Diciamolo subito: le connessioni tra la strage di Ustica e la banda della Uno Bianca sono assai incerte e basate su dichiarazioni di personaggi ambigui che citano peraltro circostanze spesso incongrue o inverosimili. La Repubblica riesuma in data 11 settembre una dichiarazione di un componente della banda, Pietro Gugliotta, resa nel '95 al PM Giovannini citando un colloquio con Roberto Savi in cui il Savi medesimo gli avrebbe confidato particolari sui resti di un Mirage coinvolto nella strage di Ustica. Quelle dichiarazioni (che non ressero però all'esame del giudice Priore) sono contenute anche nell'esposto presentato nel maggio scorso dall'avvocato Alessandro Gamberini, legale dei familiari delle vittime, per chiedere la riapertura delle indagini sulla Uno Bianca. In questo video vi presento la dichiarazione estrapolata da un'intervista del '95 di un altro personaggio, Guglielmo Sinigaglia, che tra l'89 e il '90 si presentò a vari giornali (Messaggero, Panorama) come ex legionario e ufficiale dei servizi sotto copertura, che in tale veste avrebbe partecipato all'operazione militare internazionale "Eagle run to run" per abbattere l'aereo di Gheddafi e che si concluse con l'abbattimento del DC9. Le verifiche dei magistrati portarono a considerarlo un "inquinatore" dell'indagine, soprattutto a causa delle gravi inesattezze contenute nelle descrizioni del Sinigaglia sulla presunta operazione militare multinazionale segreta a cui il Sinigaglia sosteneva di aver partecipato. Tuttavia i magistrati appurarono come autentico il ruolo del Sinigaglia svolto successivamente sotto copertura, nell'81, per rifornire i ribelli libici di armi nell'ambito dell'operazione segreta "Tobruk 2". Dunque per i magistrati Guglielmo Sinigaglia mischiava fatti veri a ricostruzioni fantasiose al fine di inquinare l'indagine e per questo lo processarono (fu assolto per prescrizione).
Ebbene, pur smentito dalla magistratura il Sinigaglia per anni continuò a rilasciare interviste e a parlare di un suo memoriale sulla vicenda Ustica. In un passaggio dell'intervista rilasciata nel '95 al mensile on line "Sottovoce" il Sinigaglia parla anche della banda Savi, definendola una scheggia impazzita facente parte delle squadrette segrete della rete Stay Behind, inglobata a livello internazionale nella struttura "Vagant Cosmic", rete smantellata attorno al 1990 dopo la caduta del muro, che a quel punto si sarebbe "messa in proprio", mantenendo però ancora un certo grado di copertura.
In conclusione: a mio parere i collegamenti tra il caso Ustica e la banda della Uno Bianca sulla base di questi elementi appaiono aleatori e pieni di incongruità. Elementi insufficienti per affermare un coinvolgimento diretto, anche solo di conoscenza di informazioni, dei Savi nella vicenda.
1 окт 2024