Il signor Giuseppe ha una cultura infinita, spiega con molta tranquillità, non so come descriverlo, so solo che è un piacere ascoltarlo. Non vedo l'ora di un nuovo video sull' explorer.
Che storia..........Carli, il negozio più antico fra ori e misteri Lucca: la bottega del Fillungo risale al XVII secolo e ha calamitato poeti, letterati e registi LUCCA. Gina Lollobrigida attraversa il Fillungo, dà a malapena un’occhiata agli espositori di vetro e legno ed entra nell’antico negozio, fra espositori pieni di anelli e le scarpe che ticchettano sul pavimento a scacchiera. È una delle scene iniziali de “La provinciale”, il film che nel 1953 Mario Soldati trasse dall’omonima opera di Alberto Moravia. Lucca fu il set di quel lungometraggio - presentato anche in concorso al Festival di Cannes - e la scena che abbiamo raccontato fu ripresa all’interno dell’oreficeria Carli. Difficile potesse essere altrimenti: questa è la più antica gioielleria di Lucca, se non il negozio con più storia in assoluto e ancora in attività. E di certo è un crocevia di storie, di personaggi e anche di segreti e misteri. Lo diceva anche il grande giornalista Arrigo Benedetti: «Prima di parlare della storia dei Carli, bisognerebbe fare una storia sulle stranezze dei Carli». Più che una famiglia, una dinastia. Che ha lavorato con grande passione coniugata ad altrettanto riservatezza. E prendendo anche posizioni controcorrente, come quando si rifiutarono di smantellare le storiche vetrine esterne in occasione della visita a Lucca di Benito Mussolini del 1939. I Carli erano orafi già alla metà del diciassettesimo secolo. Di Carlo Carli si diceva avesse imparato il mestiere a Bruxelles e poi l’avesse portato nel suo laboratorio-retrobottega di via Pantera (il vecchio nome di via Fillungo). La svolta arrivò intorno al 1655. Quando Carli ebbe (per interposta persona, visto che per la Repubblica di Lucca era uno straniero provenendo da Borgo a Mozzano), la commissione per realizzare la corona del Volto Santo, il simbolo della città. Il compenso ricevuto fu utilizzato dall’orafo per allargare il suo laboratorio, comprando i locali che affacciavano direttamente sul corso principale. Per l’avvio della vera e propria vendita al dettaglio, però, dovettero passare quasi altri due secoli. Nel frattempo la famiglia Carli continuava a ricevere commesse importanti, soprattutto dalla chiesa: ne è un esempio la croce di San Pietro Somaldi. La seconda svolta arriva nel 1831. Luigi Carli, allora giovanissimo, scelse la via commerciale utilizzando anche merce prefabbricata, facendo andare su tutte le furie il pade. Alla fine tenne duro e aprì (il 13 settembre, vigilia di Santa Croce) il negozio in Fillungo e diede incarico a un falegname locale (tale Unti) di realizzare le bellissime vetrine estrerne che ammiriamo ancora oggi e che ogni giorno vengono posizionate alla mattina e ritirate alla sera. Vetrine che furono da esempio anche per le rinomate botteghe orafe di Ponte Vecchio a Firenze. Quando dopo la piena dell’Arno del 1868 ci fu necessità di recuperare i negozi distrutti dall’acqua, infatti, si scelse di farlo proprio sulla falsariga della bottega di via Fillungo. Anche a Lucca questo tipo di struttura fece da battistrada. E le cronache segnalano che fino al Novecento c’erano altri cinque negozi simili in poche centinaia di metri. Tutti furono smantellati in occasione dell’arrivo di Mussolini, quando il podestà ritenne che andava “svecchiata” l’immagine delle vie del centro, prediligendo linee e impianti più moderni e aderenti al razionalismo fascista. Giuseppe Carli, allora titolare dell’attività, ingaggiò un braccio di ferro con il Comune e alla fine l’ebbe vinta. Fu così che le vetrine si salvarono e poterono giungere fino ai giorni nostri per custodire il gusto del bello della gioielleria, specializzata - fra l’altro - in monili d’epoca, a partire dagli splendidi camei e dalle lavorazioni in corallo. Lo spettacolo, poi, continua all’interno: con i particolari espositori a forma di cono rovesciato e - per chi ha la fortuna di poterla vedere - la cassaforte, anzi il caveau. Che ha anche questo una storia particolare: come fu scoperto in Germania negli anni Ottanta, venne installato da un tedesco quasi in contemporanea con quello della Dresdner Bank, andato poi distrutto durante i bombardamenti alleati della Seconda guerra mondiale. Quello di via Fillungo, invece, sopravvisse e continuò a fare egregiamente la propria funzione fino al 1968, quando venne trasferito in un nuovo caveau. Sempre nelle parte posteriore del negozio c’è un’altra chicca: in un angolo, murata dentro la parete, c’è un’enorme pietra che serviva per sgretolare l’oro che arrivava, ancora attaccato al sasso, dalle miniere situate probabilmente in Garfagnana. Nel corso dei secoli la gioielleria ha incrociato i percorsi di innumerevoli personaggi. Furono clienti della famiglia Carli Giuseppe Mazzini, Giosuè Carducci e Giacomo Puccini. Particolare il legame con Giovanni Pascoli, che proprio qui portò a fondere i premi ricevuti al “Certamen poeticum Hoeufftianum” di Amsterdam, ricavando così i soldi per acquistare la villa di Castelvecchio. Capitolo a parte merita il rapporto della bottega con il cinema e la letteratura. Lo scrittore inglese Charles Morgan ambientò un capitolo del suo romanzo “Nel bosco d’amore” (1954) nel laboratorio del Carli. Soldati, come già ricordato, lo utilizzò come set per una scena de “La Provinciale” con la bellissima Lollobrigida, mentre Luchino Visconti utilizzò i gioielli e gli argenti per girare “L’innocente”, il suo ultimo film tratto dall’opera di D’Annunzio nel 1976. In tempi più recenti il negozio è stato ripreso anche da Jane Campion in “Ritratto di signora”. Ma la storia dell’attività oggi portata avanti da Pietro Carli con la moglie e i figli ha ancora tanti capitoli da scrivere. E tanti misteri da raccontare per chi ha voglia di ascoltare.
Bravi! Mi avete fatto apprezzare un orologio che non avevo mai preso in considerazione. Ora smanio per la puntata sull'explorer (1), che è uno dei miei orologi preferiti. Non siamo mai sazi!!!
Che bello sentire la storia e i dettagli del mio ororlogio, la cosa divertente è che io ho fatto esattamente la stessa cosa, tra comprare il Daytona carica manuale (che costava meno) ho scelto l'Explorer II 16570 bianco. Grazie del video
Sempre gradevoli i vostri video. Apprezzabili per all'ambientazione colloquiale e intima e i toni pacati e d'esperienza. Apprezzo questo video ancor di più perché specificamente dedicato ad un modello e lo analizza dal suo lancio ad oggi. Fatene di più così. Sono ancora più interessanti 🤙
bellissimi video, mi sto approcciando in modo serio all'acquisto di qualche orologio, Rolex sportivi, e le vostre notizie sono fondamentali per capire quanto poco si sa di questi pezzi dell'ingegneria.
Un mix esplosivo di curiositá, simpatia ed autorevole competenza.... Giuseppe ti ho giá fatto i complimenti di persona ma ogni puntata riesce ad essere diversa dalle altre e a stupire Bravi davvero
Complimenti per il canale ,competenza e garbo, sembra di stare a sentire una conversazione in compagnia di propri amici. Non vedo l'ora di vedere una puntata dedicata all'explorer 1, uno dei miei preferiti della "famiglia", con una classe senza bisogno di ostentarla, bravi!!!!
Propongo di farvi passare dal Tubo alla prima serata di RaiUno ragazzi ,siete grandi ,quando metto le cuffie sembra di star lì con un po' di amici a parlare di straordinarie passioni.Complimenti🙏🙏
Bellissimo talk, non vedo l'ora esca un vostro video, qualità video più che ottima soprattutto dell'audio ora che avete cambiato i microfoni, complimenti continuate così
Visto ora che è stato pubblicato un nuovo video. Tra l’alto sul mio orologio preferito. Intanto metto like. E stasera sapró come impegnare bene 47 minuti! 👍🏻
E anche stavolta grandissimo video ,con tanta storia il sig. Giuseppe secondo me proviene da un altro pianeta , è un super eroe ,va messo nella squadra degli avengers ,è un pozzo di sapere mi piacerebbe tanto conoscerlo .comunque bravi e complimenti a tutti
11:09 che c' avrà la sotto? 🤣🤣👍 da felice possessore non posso che farvi i complimenti per il video e per la quantità e qualità degli orologi proposti. Sempre più bravi👌 continuate così
Explorer nato per l’Everest con quadrante nero come la vetta dell’Everest chiamata anche la montagna nera, la cima spazzata dai venti non e’ quasi mai innevata. L’Explorer e’ andato anche sul K2 con la nostra spedizione che conquistò la vetta e sono stati tutti incisi sul fondello con il nome dell’alpinista o membro della spedizione
Fantastico video, complimenti! Tuttavia, per spaziare leggermente dall'ambito Rolex, vorrei proporvi una ulteriore Maison della quale parlare (conoscendo la vastità del sapere di Giuseppe): la troppo sottovalutata Eterna, con il suo iconico KonTiki!
Ciao! Complimenti per il canale. È molto informativo e piacevole. Volevo chiedere se in futuro avete intenzione di dedicare una puntata su Tudor? Saluti dalla Svizzera
Era "Troppo avanti" per il mercato .... Non erano stati inventati i computer e il genere "digitale adventure" era appena agli albori .... Guardarsi indietro e vedere la rivoluzione che c'é stata .... Oggi é stupendo totalmente riconoscibile per la storia che racconta ...
Complimenti come sempre per il video davvero sempre molto interessante. Avrei una richiesta...anzi una proposta di video: sarebbe possibile magari parlare non solo di rolex ma anche di orologi "alla portata di tutti". Sono appassionato di vintage e ci sono orologi anche di basso costo molto interessanti. Anche per far conoscere a chi si avvicina al mondo dell'orologeria marchi oramai scomparsi ma con calibri di tutto rispetto ed il sig.r Giuseppe sarebbe perfetto per questo. Complimenti,vi seguo sempre siete bravissimi❤🤩👍
Finalmente sono riuscito a ritagliarmi quest'angolo di Passione: video bellissimo! molto interessante anche il 16570 invenduto... NON VEDO L'ORA DEL VIDEO SULL'EXPLORER 1! orologio che adoro...👍👍👍
Ciao mi chiamo Maurizio , vorrei porre un quesito io ho acquistato molti anni fa un Rolex submariner oro e acciaio però nella cassa e marchiato 1680 all'epoca il 1680 era solamente in acciaio per voi . Cosa consigliate di fare grazie aspetto vostra risposta
Che signore il Giuseppe una meteora nel panorama dei commercianti ....se riuscirò a prender qualcosa d sportivo sicuro solo da lui ...avevo un vecchio gmt 1 seriale L 363170 sottratto con furto da casa mia ...sic,sic ... cmq così se dovesse capitare sapete
Fernando de rentiis per quanto riguarda l’explorer 1 il corrispettivo Tudor si chiama ranger... anche se con cassa da 34mm a differenza del cugino Rolex 1016 da 36mm, per l’explorer 2 non credo ci sia un corrispondente tudor, ma lascio la parola ai più esperti!
Buongiorno, complimenti per la chiarezza e la completezza delle informazioni, si potrebbero avere notizie della referenza 226570? Orologio che a me piace molto. Grazie e cordiali saluti
Ciao ragazzi… esistono anche quadranti rail neri (spesso spider) sul 16550 per cui in realtà ci sono differenze con il .16570 anche sulla variante nera … solo gli ultimi seriali R… avevano quadrante nero come il 16570
Peccato che i Rolex stiano diventando sempre più incomprabili.....o ti metti in lista per anni rischiando di non vederlo mai o sei disposto a pagare almeno il doppio quindi livelli da ricchi che solo poche persone possono permettersi. Questa storia potrebbe diventare un boomerang per Rolex tanti appassionati iniziano a essere veramente scocciati. Bravi comunque
Ragazzi risolverò questo video ogni tanto... Insieme a tanti altri vostri video... Perché non dedicate una puntata all Explorer 1? Uno dei preferiti del Sig. Giuseppe inoltre...