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W.A. Mozart, Mitridate Re di Ponto, Lungi da te - Lella Cuberli - Teatro la Fenice, Venezia - 1984 

Marco Veranda
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W.A. Mozart, Mitridate Re di Ponto
Scena di addio tra Sifare e Aspasia, secondo atto.
Recitativo, recitativo accompagnato e aria:
"Non più, Regina... Lungi da te"
6:20 Aria, Lungi da te, mio bene
Sifare: Lella Cuberli
Aspasia: Jenny Drivala
Esecuzione del 17 luglio 1984, Teatro la Fenice, Venezia
Scenografia e Regia: Jean-Pierre Ponnelle
Maestro concertatore e direttore d'orchestra: Roderick Brydon
Prima esecuzione:
Milano, Teatro Regio Ducale, 26 dicembre 1770
Libretto di Vittorio Amedeo Cigna-Santi
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Testo:
[Recitativo]
SIFARE
Che dirò? Che ascoltai! Numi!
E fia vero che sia di tanto sdegno
sol Farnace cagion, perché a te caro?
ASPASIA
A me caro Farnace? Ancor nol sai?
Dubiti ancor? Dì, chi pregai poc’anzi,
perché mi fosse scudo contro un’ingiusta forza?
E chi finora senza movermi a sdegno
di parlarmi d’amor, dimmi, fu degno?
SIFARE
Che intendo! Io dunque sono l’avventuroso reo?
ASPASIA
Pur troppo, o Prence, mi seducesti, e mio malgrado ancora
sento, che questo cor sempre t’adora.
Oh giorno di dolore!
SIFARE
Oh momento fatale che mi fa de’ viventi il più infelice,
e il più misero ancor?
ASPASIA
Dagli occhi miei t’invola, non vedermi mai più.
SIFARE
Crudel comando!
ASPASIA
Necessario però. Troppo m’è nota la debolezza mia;
Deh se fu pura la fiamma tua, da un tal cimento, o caro,
libera la mia gloria. Il duro passo
ti costa, il so, ma questo passo oh quanto
anche a me costerà d’affanno, e pianto!
[Recitativo accompagnato]
SIFARE
Non più, regina, oh Dio! non più.
Se vuoi Sifare ubbidiente, a questo segno
tenera tanto ah non mostrarti a lui.
Delle sventure altrui, del tuo cordoglio
l’empia cagion io fui
svelandoti il mio cor, portando al soglio
del caro genitore l’insana smania d’un ingiusto amore.
Ah perché sul mio labbro, o sommi Dei,
con fulmine improvviso
annientar non sapeste i detti miei!
Innocente morrei…
ASPASIA
Sifare, e dove impeto sconsigliato ti strasporta?
Che di più vuoi da me? Ritorna, oh Dio!
Alla ragion, se pur non mi vuoi morta.
SIFARE
Ah no; perdon, errai.
Ti lascio in seno all’innocenza tua.
Da te m’involo, perché tu vuoi così,
perché lo chiede la fede, il dover mio,
la pace del tuo cor…
Aspasia, addio.
[Aria]
Lungi da te, mio bene,
se vuoi, ch’io porti il piede,
non rammentar le pene,
che provi, o cara, in te.
Parto, mia bella, addio,
che, se con te più resto,
ogni dovere oblio,
mi scordo ancor di me.
(Si ritira)

Опубликовано:

 

15 сен 2024

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Комментарии : 1   
@letsschubertiad1966
@letsschubertiad1966 4 месяца назад
Schön
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