modo superficiale e lacunoso.La sua è una spiegazione semplice e chiara, esposta con la passione che l'argomento merita. Grazie e complimenti.