Il Vittoriano, o Monumento a Vittorio Emanuele II, primo Re d’Italia, meglio conosciuto come Altare della Patria per essere l’ultima dimora delle spoglie mortali dell’Ignoto Milite, è un’opera mastodontica ricca di simboli allegorici alla quale hanno lavorato centinaia di artisti, architetti, ingegneri e scalpellini provenienti da tutta Italia. È quindi in questa sede impossibile analizzarli tutti. Basti pensare però che l’arduo compito affidato a questi talenti, non fu solo quello di realizzare un monumento degno di un re, ma soprattutto quello di raffigurare, per mezzo di simboli e figure allegoriche, l’intera Nazione con i suoi migliori valori e virtù. Moltissimi ancora sarebbero gli elementi da valutare, come le due magnifiche quadriglie, ed anche i magnifici interni, ma ciò che oggi più ci preme sottolineare è l’immensa valenza simbolica, educativa e di valori che tale Opera si propone di offrire ai cittadini del Regno, oggi dovremmo dire dello Stato. Certo l’Unità d’Italia è stata una questione controversa, lo sviluppo del brigantaggio, la questione meridionale che successivamente si venne a creare e tutte le sue deplorevoli conseguenze che oggi conosciamo bene, ma da ogni esperienza bisognerebbe trarre il meglio e ricordare il peggio per non commettere gli stessi errori in futuro. Speriamo che da oggi, quando guarderete il Vittoriano, non lo giudicherete più come qualcuno fece in passato “Un’orrenda macchina da scrivere”, ma soffermandovi sui particolari vi interroghiate sul loro significato più nascosto e sui valori che queste anime di pietra vogliono consegnarci.
8 окт 2024