Grande Subiaco tanti anni fa sono nato a Subiaco ma per lavoro sono dovuto andare via ma i hanno passati a Subiaco ho fatto dei foconi grandi e di notte andavamo e prendere perché i contadini non ne li davano d I notte. Li caricava sopra una carrozza e in otto li portavamo in piazza santa Maria. E. Poi vicino alla rocca vicino il portone ore vi lascio w Subiaco
Giuseppe, Pino , è mancato il 19-06-'24, sono sua moglie . Vi abbiamo amato molto e molto ammirati . Ora sono provata... Vi dico che persino con il Parkinson è tornato da voi e dormito in macchina come altre volte ha fatto solo o con me . Passione , umiltà, studio, ricerca la sua intera vita, come voi nella vostra festa di passione e sacrificio,amore e radici . Grazie
Caro Pino Bonifazio, perfortuna che sei venuto a Noci (BA) per registrare la pratica dell'ernia nel 1993, perché dagli anni successivi non si è potuto più ripetere sia per la questione dell'Hotel e sia anche per la non genuina trasmissione della tradizione... mannaggia al Sessantotto!
Caro Enrico, mi è piaciuto il tuo biglietto di presentazione e comunque sono a conoscenza già da molto degli sviluppi intercorsi sul locale rito etnografico. In merito alla trasmissione cui accenni non so, non te la prendere più di tanto, c'è di peggio, visto che sono diventato un autentico parkinsoniano. Arrivederci e buona giornata , Pino
Fino al 1998 ci stava l'aratro poi da quando hanno dato il permesso di scalare la roccia con gli appositi gangi da scalatore, l'aratro è sparito... Con il cannocchiale si vedeva benissimo ma ora non c'è più, a qualcuno ha fatto gola... Persone senza nessun rispetto e senza coscienza
Non so a quale San Gerardo lei si riferisca, ma quello venerato a Gallinaro e dai paesi gemellati Pettorano sul Gizio, Minturno e Scanno, è nato a Sillions (Inghilterra) e morto a Gallinaro nel 585 d.C. Questi dati sono facilmente reperibili grazie agli studi del defunto Don Loreto Savelli, parroco di Gallinaro per oltre venticinque anni. Saluti.
Gent.ma Signora, ho pronta una risposta per lei con due allegati. Troppo lungo il testo per yuo tube . Se vuole mi invii il suo indirizzo di posta elettronica . Cordialmente la saluto.
Gabriella aveva questo questo laboratorio sotto casa di zia Maria. Da bambino, 80 anni fa in vacanza a Subiaco, andavo spesso a vederla all opera, e ne rimanevo incantato. Il fratello, Lino, era mio amico. Il padre aveva un negozietto di vino lì vicino. Altri tempi, altra atmosfera, altri rapporti, altro tutto.
Per uno pazzo uomo che fare schiavi cose durante guerre di rossija suoi famiglii schiavi anche altre uomini fatto questi cose come prendere suoi morti parente di fare vino questo levnio coi ferro una skatoletta
Prendete via questi nude statui come pazzire potere stare avere paura che pisziare a mutandine come Florenzia anche altre nude statui schiavi potere via schiavi cose
Pregando per oggi Pelegrinaggi anche per gente che dovere andare della pieddi alla Pelegrinaggio ma not sentire schiavi cose coi donne anche muzikka alkogolli altre schiavi feste come pazzire.anche Dio potere fare not buono per Italia quando not volevano sentire Dio Messa Santa
Ho visto con molto piacere questo itinerario di fede del tempo andato e ancora presente, Scanno, Pettorano, Minturno e cent'altri paesi onorano con devozione San Gerardo. È la nostra fede imperitura nel Santo.
Grazie di vero cuore per il suo apprezzamento, che è di conforto al molto lavoro impiegato perla sua realizzazione. La informo che ce ne è un altro riferito ai nostri giorni, ancora totalmente da montare, ma non so se e quando potrà essere concluso. Spero in un arrivederci. Saluti Pino Bonifazio
Che senso ha mettere il casco di spine se tra questo e la testa cinsi mette un turbante? Come quelli che portano i santi a spalla, ma con le imbottiture per non farsi la bua. Tutto ciò è a dir poco RIDICOLO. O lo si fa per devozione accettando il dolore e secondo la tradizione degli antichi che va tramandata fedelmente e con fierezza o è meglio se ci si occupa di altro.
Gent.ma Francesca grazie per la tua apprezzata considerazione, che rende un po' più proficuo questo mio lavoro e possa ancor più sviluppare ulteriori riflessioni, in un momento in cui emergono crisi alimentari di portata mondiale. Vedi guerra del grano, clima e desertificazione, fame ed emigrazione Saluti Giuseppe
I ricordi più belli dei miei primi 24 anni di vita! Momento di preghiera e convivialità con amici e parenti che dopo il peregrinaggio e messa si concludeva con musica e cibo!
Buongiorno Mi scuso per l'attesa della risposta, ma ho avuto problemi di salute e non solo. Le sue tre mail pongono problemi di una tale portata che qui è solo possibile qualche accenno. Anzitutto deve sapere, se già non è andato ad informarsi nel mio sito, che ho preso parte più volte ai riti settennali, mosso soltanto da interessi di cultura, tanto è vero che ho atteso più di 30 anni, prima di far conoscere i miei lavori documentaristici (questi su youtube sono gli unici ad aver reso pubblici). Sono stato un insegnante con la passione degli studi antropologici, senza secondi o terzi fini. Questa breve premessa è necessaria per comprendere il mio pensiero, ben esplicitato nel mio profilo. D'accordo totalmente sul doveroso rispetto che si deve a chi manifesta una altra cultura, con i suoi valori, riti, credenze e mi ritrovo nella sua costatazione che spesso noi applichiamo sbrigativamente due pesi e due misure, come si suol dire, rispetto a tante realtà diverse da noi. In casa altrui bisogna entrare in punta di piedi, per educazione, rispetto e disposizione all'ascolto, alla comprensione, ma non tutti la pensano così, per formazione mentale o perché digiuni di qualsiasi approccio etnoantropologico riguardante il problema, che non è di poco conto, se pensiamo che alla lunga le guerre, stermini sono stati commessi in buona parte coltivando pensieri discriminatori e di sopraffazione. Spesso un virus della onnipotente certezza cova dentro di noi. Se però il sacrosanto rispetto è dovuto, altrettanto si deve concedere in termini di onesta e approfondita critica e quindi al diritto di espressione, utili al dibattito costruttivo, in cui entra in gioco la sensibiltà di ciascuno di noi. Un solo comportamento è inaccettabile, anzi è da combattere, quello della violenza verso altri, sia ritualizzata,vedi l'infibulazione, che proclamata in nome di....Devo dire che in base alla mia pluridecennale osservazione sul campo il rapporto, tranne pochi casi, tra fotocineoperatori e curiosi turisti e guardiesi, è sempre stato corretto sul piano formale e sostanziale. Quando si sta lì poi gran parte delle cose mutano aspetto, a parte gli irriducibili. I miei ricordi migliori di Guardia? Nel 2003, quando un guardiese, in riconoscenza per avergli mandato il video sull'apertura della lastra mi ha fatto recapitare a casa una spugna, senza parole. Nel 2017 quando Don Fausto Carlesimo nella sua abitazione mi ha donato il suo libro "I riti guardiesi " e a casa del Sig Tonino Iuliani ho avanzato critiche sulla opportunità che i bambini si battessero, osservazione che so ha generato momenti di riflessione, e il Dott. Nicola che mi ha messo a disposizione il balcone di casa sua, dicendomi "Allora veramente lei ha compreso la nostra manifestazione di fede". Dal primo approccio erano passati 35 anni. Cordiali saluti
@@pinobonifazio7735 Sono totalmente d'accordo, è che ho letto commenti un po' sbrigativi, non da parte sua, con scritto "questi sono pazzi" e questo non è giusto.
Ci si riempie sempre la bocca innalzandosi sul piedistallo predicando il rispetto per le "altre" religioni, ma poi si giudica superficialmente la nostra. Non possiamo sapere cosa hanno nel cuore quelle persone e cosa chiedono con umiltà alla Madonna. Averne rispetto è il minimo che possiamo fare.
E una festa bellissima mi ricordo che un mio zio andava 15 giorni prima aveva il mulo zi Battista u rizzu io ero piccolino e mi e rimasto nel cuore però adesso che guardo il video penso che quel massacro di agnelli si poteva evitare
