..secondo me, prima di addormentarsi alla sera, almeno 10 min. di Umberto Galimberti per tutti..solo così si migliorerà livello culturale, qualità della vita e dei rapporti interpersonali... per tutti... concordo nel "ministro dell'istruzione" ad interim... vita natural durante...
Meglio galimberti che sti politici che son più apatici dei morti oppure dei demagoghi da strapazzo come Salvini. Ci vorrebbe anche un bel Raffaele Morelli al ministero dell' istruzione
Il professor Umberto Galimberti è uno dei geni della nostra epoca, dovrebbero far passare le sue conferenze in televisione anziché porcherie come i reality. È sempre un piacere ascoltarlo
L'obbligo di avere un identità vorrai dire, fortunato colui che riesce a crescere con un identità e con stabilità anche in povertà, perché trovarle quando si è già grandi vuol dire essere morti più volte durante il cammino che ci ha portati al ritrovamento della nostra identità senza sapere se ancora la si vuole
Uomo illuminato, ed incarnazione della saggezza...Purtroppo però utile e piacevole solo per chi lo ascolta che, più o meno, è già sulla sua lunghezza d'onda. il problema è che chi davvero dovrebbe ascoltarlo non sa nemmeno chi sia.
Si è un problema che non dipende da lui ma dai giovani, io solamente 1 settimana fa mi sono visto Marco Montemagno 4 chiacchiere con Umberto Galimberti e sono stato quasi illuminato, ora mi sto cercando tutte le sue conferenze e lo trovo veramente pazzesco da sentire nonostante i miei 15 anni
Egregio Professore, io madre sola che sta'cercando di crescere una figlia adolescente. Il momento della socializzazione mia figlia l'ha incamerata bene ha un sacco di amici/che e tutti i giorni ho un'ospite o più a pranzo, a cena a merenda..... Poi parlano tantissimo con me, mi raccontano tantissime cose, io li ascolto e dialogo con loro. I giovani hanno una caratteristica che li accomuna tutti, ridono. Ridono per niente, dentro hanno la felicità della vita. Noi più vecchi smettiamo di ridere, altrimenti sembriamo stupidi, invece io ascoltando il loro riso allegro penso sempre ai grandi musicisti e per quanto loro abbiamo prodotto i più grandi Capolavori non sono riusciti a riprodurre il più bel suono in natura la risata. La risata è felicità, allegria e quante volte capita di sentire una risata e riconoscere la persona, perché genera emozione. La chiave della felicità per me è un mazzo di chiavi, che quando riesci ad estrarlo dalla borsa ci metti un'ora a trovare quella giusta, ma prima o poi la trovi. Ci siamo arresi e non la cerchiamo pensiamo di non meritarla.
Che bel commento ❣️ L'investimento migliore nei figli è essere presenti. Solo con il dialogo si può capirli e fare parte della loro vita. La cosa più bella potere ridere con loro, scambiarsi i pensieri, condividere la vita. Dare spazio alla loro creatività ed essere convinti e sicuri che anche loro riusciranno benissimo nella vita da adulti.
Sono troppo impegnati a moryificare gli alunni. Versano li le loro frustrazioni, certi.... e se poi guardiamo il governo, mi domando che percentuale abbia avuto la scuola come colpe. Se non si investe sui giovani.... mai si avra unbpaese autonomo o esemplare
guarda che magari a qualcuno scappa il like solo perché armeggia distrattamente.. o più semplicemente non è sufficiente un video di dieci minuti per farsi un'opinione chiara di qualcuno.. in questo video seppure condivida molti passaggi ahimè noto altrettanti passaggi dove suo malgrado avanza fra stereotipi..
Il mio disturbo e' che vorrei continuare a vivere nell ' ipotesi che si possa essere felici senza che un arrogante che sa solo semplificare distrugga con una frase ogni sogno
Lina, purtroppo li trasmetterebbero o a tarda notte, o su Rai Storia. Le guarderebbero le persone che per propria sensibilità o formazione sarebbero paradossalmente le meno bisognose di queste informazioni.
@@zimmerith59 Grazie infinite, il pro. Rai Storia è il mio preferito, per fortuna sono in pensione e il tempo ora è... Mio,, non ho avuto la fortuna di studiare, ma mio Padre mi ha insegnato di leggere anche... Diceva leggete anche se trovate un pezzo di carta scritta a terra... Ora la lettura è l'unica grande compagnia.. Mi piace moltissimo la Storia,, mi piace molto Dostoevskij.. Thomas Mann è altri scrittori che sanno parlare a l'essere Umano.. Che quasi tutto ha provato della vita. Grazie.
Ma perché Galimberti non perde mai l'occasione di disprezzare il Cristianesimo ? Sembra proprio essere il suo obbiettivo primario, ripete sempre la stessa litania in ogni suo intervento banalizzando l'anima, Dio ed i Cristiani, filosofo arrogante con la presunzione di essere nel giusto, ma a voi sembra un modo di argomentare ???
E' un piacere ascoltare persone intelligenti. I nostri giovani che non leggono, almeno siano spinti ad ascoltare chi è più colto e a commentare quello che ascoltano, già sarebbe un bel passo avanti per la loro formazione intellettuale.
Io sono un giovane e concordo, sentendo certi personaggi a me interessanti come Galimberti, ma anche Raffaele Morelli, o Pietro Ratto ho sviluppato determinati interessi tali da avermi avvicinato anche alla lettura oltre che all'ascolto.
Il problema non è l'istruzione; l'istruzione non è altro che un altro mattone di "the wall", metaforicamente parlando. È tutta la struttura della società che spinge a determinati comportamenti, sopprimendo il nostro vivere psicologico. Sì, è vero che viviamo l'individualismo oggi più che mai, ma di certo non lo facciamo filosofeggiando o comunque nell'introspezione. Siamo una società depressa, siamo una società malata; sogniamo l'autorealizzazione, ma passiamo il tempo a soddisfare i bisogni primari e secondari e, quando ce ne rendiamo conto, cosa facciamo? Ci rassegnamo, abbandoniamo la libertà per il conformismo e l'alienazione. L'istruzione, l'educazione, la non comunicazione, non sono altro che i chiari sintomi di questa disfunzione, sottostante il funzionamento sociale, che provoca un disagio collettivo e un disagio soggettivo.
E le scuole diventano un regime appunto per sopprimere la spontaneità dei bambini in modo tale che non siano indipendenti, che non sappiano cosa vogliono e che diventino dei futuri indipendenti, perché se non soddisfi le tue immaginazioni soddisferài quelle di altri.
La scuola ha una grossa mancanza sulla formazione civica individuale. Lo stato pensa alla salute ma non a quella psicofisica. Un gran peccato per un paese cosi bello
Una ecografia in meno edvuna almeno consulenza psicologica che almeno attiri verso il mondo interiore, che purtroppo influisce sul resto.... cazzo guardiamoci dentro e nutriamoci, santo dio.... ci arrivo io che non sono laureata ma solo tanti bastoni sui denti e ancora credonin un mondo migliore
@@andreaberutti5490 sono d'accordo con te ma il tuo sfogo è piu credibile perche lo conosci esattame :) e come è.... ma pare che il mondo bambino o in fase di crescita ve lo dobbiate procurare da soli.. tristezza... Le generazioni nuove possono fare. Scusate se noi adulti abbiamo fatto troppe cazzate.perdono
@@bradysole5974 Perdonati, non c'è problema 😁. Ma ne commetteremo tanti anche noi giovani purtroppo, io vedrò di mettere in pratica le consapevolezze che ho.
Il fatto é che se un figlio é stato educato "male" quando farà figli (PERCHÉ SÌ, LI VORRÀ), li educherà male MOLTO PROBABILMENTE... E non si esce più dal ciclo. Ci vorrebbe qualcuno che impedisca ai genitori maleducati di fare figli, ma non puoi perché é immorale, privi del diritto una persona... Quindi ci vuole qualcuno che educhi i genitori -> a scuola dovrebbero andarci i genitori, una scuola fatta di genitori IL PIÙ POSSIBILE oggettivamente educati.
Quest'uomo è un gigante, purtroppo non si cerca una soluzione alternativa al problema. E' più comodo criticare chi espone le cause.Grazie Prof. Galimberti.
Veramente felice di aver trovato questo video. Questa persona mi ha subito " catturato". Mi ha aperto la mente con un linguaggio elementare ma con principi e valori che mi hanno fatto riflettere sulla educazione che sto' dando ai miei quattro figli. Vorrei averlo come zio.
Grande devi andare diretta TV unificate...ti seguo da un po sono ignorante non ho studiato molto...ma no stupida. ho lasciato lavoro per le mie due figlie..e dura ..non abbiamo soldi per sopravvivere..la mia più grande di 15 anni ne comincia a risentire
Dovrebbero creare associazioni che aiutino in questo. Soprattutto gli adolescenti hanno bisogno di aiuti a formarsi BENE. Creassero invece di ciarlare, meccanismi in cui le famiglie possano gratificare i figli in base a meriti OGGETTIVI. Ci sarebbero domani molti più adulti coscienziosi e molti loro genitori soddisfatti e felici di loro stessi.
Bisogna slegare il progresso tecnologico dalla crescita psico-intellettuale finalizzata all'utilità socio-economica. Il progresso tecnologico non determina affatto il progresso psicologico. Il problema, allora, è la persuasione all'acquisto per cui lo strumento tecnologico diventa un viatico indispensabile per la libertà e la felicità, per contro significa che siamo in una società di frustrati, profondamente insoddisfatti di sè. E bisogna mantenere questo livello di infelicità per il bene del mercato.
È così. Se uno fosse infelice e indipendente avrebbe bisogno del minimo indispensabile in quanto denaro. E quindi spenderebbe poco. Senza contare il fatto che le grandi industrie non avrebbero degli operai che hanno perso il loro carattere
Questi sono i modelli e gli esempi da seguire ed imitare... Non gli stereotipi che si vedono nella TV spazzatura di oggi.... Haimé..... Cmq grandissimo Galimberti
Il titolo del video non è corretto. Non parla solo di autostima, nello specifico lo fa solo per un minuto circa. Non viene nemmeno scritto da quale incontro pubblico è tratto e rimontato il video.
al 6:02 parla di identità e autostima e dice che l’identità è un dono sociale. Ma a che livello? Cioè se ad esempio ti dicono che sei un ladro anche se non hai mai rubato una caramella in vita tua, finisci per diventarlo?
Parla di riconoscere la/ il piccola/o come essere capace di pensare, agire. Il riconoscimento sociale contribuisce alla formazione dell'identità. È abbastanza logico, chiaramente c'è tanto altro
Sono insegnante e quindi ho tempo per i figli e la famiglia. Li ho seguiti negli studi, soprattutto il grande, e dai suoi disegni meravigliosi ho capito il suo animo. Ho rinunciato ai miei hobbies, ad avanzamenti di carriera, per stare in casa,per esserci sempre, con merende, cene , pranzi , vestiti puliti, parole confortanti ma anche rimproveri . Ho sicuramente sbagliato comunque qualcosa, ma non sono pentita .
Grazie per aver condiviso la sua esperienza, sono uno studente universitario e mia madre anni or sono fece rinunce lavorative molto simili alle sue per seguire meglio me e mio fratello. Non potrei ringraziarvi maggiormente
Vedendo i commenti, la maggior parte delle persone si complimenta con il Prof. Galimberti e l'altra fa riferimenti quasi denigratori alla società additando i genitori di oggi. Per quanto mi riguarda cerco di pormi la domanda: in quale di questi aspetti descritti rivedo me stesso, sia come figlio che come futuro genitore e dove posso migliorare le mie lacune?poiché comprendo che La soluzione al problema collettivo è da ricercare nel proprio essere/agire. Grazie mille Professore
Ma prima c'era tutta questa attenzione ai figli? Mi pare ci fosse meno comprensione e libertà di esprimersi ma si critica solo il sistema educativo di adesso
No, anzi, prima non c'era ancora peggio, perché tra l'altro ne erano molti di più. Credo che Galimberti non possa criticare il sistema educativo del passato, perché non lo conosce...
@@adeledalessandro3289 Che prima fosse peggio non direi. Voi per educazione, vuoi per la società, nel mondo occidentale almeno 1/2 su due soffre o ha sofferto di depressione grave. 400 ragazzi all'anno si suicidano. La famiglia come obiettivo di vita nel creare legami con un altro e formare insieme una società è stato sostituito dall'obiettivo nell'affermarsi tramite il lavoro ed espandersi nella prestazione lavorativa, che basandosi a sua volta sul capitalismo non può che essere un espansione basata sul competizione, anche interna tra colleghi. Non parliamo per sentito dire ma leggiamo i dati: il 40% dei ragazzi di ora, in età adulta, avrà un partner, ne farà figli - e se ne farà, sarà troppo tardi per stargli dietro - . Buona cosa, dirai. Sì, se la decisione è presa con la riflessione di voler ragionare prima di agire, cosa che la generazione del Baby Boom non ha fatto. Non lo è invece se la cosa è una imposizione causata dalla sfiducia nel futuro. I ragazzi non arrivano più neanche a fare l'amore. Se lo fanno, entra in gioco la prestazione anche nell'intimità e non lo vivono come qualcosa di spontaneo. Queste cose non accadevano prima. Ma come si fa ad essere felici o ad avere una famiglia quando gli unici momenti in cui vedi tuo figlio o il tuo compagno sono la mattina presto mentre sei assonnato o la sera tardi distrutto dalla fatica? Quando anche da single un lavoro solo ti basta per arrivare a fine mese tirato per il collo? Paesi come la Svezia, queste cose le hanno capite da tempo proprio perchè lì questi problemi si sono già manifestati con particolare peso ben prima che da noi. Non a caso il periodo di maternità e paternità può durare 3 anni, si può lavorare per medi periodi 6 ore al giorno, la condizione della donna è rispettata e non è vista come una macchina sforna bebè da lasciare a casa dopo il primo figlio, sul lavoro sono previste le nursery affinchè venga permesso la madre di contribuire sul lavoro e accudire il figlio. In Italia la situazione è disastrosa. I bambini non riescono più a fare sport, a seguire attività extracurricolari, a frequentarsi, perchè i soldi e il tempo non ci sono. Una volta c'erano i nonni per questo. Ora non più, non possono andare in pensione, neanche loro ne hanno il tempo. Non è che prima si stesse meglio ma si viveva in una società molto meno frenetica e che andava avanti a cicli. Non era perfetta ma ci si arrangiava. Ora non si riesce più neanche a fare quello. Il fatto che si facciano certe affermazioni dimostra la veridicità di questo perchè è innegabile un cambiamento in peggio.
@@loredanarossi9440 Mah...! La società/famiglia del passato...troppi difetti. Ok per la Svezia. Padri e madri devono condividere in egual misura l'impegno(bello)della crescita di figlie e figli. Solo così può funzionare bene una famiglia
Bruna Aurigemma credo che parli di genitori e intenda anche il sesso maschile. Non credo abbia detto questo in questo discorso... si concentra forse su come possiamo migliorare noi e migliorare i nostri “figli” per una società più positiva.
Ma non c'è fallimento. Sinceramente da quel che si legge della famiglia del passato recente e remoto... meglio non parlarne! La famiglia di oggi sempre!
Ammiro la lucidità espressa nelle sue conversazioni .... Ammetto: è un professore che avrei voluto durante gli anni della mia disastrosa formazione scolastica.
squarcia la pancia alla mamma? Verrà fuori il lupo della nonna! Quella non lingua che è l'inglese....il tedesco è una lingua seria! In ogni intervento il nostro prof ripete le stesse cose, che per carità, tanto di cappello ma sanno di nitrato di ritrito. Variando il tema ogni tanto, pur nella coerenza delle idee, si ottiene forse miglior risultato.
Lo studente non studia se è attratto: è una visione troppo riduttiva; studia con successo se si abitua allo studio metodico e alla costanza. Stesso discorso per il carisma: è troppo riduttivo dire che si studia solo se l'insegnante è carismatico. Lo studio non è carisma ed emozione: lo studio è soprattutto metodo ed esercizio disciplinato della ragione (il carisma può essere perfino pericoloso e portare fuori strada con l'influenza che esercita). Lo studente studia se "sente" l'autorità, e se non la sente non studia; e l'autorità sono i genitori e i docenti, ma entrambi hanno perso la loro autorità, e quindi lo studente non studia, a meno che non si appassioni personalmente a qualcosa, ma questo NON PUO' succedere per TUTTE le discipline di un liceo, è fisiologico. Conclusione: senza il ripristino del princìpio di autorità la decadenza si aggraverà.
@@barbarabianchi1719 ma quali mezzi adulti? Li hai visti come sono i giovani oggi?? Nemmeno i loro genitori sono adulti, figuriamoci i figli... Gli scarsi risultati della scuola di questi ultimi tempi stanno lì a dimostrare che tutto questo psicologismo è stato un vero fallimento.
D'accordo in tutto ma non ho apprezzato la definizione di "non-lingua" applicata all'inglese. E poi in che senso il tedesco è una lingua "seria"? Che cosa si intende per "seria"? E in base a quali criteri una lingua può essere definita più o meno seria? Ogni lingua ha una sua storia alle spalle, che riflette i fatti storici, la cultura e l'identità di un popolo. E per questo ogni lingua va rispettata perché ha una sua dignità. Oggi si tende a disprezzare l'inglese per la sua essenzialità grammaticale, la sua semplicità e flessibilità. L'inglese ha queste caratteristiche per sua natura. Ma questo non vuol dire che è una non-lingua, né che il suo lessico è povero come molti sostengono. Non tutti sanno che l'inglese ha delle aree semantiche del proprio lessico che sono più ricche e variegate delle corrispondenti aree semantiche delle lingue romanze, compreso l'italiano. Per esempio l'inglese esprime lessicalmente significati molto raffinati riguardo la maniera dei verbi di movimento ("manner of motion verbs") senza aggiungere avverbi o aggettivi con funzione avverbiale come fanno l'italiano, lo spagnolo e il portoghese. Ne è un esempio il verbo "to trudge" che può essere tradotto semplicisticamente con il nostro "arrancare" ma che in realtà veicola molti più significati, indicando il muoversi lentamente e con grande fatica per un qualche impedimento fisico che limita i movimenti. I traduttori lo rendono con "trascinarsi stancamente" ma si perde qualcosa nella traduzione a livello semantico perché viene omessa la parte che si riferisce alla presenza di un impedimento fisico. Il verbo "to trudge" ha il potere di includere in sé tutti questi significati, senza bisogno di "compensare" con avverbi come farebbe l'italiano. Quindi attenzione ad assegnare queste etichette a lingue che probabilmente non si conoscono a fondo nelle loro sfaccettature. L'inglese non è una non-lingua. L'esperanto magari potrebbe essere definita tale se, per lingua, intendiamo un sistema di comunicazione che racchiude la cultura di un popolo, quando l'esperanto è una lingua artificiale creata a tavolino. Nessuna lingua naturale può essere una non-lingua. Punto
Ahhh .in quella non ligua che e' l'Inglese!! troppo uguale a me e' questo signore.infatti quello che dice lo pensavo a 25 anni dove tutti mi dicevano che ero un fallito.Ma la mia identita' l'ho poi trovata nelle banche internazionali dove tutti mi fan l'inchino quando vado ad incazzarmi...bravo Umberto sei forte.
Lo stato dovrebbe tornare ad educare il popolo, e il cuore del popolo e delle società, è la famiglia, la cellula così come viene definita ,della società stessa
Non ho studiato filosofia, ma trovo interessantissimo ascoltare le citazioni del prof. Galimberti; dirò di più: mi ripropongo di leggere più di un'opera dello stesso docente; ne traggo l'impressione che tutto ciò possa servire a crescere......
Bravissimo, sicuramente le favole sono per i bambini un buon metodo di apprendimento della realtà, ma sono soprattutto i genitori che nell'accoglierle educano alle emozioni; anche molti genitori del passato avevano poco tempo e troppa fatica per farlo come quelli di oggi.
Genitori che hanno paura dei figli e li accontentano Mancanza della “parola” e senza risonanza emotiva La scuola deve formare il carattere Senza tecnica c’è l’esclusione sociale Incoraggiamo i sogni dei giovani
ho conosciuto questa persona solo tre mesi fa' tramite RU-vid. Io sono un studioso e ricercatore spirituale e dal mio punto di vista lui era in una sua vita precedente un GRAN SACERDOTE dell'antica grecia. Con la sua immagine angusta, di uomo di altri tempi, quando parla dimostra di sapere ed aver studiato molto, decisamente illuminante in diversi contesti
Solo che questi video ed ancor meno le conferenze non raggiungeranno, temo, gli individui più gravi nel comportamento antisociale, e nemmeno l'individuo medio, che come dice il dottore non è di certo cresciuto nell'ottica della comunità. Però se non altro è quasi sicuro che quell'individuo stia guardando il nuovo video sulle tendenze di Yt. Sta roba va insegnata ai professori prima di mandarli a scuola, e come diceva un saggio...i professori devono avere carisma! L'educazione deve essere uno show, rivaleggiare con i fuochi fatui delle pubblicità. La conoscenza può essere interessante, ma va proposta coi mezzi giusti se deve fronteggiare i movimenti reazionari, e le piaghe del nostro tempo.
Fosse per me tornerei a quando l'uomo e la donna avevano un ruolo specifico nella coppia e nella famiglia soprattutto! Com'è oggi NON funziona e NON funzionerà MAI per un mucchio di motivi.....ma in primis proprio perché NON ci sono più i ruoli definiti in una famiglia! Detto questo.. ai tempi di nonna.. almeno della mia.. NON c'erano gli anticoncezionali..* ecco perché avevano tanti figli.. ma è anche facilmente intuibile che facessero poco sesso.. visto che ogni volta era molto probabile la gravidanza! 10 figli saranno corrisposti a 15 rapporti sessuali va'! 😂 Vabbè si scherza! 😅
Bah, io ho fatto il liceo classico nei primi anni 90 e francamente il giudizio che ho della scuola italiana è pessimo. Le insegnanti, quasi tutte di sesso femminile, ignorantssime. Conoscevano il Rocci a memoria, ma non sapevano fare un ragionamento. Interrogavano giorno per giorno in quanto loro stesse sapevano solamente quattro cose a memoria. La feccia della feccia. All'università per fortuna (giurisprudenza), è andata molto meglio. Togliere alle donne il monopolio dell'insegnamento, sarebbe già un primo passo. Poi tornerei anche alle classi divise tra maschi e femmine: non era piacevole vedere le mie compagna fare le troie con i professori o comunque troieggiare in generale e poi magari vederle promosse senza aver mai fatto una versione decente, una interrogazione, etc. Era offensivo anche nei confronti di quelle mie compagne più serie, che non avevano rapporti sessuali con i professori e che poi vennero bocciate.
Il male è ovunque I chirichetti insegnano. Il tuo ragionamento è inutile. A questo punto sterminiamo l'umanità, perché grazie a cervelli come il tuo, non si salva nessuno.
La tematica su l'autostima è indubbiamente complessa , variegata, multiforme e difficile da affrontare, a mio avviso, per le numerose implicazioni o implicanze che investono l'uomo nella sua interezza. Purtuttavia, ritengo che l'elemento fondante dell'argomento si basi sulla Cultura e Nell'ambiente in cui il soggetto ha vissuto e vive. Pertanto, l'elemento culturale non è ascrivibile unicamente al soggetto perché, mi ripeto, l'ambiente gioca un ruolo determinante nel " valutare " " l'autostima di cui è presumibilmente affetto il soggetto" . Finisco. L 'autostima può essere considerata un fattore di crescita, sia individuale che sociale, qualora non è determinata da finalità egoistiche bensì altruistiche
Purtroppo non brilla certo per originalità... Sono argomenti già ampiamente trattati da altri, tra l'altro, oltre a fare l' ennesima "fotografia" del problema, non pro pone soluzioni alternative...che competenza ha un "filosofo" su questi temi ? Al termine del video resta solo il vapore acqueo...
Grande Galimberti, grande per la sua analisi sulla crisi delle famiglie e quant'altro: tutto vero!!! La famiglia sta vivendo una brutta crisi, figlia anche di una crisi economica senza precedenti e del vedere i genitori più come amici che genitori! Mi viene da dire, a me che sono pure padre: "quando ero piccolo comandavano i miei genitori..... adesso che son grande comandano i miei figli...in buona parte è così è così anche l'adulto perde due volte l'identità e forse anche l'autostima;in questa società un lavoro assicurato ce l'ha lo psicologo!!!