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Valutazione Neuro-Cognitiva Alzheimer per una Diagnosi Precoce 

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La Malattia di Alzheimer è un patologia in costante aumento ma quando siamo in presenza di un declino cognitivo compatibili con l'età e quando invece alcuni segni devono indurci a pensare che ci possa essere una demenza e quindi a fare dei test Cognitivi specifici in grado di stabilirlo? E in cosa consistono questi test? Lo abbiamo chiesto al Prof. Evaristo Ettorre, Responsabile dell'Unità di valutazione Geriatrica e Valutazione Alzheimer del Policlinico Umberto I di Roma che ci ha spiegato quanto oggi si punti su quella che viene definita Medicina Predittiva - sia in soggetti adulti ancora sani sia in anziani già con diagnosi di demenza - che in base alla valutazione dei fattori rischio (stili di vita, comorbidità...) possa tracciare un profilo di rischio e proporre delle modifiche di alcuni parametri in modo da ridurre o ritardare l'insorgenza della malattia. Altrettanto importante è arrivare ad una Diagnosi Precoce e per far questo è necessario non sottovalutare alcuni campanelli d'allarmi relativi alla memoria ma anche al comportamento che se varia da quello abituale può essere testimonianza di una iniziale demenza. E per avere un quadro più chiaro della situazione sono fondamentali i Test Neurologici di Valutazione Neuro-Cognitiva che prendono in considerazioni diversi parametri (da quelli clinici a quelli comportamentali, dalla valutazione del tono dell'umore a test mnemonici, spaziali e del linguaggio - e il Professore ce li illustra uno per uno) per formulare un quadro generale e valutare il declino cognitivo all'interno di una scala che va da 1 a 5. Il passo successivo è naturalmente una terapia che al momento non è curativa ma è una terapia per il Controllo dei Sintomi in modo che la qualità di vita del paziente e della sua famiglia risenta il meno possibile della patologia, almeno nelle fasi iniziali. E proprio la famiglia, e in particolare il care giver cioè la persona che si prende cura del malato, deve essere in grado di sapere quali sono le cose da fare e quelle da non fare, come gestire la quotidianità e come rapportarsi al malato, e per questo si possono seguire dei Training Familiari che aiutino a vivere una malattia che colpisce non solo il paziente ma tutto il nucleo familiare.

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25 окт 2014

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Комментарии : 12   
@taniabianchi9437
@taniabianchi9437 2 года назад
Sei un grande
@grazpvit
@grazpvit 9 лет назад
mi trovo a Pavia e chiederò informazioni al S.Matteo e al Mondino per saperne di più. Il medico di base non me ne ha mai parlato e neppure il CPS pavese dove vengo seguito da oltre 1 anno, nonostante la mia richiesta ossessiva di accusare i primi sintomi della patologia a 66 anni che mi terrorizza visto che vivo solo e non ho parenti vicino a me.
@fuji_films
@fuji_films 3 месяца назад
9 anni dopo mi auguro il Vostro meglio.
@lamu3874
@lamu3874 2 года назад
Il gentile dottore parla di anziani.. mi stupisco che non citi che oggi è una malattia anche di persone meno anziane, come mia mamma, vegetale già a 50 anni..
@fuji_films
@fuji_films 3 месяца назад
Purtroppo credo sia una curva in transizione verso quell'età. Con tutto ciò che respiriamo, mangiamo, entriamo in contatto è difficile preservare una buona salute. Ci metta anche il fattore genetico e capisce che la situazione è brutta.
@grazpvit
@grazpvit 9 лет назад
quale impegnativa va chiesta al medico di base x sottoporsi ad una visita per valutazione di rischio malattia di Alzheimer non è stato specificato.
@MedicinaInformazione
@MedicinaInformazione 9 лет назад
Basterà chiedere al suo medico di base che conosce senz'altro codici e procedure per avere accesso ad una visita con valutazione Alzheimer (se è a Roma può comunque chiedere informazioni al CUP del Policlinico Umberto I dove si trova il Centro U.V.A. diretto dal prof. Ettorre - Cordiali saluti . La redazione di "Medicina e Informazione"
@angelaamarii6193
@angelaamarii6193 11 месяцев назад
Come faccio a capirlo e poi c'è una cura altrimenti che serve e meglio non saperlo
@gabrielefrancioni7582
@gabrielefrancioni7582 5 лет назад
È terribile verificare come, forse anche a causa degli stili di vita moderni, certe donne iniziano molto presto a registrare molteplici sintomi di Alzheimer. Io ho una sorella appena arrivata ai 60 anni (lei ha più anni di me, ma di fatto, ormai, sembrano decenni), che dimentica informazioni, impegni, dati su attività da compiere nell'arco della giornata (!) o di alcuni giorni a venire. Uno si aspetterebbe i classici buchi di memoria relativi a eventi del passato -infanzia, adolescenza, giovinezza etc- che troverebbero una qualche giustificazione nell' oggettivo trascorrere del tempo, unito ai mille impegni, qualora ci siano, della vita media contemporanea di una madre di due figli di 17 e 21 anni, avuti in tarda età. Tra le varie cose, ciò conferma come non sia bene diventare madri tardi: a 60 anni sei già vecchia e se dai segni di demenza, come nel caso di mia sorella -soggetta anche ad attacchi incredibili d' isteria patologica, addirittura pericolosa per chi le è vicino in quel momento- non puoi più essere utile ai tuoi figli o a tuo marito, o compagno che sia. Nel caso di S., sempre mia sorella, purtroppo a tutto ciò si unisce tutta una serie di ingiustificate e improvvise "paure" totalmente prive di senso, come usare l'auto, uscire da sola, andare dal medico, quasi che lei vedesse, dietro a queste azioni, un pericolo o una minaccia incombenti e impossibili da affrontare. Data l'età di S., è prevedibile un futuro ricovero in istituti dedicati alla cura di queste terribili patologie...
@josefagracia8030
@josefagracia8030 3 года назад
Ppp0000000000interesante per me la visita per mio marito si avicina
@angelaamarii6193
@angelaamarii6193 11 месяцев назад
Come faccio a capirlo e poi c'è una cura altrimenti che serve e meglio non saperlo
@fuji_films
@fuji_films 3 месяца назад
Non ci sono cure.
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