Vitelli ... a norma 

Grazie dell' invito .... Non è molto vicino ... vedremo come fare

Niente ...farti i cosiddetti cazzi tuoi

@@ivanovarisco9606 Quando , poco oltre, ho risposto all'altra tua osservazione (sul contatto tattile), non avevo, ancora, letto questa "perla di educazione". Ora capisco meglio: anche tu, probabilmente, sei cresciuto in isolamento, convincendoti che l'unico modo di relazionarsi con gli altri non sia il confronto o la discussione, bensì l'insulto e il delirio di onnipotenza con i più deboli (in questo caso gli animali). Non so chi, tra te e loro, sia la vera bestia.

Grazie delle tue considerazioni

Tu quanto saresti disposto a pagare per 1 litro di latte scusami?

@@matteoperlo9862 Premesso che non bevo latte da parecchi anni, credo che il doppio del prezzo attuale sia una cifra ragionevole. Naturalmente almeno i due terzi della maggiorazione dovrebbe andare ai produttori, poiché sono quelli che sosterrebbero l'aumento dei costi, mentre per la distribuzione la spesa non cambierebbe. In cambio, la legge dovrebbe imporre agli allevatori di lasciare i vitelli (sia femmine che maschi) sempre insieme alla madre, in un apposito recinto, separato dal resto della mandria, per almeno 13 settimane dopo la nascita. Quindi si potrebbe iniziare un'allontanamento graduale, contestuale allo svezzamento, sino ad un anno di età. A questo punto si può consentire la separazione definitiva e l'avvio all'ingrasso e alla macellazione dei capi non necessari per la rimonta. Di conseguenza dovrebbe essere vietata la macellazione dei capi al di sotto dell'anno di età e, aggiungerei, anche quella delle mucche gravide. Per cui alle, cosidette, mucche non più sufficientemente produttive, deve essere consentito di partorire il figlio che portano in grembo e allevarlo, senza essere, nuovamente, ingravidate e seguendo la prassi illustrata sopra, finché questo compie un anno. Un'altra norma che imporrei, sarebbe che, tra un ingravidamento e l'altro di una mucca, dovrebbero passare almeno 24 mesi. Se questo comportasse un ulteriore aumento del prezzo del latte, vorrà dire che, per risparmiare, se ne comprerà meno, poiché sono convinto che gli unici umani ad aver bisogno del latte di mucca sono i bambini sino a tre anni di età. Tutti gli altri possono, tranquillamente, bere latte vegetale, oppure, come faccio da anni, il thè, che si abbina magnificamente con biscotti, ogni genere di dolci e, per quanto mi riguarda, anche con la focaccia.

Cara Elena, non so se la tua è ignoranza o malafede (quella del veterinario "sotuttoio", tra l'altro mio conterraneo, è, sicuramente, malafede): non è che bisogna limitarsi a rispettare le norme, perché sono le norme ad essere sbagliate. Come già spiegato in un post precedente, occorre una legislazione che vieti la separazione dei cuccioli (sia maschi che femmine) dalla madre per almeno 13 settimane dopo la nascita e che, successivamente, la separazione avvenga in modo graduale sino all'anno di età (conseguentemente, sarebbe impossibile abbattere capi con meno di un anno). Inoltre dovrebbe essere vietata la macellazione di vacche gravide o con cuccioli di età inferiore ad un anno. Quindi non sono "poche mele marce" che rovinano la reputazione degli allevatori, ma è lo stesso sistema dell'allevamento intensivo ad essere marcio.

Esatto. Comunque la normativa prevede anche che si possano isolare e separare in caso di necessità sanitarie.

@@buiatriacentroveterinarios1259 ahhh okay okay , si impara sempre,grazie👍🏼

Premesso che non sono né vegano, né vegetariano, ritengo che tutti i cuccioli stanno bene solo se rimangono con la madre il più a lungo possibile. I vitelli (soprattutto quelli delle mucche frisone) consumerebbero, mediamente, il 10% del latte prodotto dalla madre. Per cui ne rimarrebbe, sempre, il 90% disponibile per il commercio e non si sottoporrebbero madri e figli al tremendo trauma della separazione (e non mi si venga a raccontare la frottola che una separazione immediatamente dopo la nascita non provoca stress perchè i due non hanno avuto il tempo di legarsi l'una all'altro. Nei mammiferi, il legame tra madre e figlio si crea, già, durante la gravidanza e spezzarlo è una crudeltà). Inoltre, parecchie esperienze dimostrano che le mucche alle quali si lascia la possibilità di allattare il proprio vitello producono quantità di latte maggiori, per cui le minori entrate economiche (ammesso che ci siano) sarebbero decisamente contenute. Infine, credo che i consumatori sarebbero disponibili ad accettare un ragionevole aumento del prezzo del latte, se ciò fosse necessario per il benessere, non solo fisico, ma, anche e soprattutto, psicologico degli animali.