TRIANGLE OF SADNESS: Anche i ricchi fanno la cacca. (Recensione) 

Il cinema svedese ha spesso spunti interessanti e comunque periodicamente registi di grande levatura 🔝 Recensione illuminante! 👌👏😍💕

Ciao. Lo Hegel mi porta ora a dire due cosucce. Sì, oh yeah: la dialettica signore-servo. Il noto momento dell'autocoscienza hegeliana dove in sintesi (termine non a caso) avviene il rovesciamento tra chi è il servo e chi è il padrone. Il padrone si scopre dipendente dal servo in quanto il servo sa fare cose che il padrone non è più in grado di fare. Il lavoro emancipa il servo. Triangle of Sadness parla esattamente di questo ma lo fa nella terza parte e quindi dimentichiamo Hegel 😅. Già, perché il film come ricordi anche tu è diviso in tre parti ed è questo forse che lo depotenzia via via: è come se desse forma a tre diversi pitch. E volevo ora bearmi di questa espressione perché da poco ho preso parte ad un seminario sulla scrittura creativa e andava forte la parola pitch mutuata (un po' orribilmente) nella forma verbale "pitchare", insomma proporre una idea. Triangle of Sadness è come se avesse al suo interno tre idee diverse per quanto poi strutturalmente coese. La prima parte è quella più sottile, più alla Östlund e non sarebbe stato male mantenersi lì. Quella coppia di modelli nonché influencer e quando ne nasce la discussione sulla parità dei generi che si gonfia a dismisura. Frase cult di lui: "Femminista dei miei coglioni". Ho amato molto questa prima parte, non solo perché non sopporto le femministe (e i maschilisti) ma perché si inoltra davvero bene in ciò che per me una coppia è sempre: un disastro annunciato. Una bomba a orologeria. L'amore esiste? Certo, così come esiste il "Non ce la faccio più" della indimenticabile Magda. Dopo arriva la seconda parte dove ritroviamo Carl e Yaya a bordo dello yacht. Questa seconda parte è spettacolare. Meravigliosamente escatologica e squisitamente politica, classista, socialista, capitalista. La seconda parte è proprio il mio genere ❤️. Buñuel, Monty Python e Neri Parenti. A posteriori mi viene da pensare che cavolo sì, grana grossa, ma è fatta in un modo troppo spassoso. Infine arriva la terza parte, tutti a casa e ciccia. Per me il problema di Triangle of Sadness è l'essere scontato, addirittura banalotto nonostante il pur sempre condivisibile messaggio di fondo, gli squilibri tra classi sociali, i ribaltamenti, Hegel, Lina Wertmüller, William Golding e Tonio Cartonio. Peccato che qualche anno prima c'è stato Parasite che raccontava la stessa cosa ma molto, molto, meglio e peccato che prima c'è stato anche The Square dove Östlund ha dimostrato di metter su un qualcosa di lucido e potente sulla concezione di arte, libertà e bassezze umane. Qui Östlund fa un passo indietro a livello di scrittura e di tatto ma a dimostrazione che io sono una pippa, Triangle of Sadness ha vinto la Palma d'oro a Cannes. Due parole sul cast, sono stato contento di rivedere Zlatko Buric (il caro Milo di Pusher) e sono stato triste nel sapere che l'attrice che interpreta Yaya, Charlbi Dean, sia morta pochi mesi dopo la presentazione del film a Cannes. Nota allegra, ad un certo punto "appare" Bruno Pizzul che commenta una partita. Azzeccata la scelta del brano New Noise degli svedesi Refused, in quel momento lì...

io sono rimasta un po' delusa da questo ultimo film: molto scoperto il messaggio, troppo scontata la seconda parte (la prima mi è piaciuta) anche se sempre divertente e mai noioso. Forse ha voluto adeguarsi troppo a un pubblico generalista, con la paura di non essere capito.

Visto al cinema in lingua originale, mi è piaciuto molto! Concordo con la tua recensione su certi messaggi sin troppo espliciti. Comunque ho adorato il "duello" tra il russo e Woody Harrelson

Il 2° miglior film di Ostlund dopo The Square, che secondo me aveva una struttura narrativa più efficace e un personaggio centrale più interessante. Da recuperare possibilmente in sala perchè è stato fatto apposta per dare al pubblico reazioni forti. Quando l'ho visto io, le persone non smettevano di ridere durante tutta la parte centrale. Sono sorpreso dal fatto che, nonostante sia un film d'autore di 2 ore e mezza e uscito in non tante sale, da noi abbia avuto un ottimo passaparola e che dopo 3 settimane sia rimasto in top10. Avendo tematiche molto affini a quelle trattate in Parasite, spero che l'Academy possa dargli qualche nomination, soprattutto per la sceneggiatura e per miglior attrice non protagonista a Dolly De Leon, che nel 3° cap. ruba la scena a tutti.

In den Wolken....a me è piaciuto molto ...certo che il panorama cinematografico attuale non brilla !!

Matteo, grazie mille per la tua recensione. Questo era un film consigliatomi anche dalla mia prof di discipline pittoriche ed ero già molto curiosa di guardarlo, ora ho la certezza che devo assolutamente farlo. Ho iniziato a seguirti da qualche mese e già mi sono innamorata dei tuoi contenuti, continua così♥️

Finalmente è arrivato ( dopo due rinvii ) anche nel cinema d’essai di fronte a dove lavoro… e stasera finalmente potrò vederlo, è da un mese che attendo impaziente

Adoro questo genere di film di denuncia del sistema, ciononostante - dal mio umile punto di vista - avrei sviluppato la trama diversamente, dato l’enorme potenzialità. Non ho capito il motivo di inserire il capitolo 1 “Carl e Yaya”; non serve ai fini della trama, allungando inutilmente un minutaggio già piuttosto dilatato. La loro storia poteva essere introdotta nel secondo capitolo, insieme alle storie degli altri ospiti della crociera, alcune purtroppo poco approfondite, pur venendo da profili molto azzeccati. Il primo capitolo, tra l’altro molto interessate, meriterebbe un film intero, malauguratamente ormai irrealizzabile (RIP YAYA 😭). È un film scucito; un film con due protagonisti; che poi diventa corale; che accelera poi rallenta, dal ritmo sincopato, talvolta schizofrenico. Peccato, lo dico con il cuore. Bella l’idea di rifare “Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto” declinandolo in epoca moderna, aggiungendo quindi le tematiche del patriarcato e della manovalanza straniera. Tanti dicono di averci visto - nelle sequenze del pranzo mal digerito - i Monty Python; io ci ho visto molto di “La grande abbuffata”, però forse ricordo male. Niente da dire su fotografia, musiche (fantastiche!), interpretazioni, le gag comiche. Peccato perché poteva venire fuori un capolavoro. Resta un film piacevole!

Ciao Matteo, mi piacerebbe sentirti parlare di Babylon e di All quiet on the western front, li ho visti entrambi e mi piacerebbe sentire la tua al riguardo. ❤

Io ho notato lo spasmodico interessamento della classe media (yaya e il suo ragazzo con la questione del conto, e l'equipaggio che si ritrova pre partenza a urlare soldi soldi) e il totale scialacquare dei mega ricconi, finale un po' scontato quando partono all'espolarazione ho capito subito come sarebbe andato a finire. Ottimo il dialogo dei due anziani produttori di armi

A me è piaciuto a metà. Spassosissima la prima parte, la seconda molto molto buttata lì e prevedibile. Il finale che fa eco a Parasite poi non mi è piaciuto per nulla. Mi sembra un film che, come Parasite, vuole essere tante cose, ma non riesce mai entrare nel vivo e non riesce a far dialogare bene le parti di cui è composto.

Sarò di parte essendo prossimo a diventare psicologo ma amo totalmente il lavoro di Östlund; la sua capacità di trattare tematiche psicosociali e l’ambiguità della vita è veramente altissima. Forza maggiore a mio modesto parere è un capolavoro. Quest’ultimo lavoro però - a differenza di tutti i precedenti - non mi ha entusiasmato parecchio, ma a Ruben glielo si perdona 🤟🏻

Grazie Matteo! Mi interessa moltissimo!

Sono felice che tu ti sia divertito 🤗🥰😘💖

Io avevo adorato Forza Maggiore... ❤️ Spero di poter recuperare anche questo

Sono andata a vederlo venerdì, una vera perla. Anche per me l’esperienza al cinema è stata fantastica, non mai sentito un pubblico ridere in sala così. Una commedia raffinata e grottesca, mi ha dato molto vibes di Parasite ❤

che fine hanno fatto i video sulla recensione di Kiss me like you love me? Non ho visto tutti i video e adesso volevo riprendere🥲

Io ci ho visto un po' di Travolti da un insolito destino..., de La grande abbuffata e la stessa satira sociale e grottesca di The menu

Per me un passo indietro rispetto a The Square. La prima parte della coppia è bellissima, quella della crociera a tratti diverte, la parte dell'isola veramente imbarazzante e a tratti sembra Alvin & Chipsmunks 3. Poi SPOILER SPOILER Perché nel finale c'è Karl che corre? Perché? Un finale aperto per non dire buttato lì

Che ne pensi di Spielberg?

Film GENIALE🔝

Di solito non commento, ma per Triangle of Sadness devo fare un'eccezione... Io ho adorato Triangle of Sadness, vorrei tanto potesse avere una wider release e raggiungere un pubblico piú ampio. L'ho trovato un film molto divertente e che non é sembrato per niente lungo, decisamente uno dei miei preferiti tra le uscite recenti. Inutile da dirlo, ma meraviglioso da vedere in sala con un grande pubblico reagendo insieme a tutti. Per me, lo shot finale (e tutta l'ultima sequenza in realtá) é veramente spettacolare, a me é rimasta addirittura di piú della discutissima scena del vomito. Mi ha fatto molto pensare al fatto che ci sia sempre una classe piú forte e una piú oppressa a prescindere dal sistema in cui ci troviamo (vedi il ribaltamento sull'isola) e su un possible ritorno ad una "normalitá" che deve a sua volta opprimere qualcuno. MINI SPOILER: Molto interessante anche lo spunto riflessivo su la coppia che vende armi, le stesse da cui poi vengono uccisi Infine, ho pensato allo stesso riferimento anticapitalista del cinema sud-coreano, a questo proposito penso ti possa piacere Decision to Leave di Park Chan-wook, vorrei molto sentire il tuo parere a riguardo e perché no anche The Menu di Mark Mylord su un tema simile P.S. io ero ad uno degli screening con il sacchettino per il vomito, geniale e simpaticissimo (come triangle d'altronde), Östlund ha presentato il film e ha proprio parlato di questa dualitá del film tra disgusto e risata che é sicuramente uno degli aspetti che rende il film ció che é

Solo a me ha ricordato molto Salò?